Yamato Ishida
Yamato Ishida sbatte con violenza la porta del camerino, infuriato.
Nulla andava mai nel verso giusto, nulla era mai come lui aveva calcolato.
Afferrò il telefonino: nessun segnale.
Come era possibile?! Erano più di due ore che non riusciva a connettersi con nessuno!
Osservò la chitarra poggiata al muro, lanciandole uno sguardo furioso.
Non aveva voglia di suonare quella sera, che senso aveva farlo?
Taichi era occupato con la partita di calcio, Mimi era in America, Jo non poteva lasciare un minuto i suoi libri, Hikari era ad una festa di compleanno, Koushiro aveva l'anniversario dei suoi genitori e neanche Sora era sicura di poter venire!
La luce della stanza tremolò, incerta.
Il biondo si guardò intorno, il cellulare che aveva tra le mani iniziò ad emettere strani bagliori, il DigiVice emetteva strani rumori.
Possibile che...?
Un Kuwagamon sfrecciò davanti alla finestra del piccolo camerino, confermando le supposizioni del ragazzo.
Il biondo aprì velocemente la porta, correndo fuori dal teatro, non curante delle persone che cercavano di trattenerlo.
Il concerto di quella sera era da cancellare.