Una parte di te potrebbe anche abituarsi a questo suono. Davvero, insomma, non ti da fastidio e non sei nemmeno del tutto sicuro di volerlo allontanare, l'indecifrabile miscuglio di sensazioni piacevoli che porta con sé ti colma di una pace che potresti aver sempre reputato inesistente. E se mai avessi avuto una dignità hai inconsciamente deciso di metterla da parte. Ti accoccoli contro il suo petto e premi la guancia lì dove c'è il cuore. Ora il suo sottile canticchiare assume un timbro più corposo e vibrante, la sua voce arrochita dal sonno sembra il bisbiglio di una conchiglia.
Domandi che cosa stia intonando e lui piega la testa per guardarti, e ti racconta questa storia stranissima che in circostanze diverse troveresti pressoché noiosa, ma beh. È la voce di Castiel che te la racconta, non potresti annoiarti nemmeno volendo.
"I pitagorici si sbagliavano su tante cose, ma su una in particolare avevano ragione: se tutto fosse in silenzio, se ogni cosa intorno a noi cessasse di fare rumore, compresa ogni entità extraterrestre, se il paradiso e l'inferno si spegnessero, allora potremmo sentire la melodia dell'universo. Io l'ho imparata così tanti secoli fa che ormai fa parte di me." riprende a sfilare ed allungare una per una le note, tessendole come una trama. c'è effettivamente qualcosa di ultraterreno in ciò che stai ascoltando, ma più cerchi di coglierlo, più quello ti sfugge e ci rifletti per qualche istante; anche se la tua mente viaggia leggera come una nuvola riesci ad aggrapparti a qualcosa che ti ricorda Hey Jude e ti stringi su di lui ancora di più. Una parte di te si aspetta di soffocare nella nostalgia, ma quello che senti nello sterno è solo una disarmante quiete.
Le sue labbra ti sfiorano la fronte. Decisamente, vuoi abituarti a tutto questo, anche alla melodia dell'universo.