Contemplo la notte o il giorno,
In cui la metropoli vive due emisferi.
Mi perdo fra le sue trame concentriche.
Nei suoi mille, abbaglianti riflessi.
In quei cortei di sciopero coi manifesti.
Nei sorrisi grigi di prostitute rumene,
Biblioteche vuote,
Discoteche piene.
Meglio ballare in circolo,
Che morire nell'attesa spasmodica della lettura.
La metropoli vive nel suo buio,
E muore di giorno.