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Autore: Lovy91    11/12/2015    1 recensioni
Dopo la comparsa di Alphamon i Digiprescelti si rendono conto che una nuova minaccia arriva da Digiworld. La nuova Digiprescelta Meiko con il suo Digimon entrano a far parte del gruppo e Taichi pensa che la nuova ragazza sia veramente strana... oltre che carina. Com'è carina Sora. Ma anche Yamato pensa che Sora sia carina.
Gli otto digiprescelti sono alle prese con la vita adulta e il rapporto con i Digimon è destinato a cambiare. Inoltre anche nel gruppo le cose non sono più le stesse...
Non saranno solo le battaglie digitale ad essere combattute...
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: TK/Kari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7


Nuove scoperte


Tornati a casa, Taichi e Hikari si offrirono per ospitare V-mon e Wormmon, la loro madre non avrebbe avuto niente in contrario. Una volta tornati nel mondo reale si erano accorti di come il tempo nel mondo digitale fosse diverso, scorreva molto più veloce rispetto al loro mondo.
Erano passate solo due da quando erano partiti e nessuno fu sgridato. I due fratelli Yagami misero a dormire i quattro Digimon e si ritrovarono nel salotto vuoto, la notte, per parlare di quello che era successo.
<< Che cosa significa la spirale? >>.
<< Non ne ho idea, sorellina. Se è il simbolo di un'altra Digipietra, deve avere un significato >>.
<< SkullSatanmon voleva Meiko >>.
Taichi annuì. << Meikumon protegge quella ragazza. Forse dovremo metterla davanti al fatto compiuto >>.
<< Senza prove non andremo da nessuna parte, negherebbe e basta. Ci vuole qualcosa di più >>.
<< E cosa, Hikari? Io non so che pesci prendere! >>.
<< Posso provare a far aprire Meiko con me. Dopotutto siamo ragazze e potremo essere amiche, lei è una brava persona >>.
<< Okay, ma non far capire cosa stai tramando >>.
I due fratelli avevano deciso che era ora di attuare un piano concreto per far parlare Meiko, lei doveva solo fidarsi di loro.



Il giorno dopo la vita tornò a scorrere come sempre: Taichi riprese gli allenamenti, Yamato le prove del coro, Joe i suoi studi e a frequentare la sua fidanzata. Takeru continuava a uscire con Misae e questo creava in Hikari un profondo malumore quotidiano. Koushiro era impegnato con alcuni impegni di lavoro, Mimi era qualche giorno con alcuni amici venuti a trovarla dall'America.
Sora invece si era dedicata alla ginnastica artistica da qualche anno, il calcio era sempre la sua passione ma da quando era cresciuta voleva essere più aggraziata e atletica, secondo consiglio di sua madre si era iscritta al corso della scuola. Era anche diventata bravina e aveva stretto buoni rapporti con le compagne.
In quei giorni lontana dal gruppo aveva trovato modo di pensare a Taichi e Yamato. Più andava avanti, più si rendeva conto che quei due erano più di semplici amici. Taichi era l'amico leale e sempre amichevole. Yamato, invece, aveva sempre un carattere difficile, non esternava i suoi sentimenti facilmente. Erano due ragazzi diversi e ognuno di loro aveva un modo di fare che la affascinavano. A volte pensava che quella confusione fossero semplici ormoni adolescenziali e che in verità non gli piaceva nessuno dei due. Avrebbe tanto voluto che almeno uno dei due si sbilanciasse, Yamato l'aveva invitata al suo concerto ma come amica...
E poi... si era accorta di come Meiko arrossiva nei confronti del suo Taichi.
Il mio?
Quel pensiero la fece quasi cadere dalla parallela, riuscì ad evitare di farsi male tenendo una mano sulla sbarra e cadendo con grazia con i piedi sul pavimento.
<< Sora? >>.
<< Sto bene, signorina, Sono solo scivolata >>.
<< Va bene, riprendi >>.
Risalì sulla parallela e ricominciò gli esercizi. Quella sbarra era il modo migliore per pensare, i movimenti meccanici erano perfetti per la sua mente occupata.
Dopotutto sono gli uomini che fanno il primo passo, mica le donne!
Quei due erano talmente leali l'uno con l'altro da non sapere cosa fare!
Sbuffò, talmente forte da attirare l'attenzione delle compagne vicino a lei. Arrossì e si concentrò sulla parallela, quei due erano veramente fastidiosi nella sua testa!



<< Meiko, facciamo una passeggiata? >>.
Erano appena uscite da scuola quando Hikari offrì la passeggiata all'amica.
<< Certo >>.
Si recarono in centro a guardare le vetrine. Hikari si trovò molto bene con Meiko, era una presenza piacevole, da sole riusciva a lasciarsi andare più facilmente. Erano davanti a un negozio di abiti da sera, Meiko sorrise.
<< Il mio colore preferito >>, disse indicando un abito azzurro cielo.
<< Verde >>, ammise lei, indicando un abito corto con un fiocco sul manichino. << Infatti la divisa mi piace >>.
<< Mi piacerebbe indossarne uno, un giorno >>.
<< Mimi è andata ai balli scolastici americani, dice che sono bellissimi. Un giorno dovresti farti raccontare qualcosa >>. Rimase zitta per qualche secondo. << A Tottoro non fate feste per esempio? >>.
<< C'è qualche festa annuale >>.
<< Ci andavi con i tuoi amici? >>.
La domanda cominciò a far chiudere Meiko in sé. << Non ho mai avuto amici >>.
<< Anch'io sono timida, sai? >>.
<< Non l'avrei mai detto >>, fu colpita, << eppure sembri tanto... inserita con gli altri >>.
Mentre parlavano si erano sedute su una panchina un po' isolata.
<< Be'... mio fratello mi ha aiutata moltissimo! Poi con Takeru siamo amici dall'infanzia >>. Pronunciare il suo nome la fece soffrire molto, ma doveva far aprire Meiko. << Noi siamo un gruppo e ne abbiamo passate tante. Ricorda che ti puoi sempre fidare di noi >>.
Meiko abbassò lo sguardo. << Non è facile fidarsi degli altri >>.
Hikari le toccò un braccio. << Qualsiasi cosa ti tormenti... puoi confidarti con me >>.
La ragazza si alzò all'improvviso. << Devo andare a casa >>.
Hikari la prese dolcemente per un braccio. << Meiko... frequento il mondo dei Digimon abbastanza da sapere che a volte possono farti del male >>.
<< Non c'è niente! >>. Si divincolò. Non l'aveva mai sentire alzare le voci, era molto agitata. << Meikumon è un bravo Digimon, non farebbe male a nessuno! >>.
<< Non ho mai detto che Meikumon è un cattivo Digimon >>, era molto turbata.
La ragazza si calmò di colpo, quasi qualcuno avesse premuto un interruttore. << Scusa Hikari, non volevo aggredirti >>.
<< Lo so >>.
Meiko prese la borsa e la mise in spalla. << Ora scusami ma devo tornare a casa. Ci vediamo >>.
Prima che potesse dire altro corse via, lasciando Hikari con tanti quesiti ma anche con una risposta. Decise di avviarsi al campo per parlare con suo fratello, attraversò la strada e vide il negozio di prima, solo che stavolta c'era un'altra persona: Takeru. E insieme con lui Misae.
Stavano ridendo, lui le cingeva la vita con un braccio, fantasticando dei vestiti in vetrina. Avrebbe voluto piangere tutte le sue lacrime alla vista di quella scena, preferì non farsi vedere e andò via velocemente. Takeru vide Hikari nel riflesso della vetrina e si girò per salutarla ma la vide camminare spedita, lontana da lui.
Aveva notato le due lacrime scivolare la guancia, cosa che lo turbò molto...



<< Ciao Sora, ci vediamo domani! >>.
La Digiprescelta salutò le compagne con un cenno della mano e si avviò fuori dal cortile della scuola, a casa le aspettavano compiti di matematica e biologia. Era al cancello quando si sentì chiamare.
<< Sora! >>.
<< Yamato ciao. Non eri alle prove? >>.
<< Sono finite prime e ho pensato di farti un saluto veloce >>.
<< Sei gentile >>, gli sorrise.
<< Senti Sora... >>. Yamato era lievemente arrossito, il bel viso non aveva la sicurezza di sempre. << Mi chiedevo... vorresti uscire con me questo sabato? >>.



Hikari era arrivata al cancello della scuola, si era asciugata le sue lacrime e prese un profondo respiro. Takeru era di Misae, non suo. Non sarebbe mai stato suo.
Notò Yamato e Sora sulla soglia della cancellata ed era molto vicina, abbastanza da sentire cosa si dicevano.
<< C'è un bel concerto in centro. Ho i biglietti >>. Glieli mostrò.
<< Sembra molto bello >>.
<< Allora ci vieni con me? >>.
Hikari sospirò rumorosamente e si nascose dietro l'angolo formato dalle due macchine.
Sora annuì. << Certo. Sarà divertente >>.
<< Ti vengo a prendere alle sette, va bene? >>.
<< Benissimo >>.
Nessuno dei due si era accorto della ragazza. Si salutarono, entrambi con un sorriso, anche se su quello di Sora c'era una leggera curvatura in basso che solo un'amica come Hikari avrebbe notato.
La ragazzina corse fino al campo da calcio, poggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato. La squadra si stava ancora allenando e appena videro la bella Hikari si fermarono a guardarla.
<< Hikari! >>.
<< Taichi c'è la tua sorellina! >>.
<< Hai detto bene. La mia sorellina! >>, disse con fare irritato, poggiandosi un asciugamano sulle spalle. << È successo qualcosa? >>.
<< Sono stata un po' con Meiko >>.
Taichi la guardò bene in faccia. << Hai pianto? >>.
<< No >>.
<< Sei sicura? >>.
<< Sicura >>.
<< Facciamo una pausa! >>, urlò ai compagni di squadra. Si allontanò con la sorella verso una panchina sotto un albero.
Hikari gli raccontò brevemente quello che si era detta con Meiko, della sua reazione spropositata e di aver detto che Meikumon era un Digimon cattivo, nonostante Hikari non l'avesse nominata.
<< Sono entrambe misteriose >>.
<< Devo scoprire cosa significa la spirale, è la chiave del mistero >>.
<< C'è solo una persona che può aiutarti, Koushiro. Dovrai confidarti con lui >>.
<< Pensavo già di farlo >>, si alzò. << Torni a casa? >>.
<< Devo dare la merenda ai Digimon, saranno morti di fame >>.
<< Devi dirmi altro? >>.
Hikari pensò a Sora e Yamato fuori dalla scuola. << No, è tutto >>.
Quella sera un Yagami con il cuore frantumato era sufficiente.



<< Ehi >>. Tentomon zampettò verso Taichi.
<< Ciao Tentomon >>. Buttò la borsa del calcio sul divanetto.
<< Taichi >>, lo salutò l'amico. << Hai detto che dovevi parlarmi >>.
Prese una sedia e si mise affianco a lui. Gli raccontò per filo e per segno cosa pensava di Meiko, del mistero che la avvolgeva, di come Meikumon fosse di carattere mutevole, cosa che Tentomon confermò.
<< E infine la spirale sul Digivice. Ognuno di noi ci ha il segno della Digipietra, quindi la spirale dovrebbe esserlo >>.
<< La spirale... >>. Koushiro cercò sul computer e materializzò un'immagine. << Come questa? >>.
<< Esatto! >>, indicò lo schermo. << Dove l'hai presa? >>.
<< Stavo studiando i nostri simboli delle Digipietre e molti altri di Digiworld, sai che hanno una loro lingua >>.
<< E cosa significa la spirale? >>.
<< La fede. Essa è infinita e da questa deriva la luce e la speranza, le fondamenta di Digiworld >>.
<< Quindi la Digipietra di Meiko è la fede >>.
<< Sarebbe abbastanza assurdo >>.
<< Perché? >>.
<< La fede è la forza più potente che possa possedere qualcuno. Ricordi la storia del muro di fuoco? >>.
<< Quello da dove nascono i Digimon malvagi >>.
<< Non è sempre stato così. La leggenda narra che i Digimon erano tutti buoni e in pace fra loro. Poi la fede sparì e le creature digitali cominciarono a non andare più d'accordo, ci fu una lunga battaglia e furono relegati molti oltre il muro di fuoco. Senza la speranza, la luce, la fiducia >>.
<< Senza nessuna delle qualità su cui si fonda il mondo digitale >>.
Koushiro annuì.
Taichi si abbandonò allo schienale della sedia. << Che cosa significa questo? >>.
<< Secondo la leggenda la fede sparì in un momento preciso, sulla terra sarebbero vent'anni fa >>, disse Tentomon.
<< Nel 1985, quando Gennai ci raccontò del primo gruppo di ragazzi che fu chiamato a salvare Digiworld >>.
Koushiro si mise a riflettere. << Gennai mi disse che avevano circa la nostra età, a Digiworld la prima volta. Quindi... ora avrebbero tra i venticinque e i trent'anni >>.
<< Non ti ha detto i nomi? >>.
Scosse la testa. << No, forse ha voluto mantenere la loro identità segreta >>.
Tentomon guardò i due ragazzi. << Magari quel vostro sensei lo sa, dopotutto sapeva tutti i vostri nomi >>.
La frase del Digimon fece venire i brividi ai ragazzi, come un'intuizione improvvisa. Si guardarono per qualche secondo con la bocca aperta.
<< Il sensei... >>.
<< Gennai ha comunicato tutte le informazioni a una cellula segreta... L'ha fatto perché all'interno c'era qualcuno che poteva capirlo >>, Taichi si alzò tirando indietro la sedia.
<< Il sensei era uno dei Digiprescelti di vent'anni fa >>.


Daigo Nishijima era nel suo piccolo ufficio a leggere delle carte e mangiare una ciambella. I dolci erano la sua droga, ogni occasione era buona per mangiare una dose di zucchero, in particolare in quel periodo stressante.
Stava per mangiare la seconda ciambella quando sentì bussare e non fece neanche in tempo a dire di entrare che Koushiro e Taichi entrarono, trafelati.
<< Ragazzi >>, rimise la ciambella nel piatto. << Cosa ci fate qui? >>.
I due lo fissavano, gli mancava la parola.
<< Allora? >>. Si stava preoccupando che fosse successo qualcosa di grave.
<< Signor Nishijima >>, disse Koushiro con un filo di voce. << Ci dica la verità >>.
L'uomo continuò a fissarli, confuso.
<< Lei è stato uno dei Digiprescelti del 1985 >>.
Li guardò e sorrise. << È vero >>.
I due amici caddero sui cuscini posti sul pavimento, aveva ammesso la verità senza neanche tentare di dissimulare. La rivelazione e la scoperta li avevano storditi.
L'agente si girò dalla loro parte e gli dette il tempo di riprendersi.
<< Come l'avete capito? >>.
<< Stavamo indagando sul simbolo della fede >>, rispose Taichi.
L'agente si fece serio. << Che cosa sapete della fede? >>.
<< A parte il simbolo... Niente >>, disse Koushiro.

Nishijima prese il suo portafoglio, lo aprì e da una taschina prese una vecchia foto ingiallita e la porse agli altri.
C'erano cinque ragazzi, tre maschi e due femmine. Riconobbero subito l'agente, lo sguardo era rimasto lo stesso. Lo sfondo era senza dubbio l'isola di File. Assomigliava molto alla foto che avevano ognuno di loro, quella felicità stampata in faccia potevano capirla.
<< Quanti anni aveva? >>, domandò Taichi.
<< Dodici >>.
<< L'età di Joe la prima volta >>.
<< Questi sono i vostri Digimon >>, disse Koushiro, sfiorando la foto. << Ehi... ma questo è Elecmon! >>.
Taichi si sporse a guardare la foto. << È vero! >>.
<< Quando la battaglia terminò e a Digiworld regnò la pace, noi tornammo nel nostro mondo. All'epoca era impossibile ritornare in quel mondo quando e come si voleva, l'avevamo lasciato per sempre. I nostri Digimon avrebbero sofferto molto, così gli fu cancellata la memoria >>.
<< Che cosa?! >>.
<< Gennai ci spiegò che non avrebbero sofferto la nostra mancanza, alcuni so che si sono Digievoluti a un livello superiore in modo permanente >>.
<< Elecmon della città della Rinascita era il suo Digimon >>, mormorò incredulo Taichi.
Nishijima sorrise. << Già >>.
<< Questo PetiMeramon deve essere il Meramon che protegge la città dei Pyocomon e il vulcano >>, disse Koushiro, indicando una piccola palla di fuoco accanto a un ragazzo di almeno dodici anni.
<< Era il mio migliore amico, Eizo Saito. Ora vive negli Stati Uniti con la moglie e due figli, non lo vedo dal college >>.
<< Questo Pandamon... La Digievoluzione a livello campione è Yukidarumon... >>. Il Digimon di livello intermedio simile a un panda era in braccio a una ragazza bionda, i capelli stretti in delle trecce e gli occhi azzurri.
<< Lei è Hisa Maeda, aveva dieci anni, era la più piccola del gruppo. Ora vive a Osaka, è sposata e ha due graziose gemelline. Ci vediamo spesso >>.
<< Yukidarumon fu messo a proteggere le terre di ghiaccio dell'isola >>, disse Taichi, ricordando il primo incontro con il Digimon di ghiaccio. Li aveva aiutati ed era molto gentile.
<< Questo Candmon... Picklemon è la Digievoluzione a livello evoluto >>, disse Koushiro.
<< Ecco perché sapeva come allenare Digimon e Digiprescelti, sono reminiscenze di quando era un partner Digimon >>.
<< Chi è il ragazzo? >>.
<< Hideki Aoki, aveva undici anni. So che vive all'estero anche lui, è un professore di liceo >>. Sul volto di Nishijima per degli attimi cadde la maschera di sicurezza . << Elecmon... è felice? >>.
<< Sì, lo è >>, lo rassicurò Taichi.
I due pensarono alla sofferenza che quei cinque ragazzi dovevano aver patito. Si misero nei loro panni, immaginando come si sarebbero sentiti, al solo pensiero si sentirono male, un dolore acuto nell'animo.
E Nishijima non vedeva il suo Digimon da vent'anni e, anche se si fossero rivisti, lui non l'avrebbe mai riconosciuto.
<< E questa ragazza? Sembra la più grande >>, disse Koushiro.
<< Kumi... Kumi Fukuda >>. Il suo sguardo si fece triste. << Aveva quattordici anni, era un po' la mamma della situazione. Noi tre maschietti eravamo giovani, Hisa era molto piccola e lei si prese cura di noi insieme al suo Digimon, Terriermon. Tornati a casa, lei si trasferì poco dopo e non ho più saputo nulla di lei >>.
<< Terriermon... Ha due ceppi di Digievoluzione. Uno dei livelli evoluti è Monzaemon >>, disse Koushiro.
<< È quello che protegge la città dei giocattoli! >>.
I due ragazzi guardarono quella ragazzina, con il suo Digimon sulla spalla, ridevano. Aveva lunghi capelli neri, la pelle chiara, magra.
<< Chi era il vostro nemico? >>, chiese Koushiro.
<< Quando arrivammo a Digiworld, ci sembrò un sogno. Eravamo in un mondo sconosciuto, senza cibo, senza acqua, incapaci di vivere in mezzo alla natura. Abbiamo sconfitto molti nemici, il nemico finale era Dagomon. Il suo spirito malvagio fu relegato nel mare oscuro >>.
<< Nishijima dov'è la fede? >>.
<< Per sconfiggere Dagomon, non bastò la sola forza. Non bastava la nostra amicizia, ci volle la forza più potente di Digiworld e ci riuscimmo. Ma poi qualcosa è andato storto negli anni avvenire... Non ho saputo del disastro se non poco tempo fa>>.
<< Meiko ha il segno della fede sul Digivice >>, disse Taichi. << Come me lo spiega? >>.
<< Coraggio, purezza, fiducia, conoscenza, amicizia, amore, luce, speranza e bontà sono le qualità su cui si fonda Digiworld e che possiede ognuno di voi. Ma la fede... come qualità la trovo veramente difficile >>, disse Nishijima, cominciando a credere che forse Gennai non gli aveva detto proprio tutto.
<< Ma Meikumon è riuscita a Digievolvere al livello evoluto >>, lo informò Koushiro. << Come me lo spiega? >>.
<< Meiko è la ragazza nuova del gruppo, giusto? Quella timida con gli occhiali? >>.
Annuirono.
<< Devo fare qualche ricerca, quello che mi state dicendo mi sconvolge molto >>. Si alzò, prese il piatto delle ciambelle. << Domani ci vediamo qui, alla stessa ora. Porterò altre ciambelle! >>.



Sora stava tornando a casa, camminava lentamente, come se i pensieri fossero macigni pesantissimi sulle sue spalle. Aveva accettato di uscire con Yamato... Perché? Gli piacevano entrambi e forse uscire con lui le avrebbe schiarito le idee. Eppure non poteva non sentire quello spillo nel cuore, nello stomaco e nella testa che gli dicevano che non stava facendo la cosa giusta, per una moltitudine di motivi.
Come avrebbe reagito Taichi alla notizia? Avrebbe litigato con Yamato?
Forse non avrebbe dovuto accettare. Ma quel limbo non era forse peggio?
Doveva dirlo lei a Taichi, non doveva saperlo da terzi, non era corretto.
Decise che la mattina dopo sarebbe andata dritta da lui all'intervallo, sperando che l'impulsivo Taichi tenesse a freno azioni dettate dal suo difetto...


Angolo autrice!


Allora...
Fin dalla prima stagione mi ero sempre chiesta chi fossero questi Digiprescelti che avevano accennato! E ho pensato di sfruttarli un po' XD
Sora ha accettato l'invito di Yamato ma... C'è un ma.
Meiko ha un bel carattere e nasconde un segreto... E Hikari ci soffre, che poi povera Misae lei che colpa ha XD?
Be', alla prossima!
















   
 
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