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Autore: Eridian    11/12/2015    4 recensioni
Dal testo:
Entrato aveva poggiato su un tavolo quei due fogli rivolti a loro: sul primo era scritto un indirizzo e una strada da percorre per arrivarci, ma fu il secondo a fargli capire tutto: una semplice firma e avrebbero consegnato le vite delle figlie in mano a loro, una firma e le vite dei genitori sarebbero state spezzate. E loro si guardarono, senza sapere cosa fare, e costrinsero Gin a usare le maniere forti, puntando la pistola contro Helena. E firmarono.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Elena Miyano, Gin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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How To Save a Life

Posso raccontarvi una storia?
Si? Grazie! Beh, vi avverto, questa non sarà una storia molto allegra.
Parla di un uomo e una donna, sposati e con due bellissime bambine. La prima si chiamava Akemi, aveva 10 anni, capelli lunghi castani, occhi blu, un sorriso che non svaniva mai e tanta gioia nel cuore; la seconda invece si chiamava Shiho, lei invece aveva 3 anni, capelli ramati a caschetto, occhi blu come la sorella, ma al contrario della maggiore era piu quieta, il sorriso le veniva raramente e solo quando era con la sua adorata famiglia.
I loro genitori le amavano con tutti loro stessi. Non posso dirvi il loro aspetto, mi dispiace davvero molto, ma queste sono informazioni riservate; posso dirvi i loro nomi però: lui Atsushi, lei Helena.
Vedete, i due lavoravano per una pericolosa organizzazione. Erano i migliori scienziati, mai un errore, mai un rimprovero dai piani alti...in una parola: eccellenti. E fu proprio questa organizzazione a rovinargli la vita.
Un giorno Gin, un membro dell'organozzazione con elevata importanza, era andato nel loro laboratorio con due fogli in mano.
Entrato aveva poggiato su un tavolo quei due fogli rivolti a loro: sul primo era scritto un indirizzo e una strada da percorrere per arrivarci, ma fu il secondo a fargli capire tutto: una semplice firma e avrebbero consegnato le vite delle figlie in mano a loro, una firma e le vite dei genitori sarebbero state spezzate. E loro si guardarono, senza sapere cosa fare, e costrinsero Gin a usare le maniere forti, puntando la pistola contro Helena. E firmarono.
Gin prese il secondo foglio e ordinò di andare immediatamente nel luogo scitto sull'altro piccolo pezzo di carta, poi se ne andò.
Loro lo sapevano. Sapevano che se non sarebbero andati li avrebbero uccisi loro, e questo non potevano accettarlo, non potevano farli vincere così. Ma dopotutto, chi poteva sapere cosa si nascondeva alla fine della strada da percorrere.
E decisero di andare. 
Tornarono a casa e salutarono per l'ultima volta le loro bambine, che troppo piccole non potevano capire cosa stava accadendo.
Ma prima di andare Helena lasciò nelle manine di Akemi, la maggiore, un sacchettino, con delle cassette. Le disse di tenerle nascoste e di fare in modo che una volta grande sua sorella le avesse trovate. Poi prese la mano di Atsushi e guardando le loro bambine per un'ultima volta, sparirono dietro la porta. Per sempre.
Salirono in macchina, Atsushi al posto di guida accese il motore, e partirono.
Guidava lento, perchè sapeva che la moglie doveva ancora fare un'ultima cosa. Infatti prese una cassetta, la mise nel registratore e iniziò a parlare, parlare e parlare. Stava lasciando il suo ultimo ricordo a Shiho, la sua cassetta per il diciottesimo compleanno.
Finì poco dopo, prese la cassetta e piegò le gambe al petto per tenerla con se, vicina al suo cuore. Ancora pochi minuti e sarebbero arrivati, e non sarebbe più stata con le sue bambine. Diede un ultimo bacio ad Atsushi e si preparò ad arrivare.
Ma questo non accadde mai.
L'auto infatti era esplosa poco prima di svoltare verso la loro meta. Helena ebbe un solo istante per buttare dal finestrino la piccola cassetta, poi la sua vita, insieme a quella del marito, le venne portata via, mentre stringeva forte la mano di Atsushi, per restare insieme fino alla fine dei tempi.
Ed Helena aveva pensato. Aveva chiesto scusa alle sue figlie per averle lasciate troppo presto e aveva ringraziato il marito per esserle sempre stato accanto. E poi, il buio.
Questa era la storia che volevo raccontare miei cari lettori.
Come la conosco? Beh, Helena Miyano sono proprio io.


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Ok... tre mesi senza farmi sentire e torno con uno schifo di storia... doveva venire in un'altro modo ma è uscita con me XD
Boh non mi piace molto, ditemi voi! Sono curiosa di sapere che ne pensate ^-^
Vi avverto, è stata scritta sul telefono (come tutte) e word sul pc non mi va, quindi se trovate errori ditemeli vi prego, e scusatemi!
Alla prossima ragazzi!
Dudi_Mouri

  
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