Serie TV > Merlin
Ricorda la storia  |      
Autore: Anle    05/03/2009    7 recensioni
Il mago alzò gli occhi al cielo. "Non avevo scelta".
Arthur scosse la testa, le braccia incrociate. "Sì che l’avevi" obiettò, "avresti potuto scappare, lontano; e io alla fine non ti avrei mai più ritrovato".
A quelle parole, Merlin si lasciò sfuggire un impercettibile sorriso, che forse il principe non colse. "Sono contento di rivedervi, sire".
[Terza classificata ex aequo con Vavvy al concorso su Merlin, indetto da Uchiha_girl]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
am

Autrice: Anle

Titolo fanfiction: It's about creeds and deeds

Personaggi: Arthur Pendragon, Merlin

Couple: Arthur/Merlin

Rating: Giallo

Genere: Sentimentale, Introspettivo

Avvertimenti: Slash accennato, What if?

 

 

 

 

 

It’s about creeds and deeds

…but words, chivalry seldom needs.

 

 

 

 

 

 

 

{ If I built a wall
A hundred feet tall
Would that keep you in?

 

 

La spada sbatteva nervosamente sulla coscia del principe, quando con la coda dell’occhio vide la testa del proprio servitore fare capolino all’angolo del corridoio, e si fermò.

<< Comincio davvero a credere che tu soffra di qualche disturbo >>.

L’ondeggiare degli arazzi, in risposta.

Arthur alzò gli occhi al cielo, anche se sembrava divertito. << Avanti, vieni fuori: ti ho visto >>.

D’improvviso, le assi del pavimento scricchiolarono, rivelando la figura del mago avanzare cauto verso il cavaliere, che lo guardava con aria di rimprovero.

<< Cosa avevo detto riguardo al fare di testa tua? >>.

Merlin storse la bocca, lo sguardo basso che evitava il suo. << Qualcosa tipo ‘controlla la tua idiozia’, se non sbaglio >>.

<< E tu hai seguito i miei avvertimenti alla lettera, vedo >> replicò l’altro, incrociando le braccia.

<< Lasciatemi venire >> insistette, ignorando il sarcasmo del principe.

Lo sguardo del Pendragon s’indurì. << Non se ne parla >>.

<< Non vi sarò d’intralcio >> promise lui, in risposta.

<< Cos’è, sei diventato sordo? Torna da Gaius, lì sarai utile >>.

<< Diamine, smettetela di trattarmi come un servo! >>.

<< È quello che sei >>.

<< Io sono vostro amico >>.

<< Un amico non lucida le scarpe dell’altro, né tanto meno sottostà ai suoi ordini >> gli ricordò, il tono arrogante di sempre.

<< Strano >> ribatté prontamente il servitore, << non la pensavate allo stesso modo, quando vi ho salvato la vita >>.

Fu un attimo: l’espressione di Arthur si rabbuiò e, quando l’afferrò bruscamente per il bavero della maglietta, Merlin si ritrovò sbattuto contro il muro: un calore improvviso prese a scendergli lungo la schiena; d’un tratto, l’odore del ferro impregnò l’aria.

<< Ti ho detto di andartene >> lo incalzò, a denti stretti.

D’altro canto, lo sguardo del mago, anche se appannato, rimase rivolto con forza verso il proprio signore.

<< Portatemi con voi >>.

 

 

{ If I shackled your feet,
So you couldn’t leave,
Would you try and run?

 

  

<< Ti sta cercando tutto il regno >> esordì, ma la voce risultò più roca e debole di quanto avesse previsto.

Merlin fece qualche passo in avanti, le braccia lungo i fianchi. << Mi consegnerete ad Uther? >> chiese, anche se suonava più come una affermazione, che una domanda.

Arthur parve indietreggiare un po’, gli occhi rivolti altrove. << Perché diavolo sei rimasto? >> l’attaccò, mentre sentiva la rabbia prendere il sopravvento.

<< Non ho nulla da nascondere >> rispose lo stesso il servitore, nonostante fosse intimorito dalle possibili reazioni del principe.

<< Tu non sei uno stregone >> disse, più per rassicurare se stesso che per convinzione delle proprie parole; Merlin pregò che i propri occhi non lo tradissero. << Invece di fare l’eroe, avresti dovuto farti da parte >> gli rinfacciò, la mano destra che andò a menar l’aria.

<< Gwen sarebbe morta >> si difese il moro, e una smorfia d’insofferenza gli oscurò il viso.

<< Voi dov’eravate quando l’hanno arrestata? >> fece, pungente; e il cavaliere rimase con la bocca socchiusa, indeciso se provocarlo, o rimanere sulla difensiva.

<< Be’, è viva e vegeta, mi pare >> disse infine, senza che c’entrasse davvero qualcosa.

Il mago alzò gli occhi al cielo. << Non avevo scelta >>.

Arthur scosse la testa, le braccia incrociate. << Sì che l’avevi >> obiettò, << avresti potuto scappare, lontano; e io alla fine non ti avrei mai più ritrovato >>.

A quelle parole, Merlin si lasciò sfuggire un impercettibile sorriso, che forse il principe non colse. << Sono contento di rivedervi, sire >>.

 

 


{ If I promise not to fight,
At least not tonight,
Would you stay the night?

 

 

Appena il principe entrò nella stanza, Merlin sobbalzò, colpevole ormai da un’ora di essersi appisolato, in attesa di Arthur; la sedia su cui prima era seduto si rovesciò, facendo un gran fracasso.

Il cavaliere si accigliò. << Dormivi, per caso? >>.

<< Cosa? No, io-! Come vi viene in mente? >> cercò il mago di articolare, nonostante la bocca fosse impastata dal sonno.

Per il bene comune, e soprattutto per quello delle sue povere ossa - che reclamavano un letto -, Arthur decise di sorvolare sulla faccenda.

<< Ad ogni modo, questa la voglio pulita per domani >> gli comunicò senza tante cerimonie, poggiando poi la spada sul tavolo di fronte al proprio servo.

<< Cioè >> chiese Merlin conferma, notando la luce ormai tiepida della luna provenire dalla finestra, << fra tre ore? >>.

<< E sia >> disse, cominciandosi a togliere la cotta di maglia, per poi gettarla con malagrazia su di una sedia lì nei pressi.

<< Ma, sire, non ho praticamente riposato da stamani e- >> tentò di replicare, ma il principe non sembrava intenzionato a cedere così facilmente.

<< Vedi di sbrigarti >> fu appunto d’altro avviso Arthur, che intanto era passato alle calzature.

<< Appena sorge il sole, devo essere pronto >>.

Il mago, afflitto, si accasciò sulla seggiola. << Potreste benissimo usarne un’altra, per una volta >> si lamentò, non nascondendo il proprio disappunto; quindi afferrò un straccio e prese a lucidarla di malavoglia

<< Per una volta >> lo riprese l’altro, un sorriso accennato sulle labbra, << avresti l’onore di vegliare su di me: vedi di non passare questo tempo a ciarlare >>

A quelle parole, Merlin avvertì inspiegabilmente le proprie orecchie andare in fiamme. E per il resto della notte, i sogni del principe furono accompagnati da uno strofinare frenetico, e senza sosta.

 

 

 

{ If I wore that little dress,
That you like the best,
Would you pass my test?

 

 

 

Dopo aver fissato le gambiere, Merlin passò ai bracciali in ferro, fissandoli con cura al corpo del principe.

Nel frattempo, Arthur lo scrutava distrattamente. << Ti dà noia, vero? >>.

Il mago strinse il metallo sulla spalla del giovane, per poi guardarlo di sfuggita.

<< Che intendete dire? >>.

<< Aiutarmi con tutta questa ferraglia, intendo >> continuò, mentre torceva un braccio sotto le attenzioni del moro.

Merlin sorrise, non capendo comunque dove volesse andare a parare. << Oh, è molto più eccitante di quanto sembri >> ribatté, buttandola sullo scherzo.

Ma solo quando incontrò lo sguardo confuso del principe, si rese conto del grossolano errore.

<< Cioè >> tentò di spiegare, << è preferibile a pulire le stalle di corte >>.

<< Be’, grazie, Merlin >> ribatté Arthur, con una sfumatura d’irritazione nella voce.

Il mago arrossì. << Non fraintendetemi >> seguitò, cercando maldestramente di rimediare,

<< è un piacere servirvi >>.

<< Ne sono convinto >> fece il cavaliere, ironico. << Non c’è sicuramente confronto fra sottostare agli ordini di un tronfio principe, e spalare letame >>.

Il moro sollevò gli angoli della bocca all’insù, mostrando i denti. << Su, non siate così duro con voi stesso >> lo schernì, mentre sistemava le ultime parti dell’armatura.

<< Ricordati che posso licenziarti quando voglio >> gli fece notare, a mo’ di avvertimento.

<< Lo so >>.

<< E che per ogni tua alzata di testa avrei dovuto farti giustiziare >>.

<< Ma non l’avete fatto >> gli ricordò, il che suonava come un grazie, cosa che gli riusciva difficile da confessare.

<< Già, non l’ho-, oh, sbrigati >> replicò il cavaliere, cercando di ricomporsi.

Merlin appose l’ultimo ferro. << Ecco fatto >>.

<< Bene >> borbottò in risposta, allungando le braccia per far scivolare meglio il metallo lungo i muscoli.

<< Comunque >> fece il mago, subito dopo, << quella che preferisco è la tenuta da notte >>.

Arthur lo guardò senza capire. << Cosa? >>.

<< È facile da infilare, e non ha tutti questi gingilli >> spiegò, indicando con il mento l’armatura che aveva ora indosso il cavaliere. << E poi >> seguitò, mentre il principe lo guardava tra il frastornato e l’incredulo, << siete molto più accondiscendente quando si parla di mettervi sotto le lenzuola >>.

E qui calò un imbarazzante silenzio, a cui seguì una frettolosa uscita di Arthur dalla stanza, e un arrossire ancor più marcato sulle guance del giovane mago.

 



Would you stay?
Would you stay with me?
Would you stay?
Would you stay with me?


{ If I poured another drink,
What would you think
About staying in?


 

 

Quando le dita del principe sfiorarono il suo collo, Merlin non poté far a meno di notare quanto fossero callose, e forti.

<< Che te ne fai di un fazzoletto così brutto? >> chiese il principe, e il servo già sentiva la stoffa scivolargli via, mossa dalle sue mani esperte.

<< È un regalo di mia madre >> rispose, mentre studiava a disagio i movimenti del cavaliere, che

sembrava più interessato ad osservare i lineamenti del mago, piuttosto che le sue parole.

<< N-non dovreste andare a dormire? Sapete, i vostri doveri verso Camelot, e tutto il resto >> cercò di persuaderlo, cominciando a notare allarmato come il respiro di Arthur su di sé gli facesse sudare le mani e balbettare allo stesso tempo.

<< Versami da bere, piuttosto >> ribatté, decidendosi finalmente a riappoggiare la propria schiena alla sedia, il pezzo di stoffa rossa ancora fra le dita.

<< Ma siete già al terzo bicchiere >>.

<< Quarto >> lo corresse, spingendo il calice verso di lui, e reclamando del vino.

<< Finirete con l’ubriacarvi >> fece notare, pazientemente.

<< Non è affar tuo >>. E su questo Merlin aveva qualche dubbio, ma storcendo la bocca continuò a versare il vino, ubbidiente.

<< Potrei, ehm, avere indietro il mio fazzoletto? >> chiese poi, quando gli passò il calice.

<< Uhm? Oh, certo >> disse, e dopo aver ingollato il liquido rosso tutto d’un fiato, con gli occhi ora un po’ lucidi, si riavvicinò al proprio servitore.

<< Grazie >> e fece per allungare la mano per prenderlo, ma Arthur gli scostò il braccio. << Te lo metto io >> replicò. Quindi, arrivato all’incavo del collo, si soffermò sulle ossa sporgenti del mago. << Dovresti mangiare di più >> notò.

Ma Merlin non riuscì a controbattere nulla, perché il contatto improvviso delle dita del principe sulla propria pelle nuda lo paralizzò. << Davvero >> insistette, mentre stringeva i pugni nelle mani, cercando di non rabbrividire, << faccio da me >>.

Arthur, dapprima non gli diede ascolto, sembrando intenzionato a continuare quello che stava facendo – e forse andare oltre. Ma nel momento in cui il servitore prese in mano la brocca e  gliela mise sotto il naso, il principe sembrò essere attratto nuovamente dal vino. << Un altro bicchiere? >> propose Merlin, sicuro che poco prima il battito del proprio cuore aveva perso un colpo.

Quindi il pezzo di stoffa rossa scivolò sul grembo del mago e il cavaliere si lasciò servire ancora, e ancora.

 

 

 

{ If I was sincere,
And whispered my fears,
Would you still be here?

 



Da fuori, il vociare degli abitanti si disperse fra il rumore di spade che cozzavano contro scudi di legno, e i passi concitati degli ultimi ritardatari.

Merlin si sistemò gli schinieri con malavoglia, la testa altrove, ancora più lontano di Camelot e della stessa Inghilterra.

<< Sei pronto? >>. Arthur lo scrutava attento, a pochi passi da lui.

<< No >> avrebbe voluto rispondere, ma si limitò a fare un cenno del capo in sua direzione.

<< Bene >> replicò il principe, << ti aspetto fuori; vado intanto a dare le ultime disposizioni >>.

Il mago deglutì a stento un nodo che non aveva intenzione di lasciarlo in pace.

<< Io… >> fece per dire, e il cavaliere aveva già scostato un lembo della tenda.

Arthur attese, sulla soglia. << Cosa, Merlin? >>.

<< Io… >> tentò di nuovo, ma poi cambiò idea. << … mi auguro che vada tutto bene >>.

Il principe cercò il suo sguardo, ma era ancora rivolto verso il basso. << Ne sono convinto >> provò a rassicurarlo, e il mago in risposta sollevò un angolo della bocca, per far capire di aver sentito.

Ma non si aspettava certo che Arthur ritornasse sui propri passi, cosa di cui si rese conto solo quando avvertì il respiro del principe sfiorare il proprio orecchio sinistro; Merlin pregò sulla sua stessa barba che le mani non gli cominciassero a sudare di nuovo. Gli zigomi, però, furono di tutt’altro avviso, quando la voce del Pendragon gli solleticò la pelle.

<< Non fare idiozie >> gli sussurrò, battendogli poi una mano sulla spalla, a mo’ d’incoraggiamento.

Allo stesso modo, Merlin ricambiò il sussurro nell’orecchio di lui. << Neanche voi >>.

 

 

 

 

 

Would you stay?
Would you stay with me?
Would you stay?
Would you stay with me?

 

 

 

                                                                                      Fine.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Note dell’autrice:

 

Il titolo completo è 'It's about creeds and deeds but words, seldom chivalry needs' che ho deciso di dividere.

Il significato è 'Si tratta di doveri e fedi, ma delle parole la cavalleria raramente se ne serve', che racchiude un po' tutto il senso della shot. Le frasi poste ad ogni inizio capoverso sono tratte dalla canzone Stay di Michelle Featherstone, che adoro e mi ricorda incredibilmente questi due. Se possibile, vi consiglio la lettura accompagnata dalla suddetta canzone(L).

Ci tengo a dire che senza Val – aka Tinebrella – questa fic non sarebbe stata lo stesso: sicuramente, senza i suoi consigli l’avreste trovata molto meno scorrevole e piacevole.
Ed ora che è sua, in quanto gliel’ho regalata, ha pieno diritto e possesso. Lo’ ya, tesoro(L).

Ringrazio poi anche Lux, la quale mi ha sopportata e supportata. xD

 

Be’, infine, posso solo dire che mi è piaciuta questa storia – anche se partorita un po’ all’ultimo.

Non so se tornerò a scrivere di questa coppia; magari vorrei staccare e vedere un po’ ‘altri orizzonti’. xDD

Ad ogni modo, strappando un terzo posto, faccio i miei complimenti alle podiste. :3

 

 

Ad un mondo (più) pieno di slash!,

 

Anle

 

 

 

 

  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Merlin / Vai alla pagina dell'autore: Anle