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Autore: taisa    05/03/2009    6 recensioni
Una strana confusione colpisce Bulma e Vegeta, ad andarci di mezzo sarà il piccolo Trunks...
Genere: Generale, Commedia, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Trunks, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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REMEMBER ME

REMEMBER ME

*

Fuori posto

*

“Scusate, mi sapreste dire la data di odierna?” volle sapere improvvisamente l’attempato Dottore, facendo dimenticare ai presenti le loro preoccupazioni o intenzioni. Il primo a rispondere alla domanda, se così si può dire, fu il Principe che, incrociate le braccia, rivolse la sua attenzione allo scienziato, “Mi stai prendendo in giro, vecchio?” domandò, senza dissolvere quella chiara intenzione omicida nello sguardo. Tuttavia, l’anziano, non sembrò impressionato. Scosse il capo assolutamente tranquillo, “Certo che no, Vegeta” lo rassicurò con una certa famigliarità.

“Che domande ti vengono in mente, papà? Ti sembra il momento di fare dello spirito?” si alterò la figlia, lanciando un’occhiata di sbieco al temibile Saiyan in casa sua. “Il diciotto aprile settecentosettantasei” si premurò a rispondere il più giovane dei tre, ottenendo dai genitori degli sguardi più o meno sospettosi.

Bulma si inginocchio accanto al figlio, posandogli delicatamente le mani sulle spalle. “Ti stai sbagliando piccolino, siamo nel settecentosessantadue” lo corresse evidentemente sincera e sicura delle sue parole. Trunks, rilevata la franchezza degli occhi materni, volse lo sguardo verso il nonno, allo scopo di studiare la sua reazione.

Il Dottor Brief annuì ripetutamente, dopo essersi poggiato una mano al mento in maniera piuttosto pensierosa. “Hai scoperto qualcosa nonno?” gli chiese il nipotino, che gli rivolse uno sguardo carico di speranza e di aspettative. “Nonno?!” domandò accanto a lui Bulma, che tuttavia non fu tenuta in considerazione dai due colloquianti. Il padre della donna, infatti, tornò a rivolgersi verso il bambino ed annuì, “Forse sì” stabilì volgendo lo sguardo verso il monitor e quel numero che ancora non si era dissolto dal display: settecentosessantadue.

“Ora basta! Mi sono stufato delle vostre idiozie! Eliminerò voi e il vostro insulso Pianeta” sbottò infine Vegeta, scocciato per non essere tenuto in considerazione nella misura che lui richiedeva. Ma soprattutto perché, a parte la donna, nessuno sembrava essere terrorizzato dalla sua presenza. Senza attendere una risposta da quelli che lui riteneva erroneamente insetti privi di alcun valore, generò una sfera di energia sul palmo della propria mano.

Trunks osservò quella sfera di ki aggrottando leggermente le sopracciglia, come se avesse anch’egli, come il nonno, scoperto qualcosa di peculiare in quel semplice gesto. Non indugiò oltre, frapponendosi tra suo padre ed il resto della famiglia, senza mostrare alcuna preoccupazione effettiva. “Aspetta papà! Non farlo!” esclamò nel tentativo di attirare la sua attenzione.

Vegeta rimase immobile, senza manifestare la minima intenzione di dissipare la sfera che stava illuminando il corridoio. Scrutò gli occhi del moccioso, avendo una strana sensazione di déjà-vu. Quegli occhi avevano qualcosa di anche troppo famigliare. L’attimo di distrazione del Saiyan fu provvidenziale. Soprattutto se unito alla tempestiva comparsa dell’ultimo membro di quella stramba famiglia.

“Oh, ma siete tutti qui! Perché non venite a fare colazione? In tavola si sta freddando tutto” intervenne la baldanzosa Signora Brief, inducendo tutti, persino Vegeta, a concentrarsi su di lei. “Arriviamo subito cara” le rispose cordialmente il marito, l’unico che si degnò di rivolgerle la parola.

Bulma, nascostasi dietro ad una parete, sembrava più preoccupata delle reazioni del suo stesso compagno, che nel contempo minacciava il figlioletto con una strana sfera luminosa. Trunks, a sua volta, sembrava essere decisamente più concentrato sul padre, rivolgendo dunque alla nonna solo uno sguardo fugace.

“Ti prego, concedici una tregua” lo supplicò il piccolo guerriero, che per qualche strano motivo riuscì ad ottenere un lieve tentennamento da parte del genitore. “Tre ore, non un minuto di più” stabilì perentorio Vegeta, diradando il ki blast che fino a quel momento aveva illuminato il palmo della sua mano.

Bulma tirò un sonoro sospiro di sollievo. Forse anche l’anziano Dottore si sentì sollevato, nonostante riuscì perfettamente a mascherarlo. L’unico che non dimostrò nessun cambiamento si rivelò essere il piccolo Saiyan che scrutò il padre con un’espressione circospetta.

*

L’ordinatissimo archivio del laboratorio subì un’incommensurabile shock, scosso da un piccolo uragano dai capelli lilla. Il piccolo di casa si stava prodigando alla ricerca di ciò che suo nonno gli aveva chiesto, incurante della classificazione in ordine alfabetico dei vari progetti che nel corso degli anni avevano riempito i diversi cassetti. Ok, la verità era che l’ordine non era il forte dei due scienziati di casa, quindi dello scompiglio causato dall’instancabile Saiyan non si sarebbe certamente accorto nessuno!

Fogli e cartacce di qualunque genere e ogni sorta fluttuavano in aria lanciati dal bambino che nella sua frenetica ricerca non sembrava curarsi quantomeno di preservare una certa dignità per quei poveri pezzi di carta.

“Trovato!” esclamò infine, osservando entusiasta i progetti contrassegnati come Gravity Room modello3, ossia la versione più recente del macchinario. Lo arrotolò in tutta fretta e senza perdere ulteriore tempo prezioso percorse velocemente i corridoi di casa sorreggendo con entrambe le mani i progetti. Tre ore non gli erano mai sembrate tanto fuggevoli.

La corsa del giovane Brief subì un involontaria sosta all’altezza del salotto, quando intravide la scena che si stava svolgendo all’interno. I suoi passi si arrestarono improvvisamente; osservando ora il padre, seduto in disparte e con un’espressione più imbronciata del solito in viso, ora la madre, che pareva non volerlo perdere di vista un solo istante, preoccupata di eventuali danni o di un possibile sterminio del genere umano. “Volete del tè?” si premurò di domandare la nonna, una specie di arbitro suo malgrado, o insaputa. La scena poteva quasi definirsi buffa, se suo padre non avesse davvero l’intenzione di mettere fine al Pianeta Terra. Il pensiero spronò il ragazzino a riprendere ciò che stava facendo. Suo nonno aveva bisogno di quei progetti alla svelta.

*

“Eccoli nonno!” esclamò il bambino, sopraggiungendo di corsa e sventolando i fogli. Il Dottor Brief gli rivolse lo sguardo, dopo aver scrutato per l’ultima volta la centralina, davanti alla quale era inginocchiato e che stava attentamente studiando. “Grazie figliolo” gli disse appena i polpastrelli delle sue dita toccarono la superficie di quei preziosissimi pezzi di carta.

Li srotolò con cura cominciando a leggere lettere e numeri che vi erano scritti in maniera piuttosto disordinata. “Mmm” mormorò poco dopo, evidentemente pensieroso.

Trunks si chinò accanto all’anziano nonno, allo scopo di leggere a sua volta ciò che vi era scritto. “Cos’hai scoperto?” domandò poco dopo, non riuscendo a comprendere nemmeno la metà di quei dati che per lui non avevano alcun senso. “I progetti di tua madre sono davvero molto complessi” commentò tra sé. Esterrefatto, forse anche orgoglioso, dei progressi di sua figlia. Trunks, al contrario, non sembrava molto stupito, o quantomeno non era di certo preoccupato dell’intelletto materno. Ciò che premeva lui era scoprire cosa aveva portato entrambi i suoi genitori alla paz… ehm, ad assumere degli atteggiamenti per loro così anomali. “Non mi riferivo a quello, nonno!” lo sgridò il piccolo guerriero, riportando lo scienziato con i piedi per terra.

Il Dottor Brief gli rivolse uno sguardo noncurante, poi tornò a guardare i fogli che reggeva in mano, “Credo che tua madre abbia, per qualche motivo, introdotto un pezzo della macchina del tempo nel circuito della camera gravitazionale” spiegò. Trunks inarcò un sopracciglio, mostrandosi decisamente confuso, “Macchina del tempo?!” ripeté, senza troppo badare, o capire, il resto del discorso. “In pratica è come se i tuoi genitori stessero, mentalmente, viaggiando nel tempo” continuò l’anziano, senza dare ascolto alle parole del Saiyan; osservando poi il monitor e la data segnata su di esso.

Il piccolo Trunks sbatté le palpebre, decisamente confuso. “Riuscirai a sistemarlo entro tre ore?” domandò successivamente, fiducioso che quantomeno suo nonno stesse capendo qualcosa sulla situazione. Il Dottor Brief introdusse le mani tra i cavi del macchinario, ispezionandone l’interno e confrontando i vari circuiti con quelli disegnati sui fogli. “Tua madre ha fatto parecchie modifiche da quando ho inventato questa macchina” espose, “Ma devo solo trovare l’intruso” aggiunse rincuorando il ragazzo e cominciando una scrupolosa ricerca filo per filo.

“Mi sono seccato! Non aspetterò un minuto di più, vi eliminerò tutti!” la voce di Vegeta risuonò in tutta la casa, allarmando il figlio che sgranò gli occhi. “E’ meglio che vai a controllare tuo padre” gli suggerì con una certa tranquillità il nonno. Trunks non se lo lasciò ripetere una seconda volta, annuì correndo in cerca dei genitori.

Lasciato solo, lo scienziato, scandagliò l’intero impianto elettrico. Passarono diversi minuti prima di scoprire quello strano pezzo che produceva una strana luminescenza, causato da una spia. “Ah, eccoti qua” esclamò, parlando con il meccanismo in questione. Afferrò gli attrezzi da lavoro, cominciando a tastare l’intruso, allo scopo di staccarlo dal meccanismo.

Un piccolo bip risuonò nefasto, costringendo l’uomo a ritirare istantaneamente le mani. Restò in mobile per pochi secondi, prima di essere certo che la situazione non si fosse complicata.

Il rumore si ripeté in breve, ma questa volta in direzione del monitor, alla quale lo scienziato volse immediatamente lo sguardo. Quando i suoi occhi incrociarono il numero settecentocinquanta non riuscì a trattenere un “Ops” sinceramente dispiaciuto pur essendo pacato.

Un secondo più tardi una sonora esplosione fece tremare l’intera casa.

*

CONTINUA…

*

*

kikky: Grazie mille, spero che l’aggiornamento sia stato sufficientemente tempestivo e che l’idea continui a piacerti.

*

giusiemo291: In realtà lo scopo è proprio quello. Chi più chi meno tutti i personaggi di Dragon Ball subiscono dei cambiamenti caratteriali. Il fatto che nella mia storia si riescano ad intuire questi piccoli mutamenti non più che farmi piacere. Grazie ancora una volta per averlo notato.

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tety: Grazie anche a te. L’origine della luce misteriosa è venuto allo scoperto proprio in questo capitolo. Per il resto, direi che Trunks si trova in una situazione piuttosto spiacevole.

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kamy: Ti ringrazio, spero che il capitolo non si sia fatto attendere troppo e, soprattutto, che ti sia piaciuto.

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Ishyna: Credo che anche Trunks la veda male.

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kutai: Non credo sia la pigrizia il problema del Dottor Brief, ma almeno ora sanno come risolvere la situazione. E intanto il tempo scorre…

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ka93: Non credo che la morte di Nappa abbia creato molti problemi a Vegeta, nemmeno anni fa. Comunque hai letto bene, solo Bulma e Vegeta subiscono questo strano processo.

*

lilac: Sono molto felice di sapere che anche i coniugi Brief vengono apprezzati in questa mia piccola storia. Soprattutto mi fa piacere sapere di essere riuscita a non snaturarli, nonostante nell’originale compaiano saltuariamente e senza mai un ruolo di spicco. Inoltre ti ringrazio per aver notato i cambiamenti di Vegeta, ma anche quelli meno evidenti di Bulma. Anche il protagonista sembra soddisfatto, infatti sta facendo le fusa XD. No, ok, povero Trunks, gli manca solo di essere dimenticato anche dai lettori!

  
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