Lentamente, un passo alla volta, Axel stava salendo in cima alla torre dell'orologio di Crepuscopoli. A metà strada si fermò, un piede sopra il gradino successivo della scala interna della torre. Quanto tempo era passato dall'ultima volta? Sosprirò e si appoggiò alla parete, la testa china.
- Che razza di idiota -.
Ripartì. Doveva semplicemente arrivare in cima, sedersi, mangiare un gelato e la faccenda si sarebbe conclusa. Per sempre. Aveva deciso che quella sarebbe stata l'ultima volta. Doveva sbrigarsi, o i gelati si sarebbero squagliati. Finalmente raggiunse il solito posto, e uscendo dalla penombra delle scale, la luce del tramonto lo colpì in pieno. Si fece ombra con la mano e girò l'angolo per andare a sedersi.
E lì si bloccò di nuovo.
C'era una ragazza seduta al suo posto.
- Oh, buonasera - disse lei, accorgendosi della sua presenza.
- Ehm, 'sera -.
La ragazza gli fece cenno di sedersi accanto a lei. Axel esitò, poi si sedette e posò per terra la busta di plastica coi gelati. Non pensava di trovare qualcuno lassù, però un po' di compagnia non gli dispiaceva; non si era ancora riabituato alla solitudine. La squadrò. Non l'aveva mai vista in giro; i suoi abiti erano stranissimi, per non parlare dei capelli: mossi e rossicci dalle punte azzurre. Forse se li era tinti, pensò.
La ragazza si accorse delle sue occhiate.
- Non sono tinti... - disse.
- Ah davvero? -.
- I tuoi invece lo sembrano. Sono troppo rossi per essere naturali -.
Axel sorrise. Avrebbe voluto ribattere in una qualche maniera, ma non ci riuscì. La sua parlantina se n'era andata da un pezzo ormai. Quel ciclone gli aveva cambiato l'esistenza.
La ragazza volse lo sguardo al tramonto davanti a loro, Axel prese un gelato dalla busta e cominciò a mangiarlo. Per qualche strano motivo ne aveva comprati tre.
- Ma tu guarda, non pensavo di trovarne uno qui - disse lei a un certo punto.
Il ragazzo le rivolse un'occhiata interrogativa.
- Uno di cosa? -.
La ragazza si alzò in piedi, si scostò i capelli dal viso e si avvicinò al bordo del piccolo spiazzo sulla torre dell'orologio. Poi si girò verso Axel, che continuava a mangiare il suo gelato tranquillamente.
- Qual è il tuo nome, ragazzo dai capelli rossi e dagli occhi verdi? - gli domandò.
- Mi chiamo Axel, ragazza dai capelli rossicci dalle punte azzurre e dagli occhi azzurri - rispose beffardo.
- Axel, hai detto? -.
- Axel. L'hai memorizzato? -.
La ragazza si rigirò verso il tramonto, le braccia lungo i fianchi.
- Organizzazione XIII, numero VIII: Axel, il Soffio di Fiamme Danzanti. Ci vediamo presto! -.
Detto ciò la ragazza si buttò dalla torre, rivolgendo un cenno di saluto ad Axel, che gettò a terra lo stecco del gelato al sale marino e si precipitò a guardare giù. Di lei non c'era più nessuna traccia.
- Ma che diavolo...? -.




NOTA DELL'AUTRICE
Salve a tutti! Grazie per aver letto il primo capitolo della seconda fanfiction della mia serie "Ignis' Chronicles" :D Come avrete notato, i capitoli di questa fanfiction sono piuttosto brevi ^^" Non ho niente da dire, se non di lasciare qualche recensione :3 
Al prossimo capitolo!