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Autore: olga14587    15/12/2015    2 recensioni
[Crimson Peak]Come falene ci nutriamo dell'oscurità, abbandonati dal sole, lontani da tutti...Solo tu ed io...
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucille Sharpe, Thomas Sharpe
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
- Questa storia fa parte della serie 'Crimson Peak Impressions'
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Siamo sempre stati soli, tu ed io. Chiusi in quella soffitta. La stanza dei bambini. Sembrava più una prigione ma io avevo te e tu avevi me e questo ci bastava.

Nessun amico, nessun compagno di giochi, solo noi. E dal pavimento potevamo sentire il pianoforte e nostra madre che suonava. Capivamo allora che era di nuovo a casa...Mentre nostro padre...

Ti ricordi quando ero un po' più grande e osavo andare in biblioteca a rubare uno dei libri di nostra madre per potertelo leggere? Dovevo stare attenta a non farmi scoprire e poi nasconderlo..Tu avevi costruito quel bel mobiletto di legno con uno scomparto segreto appositamente per me...Perché come ben sai non sempre riuscivo a passare inosservata...e il bastone puntualmente arrivava pesante sulla mia schiena...I segni li puoi ancora vedere...

I miei libri preferiti erano quelli sugli animali. La natura mi ha sempre affascinato. Le regole oltre al caos, in cui tutto funziona alla perfezione. Mentre tu hai sempre preferito i libri di meccanica o i romanzi. Avrei letto per te sempre, qualunque cosa tu avessi voluto, solo per farti felice, per vedere il tuo dolce sorriso..

L'unica compagnia oltre a quella reciproca, per me sono state le falene nere che si moltiplicavano nella nostra fatiscente casa... Scure, tetre eppure in un certo senso effimere e seducenti. Non si sono mai piegate al freddo o al buio ma al contrario prolificavano nell'oscurità. Come noi, sono nate e cresciute nelle tenebre. Forse per questo le ho sempre amate, mi sono sempre sentita una di loro. Una pallida ombra su questo mondo, debole, tenuta lontana dalla luce del sole, costretta a crescere e a nutrirsi dalla morte e attraverso la morte continuare a sopravvivere.
L'unico spiraglio della mia vita eri tu. Averti accanto mi dava forza, conforto e gioia. Come il poterti stringere a me durante le notti in cui il vento faceva tremare i muri e le finestre e tu, spaventato correvi nel mio letto in cerca di sicurezza. Che non ti ho mai negato, come il mio amore, che negli anni è mutato. Distorto, malato. Anche esso si è nutrito di morte e oscurità.

E adesso... C'è solo il nulla, il vuoto di un abisso e l'angoscia di non averti più qui con me. Come una falena mi sono nutrita di te, della tua essenza, della tua vitalità e non mi è rimasto nient'altro che un pallido ricordo e una latente speranza di come sarebbe potuto essere...

 

   
 
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