XXVIII agosto, un giorno come gli altri, ma l'ultima stella di San Lorenzo doveva ancora precipitare nel vasto mar. Quel triste mare in cui, quel giorno, giocavo felice, inconscio dell'immane tragedia che stava per accadere nel mio mondo. Una chiamata, delle veloci e infelici parole, sguardi attoniti, silenzio nel viaggio, con la paura nei nostri cuori. Tu ancora lottavi, mia guida, contro l'odiata malattia che ti affliggeva, ma il destino volle il nemico vincente. Il filo venne reciso, il mio universo fu privato del suo sole, e il mio cuore venne tra fitto da schegge di ghiaccio. La stella cadde, anche il cielo piangeva per la tua scomparsa, le tenebre caddero su di me, ora privo della tua difesa. Ma tu, mio salvatore, dal luogo eterno inviasti un raggio di calda luce, per liberarmi dal male ch'affligge il mondo.