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Autore: RedGeek    16/12/2015    3 recensioni
Merlin, da bravo nerd e fan sfegatato della saga di Star Wars, ha da sempre desiderato vedere Arthur indossare i panni di Han Solo, ma non ha mai osato chiederglielo per il timore di svelare il suo più grande segreto, ossia di essere da sempre innamorato di lui...
Un giorno scopre che durante la nuova edizione della fiera Lucca Comics & Games avrebbero allestito un intero padiglione dedicato alla sua saga preferita, con parate, sfilate e una moltitudine di ragazzi in cosplay e così inizia a pensare che forse il suo desiderio potrebbe anche avverarsi... basta solo convincere Arthur a partecipare all'evento... oppure trarlo in inganno!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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"I Have a Bad Feeling About This"
(o come Merlin trascinò Arthur al Lucca Comics & Games)

I Have a Bad Feeling About This

 

Ciao a tutti!

L'idea per questa fanfiction, un mio personale omaggio all'uscita del nuovo film di Star Wars, è nata mentre stavo riguardando i vecchi film della saga, dove un giovanissimo Harrison Ford interpreta uno dei principali protagonisti della trilogia principale, il contrabbandiere Han Solo (Ian Solo nella versione italiana). Durante la visione ho iniziato a pensare a quanto sarebbe stato perfetto il nostro caro Arthur nei panni di Han Solo e da lì è nata l'idea di far venire lo stesso pensiero anche a Merlin...

Non contenta, ho pensato di ambientare la storia a Lucca durante la manifestazione Lucca Comics & Games, che quest'anno ha ospitato molti eventi dedicati proprio a Guerre Stellari. Mi divertiva l'idea di un Merlin fan sfegatato della saga che con l'inganno trascina Arthur nella sua fantasia...

Spero che il risultato sia di vostro gradimento e che possa farvi divertire almeno un po'!

Un bacio, Emma

 

Note:

"I have a bad feeling about this", che si può tradurre con "Ho un brutto presentimento", è una frase spesso ripetuta nella serie di Star Wars ed è diventata una sorta di battuta ricorrente.

Se non conoscete la manifestazione Lucca Comics & Games qui potete trovare qualche informazione: http://www.luccacomicsandgames.com/

 


Capitolo 1

 

Merlin aveva programmato tutto nei minimi dettagli.

L'unica cosa che non aveva ancora deciso era quando avrebbe rivelato ad Arthur il vero scopo del loro viaggio.

Di sicuro non poteva dirglielo prima di essere saliti a bordo dell'aereo. Per farlo avrebbe dovuto attendere quanto meno il decollo, perché Arthur avrebbe potuto decidere di non accompagnarlo e la sua presenza era fondamentale. Ed era per questo motivo che Merlin aveva inventato una scusa per non dover passare insieme a lui il controllo bagagli: se Arthur avesse visto il contenuto della sua valigia, allora avrebbe scoperto che quello che lui gli aveva spacciato come un viaggio di lavoro in realtà era tutt'altro...

 

Merlin sapeva di avere le ore contate e che il momento della verità si faceva sempre più vicino ma, visto che ormai aveva aspettato tanto, pensava che ritardare ancora un po' ormai non avrebbe fatto nessuna differenza ed in questo modo almeno si sarebbero goduti in tranquillità il viaggio.

 

Avrebbe vuotato il sacco una volta giunti in albergo, quando sarebbero stati tranquilli in camera... di sicuro quello sarebbe stato il momento giusto!

 

Ma una volta accomodati ai loro posti sull'aereo, Arthur aveva iniziato a chiedere a Merlin del suo strano comportamento all'aeroporto, poco prima dell'imbarco, e del suo alquanto ingombrante bagaglio...

- Si può sapere cosa ti sei portato dietro? Hai addirittura superato il peso e le dimensioni consentite per il bagaglio a mano e sono stati costretti ad imbarcare la tua valigia nella stiva... Sono solo pochi giorni, neanche fossi una ragazza che ha bisogni di mille vestiti, scarpe ed altre cose misteriose... -

- Ho portato solo l'indispensabile e poi guarda che ho lasciato un po' di spazio in valigia per poter riportare regali e cose buone da mangiare... -

- Ma se la tua valigia pesa un quintale e sembra che stia per esplodere... -

- Non è vero... è solo l'impressione ma in realtà è la forma della valigia che la fa sembrare così straripante... Per il peso poi lo sai... la mia è una vecchia valigia ed è pesante già vuota, non come il tuo trolley in materiale ultra leggero... -

- Se lo dici tu... ma mi dici dove sei dovuto andare appena prima dell'imbarco? Stavamo per passare i controlli e tu hai quasi rischiato di perdere il volo... -

- Avevo delle necessità impellenti... e comunque come vedi adesso sono qui di fianco a te sull'aereo che ci porterà finalmente a Lucca! -

- In realtà l'aereo ci porterà a Pisa... -

- Quanto siamo fiscali, lo sai cosa intendevo... -

- Certo che Lucca deve essere proprio piccola, non trovi? -

- Perché non ha un aeroporto? -

- No, non per quello... Morgana mi ha detto che ha rischiato di impazzire per riuscire a trovare una camera libera... In tutta Lucca non ce n'erano altre e anzi, è stato un colpo di fortuna trovarne una visto che qualcuno aveva disdetto la prenotazione dieci minuti prima che lei telefonasse. Ti rendi conto? -

- Allora siamo stati fortunati. Queste città d'arte sono sempre molto affollate nei week-end di festa... -

 

In realtà Merlin sapeva perfettamente che la città sarebbe stata letteralmente presa d'assalto da migliaia di ragazzi giunti da tutte le parti d'Italia e non solo per partecipare alla nuova edizione della fiera Lucca Comics & Games... era per questo motivo che Morgana aveva faticato tanto per trovargli una sistemazione.

 

- Ma spiegami ancora questa cosa... Fino a un mese fa il progetto a cui stavi lavorando e di cui, ti ricordo, sono responsabile, era palesemente un omaggio alla città eterna... I disegni erano praticamente completi ma tu, tutto d'un tratto, cambi idea... Perché? Come mai hai scelto Lucca e non più Roma? -

- Ma Arthur, è evidente! Quante volte devo ripetertelo? La cinta muraria di Lucca è leggendaria! Le mura sono perfettamente intatte perché nei secoli passati non sono mai state usate per scopi difensivi. Indubbiamente è il maggiore esempio di cinta muraria del XV-XVII secolo in Europa... E forse proprio per la presenza delle mura anche il centro storico della città è rimasto praticamente intatto nel suo aspetto originario, con le sue numerosissime chiese, le torri, i campanili, i palazzi rinascimentali e la piazza dell'Anfiteatro con le sue case e casette accoccolate lungo il perimetro dell'arena... Uno spettacolo unico, credimi! -

 

Naturalmente Merlin non poteva dire ad Arthur che all'interno di quella piazza così suggestiva ci sarebbe stato anche un intero padiglione dedicato a Star Wars, con le riproduzioni di alcuni elementi chiave della saga, un'area digitale, un'area Lego Star Wars, schermi giganti con i contenuti speciali e poi il Droids Hunt, l'accademia di spada laser, le postazioni videogames, per non parlare delle spettacolari parate in costume per la città con i droidi R2D2 e C3-PO, Jedi, Sith, cacciatori di taglie, piloti ribelli, Stormtroopers ed anche Darth Vader!

 

- Merlin, ho letto la tua relazione ed ero presente alla riunione, non c'è bisogno che mi ripeti queste cose... Ti ricordo che senza il mio appoggio mio padre non avrebbe mai accettato un cambiamento così radicale ad un mese dalla presentazione dei progetti per il nuovo parco a tema... Mi sembra solo strano questo cambio di direzione così all'improvviso... Mi avevi riempito la testa con Roma ed il suo Colosseo, il Pantheon, il foro romano, le terme di Caracalla e le altre migliaia di cose che volevi vedere di persona e che ti avevano ispirato il precedente progetto... ma ormai ho rinunciato a capire come funziona quel tuo cervello bizzarro... Spero solo di non dovermi pentire della scelta... -

- Non ti pentirai di avermi appoggiato. Sarà un progetto originalissimo e sbaraglieremo la concorrenza, te lo prometto... -

Arthur sembrò finalmente rassicurato da quella promessa ed impiegò il resto del viaggio riposando, del resto per lui ogni momento era buono per schiacciare un pisolino...

 

*** *** ***

 

Era pomeriggio inoltrato quando atterrarono all'aeroporto di Pisa. I due ragazzi decisero di seguire il suggerimento di Morgana di prendere un taxi per farsi portare direttamente a Lucca, avrebbero rimandato la visita alla famosa torre al giorno della partenza.

 

Mano a mano che si avvicinavano alla meta Merlin diventava sempre più nervoso... Era riuscito a sventare l'irreparabile appena in tempo dopo che il tassista, in un inglese stentato, aveva chiesto loro se fossero diretti a Lucca per il Lucca Comics & Games... non ricordava con precisione cosa avesse detto per sviare l'attenzione di Arthur dalle parole “Comics” e “Games” ma in qualche modo doveva esserci riuscito visto che l'altro subito dopo aveva iniziato a parlare col tassista di Chianti, Lardo di Colonnata ed altre specialità culinarie che sembrava conoscere molto bene e di cui Merlin invece ignorava l'esistenza...

 

Ma Merlin iniziò a capire che le probabilità di tenere all'oscuro Arthur fino a che fossero giunti in albergo erano sempre più basse. Purtroppo aveva già notato alcuni manifesti che pubblicizzavano la fiera e sicuramente sarebbero aumentati con l'avvicinarsi a Lucca... sperava solo che, con il fatto che fosse ormai buio, Arthur non li notasse...

 

*** *** ***

 

Ed effettivamente, contro ogni previsione, Arthur non si accorse di nulla. Certo, si era interrogato sul perché ci fossero tanti ragazzi mascherati nei modi più strani ma sembrava aver accettato la spiegazione di Merlin su un Halloween che durava più giorni rispetto alla festività americana... Non era stata una passeggiata, certo, specie quando avevano incrociato un gruppo di Naruto, ma la fantasia di Merlin era corsa in suo aiuto anche in quella circostanza e gli aveva consentito di arrivare sani e salvi in albergo. Però una volta giunti lì Arthur non volle sentire ragioni: aveva fame e quindi concesse a Merlin solo il tempo di darsi una rinfrescata veloce per poi uscire subito in cerca di un buon ristorante.

- Vedrai Merlin, la cucina in Italia è pura poesia! Ho già l'acquolina in bocca al pensiero... -

- Non fai altro che pensare al cibo tu... -

- Non è vero che penso solo al cibo ma siamo in Italia, capisci che vuol dire? -

 

Cartina alla mano camminarono per le vie del centro di Lucca in cerca del ristorante che gli era stato consigliato dal direttore dell'albergo.

Merlin però era sovrappensiero e nervoso perché l'ora in cui avrebbe dovuto confessare il suo misfatto si approssimava, ma dopo qualche minuto che camminavano non poté non farsi conquistare dall'architettura superba che lo circondava: i vicoletti, le chiese, i palazzi... tutto lo lasciava a bocca aperta. Provava un'emozione fortissima ed aveva quasi l'impressione di vivere in un'epoca lontana. Con grande soddisfazione si rese conto che grazie a questo viaggio il suo progetto sarebbe diventato molto più accurato ed originale, anche se sembrava strano dirlo visto che si sarebbe fatto ispirare dall'architettura del passato, e questo lo fece sentire un po' meno in colpa...

 

Purtroppo Merlin non si trovò al sicuro neanche fra le mura del superbo ristorante. Infatti, il loro solerte cameriere, subito dopo aver preso le loro ordinazioni e credendo sicuramente di fargli cosa gradita, si era presentato al tavolo porgendo loro una brochure della manifestazione in corso e spiegandogli nel dettaglio in cosa consistesse. Merlin era pietrificato. Non sapeva cosa fare e temeva la reazione di Arthur.

 

Reazione che però non arrivò, o meglio, Arthur sembrava genuinamente interessato e stupito della fortunata coincidenza. - Merlin non sei contento? Hai visto quante cose ci sono in programma? Domani dovremmo andare pure noi a dare uno sguardo, che ne pensi? - Esordì.

Merlin per un attimo rimase senza parole ma subito dopo disse ad Arthur che dovevano sicuramente andarci. A pensarci bene, il cameriere chiacchierone gli aveva fatto solo un favore introducendo il discorso della fiera. In questo modo, quando quella sera stessa gli avrebbe detto tutto, Arthur non sarebbe stato poi tanto stupito.

 

Anzi, magari avrebbe dovuto rivelargli tutto adesso che ne stavano appunto parlando e che si trovavano in un luogo pubblico... Arthur di certo non avrebbe potuto dare più di tanto in escandescenze e la durata della cena gli avrebbe offerto il tempo di convincerlo e di calmarlo se si fosse irritato. Merlin quindi prese un profondo respiro, si concesse un attimo per raccogliere le idee e si apprestò a parlare ma proprio in quel momento tornò da loro il cameriere con gli antipasti... E perse così tanto tempo nel descrivere nel dettaglio tutte le specialità che stavano per mangiare che Merlin si meravigliò del fatto che non decidesse di prendere una sedia ed accomodarsi lì con loro... Cosa ancora più assurda, a suo dire, era che parlava unicamente rivolgendosi a lui. Ad un certo punto gli aveva chiesto anche quale fosse il suo nome, dimenticando di chiedere quello di Arthur. Merlin era stupito, di certo il cameriere non doveva essere un buon osservatore perché chiunque guardando lui ed Arthur avrebbe capito al volo chi fosse il buongustaio fra loro... Ma evidentemente Arthur doveva essere proprio affamato perché con tono educato ma deciso ringraziò il cameriere, che adesso aveva anche un nome, Fabio, e lo invitò a lasciarli mangiare in tranquillità.

 

Ed infatti, come previsto, Arthur si tuffò quasi letteralmente sul suo piatto ed iniziò a mangiare i suoi “Crostoni al lardo di Colonnata”. Vedere mangiare Arthur era una cosa che aveva sempre divertito Merlin. Il modo in cui assaporava ogni boccone e lo stupore di quando provava per la prima volta un nuovo sapore gli ricordavano le espressioni di un bimbo, senza filtro e felice di esplorare! No, non poteva guastargli questo momento dicendogli tutto adesso, non voleva in alcun modo rovinargli la cena e fu così che per tutta la serata si divertì ad osservarlo gustare queste nuove pietanze ed ad ascoltare i commenti estatici sulla bontà dei “Tordelli” e sulla tenerezza della carne di cinghiale e di come il suo sapore si sposasse alla perfezione con la polenta.

 

E se anche Merlin avesse voluto approfittare della passeggiata notturna verso l'albergo per rivelare i suoi piani ad Arthur, quest'ultimo era troppo occupato a farsi beffe di lui per potergli prestare la giusta attenzione... Arthur si stava infatti divertendo a provocare Merlin in merito alla sua nuova e recentissima conquista.

- Allora Merlin, i miei complimenti! Siamo in Italia solo da qualche ora e tu già fai strage di cuori? Sono colpito! -

- Smettila Arthur! Non ti ci mettere pure tu! -

- Ma come, non sei lusingato? Wow, devo ammetterlo, il modo in cui Fabio a fine serata si è avvicinato per flirtare con te è stato da manuale. Com'è che ha fatto, così? -

Disse avvicinandosi sempre più a Merlin ed iniziando ad imitare il comportamento del cameriere. Merlin stava per impazzire, perché quei gesti che poco prima aveva trovato fastidiosi e decisamente fuori luogo, fatti da Arthur erano invece una vera e propria tortura. Vederlo avvicinarsi sempre di più a lui e sussurrargli all'orecchio un roco “Chiamami, ti farò fare volentieri un giro...” mentre fingeva di infilargli nella tasca un bigliettino con il suo numero di telefono era qualcosa a cui Merlin non era preparato e che lo mandò in tilt. Ma la risata di Arthur lo riportò bruscamente alla realtà e così trovò la forza di spingerlo lontano da sé visto che, per la sua sanità mentale, era fisicamente troppo vicino.

- Smettila di prendermi in giro! -

- Non ti sto prendendo in giro, semmai sto solo ripetendo le mosse del tuo spasimante, chissà che possano essermi utili in futuro... -

- Sei sempre il solito! -

- Allora, hai intenzione di chiamarlo? -

- Chi? -

- Come chi? Fabio! -

- Stai scherzando spero... -

- Perché dovrei scherzare? Di certo il ragazzo ha il suo fascino e poi mi sembra proprio il tuo tipo... -

- E tu che ne sai di qual è il mio tipo? -

- Un tipo come Will, forse? -

- Will? -

- Diamine Merlin ma il vino ti ha annacquato il cervello? Will, l'amore della tua vita! Il ragazzo che ti ha spezzato il cuore? Il termine di paragone con cui hai confrontato ogni ragazzo che ti si è avvicinato negli ultimi 10 anni? Quel Will? Fabio è praticamente la sua fotocopia, solo un po' più abbronzato! -

- Non è vero che paragono tutti i ragazzi a Will e smettila di dire che è l'amore della mia vita! -

- Ok, va bene, non è più l'amore della tua vita ma devi ammettere che lo è stato a lungo e che fisicamente è il tuo tipo, non cercare di negarlo. Non hai mai avuto occhi che per lui, per te nessuno è mai stato al suo livello... il mio ego ancora risente di quella volta in cui hai affermato davanti a tutti che lui era più bello di me! Ho passato una settimana intera a guardarmi ossessivamente allo specchio per cercare di capire perché mai lo preferissi a me. Mi hai fatto venire un complesso! -

- Di nuovo con questa storia? Sono passati secoli e ancora ci pensi? -

 

In realtà Merlin soffriva ogni volta che Arthur rinvangava quel vecchio episodio. In quell'occasione aveva mentito, aveva spudoratamente mentito per proteggersi.

Quando al liceo si era accorto di provare qualcosa per Arthur, la paura di perderlo come amico lo aveva spinto verso quella bugia che lo aveva poi accompagnato per tutta la vita. Quando ad una festa, per scherzo, Arthur gli aveva chiesto se avrebbe mai potuto prendersi una cotta per lui, la bugia era automaticamente uscita dalle sue labbra. Era stato facile in quel momento dire che ai biondi come lui avrebbe sempre preferito i ragazzi mori, anzi, un moro in particolare, un suo amico d'infanzia di nome Will, che viveva in una città vicina ma che ancora riusciva di tanto in tanto a frequentare.

Da lì in poi la menzogna era cresciuta di anno in anno e con la complicità di Will, che gli aveva retto gentilmente il gioco, si era sviluppata fino a diventare quella cortina di fumo dietro la quale aveva nascosto il suo amore per Arthur...

 

- E quindi? Consentirai a Fabio di farti da guida turistica? -

- Non ho bisogno di una guida, so già tutto quello che ho bisogno di sapere sull'architettura lucchese... -

- Beh, è probabile, ma potrebbe farti scoprire cose nuove. Potresti provare con mano se gli italiani sono veramente dei grandi amatori... -

- Arthur adesso finiscila! -

- E va bene, la smetto, sei sempre così suscettibile... -

 

Rimasero in silenzio per qualche minuto, camminando uno di fianco all'altro, Arthur con il broncio per essere stato ripreso e Merlin pensieroso ed anche un po' triste perché le parole e l'atteggiamento di Arthur avevano fatto riaffiorare le costanti sofferenze che da tanti anni, con tenacia, cercava di chiudere in un angolino della sua mente.

 

- Io però la voglio la mia guida turistica! Avanti Merlin! Stupiscimi con il tuo sapere! Fammi scoprire le meraviglie di questa città! -

- Adesso? Ma è quasi mezzanotte! -

- E allora? Sei per caso Cenerentola che deve tornare a casa? -

- Sei sempre il solito! E va bene! Ma guai a te se vedo uno sbadiglio! -

 

E così Merlin fece fare ad Arthur il suo personale giro turistico. Anche se era la prima volta che si recava a Lucca, nell'ultima settimana aveva studiato e letto tutto il possibile sulla città ed ormai sapeva orientarsi quasi come un abitante del posto. E così, mentre glieli mostrava, raccontava ad Arthur la storia delle chiese, dei palazzi e delle torri, evidenziandone le peculiarità.

 

Lucca di notte era davvero suggestiva e i due ragazzi si persero fra le sue bellezze fino a quando, ormai stanchi, decisero di tornare in albergo.

 

Questo sarebbe dovuto essere il momento giusto per Merlin di vuotare il sacco ma, come era già capitato nel corso della giornata, era troppo timoroso e in ansia per iniziare subito il discorso... Così, in attesa di racimolare il coraggio necessario per parlare, finì per restare semplicemente seduto sul letto, osservando distrattamente Arthur che sistemava le sue cose e si preparava per andare a dormire.

Era più forte di lui, aveva troppa paura della sua reazione... Razionalmente sapeva che nella peggiore delle ipotesi Arthur non avrebbe acconsentito alla sua richiesta, ma si era trastullato con quella fantasia così a lungo che l'eventualità di non vederla realizzata era insostenibile...

 

Infatti, quella che era nata come una semplice fantasia, con il passare degli anni era diventata una vera e propria ossessione per Merlin. Desiderava davvero tanto poter vedere Arthur vestire i panni di Han Solo. Diamine, secondo lui sarebbe stato perfetto. Anche George Lucas in persona l'avrebbe scelto al posto di Harrison Ford se solo l'avesse visto, cosa che naturalmente non avrebbe potuto fare visto che a quei tempi Arthur non era ancora nato...

Naturalmente non aveva mai avuto il coraggio di confessare questo suo desiderio al diretto interessato... non avrebbe proprio saputo giustificare questa sua voglia assurda senza dovere anche ammettere di avere per lui una cotta colossale che si portava dietro dai tempi del liceo, ossia dal giorno in cui si erano incontrati la prima volta...

Fatto sta che, quasi per caso, poco più di un mese prima, Merlin aveva scoperto che durante la nuova edizione della fiera Lucca Comics & Games ci sarebbe stato un intero padiglione dedicato alla sua saga preferita e, cosa ancora più fantastica, ci sarebbero state parate e sfilate dedicate a Star Wars ed una moltitudine di ragazzi in cosplay per omaggiare i loro personaggi preferiti.

Aveva avuto la sfortunata (o fortunata, a seconda dei punti di vista...) idea di accennare la cosa a Morgana, la sorella di Arthur, dicendole di come sarebbe stato bello poter andare alla fiera insieme ad un Arthur vestito per l'occasione da Han Solo.

Da lì le cose gli erano letteralmente sfuggite di mano. Morgana, che custodiva il suo segreto da una vita e che da tanto aspettava l'occasione perfetta per far svegliare il suo ottuso fratellino, aveva subito deciso che i due ragazzi avrebbero dovuto assolutamente partecipare alla manifestazione.

In men che non si dica aveva elaborato un piano d'azione, un piano assurdo e rischioso ma geniale, un piano che avrebbe permesso a Merlin di realizzare il suo sogno. E subito aveva chiamato Gwen, la sua fedele segretaria nonché amica del cuore di Merlin e l'aveva messa a parte della novità. Ed era stato così che, all'insaputa di Arthur, Morgana, Gwen e Merlin si erano messi all'opera. Gwen si era occupata di realizzare i costumi dei ragazzi, Morgana aveva organizzato il viaggio nei minimi dettagli e Merlin aveva riconvertito a tempo di record il progetto del nuovo parco a tema, un progetto che gli era costato mesi di lavoro e che era inspirato alle bellezze architettoniche di Roma, riprogettandolo invece utilizzando come modello Lucca e le sue meraviglie. Tutto questo per poter giustificare il loro viaggio agli occhi di Arthur, che l'avrebbe visto come un viaggio di lavoro che permettesse loro di ammirare di persona l'architettura della città.

 

Arthur doveva assolutamente assecondarlo.

Aveva già dovuto rinunciare a troppe cose nella sua vita ed il pensiero di vedere anche questo piccolo desiderio inesaudito lo amareggiava. Non sapeva ancora come avrebbe fatto, ma l'avrebbe convinto! Da anni ormai aveva accettato di aver affidato il proprio cuore a qualcuno che non avrebbe mai potuto dargli il proprio in cambio e che, anzi, non avrebbe mai dovuto venire a conoscenza dei sentimenti che provava per lui. Aveva perso il conto delle volte in cui era stato ferito inconsapevolmente da Arthur quando quest'ultimo gli raccontava delle sue conquiste amorose... E aveva perso il conto anche di tutte quelle volte in cui il suo cuore aveva perso un battito per uno sguardo, un gesto, una frase detta in un certo modo, che il suo cuore si ostinava a voler vedere all'opposto rispetto alla sua ragione... attimi in cui si permetteva di sognare ad occhi aperti... attimi come quello di poco prima che facevano sembrare il suo sogno quasi possibile... attimi che però scomparivano sempre bruscamente riportandolo alla realtà.

 

Realtà che, quando si girò verso di lui, gli mostrò un Arthur pacificamente addormentato. Evidentemente il vino ed il buon cibo avevano avuto la meglio su di lui. E così il destino aveva deciso per lui, a questo punto avrebbe per forza di cose dovuto aspettare la mattina successiva per potergli confessare tutto...

 

Ma forse era meglio così.

In quel modo, se l'indomani tutto fosse andato a rotoli, avrebbe avuto almeno il ricordo di loro due che passeggiavano sulle mura di Lucca, un altro di quegli attimi perfetti che l'avrebbe cullato nel mondo dei sogni fino al suo risveglio.

 

  
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