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Autore: rora02L    17/12/2015    12 recensioni
Cosa succede se metti insieme una famiglia ostile, composta anche da una nonnina piena di forse ed un ragazzo innamorato ? Semplice: qualcosa di magico.
Partecipante al contest natalizio su FB, indetto da Christine Carter.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Let’s give Love, get some Back …



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“Ricordami perché ho accettato di passare la Vigilia di Natale con la tua famiglia, ti prego … perché adesso ho solo voglia di chiudermi in casa e sprangare le porte, tesoro … non penso più che sia una buona idea …” Sto parlando al telefono da una ventina di minuti con la mia ragazza, Emma. Mi massaggio la tempia, pulsante per l’ansia.
Tra tre giorni sarà Natale. E fin qui, mi direte voi, niente di strano, anormale o allarmante. Peccato che, qualche giorno fa, ho promesso alla madre di Emma che lo avrei passato da loro, dato che i miei si sono separati da un mese e non saprei da chi andare, non avendo nemmeno altri parenti, quali zii, cugini, nonni ed altri. Non ho nemmeno mia sorella, che è andata in luna di miele con suo marito e tornerà per i primi di Gennaio.
La sento sbuffare, ma non irritata, più divertita dalla mia agitazione, e mi risponde: “Tesoro, non fare il bambino … è solo una cena di Natale con i miei genitori !”
Io appoggio la schiena allo stipite della porta della mia camera e sospiro sconsolato: “Che mi odiano a morte, Emma ! Sarà un disastro, lo so già: tuo padre non farà altro che chiedermi quando ho intenzione di laurearmi e che cosa ci farò con una laurea in lettere, tua madre mi riempirà di domande sui miei e tuo fratello mi guarderà in cagnesco per tutto il tempo … se sono fortunato, forse mi saluterà.”
Ecco, ora potete capire il mio dramma. Ma non fraintendetemi, amo la mia ragazza con tutto me stesso, è la cosa più bella che mi sia capitata nella mia vita. Lei trattiene a stento un risolino al pensiero di suo fratello maggiore, che probabilmente è il membro della sua famiglia che meno mi sopporta.
Sto con Emma da un anno e mezzo, eppure suo fratello Andrea non mi ha mai rivolto la parola, se non per salutarmi con un secco e stizzito “Ciao”.
Nonostante io abbia ormai 24 anni, prima di Emma non ero mai stato con una ragazza. E lo stesso vale per lei, che di anni ne ha due in meno di me. La nostra non è una storia totalmente serena per via dei nostri genitori.
I miei litigano in continuazione e pensano che Emma sia troppo diversa da me, mentre i suoi credono che io sia uno sfaticato buono a nulla che non sarà capace di mettere un tetto sopra la testa alla nostra futura famiglia. Sì, parlano già di metter su famiglia. Ed io non sono in disaccordo, ma direi che è il caso di aspettare che Emma si laurei in fisica, poi potremo sposarci. Ora come ora, non ha molto senso parlarne e non penso che non troverò mai lavoro come insegnante. Sarà dura, certo, ma non impossibile.
Alla fine decidiamo, o meglio decide lei – come sempre – che verrò a passare la vigilia di Natale da loro. Sperando che non mi distruggano totalmente. Non so nemmeno che cosa regalare alla mia ragazza, per lo scorso Natale le avevo regalato una sciarpa … ma non mi sembra il caso di ripetermi. Idem per quanto riguarda libri e trucchi, il primo gliel’ho regalato al suo compleanno e di cosmetici non me ne intendo per nulla. Forse potrei provare con un vestito o un maglioncino natalizio, peccato che non abbia idea di qual è la sua taglia né di come si sceglie un abito per una ragazza.
Alla fine decido di consultare l’unica persona che sa qualcosa sui gusti di Emma e che è una ragazza: la nostra amica in comune Gloria. La chiamo per iniziare a pensare insieme a qualcosa, ma lei inizia uno sproloquio senza fine, in cui parla più delle sue disavventure amorose che non dell’argomento della nostra conversazione. Dopo una ventina di minuti buoni, mi stufo e capisco che non mi sarà di alcun aiuto. Infilo le scarpe, prendo la giacca e le chiavi della mia Lancia nera e salgo in auto, diretto in centro.
Verona è sempre molto allegra e vivace sotto Natale e le strade sono tutte addobbate ed illuminate a festa, è sempre un piacere passeggiare per le vie della nostra città in questo periodo gioioso. Ed i negozi, in questo periodo di crisi, fanno anche degli sconti. Decido di comprare prima di tutto un regalo per i genitori della mia Emma, poi per mia sorella, i miei amici e sono certo che nel mentre troverò quello giusto per il mio amore.

*

Dopo un interminabile pomeriggio di shopping, passato tra un numero di cellulare e l’altro per farmi consigliare da qualche anima pia, finalmente ho trovato il regalo perfetto. Ok, non affrettiamo le cose: il regalo che mi sembra perfetto per la mia ragazza.
Decido di non stare a pensarci troppo, altrimenti so che cambierò idea altre dieci volte: ormai è fatta. Detesto dover comprare i regali alle persone quando non ho la minima idea di cosa regalare e ci tengo a fare bella figura, per fortuna che avevo chiesto ad Emma di non fare il tradizionale scambio di regali. Ma figurati se lei mi ascolta, fa sempre di testa sua: mi ha comprato un regalo e mi sembrerebbe orribile presentarmi a casa sua il giorno di Natale senza nulla in mano. Ma penso che la sorpresa che ho in serbo per Emma le piacerà tantissimo. Però, cosa non si fa per amore …
Inizio a vestirmi, dato che ho mezz’oretta di strada da fare per arrivare lì alle 19.30. Il vestito mi sta bene, credo … mi impongo nuovamente di rimanere fedele al piano e di non pensare troppo, dicendomi che le piacerà. Salgo in auto e parto. Arrivo puntuale come sempre davanti alla casa della mia lei e suono il campanello pazientemente.
Mi apre una donna dalla pelle bianchissima ed una parrucca incipriata sulla testa, che mi guarda con sospetto, per poi iniziare a strillare: “Sergioo ! Prendi la scopa, la scopa, un ladro travestito da Babbo Natale !” Non. Ci. Credo. Mi … mi ha scambiato per un ladro ?!
Guardo il mio travestimento da Babbo Natale, non mi sembra per nulla spaventoso. Sto per spiegare all’anziana signora, che deve essere la nonna di Emma, che sono Edoardo, il ragazzo di sua nipote. Ma l’arzilla vecchietta ha già preso in mano la scopa e sta correndo nella mia direzione con l’intento molto chiaro di colpirmi. Sgrano gli occhi ed indietreggio spaventato, cercando di parlare: “S-signora, n-non è come crede !” Lei alza l’oggetto contundente e grida minacciosa: “Te lo insegno io a rubare il giorno di Natale, delinquente !” Inizia a malmenarmi sonoramente, colpendomi più volte in testa e facendomi venire un paio di bernoccoli assurdi, finché non riesco a prendere il bastone della scopa e a fermarla: “Signora, la prego, sono Edoardo, il ragazzo di Emma, si fermi !”
Lei si blocca per un attimo, riflettendo sulle mie parole. Sospiro, pensando di averla scampata. Ma poi la nonnina mi guarda diffidente e commenta: “Un motivo in più per dartele di santa ragione, disgraziato ! Volevi entrare in casa della tua fidanzata travestito da Babbo Natale per derubarci, eh ? Mascalzone !” Riprende a malmenarmi, mentre io prego per un intervento divino.
“Nonna ! Smettila subito !” Sento l’angelica voce della mia amata, che viene a salvarmi dalla perfida strega con la scopa in mano, che finalmente si arresta. Emma guarda sua nonna con la sua solita faccia da che-diamine-stai-facendo e le impone di tornare dentro casa, anche perché indossa solo una vestaglia rosa che la copre e sotto una camicia bianca ed una gonnella nera.
La mia dolce amata poi si china verso di me, chiedendomi: “Ti sei fatto male ? Scusa, mia nonna … ha avuto una brutta esperienza col Natale qualche anno fa, l’hanno derubata dei delinquenti travestiti da Babbo Natale e da allora … reagisce così.”
Fa un sorrisetto nervoso per sdrammatizzare ed io replico: “Avresti almeno potuto avvisarmi, mi ero vestito così per te.”
Lei sbianca e spalanca la bocca, indicandomi come se avesse visto un fantasma: “Ma … Edo ? Sei … sei tu ?” Appena capisce che sì, effettivamente sono io, esplode in una risata fragorosa: “Ahahah ma tesoro, come ti sei vestito ?! Ahaha avresti dovuto avvisarmi, stavi per far prendere un colpo a nonna ahaha !” Io replico, massaggiandomi un bernoccolo: “In realtà era lei che stava per fare la pelle a me … - abbasso il viso, imbronciato – ed io che volevo farti una sorpresa …”
Vedo il dolce volto della mia lei illuminarsi in un sorriso. Anzi, nel sorriso. Il sorriso che riserva solo a me. Amo tutto di lei, dai suoi occhi azzurro cielo ad i suoi boccoli biondi come il grano.
Emma mi dà un tenero bacio con le sue labbra scarlatte sulla mia fronte, facendomi calmare, e mi sussurra: “Sei dolcissimo, amore mio …”
Poi mi prende la barba da Babbo Natale e la abbassa, per potermi baciare sulle labbra. Dio, quanto la adoro. Se questo è il premio per essere stato picchiato da una vecchietta perché ero vestito da Babbo Natale, voglio farlo ogni 24 Dicembre della mia vita.

*

“No, seriamente ?! Hai anche il sacco di Babbo Natale pieno di regali !” esclama Emma, vedendo che ho lasciato il sacco in tela davanti alla porta di casa sua. Sembra una bambina, le brillano gli occhi e sorride emozionata.
Io mi limito ad annuire e prendo il sacco in spalla: “Hai fatto la brava quest’anno ?” Le faccio l’occhiolino e ridacchiamo entrambi, mentre ci avviamo verso la porta di casa sua. Emma arrossisce un po’ e risponde impertinente: “Tu che ne dici ?” Mi fa la linguaccia e mi ruba il cappello rosso e bianco, per poi correre dentro casa ad annunciarmi. Trovo la famiglia di Emma seduta sul divano che ascolta il racconto della nonnina, ma appena entro si girano tutti verso di me.
C’è un momento di silenzio. Vedo gli occhi dei genitori di Emma e di suo fratello sbarrati, mentre la nonna sta ha già ripreso in mano la sua arma preferita. Per fortuna, la risata del padre di Emma sblocca la situazione e tutti i presenti scoppiano a ridere, tranne la nonnina diffidente.
Mi abbracciano uno per uno e ci scambiamo gli auguri. “Ma come ti sei vestito, Edoardo ? Poveretto, mia madre deve esserci andata giù pesante …” mi dice la mamma di Emma, accompagnandomi in cucina e recuperando del ghiaccio per i miei bernoccoli.
Noto che hanno aperto la tavola e che è tutta addobbata per Natale, con candele, piatti rossi e stelle d’oro sparse sopra la tovaglia scarlatta.
Sento l’odore del pesce nel forno, salmone per la precisione, e della pasta alle vongole ormai quasi pronta. La mia ragazza mi si avvicina e mi scosta un ciuffo di capelli con tenerezza, per poi indicare il sacco pieno di regali e chiedermi dove lo può mettere. Rispondo prontamente: “Che domande, sotto l’albero di Natale, no ? Ma prima …”
Tolgo dal sacco la scatola contenente lo spumante e lo porgo alla signora di casa, che mi ringrazia per la gentilezza: spumante dolce, per dopo.
Ci sediamo poi tutti a tavola ed inizio a temere il solito scambio di frecciatine che puntualmente il padre della mia Emma mi lancia, dato che non approva la mia scelta per il corso di laurea e mi dà del disoccupato a vita.
La mia amata mi ha più volte detto di lasciarlo perdere e che lo dice solo perché ormai si è affezionato a me, ma è comunque brutto sentire il padre della donna che ami darti del fallito. Eppure non esce alcuna parola di rimprovero da lui e nemmeno dalla moglie, sono troppo occupati a raccontarci della loro vacanza recente in Puglia e sono indaffarati nei preparativi.
Emma mi impone di non muovermi, dato che sono l’ospite, ed ogni tanto mi ritrovo solo con i nonni. Sergio è un uomo tranquillo, ma sua moglie Edda … è una furia della natura, spero vivamente che il mio amore non diventi così da anziana.
Iniziamo con degli antipasti di pesce, freddi principalmente, e già noto le grandi capacità culinarie dei genitori della mia ragazza ed anche di Emma, dato che ha aiutato anche lei a cucinare per questa cena. Ci teneva che fosse tutto perfetto, dato che ci sarei stato anche io. Come sempre, è riuscita a rendere il mio mondo buio, lucente come una stella.

*

“Babbo Natale …- mi dice Emma, avvicinandosi a me e saltando sul divano vicino a me- che dici, mi dai il mio regalo ? Lo sai che sono stata una brava bimba !” La guardo, con il suo viso felice da bimba contro le fiammelle scoppiettanti del caminetto alle sue spalle. Le accarezzo i morbidi capelli e sorrido: “Chiudi gli occhi, però.” Lei mi guarda senza capire che succede, ma si fida ed obbedisce.
Mi alzo e vado a prendere il suo regalo nel mio sacco, con il biglietto allegato. Glielo appoggio sul grembo e le do un bacio su entrambe le mani, che le coprono i magnifici occhi azzurri: “Puoi guardare ora.”
Toglie i palmi lentamente, come se avesse paura di ciò che potrebbe vedere. Guarda curiosa il pacchetto dalla carta color oro e la forma rettangolare, chiuso da un nastro rosso. Poi vede che sotto c’è una busta e la prende, desiderosa di leggerla.
La fermo, chiedendole di non leggerla ad alta voce e di tenerla per sé. Lei mi fa uno sguardo complice: “Va bene … sempre il solito, ti imbarazzi persino per un biglietto di auguri … il regalo lo posso aprire almeno ?” Io rido in versione Babbo Natale: “Oh oh oooh, certo che no ! Devi aspettare la mezza notte, come le brave bambine.”
Lei fa un finto broncio ed io le do un colpetto sui morbidi capelli, per poi iniziare a ridere. La abbraccio forte, stringendola a me e le sussurro all’orecchio: “Ti amo, Emma. Buon Natale.”

Non ci potrebbe essere finale migliore.
Buon Natale anche a voi, cari lettori. Passatelo con le persone a voi care, perché non importa se avrete un regalo sotto l’albero … o se non avrete proprio un albero da addobbare.
La cosa più importante è passare questa festa con chi ci tiene a voi, che sia la vostra ragazza o la vostra famiglia.
Buona festa della Speranza e dell’Amore.




Angolo autrice: ringrazio tutti coloro che leggeranno questa storiella che ho voluto scrivere per Natale e per il contest a tema indetto dalla mia cara amica Christine Carter ... metto qui il link della canzone che mi ha ispirata, da cui trae il titolo questa FF: https://www.youtube.com/watch?v=F1njMd3qjq0
E che altro ... se non ... FELICE NATALE A TUTTI !
  
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