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Autore: En Sev En    17/12/2015    1 recensioni
La vita scorre placida su una colonia spaziale di tipo agricolo e completamente tranquilla: nessun affanno e nessuna preoccupazione. Solo qualche piccolo sogno a turbare i sonni della piccola Jane Shepard. Niente di così preoccupante in fondo.
Niente che dovrebbe indurre a riflettere.
La pace e la tranquillità regnano sovrane.
Ma per quanto ancora?
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Comandante Shepard Donna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Prefazione: ultimo one-shot a tema malinconico o più o meno di quel tipo. Si parla della Shepard canon ed in effetti è un racconto sui generis. Spero vi piaccia per atmosfera e sapore.
 

Era lì seduto su una sedia intento a riparare il collettore del motorino per l'irrigazione dei campi ma il suo sguardo era concentrato sulle sue donne di casa, sedute poco più in là in mezzo al prato.

La bambina aveva uno sguardo perplesso mentre la madre Anna appariva ai suoi occhi sempre bellissima con quel suo sorriso rassicurante e dolce. William si riteneva un uomo davvero fortunato.

Colse il gesto di lei di accarezzare la bambina, Jane, di poco più di sette anni e finalmente la vide rialzarsi per dirigersi verso di lui: sempre così sorridente da rendere difficile capire se fosse il sole ad illuminare la superficie del pianeta o direttamente lei. Mentre Jane era finalmente indaffarata a giochicchiare con le sue bambole e i suoi soldatini: un contrasto che non gli era mai stato chiaro.

“Allora cosa aveva? Sembra un po'... stanca.”

Lei si poggiò di fianco sentendo la mano di lui passarle tra i capelli lunghi, le era sempre piaciuto che facesse così anche se non lo dava mai a vedere.

“Niente di serio. E da qualche giorno che non dorme bene, fa un sogno strano che non riesce a capire.”

“Un incubo?”

“No, niente di così stressante. Però la rende... inquieta.”

L'uomo sorrise iniziando nuovamente con la lima a sagomare una parte di un tubo metallico che doveva servire ad un qualche misterioso motivo, almeno agli occhi di lei.

“Sai, credo che sia quella sua nuova amica a renderla inquieta. Non è cattiva ma è selvaggia. Dovremmo tenerla sott'occhio.”

Lei sorrise ancora di più se possibile mentre vedeva la sua bimba far saltare letteralmente per aria parte dei soldatini erompendo in un riso divertito e compiaciuto.

“Ma no, è una brava ragazza.”

“E cosa sogna?”

“Lei dice che c'è un bambino, un bambino come lei, ma non è un bambino.”

L'uomo mollò per un attimo i suoi attrezzi osservando il suo lavoro per poi riprendere poco soddisfatto.

“Ti ha spiegato cosa intende?”

“No, non ci riesce; ha sette anni e lo ha sognato: già è tanto che riesca ad essere così precisa nel ricordo. Dice che è come una cosa trasparente, gli ricorda quel personaggio del film visto con i compagni di scuola. Oppure di come ti eri illuminato tu quando hai preso la scossa aggiustando il comunicatore l'anno scorso.”

“Davvero divertente!” sorrise divertito l'uomo.

“E poi: vede tre cose ma non sa bene cosa siano. Però è colpita da un particolare: sono colorate. Rosso, blu e verde. Ed è sicura che deve scegliere anche se non sa bene perchè.”

“Ha davvero una bella fantasia. Io sceglierei il blu.”

“Perchè?”

“Perchè mi ricorda i suoi occhi ed i tuoi...”

Un tenero bacio tra i due, prima che lei tornasse a parlare:

“Io sceglierei il rosso.”

“Perchè?”

“Perchè ti sei tagliato ed il tuo sangue è rosso. Decisamente.”

“Dannazione!”

I due si rialzarono sorridendo per andare ad apporre un cerotto sulla piccola ferita quando Jane li vide con aria curiosa:

“Dove vai papà?”

“Non ti preoccupare tesoro, è un piccolo taglietto. Qui non c'è alcun pericolo oltre alla mia sbadataggine, non su una colonia piccola e sperduta come questa di Mindoir. E magari un giorno diventerà bella e florida come Eden Prime grazie a bimbe carine come te.”

I due adulti si avviarono dentro casa lasciando una soddisfatta Jane Shepard tranquillamente a giocare felice nel prato.


 

   
 
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