17/12/2015
4 recensioniTheir last kiss
Well you only need the light when its burning low
Only miss the sun when it starts to snow
Only know you love her when you let her go
Only know you’ve been high when you’re feeling low
Only hate the road when you’re missing home
Only know you love her when you let her go
And you let her go
Passengers – Let her go
«Ai nostri tempi migliori, John.» disse Sherlock, allungando la mano verso l’amico, immobile di fronte a lui. Era pronto a dargli un ultimo saluto. A rinunciare a lui per sempre, in maniera definitiva questa volta. Niente più casi, niente più corse per Londra in piena notte, niente più risate o scambi di sguardi. Non sarebbero stati Sherlock e John mai più. Ma d’altronde, dal suo ritorno, non erano stati più soltanto Sherlock e John. Da quando Sherlock era tornato a Londra, la realtà era cambiata. E loro erano diventati Sherlock, John e Mary. Forse era destino che alla fine si separassero.
John sembrò esitare. Abbassò lo sguardo sulla mano pallida e affusolata del suo migliore amico. Alla fine sollevò la sua e la strinse, beandosi di quel contatto, che probabilmente sarebbe stato l’ultimo con il brillante Sherlock Holmes.
Il consulente investigativo mosse il braccio, stringendo la mano del medico e accarezzando delicatamente la pelle di lui con il pollice sperando che Watson non se ne accorgesse.
Le mani dei due rimasero chiuse e strette l’una all’altra per un momento che sembrò interminabile, infinito in quella piccola porzione di tempo loro concessa. I loro occhi erano incatenati, persi gli uni negli altri, immersi nell’azzurro e nelle mille sfumature che l’aria grigia e uggiosa di Londra conferiva loro.
Poi Sherlock si riscosse e con un ultima stretta e un ultimo movimento del braccio, sugellò la fine di quella che era stata l’avventura più bella della sua vita. Lentamente lasciò scivolare la mano lontana da quella di John e dopo avergli rivolto un ultimo sguardo, si volse e indossò nuovamente i suoi guanti, pronto a partire per quella maledetta missione.
Ma la voce del medico lo richiamò.
«Sherlock?» disse John avanzando di qualche passo.
Holmes si voltò appena in tempo per vedere Watson andargli incontro per circondargli il collo con le braccia e poggiare le labbra sulle sue.
Dapprima il consulente investigativo si ritrovò spiazzato di fronte a quel gesto così improvviso e inaspettato, ma alla fine, quando si rese conto che John – il suo John – lo stava baciando, baciando davvero, gli circondò il petto con le braccia e chiuse gli occhi, abbandonandosi completamente alle sue labbra.
Le labbra di Sherlock e John si incastrarono perfettamente le une sulle altre, cercandosi e accarezzandosi. E quando le loro lingua arrivarono a sfiorarsi, entrambi ansimarono l’uno nella bocca dell’altro.
Fu un bacio semplice e allo stesso tempo profondo. Delicato e allo stesso tempo rabbioso. Lento e allo stesso tempo frenetico. E fu il più bello che entrambi avessero mai ricevuto o concesso. Tenero, dolce e passionale a tal punto che entrambi sentirono le lacrime rigar loro le guance alla consapevolezza che era arrivato troppo tardi.
Quando le loro labbra si separarono, John, con gli occhi ancora serrati e la fronte poggiata contro quella dell’amico, mosse il viso andando a sfiorare il naso di Sherlock con il proprio. A quel movimento le loro bocche si toccarono una seconda volta, e John non poté fare a meno di accarezzarle e intrappolare il labbro inferiore di Sherlock tra le proprie.
Il consulente investigativo ansimò e lo strinse maggiormente a sé per approfondire il contatto tra i loro corpi. Sfiorò appena le labbra dell’amico e le accarezzò con la lingua. Quel bacio era stato più bello di quanto avesse immaginato e John… il suo John era magnifico. Ma era tutto finito. Tutto sarebbe finito da lì a poco.
«Mi dispiace, John» soffiò Sherlock sulle sue dell’altro. «Mi dispiace, io-»
«Shh…» mormorò John, interrompendolo e baciandolo nuovamente. «Non devi dire niente. Non c’è nulla che non sappia già.»
Sherlock scosse il capo. «Lascia che te lo dica almeno una volta.» lo implorò e i loro nasi si accarezzarono nuovamente. «Non l’ho fatto prima e me ne pentirò per tutto il tempo che mi rimarrà da vivere. Avrei dovuto dirtelo. Avrei dovuto farlo quando avrei potuto e mi dispiace per non averlo fatto. Mi dispiace, John. Mi dispiace… ti amo.»
«Anche io ti amo, stupido.» replicò John, immediatamente, a conferma del fatto che si aspettasse quelle parole.
E poi arrivò la voce di Mycroft, distruttiva e dolorosa, a riportarli alla realtà. «Sherlock, mi dispiace, non c’è più tempo.»
I due si separarono e si scambiarono un ultimo fugace bacio.
Poi Sherlock indietreggiò, lasciando andare John, e voltandosi salì sull’aereo.
ANGOLO DELL’AUTRICE
Ok, sinceramente non so da dove sia uscita questa cosa. Devo aver rivisto la scena della stretta di mano tra Sherlock e John in “His Last Vow” e mi è partita la ship, come sempre, ovviamente. ^_^” fa abbastanza schifo, me ne rendo conto, ma che senso aveva buttarla una volta scritta? Perciò ho deciso di postarla per sapere cosa ne pensate… se siete arrivati fin qui, complimenti, che coraggio e che forza d’animo! xD
A presto con qualche altra storia.
Bacioni, Eli♥