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Autore: Setsuka    06/03/2009    4 recensioni
C'erano tante cose che odiava, una lista talmente lunga e seccante da ricordare, ma nella lista ricordava bene che spesso -non sempre- faceva capolino il nome di South Park.
Odiava talvolta quella città così assurda, ma... in essa nevicava sempre e quello era uno dei motivi per cui non poteva odiare completamente la sua cittadina.
Kyle amava la neve.
< Ho pensato che somigli alla neve >
[ Kyle/sorpresa ]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kyle Broflovski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Informe, immortale, come neve


Informis, immortalis nix instar



Prompt#
: 067.Snow

Warning: slash
Pairing: Kyle/sorpresa
Dedicated to: Momoko89, con tantissimo affetto.
Special Thanks
: a Marta per aver tradotto il titolo dall'italiano al latino ( io non ho mai fatto latino ). La traduzione sarebbe Informe, immortale come neve.



La neve è una poesia. 
Una poesia che cade dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri.
Questa poesia arriva dalle labbra del cielo, dalla mano di Dio.
Ha un nome.
Un nome di un candore smagliante. Neve. 

( Maxence Fermine)



L'ora dei giochi era finita quando la neve iniziò a scendere fitta.

Non avrebbe smesso per un po', eppure, un' insolita coppia di apparenti amici sedeva sulle scale di casa Broflovski guardando i fiocchi di neve cadere, tutti così geometricamente perfetti e unici, un'altra delle inspiegabili meraviglie della natura, il cui mistero forse la scienza poteva svelarlo, ma -come ogni cosa- una volta scoperto il segreto non sarebbe più stato affascinante, per questo i due preferivano non sapere, nemmeno Kyle Broflovski, amante delle scienze, sempre alla ricerca di verità. L'ignoranza poteva essere fatale, ma a volte -e ci teneva a precisare nella sua testa solo a volte- l'ignoranza concedeva di sognare, esser romantici, almeno un po'.
Si avvicinò un po' all'amico, al suo caldo indumento, rendendosi conto che non era solo un amico. Lo sapevano entrambi, era un implicita verità, non ignorata, affatto, non avrebbero potuto.
Kyle dopo anni non era più un bambino abituato ad amare più o meno tutto quello che era novità, dopo milioni di nevicate, adolescente, aveva delle certezze su cosa amava, ed erano molte quelle cose che non lasciavano indifferente il suo cuore; gran parte non le avrebbe mai rivelate, erano troppo importanti per rivelarle alla luce del sole.
Sapeva che amava esser ascoltato, non per vanità del suo linguaggio o per la natura dei suoi discorsi, ma non era abituato ad esser ascoltato con le giuste attenzioni. Lui gli dedicava il suo silenzio però.
Sapeva che amava esser guardato, ancora una volta la vanità non centrava, voleva solo non esser una presenza anonima, sapere che aveva una qualche importanza. Per lui che lo guardava sempre, l'aveva.
Sapeva che amava il divertimento, la vita prima o poi veniva inquinata dalla noia e dalla tristezza colorandosi di grigio, ma di un raggio di sole c'era bisogno. Lui con poche parole riusciva a farlo ridere.
Non era mai importato a Kyle della natura del suo profondo affetto, era sincero il suo sentimento e aveva capito che amava quello che provava, anzi era amore, un amore non sbocciato precocemente o insensatamente, era stato coltivato, nella neve, sottoterra l'aveva aspettato e quando si era sciolto -sotto una scottante illuminazione- l'avevo accettato. Era una conseguenza naturale il mutamento dell'amicizia in amore, in fondo l'amicizia non è che la forma più pura dell'amore, quella più candida, come il paesaggio che gli si presentava davanti.
Certo che niente e nessuno potesse vederli, si concesse di poggiare la testa sopra il tessuto della giacca dell'altro, morbida, calda... chiuse per un attimo gli occhi, realizzando la bellezza della sincerità, di quanto potesse far bene abbandonarsi a un desiderio, se pure piccolo.
Riaprì gli occhi quanto avvertì una stretta intorno alla sua mano guantata, uno sguardo dilatato e qualche secondo di tachicardia.
Perché tanto stupore di fronte a una verità conosciuta?
Perché non ancora esplicita. Questa era l'unica risposta che Kyle potesse dare.
Conferme su conferme chiede l'uomo, perché esso non è un animale romantico, è un essere sensuale che crede solo quando i suoi sensi possono aver conferme.
Una piccola fitta al petto sentì, ma non era il momento dei sensi di colpa, il sole sarebbe calato e sarebbe conseguita una separazione, il silenzio però era bello, una musica unica della quale si potevano distinguere bene le note e capirne la melodia, non era forse una prova quella?
Sorrise, non importava però se l'altro non poteva vederlo. Sorrideva per se, per le sue emozioni, per il suo momentò di felicità e... guardava... la neve.
C'erano tante cose che odiava, una lista talmente lunga e seccante da ricordare, ma nella lista ricordava bene che spesso -non sempre- faceva capolino il nome di South Park.
Odiava talvolta quella città così assurda, ma... in essa nevicava sempre e quello era uno dei motivi per cui non poteva odiare completamente la sua cittadina.
Kyle amava la neve.
La temperatura era sempre intorno allo 0°, poco di più, molto di meno, per questo nevicava e grazie ad essa poteva indossare il suo amato unshanka, coprendo la sua stupida -inutile- vergogna, poteva dar forma a simpatici pupazzi, prender parte a una spietata lotta di palle di neve, correre giù dalla collina assieme al suo adorato slittino, bere tazze di buon cioccolato caldo senza doversi preoccupare troppo del suo diabete, ogni tanto poi poteva guadagnare qualche dollaro andando a spalare neve nel vicinato e poi, i ricordi della sua infanzia, erano costellati di castelli di neve. 
Rimase così, legato al filo delle sue bianche memorie, finchè non finì e non lasciò spazio solo al panorama davanti a se; pochi secondi ancora ad osservare i singolari fiocchi cadere, finchè dal suo rotolo di personali considerazioni, una filosofia del tutto incontaminata da saggi barbuti e rugosi, non nacque un pensiero.
Gli diede voce considerandolo bello.

< Ho pensato che somigli alla neve >

Si scostò dall'altro, per abbassarsi e prender con entrambe le mani un po' di quella materia di ghiaccio.
Occhi azzurri lo guardavano curiosi, aspettando che potesse finire il suo paragone.

< Ci sei, sei concreto, reale; ma in un arco di tempo breve ti scioglierai... >

Si diede un breve morso alle labbra, avendo la consapevolezza di quello che le sue parole significavano.

< Volerai via, in Cielo, come l'acqua evapora. E passerà un po' di tempo... >

E passerà qualche lacrima. Sul suo viso, sì.

< ...e tornerai di nuovo. Come la neve è destinata a cadere >

Nonostante l'imbarazzo palesato sulle guance incontrò lo sguardo dell'altro mostrandogli un sorriso, che non poteva non esser ricambiato. Kyle era così spontaneamente dolce...

< In un certo senso è immortale come te, Kenny >

Un abbraccio, stretto a se non poteva toglierglielo nessuno a Kyle.
Nonostante l'imbarazzo del ragazzo ebreo, Kenny era un esser vivacemente affettuoso, palesemente spontaneo, un po' impulsivo, ma mai troppo, e se decideva di strigere a se Broflovski, non si faceva problemi, neanche se la sua ortodossa mamma Sheila fosse stata lì presente si sarebbe ottenuto, con la sua lingua sporca da ragazzo del ghetto le avrebbe detto tranquillamente di fottersi.
Lui che sapeva quanto era prezioso ogni istante, volevo quell'attimo fosse intenso.
Lo coccolò nella sua stretta, godendo delle sue guance rosse, lo sguardo evidentemente allarmato, seguito da qualche debole protesta di circostanza, forse -agli occhi di Kenny- Kyle lo faceva solo per farsi desiderare un po' di più.
Gli guardò le labbra, rese scarlatte dal freddo, avrebbe voluto scaldarle con le sue, non aveva vergogna di farlo, ma lui era un maestro di seduzione, mai scioccamente avventato.
Per ora voleva godere dell'imbarazzo e del silenzio di Kyle.

< Allora dovrei esser acqua, non è la neve ad esser immortale, ma l'acqua >

Nella logica della chimica questo concetto era esatto.
Nella logica dei sentimenti era totalmente diverso.

< No, no, della neve! >

Fù l'animata affermazione di Kyle che indebolì la stretta per lo stupore Kenny: uno studente modello non avrebbe mai fato una gaffe del genere.

< Perché? >

La domandà a bocca aperta era inevitabile.

< Perché io amo la neve >





Un'idea stesa in un'ora, dopo tanto che non scrivevo è arrivata l'ispirazione, non ricordo come, ma dovevo fare una similitudine tra Kenny e la neve, dovevo perché... si somigliano.
Kenny è come la neve, non come le altre forme dell'acqua, la neve ( come il ghiaccio ) è solida, concreta, rappreasenta l'esistenza, il suo scioglimento la morte e poi... ricade dal cielo, come Kenny torna misteriosamente in vita, quindi, ripeto, non l'acqua ma neve, per questo la seguente shot doveva esser dedicata a lui.
Perchè Kyle? In effetti poteva esser Stan o Butters o una qualche ragazza, ma ho voluto Kyle, perché trovo sia l'unico che potrebbe dire con il cuore certe cose e poi... l'ho pensata come una Kynny, nessun tradimento al Kyman, ma è la Kynny più spontanea, fatta con il cuore, che io abbia mai scritto.
Ho saputo che ieri ero la Yaoi Day... quindi -anche se in ritardo- questo scritto era per quel giorno tanto speciale per noi slasher.

   
 
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