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Autore: Shimba97    18/12/2015    1 recensioni
Questa storia parla di due amiche che cominciano a provare qualcosa di più forte di un'amicizia.
Tratta da una storia vera, spero vi piaccia
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Scolastico
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Mi sveglio presto, mi lavo e mi preparo per un'altra giornata come altre.
Tra una corsa e l'altra finalmente raggiungo l'edificio tanto tormentato: la scuola.
La giornata passa lentamente tra compiti ed interrogazioni, tra lamentele da parte dei professori e risate da parte dei compagni.
Arriva finalmente la tanto agognata campanella che segna l'inizio della ricreazione, e mi preparo a rilassarmi mentalmente.
Aspetto fuori la porta l'arrivo di una persona che rende sempre quei 15 minuti molto piacevoli.
- Ciao!!!!- sento una voce provemore da dietro la porta del corridoio.
- Ehi!- la saluto raggiante dandole un bacio sulla guancia.
- Sono stanca, voglio andare in vacanza!-
- Beh per fortuna è l'ultimo giorno, poi finalmente relax!-
- Si, dopo le 3 ore del progetto..- dice seccata.
- Lo so ma non possiamo rinunciare, dobbiamo farlo, e poi tutti a casa!- sorrido -Sai? Oggi sei molto carina vestita così- dico molto imbarazzata.
- Davvero? Grazie tesoro!- esclama dandomi un bacio sulla guancia, facendomi tremare.
Se solo quelle labbra non fossero così invitanti.
Mi risveglio da quel sogno mentale quando sento la campana di fine ricreazione. Mi piange il cuore vederla andare via.
- Ma no! Già finita? Ci vediamo dopo allora!- ride dandomi un altro bacio.
Le sorrido salutandola.
Rientro in classe aspettando la fine delle lezioni per rivederla di nuovo.
Matematica, storia, inglese, la giornata non termina più.
Ripenso alla prima volta che l'ho vista; una tipa stramba con tante strane idee per la testa; è questo che mi ha colpito di lei.
La campana suona: sono finalmente libera di riposare.
Esco per ultima dalla classe, tanto non dovrò andare a casa.
Saluto la professoressa e mi reco fuori, ed è lì che la vedo: seduta nella panchina con gli occhiali da sole a godersi la luce di metà dicembre.
La raggiungo quasi correndo, e mi seggo accanto a lei.
- che bel sole oggi- dico chiudendo gli occhi godendomi quel calore.
- Eh si, oggi davvero una bella giornata.-
Restammo là per circa mezz'ora, poi il cielo cominciò a scurirsi.
- Sarà meglio rientrare, questo tempo non mi piace per niente- dico alzandomi dalla panchina- vieni pure tu?-
- Certo, non voglio stare sotto la pioggia- scherzò.
Entriamo nell'androne, aspettando l'orario di inizio del progetto. Gli altri alunni sono già al sesto piano ad aspettare, ma voglio godermi il silenzio e soprattutto volevo godermi lei.
Qualcosa mi ha svegliato da quel pensiero: non trovo le chiavi di casa. Panico. Comincio ad agitarmi toccandomi le tasche e mettendo a soqquadro lo zaino, ma delle chiavi nessuna traccia.
- Oddio le chiavi! Devo trovarle!- urlo in preda ad una crisi di panico.
- Ehi stai tranquilla, sono solo un paio di chiavi!- cerca di rassicurarmi lei.
- No tu non capisci! In quel mazzo di chiavi non ho solo le chiavi di casa mia! Ho anche dei ricordi di una persona!-
Lei annuisce cercando di farmi calmare.
Poi ricordo: ho aperto la tasca dello zaino in classe, può essere che mi sono cascate .
- In classe!- gridò cominciando a correre per le scale prendendola per mano.
Arriviamo in classe dopo due piani a piedi e con il fiatone cerco la chiave.

- Devono essere qui! Le devo trovare!- grido frustrata.

- Sono queste per caso?- dice Gio muovendo un mazzo di chiavi dalla sua mano.

Tiro un sospiro di sollievo.

- Si, eccole trovate- sorrido.

- Hai visto? Non c'era bisogno di essere così agitata, se le cose si lasciano poi si trovano-

Sorrisi di nuovo. Quella ragazza sapeva esattamente come farmi calmare.

Mi avvicino a lei e l'abbraccio stretta- grazie, mi hai salvato-

- Figurati per un mazzo di chiavi!- dice stringendomi- ho solo trovato le chiavi, mica ho fatto qualcosa di straordinario-

Sciolgo leggermente l'abbraccio e la guardo negli occhi, e non posso fare a meno di guardare le sue labbra, così magnetiche che non smetto di guardarle.

E poi è un attimo, io la guardo, lei mi guarda e le nostre labbra si uniscono in un bacio dolce.

Le sue labbra sono morbidissime, ci morirei sopra se potessi.

Pochi secondi dopo però io interrompo il bacio.

- No, non è giusto- dico sciogliendo l'abbraccio per allontanarmi da lei.

Lei afferra il mio polso delicatamente- perchè? Cosa c'è di sbagliato? Non lo vuoi?- dice guardandomi negli occhi mentre ancora il mio polso è bloccato.

- Non è questo.. Io non riesco a resisterti.. Io sono etero! Non è normale!- una lacrima mi cade e solca il mio viso.

- Ehi..- sussurra mentre con la mano mi asciuga la lacrima- Sono anche io etero, ma io ti voglio.. Non so spiegare perchè sento questa attrazione per te..-

- Neanche io..- sussurro abbassando lo sguardo.

- Ma non voglio distruggere questo momento. Può essere l'ultima volta che stiamo così.. Ed io voglio le tue labbra.. Come la mettiamo?-

Alzo lo sguardo e noto che le sue guance sono leggermente arrossate, e che le pupille sono dilatate: mi desidera, desidera un mio bacio.

Ignoro i segnali del mio cervello sull'errore che sto commettendo, e mi fiondo sulle sue labbra, che desidero ormai da mesi.

Stavolta però il bacio è più di un semplice dolce bacio, è passione.

La spingo nel muro continuando a baciarla, vorrei abbattere la mia timidezza e tempestarla di baci, ma mi basta questo momento con lei per essere felice.

Lei cinge i miei fianchi salendo dopo per le spalle, come ad incatenarmi.

Baci, baci, e ancora baci, le nostre lingue si sfiorano, ed un sussulto colpisce entrambe.

La campanella distrugge quel momento così magico, costringendoci a staccarsi.

Entrambe siamo rosse, col fiatone, ma con un enorme sorriso in volto.

Ho i capelli molto arruffati, e cerco di sistemarli come posso.

- Aspetta, faccio io- mi dice fermando le mie braccia e continuando il mio lavoro.

Faccio lo stesso con lei, sembriamo uscite da un film d'azione.

Ridiamo per la nostra strana situazione e dopo sospiriamo. Non ci sarà più un momento del genere.

Ritorneremo come prima, ma questo ricordo rimarrà per sempre nel nostro cuore.

- Andiamo?- dimanda lei con un velo di tristezza allungando la mano.

- Si- riesco solo a dire, prima di afferrare la sua mano e dirigerci verso la realtà, uscendo per sempre dal nostro mondo.



Salve a tutti! Questa è la mia prima storia non etero che scrivo, spero vi piaccia.
Ringrazio YukiWhite97 per l'ispirazione, ti voglio bene <3
Se volete fatemi sapere cosa ne pensate, anche le recensioni negative sono ben accette per migliorare :)
A presto! :)

 

   
 
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