NdA: I personaggi non mi appartengono e la storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.


Le quattro inossidabili amiche Denise, CJ, Roxy e Pamela erano delle vere appassionate di telefilm, in particolare di JAG.
Oltre alla storia d’amore che aveva suscitato grandi speranze nel cuore dei fan, amavano il telefilm per le tematiche che venivano presentate, ed ogni volta che lo mandavano in onda in replica, loro quattro si riunivano e lo guardavano insieme, commentando ogni episodio.
Quel giorno stavano trasmettendo il primo episodio dell’ottava serie, una puntata triste, cruda, assai drammatica.

Roxy, era già arrivata a casa di Denise, con un pacco intero di fazzolettini, CJ aveva preparato una torta alle mele assai squisita e Pamela aveva portato solo sé stessa, poiché era una totale frana in cucina.
Denise iniziò a raccontare quello che era successo nel finale della settima stagione, ripercorrendo per filo e per segno tutti i dettagli, finché il nuovo episodio non iniziò.

Le ultime ore erano state per tutti molto faticose.
Sturgis si era ‘spacciato’ per Alec Baldwin in ‘Caccia a Ottobre Rosso’ e Harm aveva fatto dimenticare Tom Cruise anche alle più coriacee fan di ‘Top Gun’.
Singer cercava come al solito di essere la maestrina di turno e Bud era impegnato in una missione a terra insieme a Jennifer.
Tutto sembrava filare liscio, forse fin troppo, finché il tenente Roberts calpestò una mina e rimase gravemente ferito.
Lo shock fu totale.
La notizia rimbalzò dall’Afghanistan a Falls Church.
L’Ammiraglio, con il suo tatto da padre, avvisò dell’accaduto la povera Harriet.

Nel frattempo Mikey Roberts, stava studiando per gli imminenti esami all’Accademia, quando accese la televisione e sentì da un giornalista la notizia che suo fratello era rimasto ferito gravemente, per salvare la vita di un bambino, anche se quest’ultimo non era assolutamente in pericolo.
In quel frangente, gli passarono alla mente tutti i bei ricordi del suo fratellone, tanto buffo quanto tenero, sempre pronto ad aiutare il prossimo.
Preparò i bagagli e, grazie ai superiori, riuscì ad ottenere il permesso di recarsi da sua cognata Harriet.

Il viaggio fu lungo e stancante, non fisicamente, quanto mentalmente.
Voleva vedere Harriet, ma aveva paura di ciò che si aspettava.
Sapeva che doveva stare vicino a lei, ma soprattutto vicino a suo nipote AJ.
Appena entrò in casa, abbracciò Harriet con tanto amore e si misero a parlare della situazione, di questo fulmine a ciel sereno, balenato improvvisamente.

-Harriet è da ieri che sono a digiuno…-
-Scusa Mickey, vuoi qualcosa?-

-Harriet, vorrei la tua torta al limone!
-Ma Mickey, ci vogliono ore per farla…- rispose lei ma dopo poco aggiunse- Vuoi la torta al limone? E allora l’avrai…intanto ti faccio un sandwich.

Michael era appena arrivato a casa di suo fratello, dopo la terribile notizia dell’incidente in Afghanistan.
Gli tornarono alla mente tutte le volte che Bud era stato accanto a lui per aiutarlo: come al suo matrimonio, quando il vecchio Bud aveva preso a suon di botte il suo figlio minore, senza alcun ritegno.

Tra una lacrima e l’altra, Harriet riuscì a preparare la deliziosa torta per il suo giovane cognato. Mikey, nonostante la sua giovane età, era già adulto, soprattutto a causa di un padre irruente e privo di sentimenti. Rimasto orfano di madre in tenera età, il minore dei Roberts non aveva conosciuto altro che violenza e denigrazione da parte del suo stesso genitore, dell’uomo che doveva invece dargli affetto e incoraggiamento.
Mickey era li davanti a lei, guardava un punto fisso nel vuoto, incapace di credere che suo fratello si trovasse tra la vita e la morte. Aveva un unico pensiero nella mente: al posto di suo fratello, doveva esserci loro padre. Era Big Bud che se lo meritava, non certo Bud, il suo onesto e gentile fratello maggiore.

-Mickey, tieni è pronta…- disse Harriet porgendo un pezzo di torta al cognato.
-Grazie Harriet…- rispose lui con gli occhi umidi-…la mangerò dopo, adesso vorrei andare dal piccolo AJ.
Harriet annuì e Michael si diresse in camera del nipotino.

Si sdraiò accanto a quel bimbo, così tenero e indifeso.
Gli sembrò di essere lui quando aveva la sua età e come sempre aveva accanto a sé Bud, che lo faceva sentire sicuro con il suo appoggio e il suo affetto.

-Zio, ho fatto un brutto sogno…
-Ehi, ometto! Non avere paura: ci sono io qua con te…
-Zio Mickey, mi racconti una storia…
-Tesoro, dormi. Forza…
-Va bene…

AJ strinse forte a sé lo zio, come se avesse capito cosa stava succedendo. Aveva ancora bisogno di suo padre, ma non solo lui: tutti avevano bisogno di Bud, un uomo all’apparenza fragile ma al tempo stesso tanto combattivo, come quando sua moglie aveva perso la piccola Sarah e lui l’aveva sostenuta con il suo amore e la sua forza interiore.

AJ, prima di addormentarsi del tutto, disse a suo zio:
-Papà torna da noi…
Queste quattro parole, così precise e concise, iniziarono a rimbombare nella testa di Mickey.
-Certo che torna da noi, te lo giuro…- fece lui addormentandosi accanto al suo piccolo nipotino.

-Accidenti! Mi fanno sempre piangere!- disse Roxy asciugandosi con il ventesimo fazzolettino.
-Beh, in effetti hai proprio ragione!- continuò CJ.
Denise annuì semplicemente e Pamela osservò:
-Amiche care, la prossima volta guardiamo Happy Days, almeno ci facciamo due risate!