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Autore: daimler    19/12/2015    9 recensioni
A volte il cuore ragiona in modo strano e la mente si sforza di capirlo e quella notte E.n.d non faceva altro che perdersi in quella confusione che lo stava rendendo pazzo. Era un demone e nel suo sangue scorreva odio, morte e distruzione erano gl' unici sentimenti che provava e diabolico ne era fiero di quella sua crudeltà ma lei.. maledetta, non faceva altro che confonderlo senza che facesse nulla direttamente.
Nei ricordi di quella sua vecchia vita Lucy non faceva altro che apparire, lo sentiva E.n.d il sentimento che Natsu aveva avuto nel cuore e quel destino che avrebbe preferito, morire tra le sua braccia dando la vita pur di non vederla morire ma il destino è imprevedibile ed E.n.d era apparso.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: E.n.d., Lucy Heartphilia, Natsu
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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-Cuore di demone-


~La brezza della sera gli accarezzò il viso e quel placido soffio di vento giocò con i suoi capelli, ciocche rosa sparpagliate che ne contornavano il volto e con la mascella serrata e le iridi puntate verso il buio orizzonte se ne stava lì ad osservare il celo notturno.
Le mani si posarono sulla balaustra in marmo di quella terrazza, dietro di lui vi era lo sfarzo di una villa con giardini metodicamente curati, fontane allegoriche e un lusso che non gli apparteneva, come quei vestiti dai tessuti pregiati che indossava: un gilet in pelle nera  lasciato sbottonato dei primi bottoni appositamente per far vedere il petto muscoloso, una drappo bianco stretto lungo i fianchi tonici e dei pantaloni scuri ben rimboccati negli stivali.
Si passò una mano tra i capelli E.n.d con nervosismo, era ritornato ad essere un demone e un ghigno malvagio gli spuntò sul volto che non era minimamente mutato dopo la "rinascita", niente corna, niente squame, niente zanne, niente che avrebbe potuto rovinare quel suo bellissimo viso. Solo pochi dettagli lo distinguevano dall'altro, un'espressione terrificante, malvagia, quel ghigno cattivo, un indole crudele che gli aveva oscurato il cuore e poi gl'occhi.
Non vi era più traccia del verde brillante che un tempo li caratterizzava, ora le sue iridi erano solo due pozze nere, vuote, fredde.
Serrò gl'occhi digrignando i denti perché la vide, vide il suo viso, lo sguardo profondo dei suoi occhi grandi screziati al cioccolato, le sua labbra carnose, quei riflessi dorati di quella lunga chioma. Ricordava ancora l'odore inebriante  della sua pelle, il suono della sua risata.. tutto di lei..
Si portò una mano all'altezza del petto, qualcosa gli pulsava, pensava che uno come lui non potesse provare dolore lì, anzi pensava che una volta aperto quel libro nemmeno l'avrebbe posseduto più un cuore.
Ma l'assenza di lei gli faceva provare sensazione strane.. quella femmina.. era un ossessione, qualcosa d'inspiegabile. Solo di un dettaglio ne era certo.. la desiderava.
Ne era ossessionato a tal punto che ella s'intrufolava anche nei suoi sogni,  incontrarsi là' tra il giorno e la notte, unire i corpi in unica danza, divorati dal fuoco della passione. La sognava nel suo letto tra lenzuola sfatte, i loro corpi nudi, l'uno dentro l'altra, il piacere violento che si moltiplicava ad ogni spinta, che si moltiplicava ad ogni ansito, rendendo nulla ed insignificante ogni altra cosa.
Un pensiero ossessivo il suo, che lo tormentava.
Perché E.n.d non aveva perso nessun ricordo, ogni dettaglio, odore, attimo di quella vita precedente era rimasto impresso nella sua mente, come un tarlo, un veleno, come una maledizione, ogni cosa e sopra tutto lei ...
-Lucy- si ritrovò a mormorare ad un cielo tempestato di stelle mentre le dita erano contratte in spasmi nervosi.
A volte il cuore ragiona in modo strano e la mente si sforza di capirlo e quella notte E.n.d non faceva altro che perdersi in quella confusione che lo stava rendendo pazzo. Era un demone e nel suo sangue scorreva odio, morte e distruzione erano gl' unici sentimenti che provava e diabolico ne era fiero di quella sua crudeltà ma lei.. maledetta, non faceva altro che confonderlo senza che facesse nulla direttamente.
Nei ricordi di quella sua vecchia vita Lucy  non faceva altro che apparire, lo sentiva E.n.d il sentimento che Natsu aveva avuto nel cuore e quel destino che avrebbe preferito, morire tra le sua braccia dando la vita pur di non vederla morire ma il destino è imprevedibile ed E.n.d era apparso.
Puntò le iridi torve al cielo, i suoi occhi caramellati non riusciva a dimenticarli comunque, avrebbe voluto fissarli di persona come la sua bocca che ardentemente desiderava divorare nel più violento dei baci, avrebbe voluto riascoltare la sua voce che morbida e calda gli implorava di prenderla e possederla.
Ma era solo nei suoi sogni e nei ricordi di Natsu che Lucy viveva, la sentiva nel profumo della notte, nella dolcezza delle illusioni, nella profondità nel buio, nell'immensità del cielo, nella sua tristezza perché avrebbe potuto prendersela anche quella notte stessa se avrebbe voluto ma sapeva che Lucy era dell'altro che era innamorata e con lui non avrebbe mai provato emozioni pure e sospiri veri. Sgranò gl'occhi a quell'orrido pensiero conficcando le unghia nel marmo del parapetto, i demoni non provavano tristezza, non provavano amore era di odio che era forgiato.
Ma Lucy riusciva a trasmettergli tutto questo, la voleva, la desiderava e guardando il cielo si perse in esso, ascoltando il frinire dei grilli, percorrendo i vicoli interni di quella sua anima maledetta.

Chiuse gl'occhi E.n.d finché una mano gli sfiorò il viso in un semplice gesto facendolo rabbrividire, sollevò le palpebre e davanti ai suoi occhi c'era lei.
Lucy era di fronte a lui, un semplice drappo a fasciarle il corpo voluttuoso, i capelli biondi cadenti sul petto , le labbra schiuse e le gote di un rosso acceso che spiccavano sulla pelle diafana.
Improvvisamente gli sembrò reale quando gli cinse le braccia al collo e il suo profumo lo avvolse -Prendimi- gli sussurrò roca in un orecchio -Prendimi E.n.d- mentre con le mani le serrava i fianchi torniti tastando con i polpastrelli la morbidezza della sua carne ancora avvolta dal drappo. I sensi si sciolsero, l'istinto famelico e il desiderio della carne si accesero in lui e in un gesto secco e brusco le levò d'addosso quel tessuto ingombrante.
Le dita scorrevano morbose su quella pelle liscia e nuda cercando calore,  con la potenza delle braccia se la premette addosso, facendole sentire con colpi di bacino quanto fosse voglioso. Sentiva un fuoco divampargli nelle viscere quando Lucy si abbandonò a lui, al suo desiderio, ad ogni suo capriccio. Le divorò il corpo di baci, dovunque si potessero posare le sua labbra bollenti, su ogni centimetro di pelle. Insinuò le mani tra le pieghe più morbide della sua carne, sfoggiando un ghigno quando la sentì gemere il suo nome, non quello dell'altro, ma il suo, E.n.d.
La desiderava più di ogni altra cosa e desiderava che lei lo implorasse di farla sua, non era giorno, non era notte erano attimi pieni di folle infinito.
Accecato dal desiderio, la voltò bruscamente schiacciandola tra il suo corpo e il parapetto, bloccandole i polsi dietro la schiena con una mano e con quella libera afferrarle un seno a palmo pieno,  la sentiva ansimare, la sentiva godere e urlare.
Sentiva il perverso piacere aumentare, l'eccitazione crescere e non avendo pace la voltò nuovamente afferrandola sotto le cosce, sollevandole i fianchi  cominciò a muovere il bacino verso l'alto. Lucy allungò le mani sul suo viso in lente carezze e chiuse gl'occhi E.n.d lasciandosi cullare dal calore.
Sensazioni nuove lo assillarono, dolce passione.
Sgranò gl'occhi specchiandosi in quelle iridi castane, maledetta lei, lo rendeva debole, umano, diverso.
No.
Le scacciò via le mani fiondandone una tra i capelli biondi, reclinandole brutalmente  il capo indietro, sorrise E.n.d quando la sentì gemere di dolore, assaltandole il collo candido, marchiandolo con morsi veraci.
Lui era E.n.d non quell'altro.
Violente erano  le sue carezze, violento il movimento con cui faceva cozzare il bacino, violente le sensazioni che provava tra le sua braccia.
Guardava i suoi occhi liquefatti dal piacere, gli piaceva vederla con il rossore sulle guance e la  bocca schiusa che cercava la sua, non accontentandola e sorridendo di un perfido piacere quando la sentì emettere gemiti imploranti.
-Sono qui per te, solo per te- gli sussurrava con voce arrochita, facendolo aizzare come una bestia -Sono tua E.n.d- urlava sotto i suoi tocchi.
Era sua e non dell'altro, solo sua.
Il corpo rigido, il respiro affannoso, la testa confusa da mille emozioni.

Aprì di colpo gl'occhi E.n.d. e vide il celo terso di stelle che si estendeva davanti al suo sguardo.
Forse era stato solo un sogno...eppure  sentiva ancora la pelle bruciare li dove si erano posate le sue carezze, sentiva ancora la sua voce bassa e profonda che gli implorava di prenderla e quel profumo di pesca che gli entrato nelle narici.
Si portò pollice e indice a strofinare gl'occhi, che cazzo stava succedendo...
-è l'ansia della battaglia a togliere il tuo sonno?-
Reclinò il capo di scatto, la figura di Zeref alle sue spalle con quel placido sorriso, con passi lenti si avvicinò a lui fino ad affiancarlo, puntando lo sguardo verso le stelle, le mani intrecciate dietro la schiena e ciuffi corvini che spaziavano sulla fronte.
-Tsk ridurrò in cenere Fairy Tail-  sibilò tra i denti il demone attirando gl'occhi scuri di Zeref su di lui, sette giorni prima aveva attaccato Magnolia con l'unico intento di prendersi il Fairy Heart ma qualcosa d'imprevisto era successo, il libro era stato aperto e in una esplosione di Etherion lui era rinato, E.n.d.
Curioso di come quattrocento anni indietro aveva creato quel demone con l'unico scopo di farsi uccidere, ma il  mago nero non aveva calcolato che quest'ultimo possedesse un cuore umano e quindi capace di provare sentimenti.
-Diventiamo alleati, insieme elimineremo il genere umano- gli aveva proposto in un ghigno sconvolgendo ogni suo piano.
Allargò un sorriso carico di aspettative Zeref, accanto aveva suo fratello, non era più solo e insieme avrebbero conquistato il mondo, meglio di così non avrebbe mai immaginato.
E sotto quel cielo di stelle, all'alba di una furiosa battaglia contro Fairy Tail, lo vide allontanarsi.
-Natsu devi dimenticarla- soffiò tra le labbra come un lamento scrutando il celo -La figlia di Layla, devi dimenticarla- concluse inclinando appena il capo, notando che era rimasto di spalle con i pugni serrati
-E.n.d- ringhiò -Non chiamarmi in quel modo- disse prima di avanzare innanzi a se e farsi inghiottire dal buio notturno.
Sorrise Zeref tornando a guardare il celo, l'amore è la magia più forte di tutte gli aveva detto una volta quella persona, incurvò le labbra al ricordi di quei occhi grandi, gli aveva anche detto che sarebbe stata al suo fianco ma non lo aveva fatto...
-Vengo a prenderti Mavis- sussurrò in tono dolce ma dai tratti ombrosi, inquietanti.
Questa volta nemmeno l'amore avrebbe fermato la furia dei fratelli Dragneel.
 

Angoletto Daimler: Una os insolita ma la mia poca ispirazione è riuscita a sfornare solo questo, almeno per oggi ;)
Un grazie a chi spenderà dieci minuti nel leggerla e a chi mi sostiene da sempre.
Un bacione.

   
 
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