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Autore: Sticcio    20/12/2015    1 recensioni
Ambientata tra Città di Ossa e Città di Cenere.
Cosa succederebbe se Alec si ritrovasse in un noioso pomeriggio da solo a fare i conti con un'insistente vocetta nella sua testa? Una vocetta alla quale piace particolarmente parlare di un certo Magnus Bane.
E cosa capiterebbe se i due facessero una piccola sfida?
Riuscirà Alec a superarla?
Malec!! (la presenza di What if è posta per maggior sicurezza)
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Max Lightwood
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tutta colpa di una vocina!

 
Alec si buttò sul letto sospirando, era appena tornato da una missione nella quale era rimasto coinvolto un giovane stregone. Lo shadowhunters sbuffò:Jace non avrebbe dovuto essere così impaziente, ultimamente lo era per ogni minima cosa, più del normale.
Sarà per tutta la faccenda successa con la mondana…cioè, con Clary pensò portandosi una mano sul volto ripensando allo sguardo di quello stregone mentre moriva!
A proposito, era da un po’ che non sentiva Magnus; aveva incominciato a frequentarlo da poco e non riusciva ancora a capire bene cosa provava per lui: da una parte continuava a pensare a Jace ma dall’altra sentiva uno strano peso al petto ogni volta che non c’era Magnus.
-Ma perché penso a lui adesso?-
 
Forse perché non le senti da più di una settimana e sei preoccupato?
 
Ecco, ci mancavano solo le voci nella testa a tormentarlo, perché mai avrebbe dovuto essere preoccupato? Magnus sapeva cavarsela benissimo da solo.
 
Ed è proprio questo che ti preoccupa, hai paura che lui si sia già stancato di te!
 
-Non è vero!- Alec si alzò di scatto dal letto e andò a prendere il cellulare digitando sulla rubrica il nome dello stregone – Ora lo chiamo!- disse ad alta voce più per convincersi che per mettere a tacere quella voce che continuava a ronzargli in testa, in fondo era facile, doveva solo schiacciare un tasto e aspettare che Magnus rispondesse alla chiamata

Potrebbe anche non rispondere lo sai?

Alec rimase cinque minuti buoni ad osservare quel nome sul display del cellulare, poi, in un moto di rabbia, buttò l’apparecchio sul letto con un’imprecazione ed uscì dalla camera sbattendo la porta. Mentre si allontanava un’altra porta si aprì e qualcuno si affacciò svegliato dal rumore della porta del ragazzo che era stata malamente sbattuta.
 
Un po’ di allenamento con l’arco l’avrebbe di sicuro tirato su e distratto da tutti quei pensieri.
Alec tese la corda dell’arco e prese la mira…

Codardo! Stai scappando dalle tue paure?

La freccia finì molto lontano dal centro del bersaglio. Alec si morse il labbro e prese un’altra freccia, respirò profondamente e prese la mira…

Che razza di guerriero sei se hai perfino paura di fare una semplice chiamata?

La freccia non colpì neppure il bersaglio.
-Dannazione!- urlò Alec, poi prese un altro respiro, si sdraiò per terra e si mise ad osservare il soffitto – Io non so cosa provo davvero! Non so perché ma l’idea che Magnus possa già essersi stancato di me mi fa…-

Dannatamente male?

Alec si stupì di quanto quella voce, per quanto fastidiosa e insistente fosse, avesse ragione. Si alzò e prese l’arco posizionandosi davanti al bersaglio – Se faccio centro lo chiamo- si disse

Sei sicuro di poter accettare la sfida?

Lo shadowhunters stringe i denti – Ne sono sicuro!- disse, poi chiuse gli occhi.
Il suo fiato caldo sul collo,
le sue mani sui tuoi fianchi ti fanno sentire così al sicuro,
il suo sorriso ti fa battere forte il cuore.

Se Jace ti fa smettere di respirare,
Magnus è una boccata di aria fresca e di vita ad ogni sguardo.

Tese l’arco, tutti i muscoli erano tesi, i nervi saldi, gli occhi continuavano ad essere chiusi.
-Alexander-
Il tuo nome ti suona completamente diverso pronunciato dalle sue labbra,
come se fosse un’ancora alla quale aggrapparsi in mezzo ad una tempesta.

Emetti un sospiro quando lui posa le sue labbra sul tuo collo scendendo alla spalla
– Magnus..- lui ti fissa.
I tuoi occhi color del mare si perdono in quelli dello stregone gialli e verdi
così simili a quelli di un gatto nei quali leggi desiderio, passione, energia
ma anche timore, preoccupazione, paura
e tantissimo amore.

-Se non vuoi…- la sua voce ti fa sentire un brivido lungo tutta la spina dorsale.
Rilassò i muscoli e aprì gli occhi prendendo la mira
-Lo voglio!-
Scoccò la freccia!
Il bacio che ne segue è profondo, passionale, dolce e ricco d’emozione.
E in quel momento senti che,
per rivivere quella sensazione di quiete con il suo sorriso che ti dona voglia di vivere,
saresti pronto a tutto.

Centro perfetto. Il ragazzo sorrise tornando a prendere il cellulare in camera sua.
Nel frattempo un bambino sui nove anni che stava spiando suo fratello da dietro una colonna, sorrise capendo la situazione – Fratellone, hai trovato qualcuno che ti rende felice?- si chiese, ma la sua, più che una domanda, sembrò un’affermazione.
Max, sistemandosi gli occhiali sul naso, si diresse verso la camera di sua sorella bussando alla porta – Si Max?- il bambino chiese – Sta sera mi leggi una favola?-
-Sicuro che vuoi che te la legga io?-
-Oh sì, inoltre, non credo che stasera Alec sarà in casa- Isabelle non capì mai il motivo per cui suo fratello scoppiò in una risata cristallina.
 
“Pronto? Ciao Magnus sono io, Alec…”
 
 
 
 
Angolo di un’autrice fin troppo in ritardo
(OK, dobbiamo trovargli un nome fisso. Non puoi continuare così)
Io voglio, posso, faccio!
Comunque, chiedo scusa per la mia lunga assenza! (stai assente e ti presenti con sta roba? Vergogna!) Lo so!! Chiedo perdono!
L'idea mi è venuta mentre guardavo il trailer della nuova serie tv di Shadowhunters, quando si vede Mattew Daddario con l'arco in mano. 
Scusate per eventuali errori, spero vi piaccia molto.
Ps: mi raccomando recensite ;) 
   
 
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