Ogni giorno a casa, dopo il lavoro mi sedevo a pensare a lei:
Il modo di muoversi, di parlare.
Quella chiara e cristallina voce che risuona, quando con grazia apre la porta del mio ufficio per raccontarmi allegra la sua giornata.
È sempre stata così, entra ogni mattina e mi porta il caffè e poi chiacchieriamo, del più e del meno;
Lei mi racconta del suo cane, di sua madre malata; mi racconta di ciò che la rende triste e di ciò che la rende felice, ed io ascolto, incantata dalla sua bocca che si muove, dai suoi denti che si scontrano dalla sua lingua che scandisce le parole.
Alla fine lei quasi come se non lo sapesse guarda l’orologio, si sorprende dell’orario e torna al suo lavoro.
Anche se mi dispiace, io rido della sua sbadataggine e la osservo mentre si allontana.
 Da subito ho sentito forte il legame e l’intesa tra di noi, qualcosa che non avevo mai provato. Anche per lei era lo stesso, me lo ha detto più volte.
Io mi sono sempre circondata di persone che conoscevo da molto tempo, la mia famiglia, le amiche di sempre, perché ero convinta che potessi star bene e che mi capissero solo loro.
Ho realizzato conoscendo lei, che ci sono persone che incontri da bambini, che ti si mettono a fianco, ti si plasmano intorno fino a essere sufficienti compagni di vita; esistono persone invece che ti trovi davanti e riconosci subito come complementari a te, non perché siete cresciuti insieme, ma perché la vita li ha fatti così, così come te.
Ho accettato questo, ho accettato quello che provo per lei, che è diverso da tutto quello che ho provato per gli uomini che ho conosciuto, e diverso ancora da tutto l’affetto che ho avuto per le mie amiche più strette. La adoro, la sogno, la cerco, la odio, la desidero, ma soprattutto la voglio felice, ed è questo che mi ha reso consapevole che la amo. Ho paura. Ho paura perché si farà male qualcuno; vedo e sento in lei qualcosa di molto simile, anche se non ne ho la certezza, perché la paura blocca, ti congela, mi ha reso debole e silenziosa, anche se è vero che “nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti” e sto solo cedendo alla mia codardia.
Per adesso, sto soffrendo solo io, tengo queste cose per me.
Ma se, come spera e teme il mio cuore, sono ricambiata dello stesso sentimento, l’unica cosa che non vorrò mai vedere sono le sue lacrime.
 

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note autrice: storia completamente a caso che mi è venuta in mente tra i deliri da studio
spero che questa breve e fluffosa storia sia piaciuta (?)