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Autore: Shona    21/12/2015    2 recensioni
Ecco a voi lo Special di Natale di The Marriage! Buone Feste!!!
Genere: Sentimentale, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The Marriage Series'
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The Marriage Carol




La vita nell'aldilà non era poi così male.

Mangiavi senza ingrassare, potevi dormire come, quanto e se volevi, potevi stare con le persone più care. Potevi persino ritrovare la gatta di quando eri piccola che ancora ti aspetta facendo le fusa.

“IO QUELLO LO PERSEGUITO FINO ALLA MORTE!!”

E potevi avere attacchi di collera senza che nessuno si facesse del male. Beh, più che morto non potevi essere.

“Tesoro respira. Ecco con calma.”

“Non mi serve respirare!”

La lunga chioma azzurra le copriva la schiena e le accarezzava le curve coperte da un leggero abito bianco.

“Leyka datti una calmata. Mi stai facendo saltare i nervi con questi tuoi starnazzamenti.” Le lunghe dita curate avvolsero la fine porcellana della tazza colma di tè portandosela alle labbra, strette in una linea sottile e nervosa.

“Ma mamma! Hai visto cosa ha osato fare quel bastardo? Se solo potessi stringergli le mani intorno a quel collo da maiale che si ritrova!” Leyka McGarden non aveva perso il suo piglio nemmeno da defunta, per la gioia del suo caro marito e per la disperazione costante di sua madre.

Porlyusica bevve lentamente, inarcando un sopracciglio in direzione della figlia minore.

“Ho visto più che bene, ti ringrazio. Adesso sparisci, mi sono stancata di averti sempre intorno.”

Porlyusica fece svolazzare una mano nella sua direzione, congedando la figlia che se ne andò battendo i piedi e seguita dal marito.

“Certo che potresti anche difendermi una volta ogni tanto.” Leyka camminava con le braccia conserte.

“Lo sai che non mi piace discutere con tua madre. Mi terrorizza.” Setsuna la raggiunse con qualche lungo passo. In realtà avrebbe potuto tranquillamente levitare accanto a lei, ma le vecchie abitudine tipo camminare e respirare erano dure a morire. Ahah, bella questa!

L'uomo le passò un braccio intorno alla vita e se la strinse addosso.

Dalla prima volta che aveva visto quella donna, il suo cuore era impazzito. Conoscendola era impazzito anche con il cervello, ma era un sacrificio che aveva fatto volentieri.

“Ehi... facciamo quella cosa che mi piace tanto?” Le sussurrò in un orecchio. Il volto sorridente era nascosto dai lunghi capelli blu che gli arrivavano alle spalle.

“Ma sei instancabile! L'abbiamo fatto nemmeno un'ora fa.” Leyka rise allegra alla proposta del marito. Doveva ammettere che era anche una delle sue attività preferite.

Si fermarono in un angolo di Paradiso che gli pareva più che consono e si misero seduti una sopra all'altro.

Le gambe di Setsuna avvolgevano il corpo della moglie, proteggendolo dalla delicata brezza che si era alzata.

Leyka fece scorrere le dita sulla gamba di Setsuna, lentamente gli accarezzò la coscia fino ad arrivare al ginocchio per poi continuare nella sua discesa.

Quando arrivò alla caviglia staccò la mano e la fece svolazzare di fronte a sé.

Davanti a lei si aprì una finestra sul Mondo. I bordi tremolanti di quella realtà racchiudevano la scena di una Levy intenta a fare biscotti insieme alle altre donne della loro vita.

Lucy era accanto a lei che cercava di montare gli albumi a neve, Layla stava sfornando una teglia di biscotti già pronti e Drew si godeva una bottiglia di birra supervisionando i lavori.

“Oh, Setsuna guarda la nostra piccola tutta sporca di farina! Non è adorabile?”

“Certo, la bravura in cucina l'ha presa tutta da te, però.” Setsuna distolse lo sguardo quando la figlia riuscì a far cadere l'intera ciotola con l'impasto.

Rimasero per un tempo interminabile a godersi quei piccoli momenti che a loro erano ormai preclusi.

Avrebbero passato l'eternità a godersi la vita della loro amata figlia. Era cresciuta così tanto da quando erano stati costretti a lasciarla. Avevano vegliato su di lei, senza tuttavia riuscire ad aiutarla come avrebbero dovuto.

Leyka chiuse svelta il contatto quando Levy tornò a casa insieme a Gajeel. Aveva presto imparato che non era il caso che il suo amato marito vedesse la loro bambina in determinati momenti.

Da quando avevano iniziato la loro “amicizia particolare”, come la chiamava Setsuna, era dovuta stare molto attenta a quando e quanto sbirciare la vita di sua figlia.

La prima volta che Levy e Gajeel si erano spinti un po' oltre aveva dovuto legare suo marito per impedirgli di fare qualche sciocchezza.

Setsuna era sempre stato un tipo calmo e pacato, tutto il contrario di Leyka, ma era diventato una bestia non appena Levy si era lasciata calare le mutande.

Al contrario Porlyusica aveva brindato, con la sua inseparabile tazza da tè, al suo nipote acquisito.

C'era da dire che, anche lassù, riuscivano a non annoiarsi mai.


“E' Nataleeee!!” Leyka volteggiava battendo contenta le mani.

Sulla testa aveva un cappello da Babbo Natale rosso con le bordature di morbido pelo bianco. Il ponpon, alla fine del cappello, le picchiava sulla schiena ad ogni passo.

“Andiamo da tua sorella anche quest'anno?” Setsuna era impegnato ad addobbare un albero fatto di bianche nuvole con delle palline colorate.

“Dille che deve mangiare di più. Non ho intenzione di vederla arrivare qui perché si dimentica del pranzo.” Porlyusica, seduta sulla sua sedia dava indicazioni al genero su come addobbare l'albero.

“Mhmm, no. Quest'anno è bene che stia tranquilla. E poi non è da sola.” Leyka prese una delle decorazioni dell'albero e se la portò davanti agli occhi.

All'interno del vetro colorato prese vita un ricordo di lei e Levy abbracciate sul letto con un libro a far loro compagnia.

“Ho qualcosa di più divertente in mente.” Appese la pallina in un ramo ancora vuoto e sorrise sadica all'indirizzo della madre.

“Portagli anche i miei saluti.”


La prigione di Magnolia era un luogo grigio.

Pareti grige, pavimenti grigi, coperte grige, tutto grigio. Anche i capelli di Jude avevano iniziato a ingrigire senza l'assistenza settimanale del suo fidato barbiere.

La cena di Natale che si era tenuta nella prigione era stata scandita da musiche e canzoni gracchiate dall'altoparlante della mensa.

La maggior parte dei detenuti si era già ritirato nella propria cella per godersi le lettere dei familiari e i pochi regali che avevano passato il controllo delle guardie.

Jude Heartfilia era uno di quelli che non aveva ricevuto niente. Niente cartoline di auguri, niente telefonata, niente regali.

Una cosa però stava per ricevere. Inaspettata e scintillante come l'apparizione di un angelo.

“Certo che il karma è proprio uno stronzo, vero cognatino?”

Jude, steso sul letto sotto alle coperte, per poco non cadde con il culo a terra.

Seduta in fondo al materasso, con un attillato abitino da Babbo Natale, se ne stava la sua defunta cognata. Le gambe erano accavallate e uno dei piedini fasciati da degli stiletti rossi oscillava a ritmo dei canti di Natale che ancora viaggiavano per i corridoi della prigione.

“Non mi ero reso conto di stare già dormendo.” Con una calma che non aveva, Jude cercò di ricomporsi.

Come era possibile che Leyka fosse li davanti a lui? Sicuramente era un incubo dovuto alla sbobba che spacciavano per cibo alla mensa.

“Oh, ma tu non stai dormendo.” Leyka si alzò in piedi, ben attenta a non toccare il pavimento con i piedi. Se ne stava davanti a lui, levitando a qualche centimetro da terra.

“Sì, certo.” Jude si diede un pizzicotto forte sul braccio, ma tutto quello che riuscì ad ottenere fu solo un po' di dolore.

Alzò lo sguardo verso di lei. Il viso tirato da un'espressione nervosa.

“Cos'è uno scherzo? Una di quelle cose dei tre spiriti che appaiono la notte di Natale e fanno rivivere passato, presente e futuro?”

“Non sei mai stato normale, ma ora stai esagerando. Sono solo un fantasma, mica un mago!” Leyka gli si avvicinò con le mani ancorate alla morbida curva dei fianchi.

“Se potessi tornare nel passato non credi che avrei fatto qualcosa per cambiare le cose? Tipo farti cadere dalle scale non appena fosse nata Lucy?” Jude si ritirò a sedere sul letto, le gambe raccolte al petto e le mani ad arpionare la ruvida coperta su cui era seduto.

“E allora cosa vuoi?”

“Non è evidente? Volevo perseguitarti un po'!” Leyka gli sorrise contenta.

“Non sarai di certo tu a rendere questo periodo peggiore.”

“Scommettiamo?” La donna strinse i denti e gli si avventò contro. La mani guantata di rosso si strinse contro il collo dell'uomo.

La testa di Jude sbatté violentemente contro la parete e un urlò strozzato gli si incastrò in bocca.

“Sciocco. Sono un fantasma, non posso toccarti.” La mano di Leyka aveva oltrepassato la gola dell'uomo ed ora se ne stava comodamente appoggiata al muro dietro la sua nuca.

“C'è qualcosa di meglio che posso fare. Molta soddisfazione per me e molto, spero troppo, dolore e rimorso per te.” Leyka strinse il pugno ancora conficcato in Jude e si concentrò.

Tirò forte verso di se, finché l'uomo non la seguì nel mezzo della stanza.

“Che diamine stai facendo? Non avevi appena detto di non potermi toccare?” Jude cercò di colpire la mano che gli teneva il bavero dell'uniforme, ma questa passò attraverso.

“Non posso toccare il tuo corpo, ma il tuo spirito si. Sorpresa! Sei morto.”

Leyka lo fissò come un gatto fissa il topo ormai stretto in un angolo.

Il colorito già pallido di Jude perse qualche altro tono e un leggero tremore di terrore iniziò a scuotergli il corpo.

“C-che vuol dire che sono morto?!” La voce, alzata di un paio di ottave dalla paura risuonò nella cella.

“Oh, non la fare tanto tragica. Io sono morta da anni e sto una meraviglia!” Leyka gli strizzò l'occhio e lui cercò di rientrare nel suo corpo senza coscienza.

“E' un incubo. Deve esserlo.”

Una risata di scherno gli traforò le orecchie.

Quella perfida stronza non gli era mai andata a genio ed aveva segretamente esultato quando lei e quel mammalucco di suo marito si erano schiantati con l'aereo per il loro secondo viaggio di nozze.

“Tra non molto ti ributterò dentro quel sacco di merda che chiami corpo. Nel mentre ti porterò a fare un bel giretto con me.”

Lo afferrò per il colletto della camicia e lo trascinò con sé oltre le spesse mura della prigione.

Un urlo terrorizzato squarciò la notte quando Jude si ritrovò a sorvolare Magnolia a qualche centinaia di metri da terra.

“Mettimi giù!” Incominciò ad agitarsi, muovendo braccia e gambe come se tentasse di nuotare.

“Non chiedermelo ancora. Mi tenti troppo.”

Leyka aumentò la velocità. Il vento le sfrecciava addosso facendo svolazzare il suo lungo cappello rosso.

“Non è bellissimo quassù?” Leyka gli sorrise per poi lasciarlo cadere tra gli alberi di un cortile.

Jude si ritrovò a precipitare, finché i rami dei un albero non gli passarono attraverso e lui finì sdraiato su un soffice strato di neve.

Sotto di lui il manto bianco era liscio e perfetto, come se non ci fosse appena atterrato sopra.

“Mi sto divertendo tantissimo! Dovrei venire a trovarti più spesso. Non ti ho mai sentito gridare tanto.” Leyka si teneva la pancia dalla risate.

I piedi sgambettavano felici e la sua risata cristallina ricordava il suono di tante campanelle.

“Non dovresti finire all'inferno con tutte queste sciocchezze?”

“Oh no! All'inferno ci finirai tu. Ti ho già fatto riservare un posto d'onore.” La donna gli sfrecciò attraverso, facendolo cadere nuovamente a terra.

“Forza andiamo. Voglio farti vedere una cosa.”

Non si girò indietro a controllare che la seguisse, sapeva che era troppo codardo per voler rimanere da solo.

Oltrepassarono un portone addobbato da un'enorme ghirlanda verde e rossa. La musica e le risate presero ben presto il posto del silenzio della strada.

Davanti ai due fantasmi si presentò una scena calda e familiare.

La musica usciva a tutto volume dallo stereo e alcune coppie stavano ballando per il salotto scambiandosi i partner ad ogni giro.

“Forza papà! Non stare li a bere come un vecchio.” Skyadrum si lasciò guidare dal figlio più grande verso Makarov, comodamente seduto su uno degli alti sgabelli della cucina.

“Ma io sono vecchio! Ahahahaaha!”

“Jicchan, vieni a ballare con me!” Levy gli corse incontro, seguita da un Setsuna incorporeo e felice.

“Oh no Levy-chan, io e il mio sakè stiamo benissimo qui.” Makarov alzò il bicchiere in un brindisi silenzioso al quale rispose Porlyusica, seduta accanto a lui.

“Che significa tutto questo?” Jude fece scorrere lo sguardo per la stanza.

La sua bella moglie era avvolta dalle braccia del suo avvocato e gli sorrideva come mai aveva fatto con lui.

Layla ballava felice tra le braccia di Igneel per poi essere presa alla sprovvista da un Metallikana alticcio che le fece fare un casqué in mezzo a tutti.

La risata cristallina della donna fece impazzire di gelosia Jude. Lui si lanciò verso di lei cercando di afferrarla e di portarla lontano da quegli uomini che non erano lui.

“Sei patetico. Ti ho detto che non possiamo toccare i vivi.” Leyka si era seduta comodamente su una poltrona vicino all'albero di Natale. La sua figura riluceva grazie alle centinaia di lucine che illuminavano l'albero.

“Perché mi hai portato qui?!” Jude continuava a tentare di riprendersi Layla, ma lei cambiava compagno ad ogni passo di danza. Persino il piccolo Rouge si ritrovò a ballare con lei.

“Certo che con l'età sei diventato tonto. Volevo solo farti soffrire un po'.” Leyka prese un sorso di champagne da un bicchiere comparso nella sua mano.

“Adesso vieni a sederti qui vicino a me e goditi il Natale.”


“Hai fatto proprio un bel lavoro.” Porlyusica si servì dalla sua tazza di porcellana ripiena di zabaione profumato.

“Ti avevo detto che ci avrei messo un po', ma alla fine sono riuscito a mantenere la promessa.” Makarov si portò il bicchierino di sakè alla bocca. I grossi baffi bianchi erano ormai impregnati del forte odore dell'alcolico.

Come ogni anno, la sua fida amica era venuta a trovarlo. Le prime volte che si era presentata, sempre puntuale per la notte di Natale, aveva rischiato di fargli prendere un colpo, ma poi si era abituato all'idea di poterla rivedere e bere di nuovo insieme durante quella festa.

Rimasero in silenzio a godersi quell'allegra festa. Le loro figlie e i loro nipotini si erano dati alla pazza gioia scartando i regali.

“Non credevo l'avrei mai detto, ma mi piace. Stanno bene insieme.” Porlyusica poggiò la sua tazza vicino a sé e prese tra le lunghe dita un bicchierino di liquore alzandolo in direzione di Gajeel e Levy intenti a tirarsi addosso le carte dei regali ormai aperti.

“Quel ragazzo ha gusto.” Disse una volta assaggiato il sakè che Metallikana aveva regalato al suocero.

“Le nostre ragazze sono tutte in ottime mani. Non sarebbe bello se Levy-chan e quella bestia di mio nipote rimanessero sposati e ci facessero un sacco di bisnipotini?” Al solo pensiero di quella prospettiva gli occhi di Makarov si riempirono di lacrime di gioia.

“Dai tempo al tempo. Non vorrai mica ripetere tutto da capo? Almeno a loro fai finire la scuola.”

“Hai ragione Polly. Aahahaaha!”

“Smetti di chiamarmi così, vecchio pelato!”


“Lily fermo!” Levy cercava di tenere fermo Lily tra le sue braccia. Sulla coda del gatto nero spiccava un bel fiocco rosso e, intorno al collo, aveva un collarino abbinato con tanto di ciondolo a forma di Babbo Natale.

“E' venuta mossa anche questa.” Lucy cancellò l'ennesima foto dal cellulare e riprovò a rimettere a fuoco la cugina con il gatto tra le braccia.

Lily sembrò fermarsi di colpo, troppo intento a fissare qualcosa alle spalle della bionda.

“Fatto!” Lucy camminò svelta verso Levy per mostrarle la sua opera.
Finalmente Lily era di nuovo libero, ma rimase immobile a fissare il vuoto anche quando toccò terra.

“Shss!” Setsuna fece segno al micio di non fare cose strane e lui, in risposta, continuò a fissarlo.

Aveva deciso di scendere anche lui per godersi quel giorno di libertà che gli era stato concesso. Al contrario di sua moglie e sua suocera, però, aveva deciso di non rivelarsi a nessuno e di godersi quei pochi momenti rubati con la figlia.

Quando in casa stavano ancora preparando la festa si era preso un momento tutto per sé.

Aveva accesso la radio e fatto partire una vecchia canzone. Levy si era ritrovata a volteggiare da sola, o almeno così lei pensava, per la sala. Si era messa a ballare senza nemmeno pensarci, senza sapere che suo padre la stava guidando in quel lento ballo.

Setsuna si avvicinò al micio e cercò di lasciargli una carezza sul morbido capo.

“Ci pensi tu a proteggerla, vero?” In risposta ricevette non poche fusa e un piccolo miagolio allegro.

Setsuna sorrise all'indirizzo della figlia e della nipote intente e continuare a farsi foto divertenti, coinvolgendo anche gli altri ragazzi della famiglia.

“Mi sa che è ora di andare. Mi raccomando Phanter, la affido a te allora.”


Leyka riportò un Jude, schiumante di rabbia, alla prigione.

Si godette ogni strepito ed ogni grida lanciate al suo indirizzo come se fossero dei complimenti.

Doveva ammettere che si era fatta un bel regalo di Natale. Far impazzire quel lurido bastardo le aveva davvero risollevato lo spirito.

Anche se, la cosa più bella, fu vedere la sua cara sorellona felice e spensierata circondata dalla loro bella famiglia.

Aveva ancora una cosa da fare, però, prima di ritornare al suo posto.

Ripercorse la strada che aveva fatto poco prima e tornò in quella casa piena di amore e amicizia.

I ragazzi si erano ammassati in salotto, addormentati l'uno sopra all'altra.

Sua figlia aveva un meraviglioso sorriso sulle labbra e si era addormentata abbracciata alla cugina, con la schiena rivolta al suo fin troppo giovane marito.

Ma, ehi!, lei era davvero l'ultima a poter giudicare una cosa del genere.

Alla fine era tutto merito di quel ragazzo se adesso le sue donne stavano bene.

“Pensavo non venissi quest'anno.” Skyadrum spuntò dalla cucina con una tazza di tè fumante in mano.

“Non salterei quest'appuntamento per niente al mondo. Ho solo avuto da fare, prima.”

Leyka camminò piano per la sala, come se avesse avuto paura di far rumore e svegliare i ragazzi.

“Ogni anno hai da fare prima, sono sempre l'ultima ruota del carretto!”

“Non era “del carro”?” Leyka si mise seduta a mezz'aria accanto all'amica.

“Fa lo stesso. Quest'anno mi puoi dire da chi sei andata o continuerai a fare il fantasma del mistero?”

“Quest'anno sì. Gli altri anni andavo a trovare Layla, ma non potevo certo dirtelo. Abbiamo delle regole lassù.” Indicò verso l'alto con una risatina.

“Avresti anche potuto infrangerle. Se non fosse stato per Igneel non l'avremmo mai ritrovata.” Skyadrum gonfiò le guance e la guardò male.

“Oh dai! Non puoi prendertela con me! Sono solo un povero fantasma innocente. Però...”

Leyka passò la mezz'ora successiva a raccontare a Drew tutto quello che aveva combinato a Jude durante quella sera.

Per poco Kya non svegliò i ragazzi da quanto stava ridendo.

“E poi gli ho detto che sarei tornata quando meno se lo aspetta e di stare sempre in allerta!” Ormai Leyka era quasi arrivata al soffitto da quanto rideva senza controllo.

“E' il miglior regalo di Natale di sempre!” Kya si tappò la bocca con una mano, cercando di placare le sue risate.

Le due donne presero posto su uno dei divani della sala. I ragazzi erano ammassati davanti a loro. Alcuni russavano e altri si muovevano in preda a qualche sogno.

“Hai cresciuto dei bravi ragazzi.” Leyka volò piano su Rouge e gli lasciò una carezza sulla testa. Subito lui si calmò e riprese a dormire tranquillo.

“Avrei tanto voluto conoscerlo. E' sempre così dolce con Levy.” Il fantasma si spostò verso il più grande.

“Lui è un demonio, ma sono così felice che si prenda cura della mia bambina.”

“Potrebbe prendersi cura di lei un po' di più.” Kya ammiccò verso la sua amica e Leyka si limitò a ridere birichina.

“Non fare la maliziosa!”
“Non faccio la maliziosa. Io sono maliziosa. Non sarebbe bellissimo se rimanessero insieme?” Gli occhi rossi brillarono a quella prospettiva.

Ah, amica mia se solo sapessi! Anche io spero tanto che tra loro possa funzionare.

L'orologio in sala batté le due di notte.

“Temo sia il mio segnale di uscita.”

“Un'altra delle vostre regole.” Kye mise le virgolette a quell'ultima parola.

“Lo sai che rimarrei sempre qui, ma ho esaurito il tempo a mia disposizione.” Leyka soffiò un bacio sulla fronte della figlia e le accarezzò i lunghi capelli blu.

“Proteggile tu, ok?”

“Te l'ho promesso, no?”

“Grazie, Drew.” Leyka allungò una mano verso quella tesa di Skyadrum.

Le sembrò quasi di poterla toccare veramente e quel colore l'accompagnò di nuovo in Paradiso.

Skyadrum si ritrovò così, con un braccio teso e la sensazione di aver stretto tra le mani una stella.

“Mà...” Gajeel si appoggiò ad un gomito e si stropicciò gli occhi.

“Con chi parlavi?”

“Con un angelo, amore mio.”

“Hai bevuto troppo anche quest'anno. Vai a dormire che è meglio.” Gajeel si allungò verso il divano e tirò la coperta su cui si era seduta sua madre.

“Sì, forse è meglio. Buona notte, tesoro.” Skyadrum si alzò, permettendo al figlio di prendere la coperta. Si inginocchiò vicino a lui e gli lasciò un bacio su una guancia.

“E questo per cos'era?”
“Così, perché ti amo, no?” Kya lo lasciò lì, con una coperta in mano e un sorriso sulle labbra.

Sua madre era una pazza furiosa, ma era la sua mamma pazza furiosa.

Si avvicinò a Levy, coprendo sia lei che Lucy con la coperta.

Lily gli camminò piano incontro, acciambellandosi tra lui e la sua umana.

Gajeel sorrise ancora una volta, nascosto dalle ombre della notte. Era stato proprio un bel Natale. Forse il migliore che avesse mai passato insieme alla sua famiglia. Tutti insieme.

Lily miagolò risentito quando si ritrovò schiacciato tra Gajeel e Levy, ma per niente al mondo avrebbe rinunciato al calore che i suoi due umani gli stavano dando.

Si assicurò che anche Gajeel si fosse addormentato prima di controllare che anche Levy stesse bene.

Adesso aveva un compito importante da portare a termine. Doveva proteggere la sua mamma umana, e lo avrebbe fatto a costo delle sue sette vite.









Buon Nataleeeee!
Beh, sono un po' in anticipo, ma non importa!

Spero che passerete delle belle vacanze (lo spero anche per me visto che ho presto l'influenza prima delle feste XD)!
E quindi... eccoci arrivati alla fine di questo strano special di Natale! L'idea mi è venuta in mente così dal nulla e non ho potuto resistere dallo scrivere questa strana cosa!

Finalmente sono riuscita a presentarvi Leyka e Setsuna! Avrei voluto scrivere altre mille pagine su di loro ma le regole sono regole e il lasciapassare è già stato usato per i nostri cari spiritelli! Piaciuto il regalo di Natale per Jude? Io mi sono divertita molto a torturarlo psicologicamente! Un po' di karma per Natale è sempre gradito, no?!

E che dire di Setsuna? Gli ho lasciato poco spazio, ma mi sciolgo ogni volta che penso a lui *^*

E la vecchia pazz... ehm... la cara Polly? Lei si che è una vera signora ù.ù

Beh, che altro dire? Vi lascio e vi auguro ancora buone feste!

   
 
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