8.
Un’ambulanza
davanti casa non era mai un buon segno. Era risaputo ed Harvey lo aveva appreso
fino in fondo tanti anni prima, quando aveva avuto il suo primo grande cliente
dentro lo studio sulla cui porta ora c’era il suo nome.
Un
magnate dell’industria del petrolio che si era tolto la vita proprio la mattina
dell’udienza che lui non era riuscito ad evitare nonostante ci avesse provato
con tutte le sue forze.
Ovviamente,
da avvocato quale era, era un uomo razionale che sapeva che non era il caso di
fasciarsi la testa prima di rompersela. Come aveva detto tante volte a Mike
quando durante i primi anni insieme si lasciava sopraffare dalle emozioni e
smetteva di pensare lucidamente.
Eppure,
mentre si avvicinava alla piccola folla di fronte alla casa di Lisa, non poteva
fare a meno di sentire un senso di sconforto pesargli al centro del petto;
qualcosa di inspiegabile e di intenso che gli faceva venire voglia di correre e
fiondarsi dentro quel piccolo ma bello appartamento.
Qualcosa
in fondo al cuore che gli faceva pizzicare gli occhi.
“Cos’è
successo?” chiese ad una anziana donna ferma vicino alle scale, lo sguardo
fisso sulla porta di ingresso spalancata.
“Una
persona è morta” rispose la donna.
“Chi?”
“Non
lo so davvero. Chiunque sia, dicono si tratti di suicidio” replicò lei prima di
allontanarsi.
Harvey
rimase a guardarsi intorno per un lungo istante, quasi gli mancasse il coraggio
di salire su per i gradini e scoprire cosa fosse successo. Pensò che magari era
Lisa la persona morta, in fondo quella mattina gli era sembrata strana, quasi
malinconica mentre lo baciava prima di andare via.
Ripensò
a quelle labbra, alla morbidezza e al sapore di fragola che avevano sempre,
anche appena sveglia. Ripensò alla notte passata, al calore di quel corpo
stretto al suo, a quelle dita intrecciate alle sue dita, a quei gemiti, alla
passione, al senso di completezza che aveva sentito esplodergli dentro quando
aveva bloccato lo sguardo dentro il suo mentre il piacere li avvolgeva intensamente.
Ripensò
anche al ti amo che gli aveva detto…
al suo non rispondere. Alla possibilità che forse non avrebbe potuto farlo mai
più.
“Lisa”
mormorò di improvviso, quasi avesse ritrovato le forze, la lucidità. “Lisa!”
urlò più forte salendo veloce su per le scale, fino alla porta, entrando dentro
come se ne andasse della sua vita.
E
la vide; Lisa era seduta sul divano, il viso nascosto tra le mani, Rufus
sdraiato ai suoi piedi. Singhiozzava la sua bella Lisa… poteva vedere le sue spalle
scuotersi energicamente ad un ritmo serrato.
Zio
Bruno invece era inerme su una barella, pallido mentre i paramedici appuntavano alcune cose su
una cartelletta prima di coprirlo con un telo.
Pensò
che era un’indelicatezza tenerlo lì, sotto gli occhi della nipote sconvolta.
Era un’indelicatezza che nessuno fosse seduto accanto a lei a stringerle la
mano e a sussurrarle di calmarsi.
“Lisa,”
le disse avvicinandosi a lei, inginocchiandosi di fronte.
Lei
tolse le mani dal viso e gli rivolse uno sguardo colmo di lacrime. “Harvey”
mormorò incredula. “Che ci fai qui?”
“Volevo
vederti,” rispose lui dolcemente. “Cos’è successo?”
La
donna scosse il capo. “Non lo so. Quando sono ritornata lui era… non c’era più”
diede un’altra occhiata alla barella che ospitava il corpo di Bruno e i
singhiozzi si fecero più forti.
“Portatelo
via” disse Harvey ai paramedici. “È proprio necessario tenerlo qui?”
I
due giovani sospirarono annuendo piano e lasciarono la casa portando via il
corpo di Bruno.
Lisa
li guardò con gli occhi pieni di lacrime, piccoli come non mai, arrossati e
tristi, fin quando non li vide più. Poi si lasciò cadere per terra, dritta
nella braccia di Harvey.
****
Lisa
era sdraiata sul divano, coperta da uno scialle a quadrotti
quando Harvey le si avvicinò. Non singhiozzava più ma i suoi occhi erano ancora
lucidi di lacrime e il suo viso arrossato di pianto.
Sembrava
così fragile e delicata che Harvey pensò quasi che toccandola le avrebbe fatto
male, eppure non riuscì a fermare la mano che lentamente raggiunse la sua
guancia e la accarezzò dolcemente.
Lei
chiuse gli occhi per un attimo e lasciò andare un sospiro allietata dal fresco
delle dita dell’uomo.
Rabbrividì,
senza rendersene conto e con calma si alzò piano fino ad essere seduta.
Lo
scialle con cui era coperta scivolò scoprendole le spalle e creando un muro
soffice e caldo tra loro.
“Grazie
per avermi portata qui” disse all’uomo prendendogli una mano tra le sue. “Non
so se sarei riuscita a rimanere lì stanotte. So che dovrò tornarci prima o poi
ma…”
Lui
le poggiò un dito sulle labbra, le sorrise e si spostò per esserle più vicino. “Non
devi ringraziarmi. Puoi rimanere tutto il tempo che vuoi.”
Lisa
lo guardò per un attimo, poi gli prese il viso tra le mani e poggiò le labbra
sulle sue in un lungo, lento bacio. “Devo confessarti una cosa” gli sussurrò staccandosi
da lui. “Stamattina io sarei andata via con Bruno se non… se non fosse successo
ciò che è successo.”
Harvey
sgranò gli occhi, poi piegò poco il capo per cercare il suo sguardo. “Perché?”
le chiese.
“Perché
Bruno era la mia unica famiglia e non volevo lasciarlo andare da solo e perché…
io credevo che tu…”
“Che
una volta fatto l’amore non mi sarebbe importato più nulla di te?” finì Harvey
per lei. “Credevi questo?”
Lei
annuì e i suoi occhi si riempirono di nuovo di lacrime. “Mi dispiace, è solo
che gli uomini come te non si interessano mai davvero alle donne come me. E la
mia vita sentimentale è da sempre un disastro. Ho imparato a non credere mai
fino in fondo alle cose, perché così farà meno male quando andranno a rotoli.”
L’uomo
le poggiò le mani sul viso, poi con una le accarezzò i capelli. “Mi dispiace
che tu abbia avuto così tanta sfortuna” le disse. “E anche se vorrei prometterti
che tutto andrà bene da oggi in poi non posso farlo, perché non so come
andranno le cose. Sarebbe mentire e non mi piace mentire, non alle persone che
amo.”
Lisa
sorrise mentre una lacrima rotolava giù dal suo occhio, lungo la guancia fino
alle labbra. “Lo capisco, ma ho perso quello che rimaneva della mia famiglia,
quindi puoi solo promettermi che non sarò sola?”
Il
viso di Harvey si aprì in un grande sorriso. Le baciò dolcemente le labbra e
poi la strinse forte. “Sì, questo posso farlo” le sussurrò. “Lo prometto.”