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Autore: bleichedistel    21/12/2015    3 recensioni
"Che la fortuna ci assista, amici!" disse Georg, facendo tintinnare il bicchiere contro quelli dei tre ragazzi.
"La fortuna di certo assiste Gustav! Chi poteva credere che sarebbe stato il primo a mettere l'anello al dito di una ragazza?" ribattè Tom, sorridendo sornione.
"Invidia, Kaulitz?" disse Gustav, sorridendo a sua volta. "Non temere, il prossimo sarai tu."
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bill Kaulitz, Tom Kaulitz, Un po' tutti
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Incest
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I

Man du hast angefangen, doch ich such die Schuld bei mir
Ich steh vor deiner Tür
Verdammt jetzt hast du was du wolltest, ich verzieh mich nicht
Die Wixxer drücken mich zu Boden, ich liebe dich

 

Berlino, 01.01.2015
Bill si chiuse la porta alle spalle e tirò un sospiro di sollievo, rilassando la schiena contro di essa. Si passo una mano sul petto, accarezzando la camicia in pelle che aveva tenuto indosso per l'intero show e  seguente party, cominciando a sbottonarla. Si liberò successivamente anche della giacca, bianca con i bordi neri, creando un cumulo di vestiti di fronte all'entrata della sua camera d'albergo. Non poteva effettivamente dire di essere stanco, per lo meno non fisicamente, quanto psicologicamente. Sciolse il nodo della maglietta a quadri che aveva legato in vita, in memoria dei vecchi tempi, e si diresse verso l'ampio letto matrimoniale. Si sedette, sciogliendo i nodi degli stivali e, con più fatica, si svestì dai leggins in pelle che avevano aderito completamente alle sue forme. Rimasto in boxer, si abbandonò contro il materasso, guardando il soffitto. Nonostante fosse  scoccata la mezzanote del 31 dicembre e stesse vivendo le prime ore dell'anno nuovo, non si sentiva affatto contento, né tanto meno soddisfatto. L'esibizione per l'evento Wilkommen 2015 era andata più che bene, non era quello il problema. Il problema era venuto dopo, al party, per l'esattezza durante il brindisi. 

"Che la fortuna ci assista, amici!" disse Georg, facendo tintinnare il bicchiere contro quelli dei tre ragazzi.
"La fortuna di certo assiste Gustav! Chi poteva credere che sarebbe stato il primo a mettere l'anello al dito di una ragazza?" ribattè Tom, sorridendo sornione.
"Invidia, Kaulitz?" disse Gustav, sorridendo a sua volta. "Non temere, il prossimo sarai tu."
Bill dovette sforzare ogni singolo muscolo del proprio corpo per riuscire a mantenere un'espressione relativamente divertita ed allegra, nonostante si sentisse come se il sangue gli si fosse gelato nelle vene. Tom il prossimo? Erano già davvero giunti a quel punto, lui e Ria? Impossibile. Continuò comunque a sorridere e scherzare con i suoi compagni, fece qualche foto con dei fan e non appena ne ebbe l'occasione lasciò il party, dicendo di accusare un forte mal di testa. 
Non si era accorto, però, che gli occhi del gemello non avevano mai smesso di seguirlo fino a quando non aveva definitivamente lasciato la sala.

Bill deglutì, sentendo un groppo alla gola. Tom non poteva essere il prossimo, si ripetè mentalmente. Si girò sul fianco, allungando la mano verso il comodino, prendendo una sigaretta. Se l'accese e ritornò supino, così da posizionare il posacenere esattamente sopra il ventre. Era stato bravo. Aveva superato la "questione", così la definiva, in maniera eccellente, in un modo che nemmeno lui stesso riusciva a credere. A conti fatti, non sapeva da dove avesse tratto tutta quella forza d'animo e l'autocontrollo che negli anni aveva ormai perso, ma ciò che importava era che ci fosse riuscito. Eppure, a distanza di tempo, gli bastò sentire la battuta di Gustav per venir nuovamente risucchiato nel vortice di gelosia e possessività che avevano fatto marcire il rapporto o meglio,  la "questione", con suo fratello gemello. Trasse un tiro dalla sigaretta, espirando il fumo pochi secondi dopo, sentendolo bruciare nei polmoni. Era una ricaduta o solo un falso allarme? Aggrottò leggermente le sopracciglia, spesse ma definite, non riuscendo a darsi una risposta. Fece cadere la cenere  nel contenitore in ceramica e spense la sigaretta, riposizionano il posacenere sul comodino. Si sfiorò il ventre, rabbrividendo. Ripensò alle mani del fratello sul suo corpo e dovette deglutire di nuovo. Le mani calde e grandi di suo fratello, le vene in risalto che scomparivano all'interno dei polsi, quelle stesse mani che l'avevano protetto da quando aveva memoria. Non aveva più provato le stesse emozioni, dopo Tom. Aveva avuto un ragazzo, ma il paragone non era fattibile. Tom sapeva esattamente dove toccarlo, quanta pressione imprimere, conosceva ogni punto debole del suo corpo. Suo malgrado, Bill sorrise. Aveva affrontato l'idea della rottura sapendo che, tuttavia, niente e nessuno avrebbe spezzato il loro legame, seppur questo non potesse più spingersi oltre. Era così che Bill definiva gli ultimi anni, "l'Oltre". Un universo parallelo, dove tutto era semplicemente perfetto, con Tom al suo fianco. Si morse un labbro, maledicendosi per aver aperto la scatola "Tom" e averne fatto fuoriuscire tutti quei pensieri così poco consoni all'attuale situazione. Era troppo, per una sola sera. Scosse la testa e tirò su le coperte, sentendosi immediatamente avvolto da un piacevole torpore. Si sistemo sul fianco e chiuse gli occhi, pregando che il suo subconscio non gli desse il colpo di grazia.




Note dell'autrice:
Prima fanfiction che scrivo - o meglio, la prima che sto scrivendo spingendomi oltre il primo capitolo, nonché prima che pubblico - accetto consigli e critiche di ogni genere. Come noterete, il primo capitolo è piuttosto corto, ma i seguenti sono più lunghi e più ricchi di dialoghi, per quanto la storia in sé sia a carattere introspettivo. Vorrei ricevere almeno un paio di recensioni, prima di procedere con la pubblicazione degli altri capitoli, per sapere cosa c'è che non va etc.etc. e ovviamente, sapere se piace e se sia davvero il caso di continuare.
   
 
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