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Autore: Fliv    22/12/2015    1 recensioni
Mi facevi il solletico, e ridevo fino a prendere il respiro.
E quando ti pregavo di fermarti, mi sorridevi e mi dicevi che per un bacio mi avresti lasciato in pace.
Allora, in un momento di tregua provavo a farti il solletico.
Ma non ci riuscivo mai, perché tu il solletico non lo soffrivi affatto.
E, anche se ci provavo a resistere, tu tornavi a farmi ridere fino a non avere più aria nei polmoni e a cercare di rubarmi un bacio.
Alla fine, io non riuscivo a resistere e ti baciavo. E, dopo tante risate, cercavo di tornare a leggere; e tu mi dicevi di lasciar stare quei libri che amo tanto, che non possono insegnarmi tutto.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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 Ero sdraiata sul letto, il morbido cotone delle lenzuola blu solleticava la mia pancia nuda. Avevo le cuffie nelle orecchie e le mie gambe si muovevano a ritmo di musica.
Qualche spiraglio di luce entrava dalla finestra, e illuminava la pagina del libro che stavo leggendo.
Poi, la musica finì. L'ultima nota rimbombò nella mia testa e poi il silenzio.
Nonostante non ci fosse più una colonna sonora alla mia lettura, continuavo a muovere le gambe seguendo un ritmo inesistente.
L'unica cosa che faceva rumore, in quella stanza che parlava di noi, era il mio cuore.
Girai la pagina, ne accarezzai il materiale, il libro era ancora nuovo, e mi piaceva sentirne l'odore.
Sorrisi, tu dicevi che sorridevo sempre mentre leggevo.
E, solo ora, mi rendevo conto che avevi ragione.
Mi persi tra mille righe d'inchiostro nero e, mentre il tempo mi scivolava dalle mani, senza nemmeno accorgermene, Morfeo mi strinse tra le sue braccia.
Poi, un leggero bacio sulla guancia mi svegliò.
Cercai di mettere a fuoco la vista e, quando ci riuscii, ti vidi.
Io sorrisi, e tu con me.
Mi dicevi che dormivo sempre, e che se non dormivo, leggevo.
Mi dicevi che non cambierò mai.
Mi facevi il solletico, e ridevo fino a prendere il respiro.
Quando ti pregavo di fermarti, mi sorridevi e mi dicevi che per un bacio mi avresti lasciato in pace.
E allora in un momento di tregua provavo a farti il solletico. 
Ma non ci riuscivo mai, perché tu il solletico non lo soffrivi affatto; anche se ci provavo a resistere, tu tornavi a farmi ridere fino a non avere più aria nei polmoni e a cercare di rubarmi un bacio.
Alla fine, io non riuscivo a resistere e ti baciavo. E, dopo tante risate, cercavo di tornare a leggere. 
Tu mi dicevi di lasciar stare quei libri che amo tanto, che non possono insegnarmi tutto.
Ed io non ti rispondevo, mi sentivo al sicuro tra i miei libri. Potevo nascondermi tra mille personaggi senza mai espormi veramente. 
I miei sentimenti li lasciavo parlare con le parole di altri. Mi rinchiudevo nel mio mondo fatto di parole, nella mia gabbia d'inchiostro dove, paradossalmente, mi sentivo libera.
Tu mi guardavi leggere, e poi un giorno mi hai detto, mi hai sussurrato di amarmi. 
E allora, tra libri sgualciti e sentimenti scritti da altri, tra le lenzuola blu di un letto troppo grande per una sola persona, mi hai amato. 
E si, forse hai ragione, i libri non posso insegnarmi tutto. Perché amare una persona come si legge nei libri è bello, ma amare come ami tu è meglio.
  
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