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Autore: fleacartasi    07/03/2009    4 recensioni
Infilò il cellulare nella tasca della giacca, sentendo gli occhi del gemello puntati con una certa insistenza su di lui. “Era Tamaki” Disse, rispondendo all'implicita domanda dell'altro.
“Cosa voleva?”
Hikaru osservò l'espressione del fratello. Kaoru conosceva già il motivo per cui il Lord l'aveva chiamato. L'aveva intuito, o forse l'aveva semplicemente letto sulle sue labbra contratte. O sulle sue dita, che pochi secondi prima avevano avuto l'impulso irrefrenabile di scagliare il telefonino a terra. “Voleva parlare” Ribatté, cercando di non lasciar trasparire alcuna emozione.
[Ambientata dopo il capitolo 68 del manga]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hikaru Hitachiin, Kaoru Hitachiin
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Una breve fic ambientata dopo il capitolo 68 del manga, quindi se non volete spoiler non vi conviene leggerla!
Il titolo è preso dalla telefonata di Tamaki a Hikaru, fatta alla fine del capitolo stesso... Orrendo, me ne rendo conto ^^'

[494 parole]



* * * * *



Something I want to talk about



Infilò il cellulare nella tasca della giacca, sentendo gli occhi del gemello puntati con una certa insistenza su di lui. “Era Tamaki” Disse, rispondendo all'implicita domanda dell'altro.
“Cosa voleva?”
Hikaru osservò l'espressione del fratello. Kaoru conosceva già il motivo per cui il Lord l'aveva chiamato. L'aveva intuito, o forse l'aveva semplicemente letto sulle sue labbra contratte. O sulle sue dita, che pochi secondi prima avevano avuto l'impulso irrefrenabile di scagliare il telefonino a terra. “Voleva parlare” Ribatté, cercando di non lasciar trasparire alcuna emozione.
“Parlare?”
“Di Haruhi” Precisò, sentendo una spiacevole fitta stringergli lo stomaco.
“L'ha capito”
“L'ha capito” Ripeté, in tono piatto.
“Era questo quello che volevi, non è vero?”
“Certo! Ora sarà una guerra ad armi pari”

Il Lord sapeva. Aveva smesso di essere cieco, di trincerarsi dietro uno scenario familiare che ormai era stridente, quasi sinistro. Era quello che Hikaru aveva desiderato, per cui aveva lavorato insieme agli altri membri del Cub.
Eppure, ora che il piano si era realizzato, non era felicità quella che provava. Non era sollievo, né soddisfazione.
Era
paura.
La fitta si intensificò, nonostante stesse cercando di ignorarla.

Kaoru, ancora una volta, intuì cosa si stava muovendo dietro l'ombra di quel sorriso spavaldo. “Hikaru” Disse, gentilmente. “Voglio chiederti una cosa. Sei davvero convinto di poter vincere contro Tamaki?”
Hikaru gli si avvicinò e posò la mano sulla sua spalla, stringendola. Kaoru sentì le dita tremare, affondate nella stoffa della divisa. Un movimento appena percettibile, lieve. “No, non credo che potrò vincere contro di lui”
“Allora... Perché?”
“Perché è bello avere qualcuno per cui combattere, nonostante tutto”
Kaoru sorrise, inclinando il capo. “Tra poco non avrai più bisogno dei consigli del tuo gemello saggio”
“Per favore, non propinarmi un discorso su quanto sia cresciuto in questi mesi” Rise Hikaru. “Mi bastano le scenate di mamma sul fatto che stiamo diventando bellissimi uomini
L'altro fece una smorfia. “Se volevi offendermi paragonandomi a mamma ci sei riuscito”
“Dai, sai che in fondo ti voglio bene! Molto in fondo”
“Sono impressionato dalla tua gentilezza”
I gemelli iniziarono a camminare, avviandosi verso l'uscita del campus.
“Kaoru?”
“Ti ascolto”
“Spero che anche tu troverai presto qualcuno per cui lottare” Disse Hikaru, in tono serio.
Kaoru annuì.
Durante il tragitto fino alla limousine rimasero in silenzio, immersi nei reciproci pensieri. L'autista li stava aspettando, e poco dopo la macchina iniziò a scivolare senza fretta lungo il viale.
“Kaoru?”
“Sì?”
“Hai mai pensato a Mei?” Domandò Hikaru, spiando la reazione del gemello.
Mei?”
“Non far finta di non sapere di chi sto parlando” Continuò. “E' carina, forse troppo abbronzata ma carina... E mi sembra che andiate d'accordo”
Il fratello gli lanciò uno sguardo infastidito. “Cosa stai dicendo?” Esclamò, puntando gli occhi sulla pelle chiara del sedile. “E poi non sei un agente matrimoniale!”
“Eppure penso di non sbagliarmi”
“Pensa quello che vuoi” Bofonchiò Kaoru, che all'improvviso sembrava imbarazzato.
Hikaru non aggiunse altro, limitandosi ad osservare il traffico di Tokyo con un sorrisetto saccente sul viso.



* * * * *



NOTE

Mi piace l'idea di Kaoru e Mei insieme, sarebbero carini! Inutile dire che non mi rassegnerò mai a vedere Haruhi con Tamaki e non con Hikaru... Povero Hikaru! Le ingiustizie della vita T_T

  
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