Anime & Manga > Lupin III
Ricorda la storia  |      
Autore: Fujikofran    23/12/2015    4 recensioni
Lupin, Jigen e Fujiko sono stati catturati da una banda di malviventi, privati del bottino che avevano appena rubato e poi imprigionati i due celle. Solo che in una delle due sono stai rinchiusi Jigen e Fujiko, legati insieme da diverse corde. Liberarsi dalle corde e dall'imbarazzo non sarà semplice. Brano da ascoltare durante la lettura:probabilmente "Grande grande grande" di Mina
Genere: Angst, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fujiko Mine, Jigen Daisuke, Lupin III
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ti odio, ma ti voglio'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 photo image_4.jpeg


Los Angeles, California, 1978

Erano stati presi con la forza e, soprattutto, con l'arroganza di chi ha sempre creduto che, nel crimine, vinca chi fa chiasso. Niente di più sbagliato. Il crimine ha un suo lato artistico, non per forza così brutale, ed era questo ciò che Daisuke Jigen pensava, mentre veniva trascinato e imprigionato da una banda di malviventi che aveva sottratto una partita di diamanti rubata da Lupin insieme a lui, a Fujiko e a Goemon. Quest'ultimo era ripartito subito, doveva tornare in Giappone; Lupin, invece, era stato catturato dal capo della banda per avere più informazioni sul bottino o, almeno, era questa la scusa trovata dagli scagnozzi che lo avevano ferito, per poi sequestrarlo. In realtà, si trovava rinchiuso in una stanza buia, pieno di ecchimosi, dopo le numerose sevizie ricevute, senza cibo e senza acqua. Il covo dei malviventi aveva solo due stanze per i prigionieri e, quindi, Fujiko e Jigen erano stati messi insieme. Appena entrati nella loro prigione, ai due vennero subito legati le caviglie e i polsi dietro la schiena. Come se non bastasse, vennero messi l'uno di fronte all'altro e poi una pesante corda fu fatta passare intorno a loro, che rimasero come incollati. Chiusi in una cella e senza possibilità di muoversi, entrambi si guardavano intorno, come se cercassero un modo per risolvere quella situazione complicata e, soprattutto, imbarazzante. Fujiko, infatti, aveva un'aria contrariata.

-Che vuoi? Avresti voluto Lupin al mio posto?- domandò Jigen, seccato. 

-Ma figuriamoci! Avrei preferito Goemon-

-Anche io avrei preferito Goemon, piuttosto che una come te-

-Sei diventato gay?-

-No, sono diventato più saggio, a furia di avere a che far con te...Vorrei sapere che diavolo hanno fatto a Lupin-

-Sarà rinchiuso altrove-

-Già, beato lui, almeno sarà da solo...e noi come salami dobbiamo starcene così, incollati l'un l'altro-

-Oh, ma la pianti? Guarda che non ho nessun virus e non sto per contagiarti-

-Lo so, lo so, perché il virus sei tu-

-Fottiti!-

Per un attimo regnò il silenzio, Fujiko continuava a sentirsi nervosa, Jigen sembrava aver smesso con il suo sfottò. Poi guardò la donna, che teneva lo sguardo abbassato e, quando lo alzava, allora lui rivolgeva il suo altrove. Inoltre, non poteva nascondere gli occhi dietro al suo immancabile cappello, che invece aveva perso.

-Io...scusami...ma, io...scherzavo per stemperare la tensione, non volevo offenderti. Siamo in una brutta situazione e allora...-

-Va bene, va bene, ho capito-

-Pace fatta? Dobbiamo solo capire come slegarci e scappare da qui-

-Pace fatta, sì, se solo la smettessi di premermi qualcosa sulla mia pancia-

-Qualcosa che?-

-Prima questa pressione non l'avvertivo. Non mi sembra il momento ideale per farti venire un'erezione-

-Ma che diavolo stai dicendo? Eh...oh, no!-

Fujiko scoppiò a ridere e Jigen arrossì.

-Guarda che è colpa tua:mi tieni quelle due cose premute addosso e...certe cose arrivano meccanicamente-

-Calmati, tanto noi due ci conosciamo bene, anche biblicamente, solo che...mi sento in imbarazzo lo stesso, uffa! Non ho voglia di sentirmi addosso il tuo affare. Punto!-

-Avresti fatto la stessa cosa se fosse stato quello di Goemon?-

-Ma ora Goemon non c'è! E smettila-

La loro preoccupazione non sembrava essere tanto quella di liberarsi, quanto quella di non provare disagio nell'essere legati insieme, con la corda che li teneva stretti e che stava trasformando in condanna il loro contatto fisico. Ma dovevano disfarsi di quel legame andarsene da quel posto angusto, in cui cercavano di non pensare all'assaggio di piacere fisico che i loro corpi stavano avvertendo sempre di più.

-Dobbiamo slegarci i polsi, per prima cosa – affermò Jigen – guardiamoci intorno e proviamo a notare se c’è qualcosa di acuminato per poter tagliare le corde-

-Non vedo nulla. Aspetta…guarda quel mobile:sembra avere una sporgenza. Solo che…sarà difficile spostarsi, con le caviglie legate-

I due provarono a compiere dei passi, Fujiko indietro e Jigen in avanti, per avvicinarsi al mobile che faceva al caso loro. Non era affatto facile muoversi, ma se fossero rimasti fermi non si sarebbe risolta la loro difficile situazione. 

-Vai piano, altrimenti mi farai cadere!- si infuriò Fujiko.

Jigen si sentiva nervoso, mentre la donna cercava di mantenere la calma, anche se con fatica. Erano finalmente arrivati al punto in cui si trovava la presunta sporgenza del mobile.

-Allora? Potrebbe andare bene per tagliare la corda?- domandò Fujiko.

-Uhm...sì, solo che non sarà semplice e rischieresti di tagliarti i polsi, invece. Ma proviamo comunque lo stesso-

Fujiko faceva fatica, legata com'era e con Jigen che le stava addosso, non riusciva a muovere le braccia per far sfregare la corda alla sporgenza.

-C'è un unico modo per poter rompere questa corda: dobbiamo muoverci insieme, su e giù-

-Su e giù? Senti, non so come ti vengano in mente certe cose, ma non lamentarti se poi ho reazioni incontrollate là sotto!-

-Beh, guarda che io non ho pensato affatto a quello, sei tu che ci pensi, io voglio solo slegarmi i polsi, idiota!-

-Tu credi che io stia pensando a quello, lurida sgualdrina!-

-Se riesco a liberarmi ti prendo a schiaffi fino a farti diventare una scultura cubista!-

-E io ti uccido, lo giuro!-

I loro litigio li stava portando a una preziosa perdita di tempo, ma poi si calmarono e decisero di seguire le indicazioni di Fujiko, che iniziavano a dare i loro frutti: la corda sembrava allentarsi. 

-Ci siamo, Jigen! Sta funzionando!-

Fujiko parlò per nascondere l'imbarazzo che la stava tormentando, poiché avvertiva l'erezione dell'uomo crescere di nuovo e premere sempre di più su di lei. Jigen non rispondeva, fortemente accaldato e con le forze che gli stavano venendo meno. Non poteva calmarsi, se continuava a sfregare il suo corpo su quella bellissima donna, faticava a resistere e cercava di distrarre la propria mente pensando ad altre cose, ma non ci riuscì. Si fermò, per via dell'ultimo segnale, fortissimo e devastante, che tutto quel movimento gli aveva procurato. 

-Perché ti sei fermato? Se ti fermi di colpo rischio di cadere e potrei infilzarmi il polso, imbecille! Perché lo hai fatto?-

-Vuoi saperlo così tanto? Perché...perché sono venuto e se provi a dire qualcosa, quando mi libero ti uccido sul serio-

-Oppure mi farai altro?-

Jigen si calmò e abbassò lo sguardo.

-Che cosa vuoi che ti faccia?- le domandò poi.

Fujiko non rispose e cercava lo sguardo di Jigen, che, non appena si accorse che lei lo fissava, avvicinò il volto al suo. La baciò sulle labbra, le sorrise, poi riprese a baciarla, in modo diverso e molto meno casto. Era di nuovo eccitato e stavolta riprendere a muoversi con lei, per rompere la corda, sembrava meno imbarazzante. Se non ci fossero stati i vestiti a fare da barriera, l'avrebbe penetrata immediatamente, per godere dentro di lei, fino alla fine. Sentiva di desiderarla e gli sembrava come se fosse pronta a farsi possedere. Inoltre, la corda che li teneva legati iniziava ad allentarsi, mentre quella intorno ai polsi di Fujiko si stava per spezzare, dopo i continui sfregamenti. Anche Jigen stava cedendo, sempre più accaldato, e si era nuovamente fermato. 

-Ti è successo ancora una volta? Intendo dire sei ven...-domandò Fujiko.

-...sì, di nuovo- la interruppe Jigen, imbarazzato e un po' innervosito -ma a te che diavolo interessa, eh? Stiamo facendo tutto ciò per liberarci, giusto? E allora risparmiati certe domande!-

-E perché mi baci, Mister Magnum? Per non annoiarti?-

-Fammi un piacere, Fujiko: stai zitta!-

La donna riuscì finalmente a spezzare la corda intorno ai suoi polsi, poi fece cadere per terra quella che la legava a Jigen, impaziente di essere liberato. Fu più difficile slegarsi le caviglie, ma poi completò anche quell'operazione. 

-Mmmmmm... E se ti lasciassi così, senza liberarti?- disse poi all'uomo, avvicinandosi lentamente a lui, per sbottonargli la camicia e baciargli il collo.

 photo image_5.jpeg
-Slegami, porca miseria!- 

Ma Fujiko non voleva dargli retta e finì di slacciargli completamente la camicia. 

-Mi piaci messo così, sai?-

-Ti odio!-

-Dimmelo ancora-

-Non ce n'è bisogno-

Fujiko iniziò a slegare Jigen e contemporaneamente, lo baciava. Lui sembrava essersi calmato e, nel frattempo, pensava a un piano per fuggire. 

-Ecco fatto! Contento o ce l'hai ancora con me?-

-No, va bene. Solo che, mentre studiamo una strategia di fuga, avrei bisogno di fumare e invece non ho le sigarette e nemmeno l'accendino-

-E non hai neanche il tuo cappello...meglio così, mi piace guardarti negli occhi-

-Uff, tu parli sempre...mi ritrovo senza le cose più importanti della mia vita e ti permetti sempre di dire la tua-

-Beh, non è che tu sia senza niente: hai me-

-Oohh, ma che consolazione! Dovrei darti fuoco e fumarti? Hai il tuo accendino con te? Potrei finalmente prendermi una soddisfazione: farti fuori, una volta per tutte-

-Vorrei solo che mi ringraziassi per averti liberato, pezzo di cafone!- 

-Grazie! Contenta ora?-

Jigen si sedette per terra, silenzioso, appoggiando la schiena e la testa al muro, poi chiuse gli occhi. Voleva rilassarsi, si sentiva stanco. Fujiko lo osservava, in silenzio. Lo trovava affascinante, con la camicia ancora slacciata e l'aria quasi rilassata. Guardò poi la porta, che le sembrava difficile da aprire, e la finestra, troppo in alto. Voleva fuggire, con Jigen, certamente, star in quel posto iniziava a crearle un senso di angoscia. 

-Non ti siedi?- si sentì dire dal pistolero, che le suggerì di mettersi accanto a lui.

Lo assecondò, ma gli disse che voleva andarsene. Jigen non proferì parola, se ne stava ancora con gli occhi chiusi e le prese la mano.

-Ce ne andremo, stai tranquilla-

Fujiko si sentì tremare, avvertendo la mano di lui sulla sua e il tono di voce caldo. Appoggiò la testa sulla sua spalla e cercò di di rilassarsi. Si stava per assopire, quando si accorse che la stava per baciare, prendendole il viso tra le mani.

-Tra poco riusciremo ad andare via- le disse, mentre iniziava a spogliarla. 

Fujiko non reagiva o, meglio, avendo capito che intenzioni avesse l'uomo, non voleva opporgli resistenza. Accadde tutto in un attimo: si ritrovò senza abiti e con Jigen sopra di lei che la baciava dappertutto, mentre si abbassava i pantaloni e i boxer. Senza alcuna esitazione la penetrò e lei emise un gemito soffocato. Nonostante l'impeto iniziale, l'amplesso non fu breve, tutt'altro, e i due, per un po', si erano dimenticati di essere imprigionati in un posto apparentemente senza via di fuga. 

E se entrasse qualcuno?- domandò poi Fujiko, mentre si metteva su di lui.

Beh, si gustano lo spettacolo- rispose Jigen, ridendo, senza cercare di distrarsi dall'osservare quella donna meravigliosa muoversi senza sosta su di lui come in un'armoniosa e concitata coreografia. 

Con uno scatto si sollevò e fu abile a riprendere in mano lui il rapporto e a condurlo fino a quando la donna non sentì che tutto il suo piacere si era riversato dentro di lei. Era estasiata. Lo abbracciò, dicendogli di stare bene e che era pronta a far di tutto per scappare. Si ricomposero e rivestirono.

-Perché succede così, ogni volta che tu ed io rimaniamo soli e soprattutto in posti desolati?- domandò Fujiko.

-Non trovare il perché in tutto: le cose accadono anche senza motivo-

-Tu sei un motivo, Jigen...voi tre siete il mio motivo, ogni cosa che faccio insieme a voi è un motivo-

-E il motivo principale di tutto questo qual è? Che non sceglierai mai nessuno di noi oppure ci sceglierai tutti?-

-Non a tutto c'è un motivo: lo hai detto poco fa-

-Il motivo principale di tutto questo discorso è che tu sei la solita stronza-

-Ok, ora sei a posto?-

-No, io voglio and...-

Le parole di Jigen furono interrotte da un rumore sordo. Sembrava come se qualcuno stesse per aprire la porta. Fujiko si mise davanti a quest'ultima, mentre l'uomo si spostò di lato, pronto a colpire chiunque potesse entrare. Le intimò di non muoversi e di stare zitta, ma non appena la porta si aprì, si palesò una sorpresa: Lupin, con un occhio nero e pronto a farli uscire. 

-Allora? Vi siete annoiati?-

Erano liberi, mentre dei malviventi non c'era più traccia. Non avevano più il loro bottino, ma il tesoro più grande, la vita, era ancora insieme a loro.

(C) 2015 by Fujikofran 







 Images:credits to owner
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lupin III / Vai alla pagina dell'autore: Fujikofran