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Autore: WakingTheFallen    23/12/2015    1 recensioni
"Il tempo. Perchè continuava a sfuggirgli dalle mani? Esso lo ingannava tutte le volte. A dir la verità ingannava tutti. Semplicemente scivolava via come se nulla fosse ed allo stesso tempo li inghiottiva tutti. Era tutto così veloce. Il tempo, così come la vita, non si fermava per nessuno. Soprattutto per Ian. Un giovane ragazzo con troppi problemi e nessuna ambizione. A dir la verità ne aveva una, forse. L'amore."
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: Lime, Missing Moments, Nonsense | Avvertimenti: Incompiuta
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//✡ NOTE DELL'AUTRICE: Sciau a tutti miei cari morbidi e piccoli pasticcini zuccherosi alle fragole ♡ (?) No, okay. Questa era orribile. Lo ammetto. *si sotterra*. Va benee la finisco. Ora Waking la smette di perdere tempo e vi introduce in questa nuova “one shot” Gallavich. Ebbene sì gentaglia. Una Gallavich! Dopo secoli che non scrivo, sono riuscita a stendere qualche riga sui miei amorini fluffosi. Premetto che non ho mai scritto nulla su di loro, quindi non so come potrà venire questa ff. Purtroppo i personaggi della storia non mia appartengono. Io mi limito a crearci una fan fiction. (“Finzione del fan”, appunto) Tutto frutto della mia testolina; comprì? Il mio stile oramai lo conoscete quasi tutti. Scrivo prevalentemente eventi drammatici e coccolosi. Quindi se non siete da cose dolciose, potete anche chiudere qui, non voglio far vomitare nessuno. In questa fic i due boys si sono già conosciuti. Nel senso che c'è già feeling fra i due. Ma ci sono alcuni flash e ricordi. Lo vedrete. Comunque per lo più mi concentro su cose depressive. Ahimè, è un mio difetto. Volevo dirvi un'ultima cosina prima di lasciarvi alla storia. Ovvero, a differenza di molti altri autori, in questa OS non riprenderò nessun episodio di Shameless. Mi limiterò ad inventarmi tutto di sana pianta. Ovviamente a parte la struttura dei personaggi, che li lascerò così come sono descritti nella serie. Spero di non ricevere troppi pomodori. Vi ringrazio come sempre per essere capitati qui, a leggere la mia storiella e mi scuso per eventuali errori grammaticali o espressivi. Enjoy!
PS: Mi farebbe immensamente piacere ricevere una vostra piccola recensione, solo per capire che cosa ne pensate di questa mia ff.♡




 

  I'm touching you're heart,
  'cause you're touching my soul.

 

     

 

 

Era da tanto tempo che il ragazzo dai capelli color arancio non pensava al passato.
Era da molto tempo che egli non rifletteva seriamente alla sua vita e non pensava alle cose vissute sia belle che brutte. Forse perché aveva vissuto più situazioni sgradevoli che piacevoli e non voleva ricordarsele? O forse perché non ne aveva più avuto il tempo di pensare?
In effetti non lo sapeva neanche lui. Non gli piaceva pensare. Perchè tutte le volte che si metteva a pensare, arrivava a certi ragionamenti che lo rattristavano o lo innervosivano. Alle volte diventava piuttosto paranoico. Ma ora erano le quattro del mattino di un'estate abbastanza afosa.
Era solo nel letto, si sentiva tutto umidiccio ed un velo di sudore gli ricopriva la schiena, ovvero la parte del suo corpo che teneva premuta contro la superficie di quel letto di una piazza e mezza color muffa. Quel senso di essere bagnato gli dava parecchio fastidio, ma non aveva per niente voglia di alzarsi e farsi una doccia. E poi il bagno era occupato.
Quella mattina si sentiva strano. Teneva gli occhi incollati al soffitto quasi senza batter ciglio. Osservava le pale corrose del vecchio ventilatore girare lentamente, senza emettere alcun suono. Le tapparelle delle finestre erano quasi completamente tirate giù; questo comportava l'entrata di una lieve e soffusa luce di un lampione fuori dall'abitazione dentro la stanza dove si trovava il ragazzo. I secondi ed i minuti passavano, sembravano scorrere troppo velocemente.
Ad egli questo non piaceva. Non gli era mai piaciuto.
Il tempo. Perchè continuava a sfuggirgli dalle mani? Esso lo ingannava tutte le volte.
A dir la verità ingannava tutti. Semplicemente scivolava via come se nulla fosse ed allo stesso tempo li inghiottiva tutti.
Era tutto così veloce. Il tempo, così come la vita, non si fermava per nessuno. Soprattutto per Ian. Un giovane ragazzo con troppi problemi e nessuna ambizione. A dir la verità ne aveva una, forse. L'amore.
Potrebbe sembrar banale, ma in fondo, al ragazzo importava l'Amore. Egli pensava che ogni essere umano gli dava un'importanza diversa.
C'erano persone che pensavano che era un sentimento come un altro. C'era anche chi pensava che era la cosa più importante dell'umanità e che una persona poteva provare e ricevere e c'erano persone che pensavano che era un sentimento del tutto futile, che deviava le menti dalla realtà. Perchè l'Amore faceva sognare e cambiava e cambia le persone; che loro lo vogliano ammettere o no. E se l'amore è quello vero, le cambia in meglio. Sempre. E' così che la pensava Ian.
Perchè nonostante avesse passato la maggior parte della sua adolescenza a concedersi a uomini più grandi di lui o ragazzi di cui non conosceva nemmeno il nome, ma solo per il piacere della passione di una notte; egli voleva trovare l'Amore. Quello che toglie il respiro, quello che fa venire una voglia immensa di sorridere sempre e di vivere e di non pensare alle cose brutte, ed egli ne aveva passate tante, di cose brutte. Il ragazzo si mise instintivamente a sorridere.
Quel sorriso pieno di gioia gli ricopriva il volto. Dio, lui l'aveva trovato l'amore.
Non voleva dire di essere felice, perché per lui la felicità era un sentimento piuttosto frivolo paragonato all'amore. Non sapeva bene che sentimento stava provando in quel periodo ed in quel momento, perché non voleva rendere il tutto meno importante etichettandolo con un'emozione. Ian era colmo di emozioni. Il suo cuore cominciava a battere più forte, perché il ragazzo stava cominciando a pensare alla persona più importante della sua vita.
Nonostante tutte le cose passate, nonostante era stato incredibilmente difficile capire il suo immenso amore che provava per quel ragazzo e nonostante c'erano stati parecchi ostacoli che li avevano divisi, era successo. Ian si era innamorato. Egli si ricordava le prime volte cui egli non piaceva pensare ed le prime volte cui aveva incontrato ed avuto modo di approfondire la conoscenza del suo attuale compagno, ragazzo..?
Sì, anche. Ma egli ripensava alle prime volte cui aveva avuto modo di approfondire la conoscenza del suo Amore.

 

*

 

*

 

*

 

Cazzo, quanto fa freddo.” Si lamentò a bassa voce il ragazzo dai capelli rossi.
Subito dopo si strinse nelle spalle, sfregò molto velocemente le mani una contro l'altra ed emise un piccolo sospiro dalla bocca. Egli potè osservare fuoriuscire da se il caldo vapore acqueo e dissolversi nella gelida aria di Gennaio. Era Chicago, quindi che facesse freddo d'inverno era normale. Ma quell'inverno, tutti gli abitanti del posto poterono constatare che quell'inverno era particolarmente più freddo rispetto agli altri anni. Il ragazzo pel di carota tirò fuori dalla tasca destra del suo Parka un pacchetto consumato di Chesterfield, e con fare molto esperto estrasse velocemente una sigaretta dal pacchetto e se la portò alla bocca.
Tirò leggermente su col naso e si mise alla ricerca di un dannato accendino nelle tasche dei suoi jeans neri e poi nella sua giacca. Niente. Si era scordato l'accendino a casa. Ovvio, no?
Perchè avrebbe dovuto portarsi dietro l'accendino? Lui non era solito a fumare sigarette. Egli fumava ogni tanto qualche canna con Lip, per rilassarsi, dire due parole e niente più.
Non era di certo uno di quei fumatori accaniti che se per dieci minuti non aspirava del tabacco, andava in paranoia ed aveva delle vere e proprie crisi isteriche.
Ma quel giorno lì, lui ebbe una reazione simile. E non era di certo perché egli era dipendente dal fumo. Era perché attendeva qualcuno. E per non pensare al come gli avrebbe parlato e detto determinate cose, preferiva concentrarsi su uno stupidissimo accendino e sul fatto che non poteva accendersi la sua sigaretta che oramai teneva tra le labbra da più di qualche minuto.
Il ragazzo dagli ondulati capelli arancioni, scocciato, alzò gli occhi al cielo. Ci mancava solo l'accendino. Aveva bisogno di quell'accendino. Dannazione. Doveva pur distrarsi in qualche e modo. Non voleva pensare. Non voleva. Quindi qual modo migliore c'era per distrarsi se non fumare una dannata sigaretta? Era parecchio nervoso, e conosceva benissimo il perché della sua frustrazione. Passarono quasi dieci minuti, e la persona che stava aspettando con ansia, non ne voleva sapere di farsi vedere.
Ma quando cazzo ti decidi a venire qui?” Pensò fra se e se.
Il giovane ragazzo chiuse gli occhi d'istinto, serrò le labbra ed espirò forte dal naso cercando di trattenere il fiato per non pensare. Gli scoppiava la testa. I suoi pensieri facevano troppo rumore. Silezio. Aveva bisogno di un po' silenzio.
Ian!” Come dal nulla apparve una voce con tono piuttosto sorpreso. Ian aprì di scatto gli occhi e si tolse con le dita la sigaretta oramai tutta umidiccia che teneva fra le labbra da chissà quanto. “..M..Mickey..” balbettò il Ginger.
'L'atteso', cambiò radicalmente espressione. Dal senso di sorpresa e quasi contentezza nel vedere Ian lì, subentrò la sfacciataggine e la durezza che aveva solitamente nel parlare e nel comportarsi con le persone.
E tu che cazzo ci fai qui, uh?” Corrucciò in modo prepotente le sopracciglia e diventò scuro in viso.
..I..io..” Riuscì a mala pena di Ian.
Che cazzo ci fai a casa mia?” Continuò Mickey.
Volevo vederti. Tutto qui.” Ian aveva pensato per giorni al discorso che voleva fare a Mickey.
Si era sforzato con tutto se stesso di pensare a qualcosa di decente da dirgli sul perché non voleva solo sesso con lui. Erano passati mesi da quando lui e Kash non si vedevano.
Ian preferiva Mickey. E non era una questione fisica. O meglio, non subito. Il ragazzo dai capelli rossi si sentiva mancare l'aria ogni volta che si trovava vicino al moro. Gli si asciugavano le vie respiratorie, gli batteva il cuore così tanto forte che gli pareva che sarebbe fuoriuscito dal petto.
Gli sudavano sgradevolmente le mani. Non riusciva a parlare e si sentiva morire. Ma non sapeva ancora che quello era L'Amore che tanto cercava.

 

 

*

*

*

 

Il ragazzo si mise una mano sul volto ancora sorridente. Fece fuoriuscire una risata soffocata finalmente a causa dei bei ricordi. Perchè era stata proprio una di quelle volte, che la sua mente
aveva appena deciso di far ricordare a Ian, che essi avevano capito l'Amore che provavano l'un l'altro nonostante Mickey odiasse parlare dei suoi sentimenti e di quello che provava.
Il ragazzo dai capelli rossi sentì un rumore di una serratura e subito dopo una porta che sbatteva con noncuranza contro lo stipite. Pochi secondi dopo vide Mickey con solamente un asciugamano in vita che si dirigeva verso il comò in legno in cui teneva la biancheria. Prima di sedersi sul letto ed aprire i cassettoni in legno del mobile, accese una piccola abat jour color crema all'estremità della stanza. Ad Ian parve strano il fatto che Mickey avesse un asciugamano in vita e che volesse mettersi la biancheria intima. Pensò a quanto fosse cambiato, e questo lo fece sorridere ancora di più, talmente tanto che dovette emettere dei piccoli colpi di tosse.
“Ehi...” Si voltò Mickey e sorrise lievemente al ragazzo. Aveva i capelli color corvino bagnati. Gli era finita qualche goccia d'acqua sul viso che gli diedero un'aria ancora più attraente.
“Sei sveglio..perchè ridi?” Ora Mickey sorrise del tutto, mostrando le sue tenere fossette.
Ian si tirò su col busto e si mise a sedere. Si strofinò velocemente gli occhi con entrambe le mani. “Niente..lascia stare.” Espirò dal naso con un sbuffo di contentezza. Dopo di che girò il completamente a sinitra e lo guardò dritto negli occhi.
“Caldo?” Ian si riferiva al fatto che Mickey si era alzato per farsi una doccia.
“Sì cazzo, si muore. Ma a quanti gradi siamo? Comunque spero non ti abbia svegliato io.” Si rigirò dalla parte dei cassettoni piegando la schiena verso il basso, così rimettendosi a rovistare nel quarto cassetto.
“No..” Disse l'altro.
“Meglio, menomale. Torna a dormire, fighetta.” Ammicò un sorriso per metà, anche se sapeva benissimo che Ian non poteva vederlo.
Ian si stava per rimettere supino, quando alla parola istigatoria “fighetta” si protrasse in avanti, raggiungendo la schiena del ragazzo dai capelli scuri, afferrandolo e stringendolo per il torso. “Fighetta a chi, scusa?” Sorrise ampiamente.
“A te.” Mickey si girò di scatto. Tolse le mani di Ian dal suo corpo e lo costrinse a sdraiarsi nuovamente. Ma questa volta, il ragazzo dai capelli rossi si dovette sdraiare di traverso. Mickey lo montò ed in men che non si dica strattonò con prepotenza ma allo stesso tempo con
dolcezza il braccio destro del Ginger, portandoselo poi al viso. Fece scorrere la sua salda presa fino alla mano di Ian per poi baciarne lentamente le dita. Essi continuarono a guardarsi negli occhi penetrandosi a vicenda, scambiandosi parole silenziose e momenti indimenticabili.
I loro sorrisi sparirono lentamente dai loro volti, facendo spazio ad espressioni di stupore e di amore compassionevole. Per un momento il tempo era come se si fosse fermato.
Il tempo cui tanto pensava Ian, quello che non si fermava mai ora, si era fermato.
Era tutto rallentato, compresi i loro respiri. Ian alzò lentamente l'altro suo braccio che era poggiato sul letto ed allungò la mano fino a raggiungere il petto di Mickey.
Entrambi i ragazzi osservarono il gesto che stava cautamente compiendo il Rosso.
Ian toccò il petto di Mickey, proprio sopra il suo cuore. Poteva sentirlo battere. Poteva sentirlo vicino. Aprì le dita a ventaglio, come per poter sentire ancora meglio il calore che emanava il corpo del suo amato. Ian questa volta non pensò. Si limitò a lasciarsi andare. Ad osservare quello che le
sue emozioni lo portavano a fare.
Probabilmente stava toccando sopra al cuore di Mickey perché il ragazzo dai capelli color corvino avevo toccato il suo di cuore, ma non superficialmente. Egli gli aveva toccato l'anima.
Allora Mickey tolse la mano di Ian e questa volta mise la sua sul cuore di Ian.
Il Rosso aprì leggermente le labbra, emettendo un piccolo sospiro e poi circondò la mano del ragazzo con la sua. Lo amava davvero tanto. Tutto quel calore lo faceva tremare e gemere internamente, tutto questo a causa della contentezza e dell'irrefrenabile voglia di amarlo.
Non riusciva a trattenersi dalla voglia amarlo. Nonostante alle volte fosse una vera e propria testa di cazzo e lo faceva parecchio irritare per alcuni suoi modi rudi di pensare e di agire, lo amava con tutto se stesso. Amava ogni suo modo di fare. E se qualcosa non gli piaceva, alla fine riusciva sempre inconsapevolmente a farselo piacere, perché sapeva che Mickey non glielo faceva con cattiveria.
All'improvviso Mickey si sporse in avanti e quasi simultaneamente anche Ian girò il viso.
Il ragazzo dai capelli corvini prese a baciare il labbro inferiore di Ian, lo succhiò lentamente e con dolcezza. Voleva assaporarlo piano. Ian si sentiva morire, il cuore riprese a battere sempre più forte, fino a quando decise di chiudere gli occhi respirando con l'intenso desiderio di baciarlo anche lui. Avvolse le braccia intorno al ragazzo sopra di lui e prese a baciarlo con foga. Ne aveva bisogno.
Aveva bisogno anche lui di assaporarlo. Doveva sentirlo più vicino. Ancora più vicino. Appena Mickey schiuse la sua bocca, Ian iniziò a leccargli all'interno ogni tanto facendo intrecciare le loro lingue.
I battiti dei loro cuori aumentarono sempre di più, fino a sincronizzarsi. Ad un certo punto Mickey si staccò improvvisamente da Ian.
“Ho capito..mi sono fatto la doccia inutilmente, uh? Sta volta credo che suderò per un altro motivo, però. ” Ansimò senza fiato.
Ian aprì gli occhi e lo guardò voglioso di altri baci. Così lo guardò senza dire niente, se non un “Ti amo” con un filo di voce. Mickey si limitò a fissarlo ancora una volta nei suoi meravigliosi occhi verde chiaro, ora diventati il suo mondo. Ci si perdeva dentro ogni volta.
Il ragazzo dai capelli color corvino si tolse d'istinto l'asciugamano che aveva in vita poi lanciandolo chissà dove ed infine, prese fra le mani il volto di Ian, questa volta baciandolo con più impeto, quasi senza farlo respirare.

 

  
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