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Autore: Noruwei    23/12/2015    2 recensioni
Will si strinse nel cappotto, affondando le mani nelle tasche. «Era proprio necessario uccidere quel Babbo Natale?»
«Era davvero pessimo.» ribatté Hannibal placidamente, tenendo gli occhi fissi sulla strada.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Hannibal Lecter, Will Graham
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Christmas Light
Rating: Giallo
Wordcount: 976
Fandom: Hannibal (serie tv)
Pairing: Hannibal/Will
Sommario: Will si strinse nel cappotto, affondando le mani nelle tasche. «Era proprio necessario uccidere quel Babbo Natale?» «Era davvero pessimo.» ribatté Hannibal placidamente, tenendo gli occhi fissi sulla strada.
 

Will osservò per un'interminabile secondo il Babbo Natale di lucine colorate, per poi riportare lo sguardo sul guidatore, una smorfia sulle labbra.

«Non era necessario, Hannibal.»

Una fottuta canzoncina natalizia risuonava nell’auto, proveniente dalla radio. Will si chiedeva quanto ci avrebbero messo a trovare il cadavere e a dare la notizia - e se qualcuno si fosse addentrato nel bosco?

«Non con Jack Crawford sulle nostre tracce.» insistette, tamburellando con le dita sul finestrino. Ne sentiva quasi il fiato sul collo: sapeva che Jack non avrebbe avuto pace finché non avesse trovato i loro corpi. «Sa che siamo vivi.»

«Non lo sa.»

Will si strinse nel cappotto, affondando le mani nelle tasche. «Era proprio necessario uccidere quel Babbo Natale?»

«Era davvero pessimo.» ribatté Hannibal placidamente, tenendo gli occhi fissi sulla strada. Will l'odiava per il suo autocontrollo, era così tranquillo... sereno.

«È una droga per te.» sbottò.

In quegli ultimi giorni Hannibal era stato sempre un fascio di nervi, pronto a scattare per qualsiasi cosa. Più di una volta aveva dovuto bloccarlo dal far fuori gente che aveva fatto il semplice errore di urtarlo camminando sul marciapiede. Esitò. «Ti mancava?»

«Uccidere è la mia natura, Will. Sono stato alle tue regole anche per troppo tempo.»

«Tre settimane, Hannibal!» sbottò. «Tre settimane. E la vigilia di Natale tu-»

«È davvero l'idea di aver messo in allarme Jack che ti infastidisce tanto, Will?»

Will strinse i pugni, chiudendosi nel silenzio. Era quella la via che aveva preso, quando aveva scelto Hannibal. Lo sapeva. Chiaro, quando l'aveva trascinato giù con sé dalla scogliera aveva pensato che sarebbero morti, ma doveva esserci qualcuno lassù - Dio? Satana? - che aveva deciso di lasciarli vivere. Chiunque fosse stato Will lo odiava quanto lo amava.

«Avremmo potuto avere un Natale normale.» grugnì, appoggiando il gomito. «Sapevi che lo volevo.»

Non avevamo fatto altro che fuggire da posto in posto. Erano in quell'hotel da ventuno giorni: era un posto semplice, pieno di calore. Will ne aveva amato la stanza in legno e i vicini erano tanto di buona compagnia da spingerlo a implorare Hannibal a non mangiarli. Robert e Julia. Due persone deliziose.

«Li hai uccisi?» chiese con finta noncuranza. Il silenzio in risposta fu sufficiente. «Perché?» sibilò.

«Non puoi permetterti di affezionarti, Will. Tutto dev'essere un divertimento passeggero, qualcosa che puoi lasciare indietro.»

«È una lezione?»

Robert e Julia erano stati gentili con lui, quando aveva bussato per chiedere se anche la loro doccia aveva problemi. Erano in viaggio di nozze, avevano detto, i sorrisi densi di ottimismo. Sapeva cosa sarebbe accaduto poi: avrebbero avuto un figlio, forse due, poi sarebbero iniziati i problemi, lui magari l'avrebbe tradita, lei avrebbe iniziato a ingrassare, divorzio, processi per l'affidamenti dei figli, e si sarebbero chiesto dov'era finita la coppia affiatata di amanti di una volta.

Hannibal scrollò le spalle (ed era assurdo come riuscisse a fare persino quel gesto con eleganza).

«Mi serviva della carne per il cenone di Natale.»

Will sbattè il pugno. «Cristo santissimo! Intendi ammazzare tutte le persone per cui proverò simpatia?» disse rabbiosamente, massaggiandosi poi le tempie. «Perché non ammetti che sei terrorizzato all'idea che ti abbandoni?»

«C'hai pensato?»

«Sì.» ammise.

«Anche ora.»

«Anche ora.» annuì, riportando lo sguardo al di fuori del finestrino sulle lucine natalizie.

«Vuoi lasciarmi, Will?»

«Me lo permetteresti?»

«Mi stai chiedendo se ti lascerei in vita?»

«Forse.»

L'espressione sul volto di Hannibal dava a intendere che stesse valutando l'ipotesi. «Torneresti da me.» Non era una domanda. Sarebbe tornato. Lo sapevano entrambi. Qualunque ferita Hannibal gli avrebbe inferto, per quanto profonda e dolorosa, lui sarebbe tornato, non per amore.

Aveva bisogno di quel dolore, da quella consapevolezza su se stesso che solo Hannibal poteva dargli. Era lui il vero drogato, in fondo Will l'aveva sempre saputo.

Sentì l'auto fermarsi vicino al marciapiede.

Hannibal gli fece cenno con la testa, come a suggerire un impliciso permesso.

«Scendi.»

Will aprì la portiera.

 

*

Non sembrava Natale. La neve non riempiva le strade e, se non fosse stato per le decorazioni che avevano riempito la città, Will avrebbe pensato che fosse ancora novembre - viaggiando con Hannibal aveva perso la cognizione del tempo.

Lasciò una banconota a un barbone, superando una vetrina dai colori chiassosi.

Lo colse alla sprovvista, quando lo prese da dietro, attirandolo nel vicolo. Will avrebbe dovuto immaginare che Hannibal stesse mentendo, eppure c'erano volte che ancora riusciva a ingannarlo con quei modi placidi che- La mano premeva sulla sua bocca, impedendogli di urlare. Era forte.

Qualcosa che puoi lasciarti indietro.

Era stato arrogante a credersi indispensabile?

Morse con i denti, rabbiosamente, sforzandosi d'ignorare il braccio attorno al collo. «Hai paura?» La voce di Hannibal suonò curiosa e calda, vicino al suo orecchio. «Il tuo cuore sta battendo più veloce.»

Il sangue gli riempiva la bocca.

«O è eccitazione?»

Quand'era stata? La sua sedicesima seduta, forse. Gli aveva raccontato di quanto lo eccitasse, quand'era solo nel suo letto, rivivere le emozioni delle vittime. Sentì la presa intorno alla bocca allentarsi il tanto da permettergli di sibilare un'imprecazione.

«È il tuo modo di dire "mi dispiace"?»

«È il mio modo di dire "non andartene".» Sentiva il suo fiato sul collo e le dita che giocavono agili con i suoi riccioli. Will esitò, prima di sospirare.

«Sarei tornato.» ammise - nemmeno quella era la prima volta.

«Lo so.»

«È il tuo modo contorto di dirmi che vuoi passare il Natale con me?» disse, la voce roca, districandosi facilmente dalla presa.

Hannibal inarcò un sopracciglio.

«Non posso certo mangiare da solo tutta quella carne.»

«Dio, sei-»

«Sapevi cos'ero quando hai scelto di venire con me.» Le loro labbra si trovarono, furiose, insieme al sapore metallico del sangue. Lo sapeva Will, quando li aveva buttati entrambi nell'acqua gelida. Erano mostri, entrambi. Alle volte, nella notte, pensava che sarebbe stato meglio se fossero morti entrambi quella volta.

Il mondo sarebbe stato migliore.

 

«Buon Natale, Will Graham.»

L'uomo roteò gli occhi. Quella stupida canzoncina natalizia risuonava ancora nella sua testa.

«Va al diavolo, Hannibal.»

A group of candles on me are flickering

Oh they flicker and they flow

And I am up here holding on to all those chandeliers of hope

And like some drunken in this city

I am go singing out of tune

   
 
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