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Autore: Lithius    23/12/2015    0 recensioni
"Quale motivo tu è ancorra qui?"
"Ti sto studiando."
La risposta del ragazzo lascia interdetto per un attimo il più grande, che dopo poco però gli rivolge un sorriso luminoso e annuisce, chiedendogli di aspettarlo; così, un'ora dopo, sono seduti su una panchina poco lontana dal Berlin a scambiarsi i primi pensieri, le prime impressioni.
[MikaXFedez]
Genere: Angst, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fedez
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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17. Tattoo.

-“Potresti spiegarmi meglio questa cosa del tuo ex?”
Il sussurro di Federico si perde un po’ nell’aria, dopo quella meritata riappacificazione erano andati dritti a casa del libanese e non avevano parlato molto fino a quel momento, quando il milanese, ancora avvolto tra le lenzuola bianche del letto di Michael e tra le braccia di quest’ultimo, pone quella domanda. Michael annuisce, ha lo sguardo appena più indurito del solito ma non è infastidito, gli spiace semplicemente dover ricordare certe cose, e fare entrare Federico in quella parte della sua vita che non crede gli sia mai piaciuta, nemmeno quando la viveva.
-“Vuoi che io parto dall’inizio o..?”
-“Dall’inizio, se per te va bene..”
-“Sure, babe. Uhm, okay... Andy and I, ci incontramo ad un pool party, il giorno del mio ventesimo compleano. Era una festa aperta, senza invito, e c’erano un saco di persone che io non conosceva, like Andy. Noi, tutti, eravamo un po’ brilli, you know... non ricorda bene come, ma giorno dopo lui mi chiama e dice che gli dovevo un’apuntamento. Andy non è un brutto ragazo, so, I said yes, why not? Per due ani siamo stati insieme, e andava tutto bene, lui mi ha chiesto di sposarlo, e non avevo motivo di dire no, penssavo that we were meant to be, mh? Poi Andy è iniziato ad essere strano, lui sempre usciva e non tornava per giorni, quando tornava era ubriaco o non ricordava cosa.. perché lui non era stato a casa... Una serra decisi di parlare con lui, per dire di non amare più, perché lui aveva rivelato com’è davero, ed io non poteva amare quello che lui è.. ma non la prese tanto bene... provava in ogni moddo a portare me nel suo mondo, che io odia, mondo di autodistruzione senza motivo, lui lo fa senza motivo, solo perché piace, that’s not good. Se io deve fare a me stesso del male, lo fa per un motivo almeno, lui no. Cossì, io ho deciso di scapare da lui, e sono pasati ani, ma un colione come lui, apunto suo amico, ha deciso di dovere rovinare mia felicità, che sei tu.”
Federico ascolta in silenzio, accarezzando lentamente il petto del ragazzo su cui è poggiato, fermando la mano quando qualcosa che dice Michael lo colpisce appena di più, come quando parla del fatto che abbia provato a trascinarlo in quel mondo, sente una piccola fitta al cuore al solo pensiero di Mika ridotto in uno stato diverso dalla felicità, e sicuramente il mondo di quest’Andy non è felice.
-“Mi dispiace, mine, non lo meritavi...” biascica piano il diciottenne mentre si sporge a baciare le labbra del proprio ragazzo che in quell’esatto istante arriccia il naso, ricacciando in un angolo lontano tutta quella storia, esattamente dove deve stare.
-“Ma ora ho te, e non voglio perderte? Perdere te? Oh, hai capito..”
La stanza si riempie della risata di Federico, che non è bravo con le parole a meno che queste non siano in rima, quindi preferisce baciarlo piuttosto che biasciare cose di circostanza che ha sempre detestato.
-“Voglio fare un nuovo tatuaggio” annuncia con un sorriso ampio, mettendosi a sedere carponi sul bacino del ventiseienne che lo osserva con un cipiglio incuriosito e le mani che gli accarezzano i fianchi.
-“Sarà piuttosto grande, credo, uhm, intendo fare una bocca che mi mangia, sul dorso sinistro, magari anche sporca, intendo, piena di bile o cose del genere, capisci che inten-“
-“Ma che schiffo Fede!”
-“Ei, non ti piacerei più?”
-“Non essere stupido, tu mi piace sempre Fede...” glielo soffia sulle labbra, appena prima di baciarlo, lasciando che una mano salga fino al suo dorso sinistro, proprio dove il ragazzo vuole far affondare l’inchiostro, accarezzando la pelle nivea probabilmente per l’ultima volta.
E infatti, dopo dieci giorni, Michael è nel negozio di tatuaggi di fiducia, come lo definisce Federico, ad aspettare accanto a lui che una ragazza esca dalla stanza in cui le stavano imprimendo sottopelle una cavigliera.
-“Ricordami ancora perché ti ha accompagnato...”
-“Perché mi ami, stronzo di un Penniman.”
-“Perché ti amo se tu vuoi tatuare una bocca dirty on your side?”
Federico ruota gli occhi a quella domanda che in quegli ultimi giorni il maggiore continuava a porgli; esisteva un motivo, a volte i suoi tatuaggi erano insensati, tante altre volte avevano un particolare significato che Federico preferiva nascondere per paura che gli altri lo reputassero stupido, o più semplicemente per paura di apparire un debole, e questo era uno di quei casi, anche se probabilmente Michael glielo avrebbe cavato di bocca il motivo, in un modo o nell’altro.
Passa mezz’ora prima che il tatuatore esca dalla sala assieme ad una ragazza alla quale sta ancora spiegando alcune delle precauzioni da prendere per scongiurare infezioni o danni al disegno, Federico si alza, pronto ed anche leggermente eccitato, come ogni volta che si reca in quel posto; trova che sia sempre un’emozione inspiegabile quella che si prova prima di fare un tatuaggio, è un qualcosa di definitivo, che non cambierà, un ricordo indimenticabile, indelebile. Meno eccitato sembra, invece, Michael, che si alza assieme al suo ragazzo, ma con una tensione evidente, come se fosse lui quello a cui stanno per imprimere un disegno sulla pelle.
-“Hei Fede! Sei venuto per la prima parte del nuovo tatuaggio?” domanda con un sorriso il tatuatore, che ha da pochi secondi salutato la ragazza. Federico gli sorride mentre annuisce, avvicinandoglisi assieme a Michael.
-“Esatto, lui è Michael, il mio ragazzo, non credo tu lo conosca...”
-“Effettivamente no, piacere, io sono Gennaro!”
-“Michael... tu non ha afatto la facia da tatuatorre..” la seconda parte della frase Michael la bisbiglia, o almeno crede, dato che i presenti sembrano aver sentito forte e chiaro il suo commento e sono scoppiati a ridere.
-“Perché state ridendo? E’ vero! Lui ha questa faccia da good guy!”
-“Lo prendo come un complimento...” è un sussurro tra le risate quello di Gennaro, prima che inviti i due ragazzi ad accomodarsi nella sala dove, come piace dire a Federico, si compie la trasformazione.
La sala non è eccessivamente piccola, piuttosto risulta leggermente disordinata nel punto dove sono accumulati i disegni, ovvero su una scrivania poggiata alla parete di fronte alla porta, per il resto c’è un lettino affiancato da una sedia ed un tavolino dove Gennaro ha i suoi “attrezzi” ed altre sedie sparse un po’ per la stanza.
Michael decide che non sarebbe troppo saggio restare a fissare Federico mentre questi si spoglia, così occupa quei minuti spostando una sedia ed avvicinandola al lettino su cui il suo fidanzato si è steso nel frattempo, con totale naturalezza.
Genn traccia linee di inchiostro colorato lungo il fianco di Federico per circa tre ore, finendo i contorni e ritoccandoli per bene mentre Michael sembra, per tutto il tempo, soffrire molto più di Fede, come se fosse lui quello a cui stavano colorando la pelle, quindi ha ben deciso di baciarlo ad intervalli regolari di dieci minuti, guadagnandosi ogni volta una risatina sommessa da parte del milanese ed una lamentela da parte di Genn, che sta ora pulendo il tatuaggio appena fatto.
-“Allora Fede, sai cosa devi fare, è inutile che te lo rispieghi, in ogni caso, ci vediamo domani alle 15 per finirlo, o almeno ci proviamo e... Michael, non prenderla male ma...” Federico ridacchia appena vedendo il tatuatore in difficoltà e Michael in attesa che quest’ultimo continui la frase.
-“Perché tu ride, di nuovvo?”
-“Perché Genn non sa come dirti una cosa cattiva, mine, sei adorabile.”
-“Potresti anche aiutarmi te, Fede, eh...”
-“Cosa deve dire, Genn? Ho fato qualcosa male?”
-“No... è che...”
-“Babe, Genn vuole dirti che domani non dovresti venire, perché mi fai ridere e lui non riesce a fare bene il tatuaggio, capisci?”
-“Oh... ma io domanni non ci sono, ariva mia famiglia!”
Genn tira un sospiro di sollievo, Federico scoppia inizialmente a ridere, poi strabuzza gli occhi; conoscerà la famiglia di Michael e non è davvero sicuro di farcela.
  
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