Prologo


Era appena iniziato l'anno scolastico, l'ultimo, quando la classe di Kim Taehyung si preparò ad accogliere un nuovo studente.
Quel giorno il professore Choi, il docente di matematica, sempre vestito in maniera impeccabile, era entrato in classe - come al solito - e aveva appoggiato i libri sulla cattedra ( anche quello un gesto quotidiano ). Ma questa volta, non era solo. Accanto a lui vi era un ragazzo. Abbastanza alto, con spalle larghe e un dolce sorriso sul volto.
Taehyung potè giurare di aver sentito la ragazza dietro di lui - una certa Krystal Jung - esclamare qualche apprezzamento per il nuovo arrivato in un inglese perfetto.

"Dunque ragazzi, lui è Kim Seokjin ed ritornato da poco dall'Inghilterra, quindi trattatelo bene."
Il ragazzo andò a sedersi al banco libero in prima fila, lasciando la cartella a terra.
Ancora una volta, Taehyung sentì esclamare Krystal su qualcosa del tipo "Potremo anche parlare inglese, no?"

Per tutta quella giornata scolastica, Kim Taehyung ignorò completamente Kim Seokjin e ovviamente il nuovo arrivato non sembrò essere per niente scalfito da ciò.

La prima settimana di scuola trascorse tranquilla e senza intoppi, fino quando un certo Park Jimin - non molto amico con Taehyung - annunciò alla classe della grande festa di inizio anno a cui tutta la scuola era invitata.

"Ragazzi vi assicuro che sarà una bomba!" esclamò il ragazzino con una risata squillante e piacevole. Poi abbassò il tono della voce e continuò " … E poi ci saranno fiumi di alcool." disse sorridendo compiaciuto, seguito dal resto dei compagni di classe.

Nonostante Park Jimin e Kim Taehyung non fossero grandi amici, alle serate alcooliche organizzate da più grandi, si incontravano sempre.
Non era chiaro perché tra i due ci fosse quel velato odio; forse perché entrambi avevano una certa popolarità e la competizione era naturale, o forse qualche disguido delle scuole medie aveva compromesso il loro rapporto.

"Dunque, tutto chiaro ragazzi? Mi dovete dare solo le adesioni."
Tutti i compagni si resero disponibili per la serata, tranne uno. Kim Seokjin.

"Come mai oppa?" domandò veramente dispiaciuta Krystal.
"Uhm … sabato sera devo lavorare." disse il ragazzo con un sorriso.

Taehyung, poté giurare - ancora una volta - che Jung Krystal smise di parlare.
La ragazza lo guardò, ma poi sorrise posandogli una mano sulla larga spalla.
"Oppa! Come sei maturo!"
Taehyung alzò gli occhi al cielo: che falsa.
In fin dei conti la scuola che i ragazzi frequentavano era privata e costosa e doveva ammetterlo, dire che lavorava era un atto coraggioso. Ma non voleva giudicare, Jin poteva avere mille e più ragioni per lavorare e a lui non interessava proprio.

La festa che Min Yoongi aveva organizzato era spettacolare, piena di gente, alcool, fumo e qualcos'altro che TaeHyung non aveva definito.

Min Yoongi non frequentava le superiori da un pezzo ormai, però si divertiva ad organizzare quelle "festicciole" come i vecchi tempi e le cose fatte dagli universitari, si sa, sono le più fighe.
Yoongi e il resto dei suoi amici avevano affittato un locale nel pieno centro di Seoul, dove era certo che nessuno si sarebbe accorto di loro.

Era ormai passata la mezzanotte quando Taehyung decise che doveva prendere un boccata d'aria. Ancora sembrava che la musica non si sarebbe fermata per un bel po'.

La testa gli scoppiava. Forse non doveva bere tutte quelle birre.
Dovette allontanarsi di qualche metro per poter udire il suono della musica più ovattato.

E fu lì che lo vide. Vicino al Burger King della zona. Era Seokjin che si accendeva una sigaretta.
Pure lui lo riconobbe e lo saluto con un cenno del capo.

Il più piccolo si avvicinò e si accese anche lui una sigaretta.

"Festa noiosa?" domandò il giovane dalle spalle larghe.

"Abbastanza. Niente di nuovo." dice mentre da un tiro al bastoncino tra le sue mani.

"Ci sono molte persone?" domanda il più piccolo senza un reale motivo quanto il silenzio tra i due si fa troppo pesante.

"Beh è già passata la mezzanotte e poi a quanto pare i coreani non amano il cibo spazzatura come l'inglesi." afferma comprendo il sorriso con una mano.

Ha le dita leggermente storte, osserva Taehyung, ma sono più uniche che rare.

"E che tipo di persone sono gli inglesi?" chiede ancora una volta il ragazzo, essendo più curioso forse su che tipo di persona è Seokjin stesso.

"Beh, loro … si assomigliano ma sono tutti diversi." TaeHyung lo guarda assottigliando gli occhi, non capendo.
SeokJin lo guarda e intuisce i dubbi del ragazzo che ha di fronte, "Lascia stare! E' complicato da capire."

Continuano a fumare per un altro quarto d'ora e SeokJin gli dice del perché ha cambiato continente. "Mio padre ha deciso di accettare una promozione e abbiamo fatto le valigie e dopo un attimo ecco che io e mia sorella ci siamo ritrovati catapultati una nuova realtà."

"Hai una sorella?"

"Sì. E' un anno più piccola di noi. Si chiama Jimin."

Taehyung sta per ridergli in faccia sono perché quella ragazzina - che per lui ancora non ha volto - si chiama come il suo eterno rivale.
Sì, non è ancora particolarmente maturo, lo sa.

Entrambi si alzano da terra, dopo aver gettato le cicche sul suolo, stirando pigramente le pieghe dei jeans.

"Beh ci vediamo lunedì Kim TaeHyung."

"Ci vediamo lunedì Kim SeokJin."

Il più piccolo tra i due si allontana e ritorna alla festa che all'improvviso sembra essere ancora più banale del solito.



Note dell'autrice:

Dunque ... come iniziare (?)
Ho iniziato a scrive questa "cosa" qualche tempo fa, ma poi per pigrizia, scuola, noia di vivere non continuato ed è rimasta ad ammuffire nel mio adorato pc.
Passando alla storia: la TaeJin è forse una delle mie otp del cuore e quindi non potevo far altro che scriverci su questa "cosa"-
In realtà non sono minimante convita di questa roba qua o di quello che sto scrivendo ora (?).
Una cosa ... non odiate Krystal. Le f(x) il mio gruppo preferito, dovevo scegliere qualcuno da inserire e quindi ho scelto lei :3
Ora vi lascio alla storia e se vi convince lasciate una recensione!

Un bacio ❤