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Autore: unbreakable    24/12/2015    1 recensioni
[ONLY GRUVIA AND NALU]
1. “Questo è stato il giorno che ho temuto di più.
2. “Non smetterò la notte di sognare ad occhi aperti.
3. “Questa distanza non continuerà a tenermi lontano da te.
4. “Quando tutto cade a pezzi, le tue braccia mi tengono insieme.
5. “E questo non è un addio.
6. “Dopo tutto quello che abbiamo passato, tu sei ancora al mio fianco ed io sono grato che tu ci sia.
7. “Questa è la mia storia d'amore.
8. “C'è un buco nel mio petto e non penso che lascerà il posto a chiunque.
9. “Se ti mostrassi i miei difetti, mi ameresti allo stesso modo?
10. “C'è un grande sole che sta splendendo e ti rendi conto che starai bene.
11. “In che tipo di mondo viviamo, dove l'amore è diviso dall'odio?
12. “Sopravviverò alla morte con te al mio fianco.
13. “Ricordo le lacrime che scorrevano giù sul tuo viso.
14. “Merry Christmas!
15. “Dove sei tu è dove io voglio essere.
16. Feel alive
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Lluvia, Lucy Heartphilia, Natsu
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti i lettori!
Scrivo subito l'angolo autrice perché ci tenevo a dire una cosa. Questo capitolo è lo speciale di Natale, e all'interno ci sono ben due oneshot (non sono molto lunghe, tranquilli). La prima è la Nalu, la seconda è la Gruvia. Non volevo scrivere due capitoli per Natale, quindi ho voluto unire le due oneshot insieme. Inoltre, le due coppie vivono le vicende nella stessa serata, quindi è come leggere un'unica storia (almeno secondo me). Non ho molto da dire, solo che ho queste oneshot pronte dal 20 novembre, quindi pensate un po'. Le ho scritte un mese fa perché mi erano venute queste due idee in mente e non volevo lasciarmi sfuggire questa occasione. In più erano già pronte, quindi non ho avuto nessun problema per Natale! Devo dire che sono stata fortunata. E non immaginate quanto sia strano ascoltare le canzoni di Natale a novembre... a me ha fatto un certo effetto, specialmente perché intorno a me non c'era niente di natalizio. xD
A proposito delle canzoni: ne ho usate ben due. La prima, quella per Nalu, è "Extraordinary Merry Christmas" di Glee (bellissima, è tipo una delle canzoni più allegre che io abbia mai sentito). La seconda, quella per la Gruvia, è "All I want for Christmas is you" di Mariah Carey (piuttosto prevedibile come scelta, ma credo sia la canzone perfetta per Juvia).
Vi auguro un Buon Natale, spero lo passiate in allegria!
Alla prossima!
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[La scorsa notte mi è venuto in sogno
un grande omone vestito di rosso e bianco;
mi ha detto che sarà un anno speciale per noi due]

Finalmente Natale era arrivato ed a Fairy Tail erano iniziati i festeggiamenti già da una settimana. La struttura della gilda era piena di luci colorate e si vedevano benissimo anche da lontano, specialmente l'insegna sopra la porta con su scritto "Fairy Tail". Il tetto era ricoperto dalla neve che continuava a cadere incessantemente, mentre nel cortile c'erano Wendy e Romeo, insieme ad Happy, Charla e Lily a fare qualche pupazzo di neve. Avevano preferito separarsi dagli adulti perché, ormai sapevano già, che si sarebbero dati pesantemente all'alcol e che nessuno li avrebbe fermati. All'interno della struttura, non appena si entrava, si poteva vedere benissimo un enorme albero pieno di qualunque decorazione. Il suo bel verde era ricoperto da ogni addobbo che i membri di Fairy Tail avevano portato da casa loro per abbellire il più possibile il grande albero. Nonostante occupasse gran parte dello spazio, ai gildani non dava alcuna noia e ciò si capiva dato che festeggiavano senza alcun problema. Per quella occasione, anche Gildarts era tornato a Magnolia per passare il Natale insieme a Cana, ma sarebbe ripartito non appena i festeggiamenti sarebbero finiti. Sebbene presto si sarebbero dovuti risalutare ed il pensiero rattristava un po' tutta la gilda, cercavano di divertirsi il più possibile e di lasciarsi ogni problema o pensiero negativo alle spalle. Quello era un giorno in cui essere felici, quindi non avrebbero sprecato l'occasione di passare una bella serata coi propri compagni.
Lucy, però, aveva deciso di andarsene prima dalla gilda. Non era molto tardi ma tutti i negozi erano chiusi e solo le luci dei lampioni e degli addobbi appesi praticamente ovunque illuminavano ogni strada di Magnolia. Quell'atmosfera natalizia si percepiva benissimo in quella città dove, ogni anno, non perdevano mai tempo ed erano sempre pronti a festeggiare ed a decorare le proprie abitazioni. I cittadini di Magnolia erano sempre positivi, anche dopo tutto quello che avevano passato a causa delle numerose battaglie della loro gilda. Non appena c'era qualcosa da festeggiare si mettevano subito a lavoro e si davano da fare per essere tutti felici tra loro, per questo l'aria di Magnolia non era mai cupa ma sempre allegra. Nonostante ciò, Lucy non si era lasciata coinvolgere nello spirito natalizio come avevano fatto gli altri. Quello sarebbe stato l'ennesimo Natale senza i suoi genitori, e vedere Gildarts insieme a Cana le aveva fatto sentire una certa nostalgia di suo padre. Anche se non era stato sempre premuroso con lei, sapeva che le aveva voluto bene e che, nonostante tutte le brutte cose fatte e l'attitudine sbagliata, aveva fatto il massimo come padre. Sebbene non avessero mai avuto un forte legame, Lucy in quel momento avrebbe voluto essere con lui a festeggiare, insieme a Layla. Voleva tutta la famiglia riunita, ma sapeva che era un desiderio irrealizzabile e che anche solo pensarci non avrebbe risolto niente.
Dopo una lunga camminata, si ritrovò in un giardino completamente deserto. Aveva deciso di tornarsene a casa ma, a quanto pare, inconsapevolmente aveva svoltato strada e aveva deciso di godersi un altro po' le luci natalizie appese quasi in ogni dove. Anche gli alberi di quel giardino avevano qualche addobbo e luce, ed illuminavano la neve caduta sul terreno. Nel bel mezzo del giardino si potevano notare vari giochi su cui far giocare i bambini, tra questi scivolo e due altalene. Lucy decise di andarsi a sedere su di una panchina situata lì vicino, pulendo prima il legno dalla neve. Aveva trattenuto la voglia di andare a dondolarsi sull'altalena, come faceva quando era piccola. Raramente suo padre la portava in giardino e la faceva divertire per lungo tempo, ma quelle poche volte cercava comunque di farla svagare un po'. Sua madre invece era sempre stata cagionevole di salute e non aveva potuto fare molto per lei, ma aveva cercato di fare il possibile per farla divertire. Sentiva la mancanza dei suoi genitori e avrebbe tanto voluto passare quella serata insieme a loro, ma era impossibile ed aveva deciso di rovinarsi completamente quelle poche ore natalizie rimanenti standosene da sola. Sapeva bene che quella decisione non l'avrebbe aiutata, ma non voleva nascondere il disagio che provava davanti ai suoi amici: per questo aveva deciso di andarsene da Fairy Tail.
«Ehi, Lucy» La bionda si voltò verso la sua destra e con grande stupore trovò Natsu a sorriderle, con la solita sciarpa ad avvolgergli il collo.
«Che ci fai qui?» Chiese Lucy, sospettosa. A quella domanda, il Dragon Slayer decise di sedersi accanto a lei. «Ti ho seguita» Rispose banalmente il mago, beccandosi un'occhiataccia da parte dell'altra.
«Non solo irrompi sempre in casa mia, adesso mi segui anche? Dammi un po' di respiro!» Sbraitò, riportando lo sguardo sulle "giostre" del giardino. Natsu non era tanto sorpreso dal tono usato dall'amica, sapeva già che qualcosa non andava. Non era il primo Natale che passavano insieme e non era la prima volta che si comportava in quello strano modo. Solo che, rispetto alle altre occasioni, invece di lasciarla da sola aveva deciso di seguirla e di investigare sul suo strano comportamento che mostrava solo nelle festività come il Natale.
«Se c'è qualcosa che non va, puoi dirmelo» Disse Natsu, poggiando la schiena contro lo schienale della panchina. Lucy sembrò aver ignorato completamente le sue parole, dato che non gli rivolse nemmeno uno sguardo. In realtà le aveva sentite ed era sorpresa che il mago l'avesse seguita solo perché aveva notato che qualcosa non andava. In un certo senso, sapere ciò la rendeva davvero felice.
«Sto bene» Rispose semplicemente, portando in seguito le mani dentro le tasche del giubbotto rosa che portava, in modo abbastanza nervoso.
«Ogni Natale penso ad Igneel» Pronunciò dopo qualche minuto Natsu, che con quelle parole fece sobbalzare sul posto Lucy. «Penso al fatto che vorrei rivederlo e divertirmi con lui, ma so che è impossibile e allora scaccio questo pensiero. Lui non mi vorrebbe vedere triste, specialmente in una festività felice come il Natale. Fortunatamente c'è Fairy Tail che mi fa scordare di questo assurdo pensiero, e non potrei ricevere un regalo migliore ogni anno!» Disse in fine, con un sorriso sul viso. La maga si era voltata per guardare la sua espressione, e vederlo così rilassato dopo aver sentito il suo desiderio di rivedere il padre le faceva provare una grande invidia. Lei aveva provato a non pensarci e di passare del tempo insieme agli altri, ma nemmeno la loro compagnia sembrava funzionare.
«Non so cosa ti renda così triste, ma qualunque cosa sia cerca di non pensarci. Ricordi com'era vivere il Natale da piccoli? Si era tristi solo quando sotto l'albero non c'era il regalo che avevamo chiesto a Babbo Natale. Penso dovresti tornare bambina almeno per questa festività e pensare a che regalo troverai sotto l'albero!» Lucy aveva ascoltato con attenzione le sue parole, ma le ultime l'avevano un po' confusa. Nonostante quella conversazione non stesse avendo alcun senso per lei, parlare con Natsu le aveva donato qualche allegria in più. Per questo, decise di alzarsi dalla panchina e di dirigersi verso l'altalena. Natsu si alzò e la seguì solamente con lo sguardo, curioso di sapere se le sue parole avessero avuto effetto o no.
«Vieni a spingermi?» Chiese con timidezza la ragazza, osservando la figura dell'altro che si avvicinava piano a lei. Un sorriso da parte sua e un cenno del capo le fecero capire che a quanto pare, almeno per quella serata, si sarebbe comportato come un "fratellone" con lei. Non appena si mise dietro, cominciò a darle delle leggere spinte sulla schiena, così da far muovere l'altalena. Il poco venticello che iniziò a tirare accarezzò la pelle morbida di Lucy che, a quel contatto, si ricordò di quando era suo padre a dondolarla su quella giostra. Anche se la tristezza non l'aveva abbandonata del tutto, era contenta di poter passare quel Natale notturno insieme a Natsu. Avrebbe potuto benissimo restare alla gilda a divertirsi con gli altri, invece aveva deciso di seguirla e di passare del tempo con lei, in modo da farla sorridere. La maga si voltò indietro e guardò il volto di Natsu avvicinarsi e allontanarsi ad ogni spinta che lui stesso dava alla sua schiena. Gli sorrise, in modo da fargli capire quanto gli fosse riconoscente in quel momento, ma a quanto pare il mago interpretò male quel gesto. Difatti, cominciò a dare man mano delle spinte più forti e l'altalena iniziò a dondolare in modo esageratamente veloce ed arrivava sempre più in alto, rischiando addirittura di far cadere Lucy svariate volte. Il mago non dava retta alle suppliche della bionda di rallentare, anzi: se possibile, continuava ad esagerare con le spinte e ciò fece spaventare non poco la maga che, in quel momento, aveva solo il desiderio di scendere da quell'arnese.
Come al solito, Lucy non avrebbe passato una serata tranquilla come aveva sperato; del resto, non poteva che aspettarsi questo da Natsu.



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[Non mi importa dei regali sotto l'albero di Natale,
io voglio solo te]

La festa alla gilda si era conclusa ed i suoi membri avevano deciso di tornare ognuno a casa propria, mentre uno di loro era stato supplicato da una certa maga dell'acqua di essere riaccompagna al Fairy Hills da lui. Gray aveva programmato tutt'altro continuo di serata, ma a quanto pare Juvia aveva deciso di allontanarlo anche in quella occasione dai suoi piani. Lo aveva tenuto stretto per il braccio per tutto il tragitto, chiacchierando su vari argomenti a cui lui non aveva dato nessun ascolto. Non aveva nemmeno cercato di allontanarla da sé, aveva solo sperato di arrivare presto al dormitorio delle ragazze, così da poter tornare a casa subito dopo, dove ad aspettarlo c'erano sicuramente gli altri ragazzi della gilda. Avevano deciso che avrebbero passato la notte a divertirsi tra loro, dato che nell'ultimo periodo non avevano passato nemmeno un po' di tempo da soli, senza nessuna ragazza in giro. Avevano voglia di divertirsi tra uomini e, a dare quell'idea, era stato Elfman. Quest'ultimo non aveva avuto bisogno di troppi giri di parole per convincerli tutti quanti, dato che sin da subito erano stati d'accordo con lui. Inoltre, Gray era quello che aveva l'abitazione più grande e ordinata, per questo avevano deciso che sarebbe stato lui ad ospitarli. Inizialmente non era stato d'accordo con quella decisione, ma dopo averci riflettuto sopra, aveva deciso di dargli corda. Essendo quella casa sua avrebbe avuto il "potere", dato che loro sarebbero stati suoi ospiti. Erano pensieri abbastanza infantili, ma essere il capo degli altri ragazzi lo faceva sentire assai soddisfatto.
Avevano camminato un bel po', specialmente perché Juvia aveva voluto rallentare il passo, in modo da passare più tempo insieme a Gray. Negli ultimi giorni, la maga dell'acqua non gli aveva parlato né tanto meno cercato in continuazione come faceva di solito. Sembrava che avesse voluto ignorarlo, e inizialmente quel comportamento gli fece credere di aver fatto qualcosa di poco carino nei confronti della ragazza, ma quella sera voleva tanto tornare a quei due/tre giorni in cui l'aveva completamente ignorato.
«Grazie per aver riaccompagnato Juvia a casa» Pronunciò timidamente la maga, facendo un breve inchino in segno di ringraziamento. Quel gesto cordiale mise un po' a disagio il corvino, che distrattamente si portò una mano dietro la nuca, spettinandosi i capelli.
«Di niente» Disse lui, riabbassando in seguito la mano. «Io vado, ci vediamo domani in gilda. Buonanotte» Si affrettò a dire Gray, dandole le spalle. Prima che potesse mettersi a camminare per tornare a casa, la maga dell'acqua lo afferrò per la manica della giacca in pelle e gli proibì di andarsene.

«Aspetta un attimo, Gray-sama» Balbettò Juvia, lasciando poi andare la stoffa della sua giacca. Il mago si girò verso di lei e la guardò con fare interrogatorio. «Gray-sama potrebbe venire in camera di Juvia solo un attimo?» La domanda dell'altra fece irrigidire il ragazzo, che non sapeva cosa avesse in mente la sua amica. Nessun'altra gli aveva mai fatto una proposta del genere e, tutto ciò che sapeva a riguardo, era che entrare nella camera di una ragazza non significava niente di buono. O almeno era quello che gli avevano messo in testa i suoi amici, specialmente Gajeel. Decise, in seguito, di scacciare via dalla testa quegli stupidi pensieri. Si imbarazzò solamente a pensare che la maga avesse qualcosa di strano in mente, anche se non sarebbe stato di certo inaspettato da parte sua. Dunque accettò la sua proposta e, con fare nervoso, entrò nel dormitorio. Sembrava che nessuna ragazza fosse ancora tornata, dato che il silenzio regnava in quel posto. Le luci però erano accese, ma decise di non farci troppo caso e di seguire Juvia nella sua camera, così da concludere velocemente quell'imbarazzante situazione e tornarsene a casa.
Non appena entrarono nella stanza, Gray si sorprese di quanto fosse ordinata. Solitamente Juvia si mostrava una ragazza piuttosto goffa e maldestra, ma in fatto di pulizie sembrava cavarsela. Sempre troppo cordialmente, la maga gli disse di accomodarsi e che, se voleva, poteva togliersi la giacca e appoggiarla sull'attaccapanni accanto alla porta. Non fece nessuna delle due cose, semplicemente rimase fermo all'entrata.
«Ti aspetto qui, fai quello che devi fare» Pronunciò lui, poggiadosi con la schiena alla porta. La maga annuì semplicemente e sparì dalla sua vista non appena aprì le grandi ante dell'armadio, situato in fondo alla camera. Ne approfittò per dare un'altra occhiata alla sua stanza, e notò con sorpresa che, sopra i due cuscini sul suo letto, c'erano due bambole Teru Teru Bozu. La prima volta che gliele vide fu durante il loro primo incontro, una di esse era incastonata sul suo vecchio cappotto. Gli era venuta voglia di chiederle perché le conservasse ancora, ma non voleva essere invasivo o ficcanaso, quindi decise di lasciar perdere. Subito dopo Juvia si rimostrò alla vista del mago e si avvicinò a piccoli passi verso di lui, con fare timido. Teneva le mani dietro la schiena ed il suo viso era completamente arrossato.
«Juvia ha fatto un regalo per Gray-sama» Disse timidamente, lasciando l'altro perplesso. In seguito tirò fuori una busta azzurra e la poggiò a terra, per poi tirar fuori da essa due guanti neri. Glieli porse sempre con fare timido e si guardava vagamene in giro, in cerca di sicurezza. «Gray-sama può abbinarli alla sciarpa» Juvia sorrise e sembrava che il rossore non volesse andarsene dal suo viso, anche se il mago del ghiaccio non sembrò accorgersene. Solo in quel momento, il corvino notò che la sciarpa che portava al collo era la stessa che lei gli aveva regalato per il loro "anniversario". Gray li prese tra le mani e li tocchettò con delicatezza, notando che la stoffa era morbida proprio come quella sciarpa. Ogni linea era perfettamente cucita e si stupì per la seconda volta di quanto la ragazza potesse essere brava con ago e filo.
«Juvia non aveva idea di cosa regalare a Gray-sama, era nel pallone e si sentiva in colpa nel non conoscere bene i tuoi gusti. Alla fine, Juvia si è ricordata della sciarpa e ieri è rimasta sveglia tutta la notte per finire in tempo questi guanti» Spiegò con imbarazzo la maga, senza mai guardare in viso l'altro. In quel momento, Gray capì perché la ragazza lo aveva ignorato negli ultimi giorni. A quanto pare l'idea di non sapere che regalo fargli l'aveva fatta sentire così in colpa dal non avere nemmeno il coraggio di parlargli. Ma la cosa che lo sorprese di più, era che Juvia era stata sveglia una notte intera per finire in tempo quei guanti in modo da poterglieli consegnare il giorno di Natale. A quel pensiero, il mago non poté che sorridere teneramente. La maga si faceva sempre in quattro per lui, cercava continuamente di farlo sentire a suo agio in ogni occasione. Sebbene alle volte fosse asfissiante il suo comportamento nei confronti di Gray, quest'ultimo non poteva non esserle grato per tutto ciò che faceva per lui ogni giorno.
«Grazie mille, Juvia» Disse con imbarazzo, volgendo lo sguardo altrove. «Ti sono venuti bene» La maga dell'acqua portò lo sguardo su di lui e sorrise, felice delle sue parole. Aveva notato sin da quando era entrato in gilda che portava la stessa sciarpa che lei gli aveva regalato. Inoltre, non sapeva che l'avesse conservata e ciò non poteva che renderla ancora più felice.
«Però... io non ho nessun regalo per te» Pronunciò lui, mostrando il suo lato impacciato. Questa volta fu il turno di Juvia di internerirsi, che sorrise timidamente a guardare il volto un po' arrossato dell'altro.
«Finché ci sei tu, Gray-sama, Juvia non ha bisogno di regali» A quelle parole, il cuore del corvino fece un sussulto e lui rimase interdetto. Raramente la maga si comportava in maniera pacata, solitamente cercava di saltargli addosso oppure di trascinarlo ovunque lei volesse. Ma quella volta, Juvia stava mostrando il suo lato maturo e dimostrò di essere seriamente innamorata di lui. Solo quei pensieri bastarono per far sentire Gray accettato e amato, cosa che raramente succedeva, soprattutto dopo tutto quello che gli era accaduto in passato. Ma da quando lei aveva fatto la sua entrata in scena nella sua vita, sembrava che quel ghiaccio che gli avvolgeva il cuore si fosse sciolto. Tutto il dolore del passato era stato lavato via dalla pioggia, soprattutto grazie al suo continuo supporto. Rimasero per qualche minuto in silenzio, a guardarsi, e nessuno dei due volle dire una sola parola. Il mago avrebbe guardato i suoi occhi per chissà quante ore: quel blu profondo, quasi più dell'oceano, erano capaci di annegarlo.
«Beh, devo andare adesso» Disse Gray, distogliendo lo sguardo da quello dell'altra, imbarazzato. Aveva finalmente deciso di risvegliarsi dai suoi pensieri, e così fece anche Juvia che, in un primo momento, sembrava essere spaesata.«Ci vediamo domani» Pronunciò in seguito, dando un altro sguardo ai due guanti che teneva tra le mani.
«Certo, Gray-sama. Buonanotte» Disse timidamente la maga, sorridendogli. Prima che quest'ultimo aprisse la porta, decise di tornare a guardare la ragazza. Con una falcata annullò la distanza che li divideva e posò le labbra sulla morbida guancia di Juvia, che a quel gesto divenne rossa ed il calore di essa aumentò. Spalancò gli occhi ed il suo battito cardiaco aumentò notevolmente, soprendendo anche sé stessa. Ogni pensiero si cancellò automaticamente e sentiva di non avere nessuna forza. Non riusciva a parlare e nemmeno a muoversi, sembrava incollata al pavimento. Il freddo che aveva sentito fino a quel momento venne sostituito da un grande calore che la avvolse in pochi istanti, così come i brividi che pervarsero il suo corpo. Solo quando il mago fece cessare quel contatto le sembrò di poter respirare di nuovo, e tornò alla realtà. Lo guardò quasi incredula, ma la felicità che provava si poteva leggere senza problemi nei suoi occhi, e Gray lo sapeva.
«Buon Natale» Disse in seguito, come se niente fosse. Aprì la porta ed uscì, senza aspettare che la maga gli dicesse niente. Non appena la porta si richiuse di fronte a lei, si portò le dita sul punto esatto in cui era avvenuto quel gesto inaspettato. Se la tocchettò piano, sorridendo. Probabilmente quello era il Natale migliore che avesse mai vissuto.
  
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