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Autore: Micchi_Chan    24/12/2015    6 recensioni
Per la vigilia di Natale, Kaitou kid non si lascia sfuggire l'occasione di mettere le mani su un'altro gioiello.
Ma la delusione che anche questo non sia Pandora causerà più dolore al ladro di quanto abbia mai fatto.
Il detective liceale di Beika, riuscirà a lenire tale sofferenza?
[ShinKai-Shinichi x Kid]
Scritta per la vigilia di natale, auguri!
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kaito Kuroba/Kaito Kid, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Kaito Kuroba/Shinichi Kudo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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A heart that is about to break, can be repaired.







“Non mi sfuggirai, Kid!!!”
“Nakamori-keibu, non lo sa che urlare alla sua età fa male alla salute?” ridacchiò il Kaitou correndo verso il tetto con stretto tra le mani la gemma del giorno, una bellissima spilla di rubino con incastonati nella parte superiore due smeraldi più piccoli.

“Maledetto!!!” tuonò l’ispettore col fiatone mentre il giovane ladro raggiungeva la meta.
Ma prima si voltò concedendosi di fare un sorriso, schioccò le dita.
“Merry cristhmas, keibu!”
E in quell’attimo, Kaitou Kid non c’era più.
“Dannazione! Mi è sfuggito di nuovo!” digrignò i denti Ginzo.
“Ispettore! Ispettore!” si sentì chiamare l’uomo, vedendo un giovane poliziotto correre verso di lui.
“Cos’altro c’è?”
“Il salone! Pochi secondi fa è stato…si è riempito di regali!” disse con difficoltà riprendendo fiato.
“Cosa?” domandò incredulo l’ispettore tornando subito indietro verso il salone dove accadde il misfatto e scoprendolo pieno di pacchi colorati, sopra ad essi vi uno ad uno il nome di tutti i poliziotti della task force impiegati da anni alla cattura del mittente.
“Ispettore! Guardi lì!” li fece segno un altro poliziotto.
Lo sguardo del capo si posò infine su un fantoccio di Kaitou Kid poggiato sulla cima dei doni con un biglietto che proclamava l’appartenenza all’ispettore.

Ginzo non poté trattenere un sorriso, così come gli altri poliziotti.
“Bene ragazzi, abbiamo fallito…inutile stare qui a rimuginare! Tornate a casa dalle vostre famiglie!”
Un grido di assenso fu la risposta dei membri della task force che felici presero i regali a loro assegnati da quell’esuberante ladro prima di trascorrere la vigilia assieme alle loro famiglie.
 
                         *                                                *                                                 *
 
“Ahhhh, che freddo!”  rabbrividì il mago stringendosi le spalle dopo essere atterrato su un palazzo vicino al museo dove aveva rubato il vischio rosso, la spilla che venne esposta in occasione della vigilia di natale.
Il ladro sorrise guardando da lontano i poliziotti tornare a casa con i suoi regali, non che avesse tanti soldi da spendere ma come si dice, a natale tutti si è più buoni.
“Oh, oh,  devo sbrigarmi!” si ridestò vedendo avvicinarsi le nubi alla luna.
Sfilando da sotto le maniche la spilla la guardò intensamente, sperando di aver finalmente trovato dopo quasi un anno la pietra dell’immortalità.
Trattenendo il respiro volse finalmente la gemma verso la luna.
Ma non successe nulla.
“Un altro fallimento…”

Kaito sospirò, frustrato e stanco si inginocchiò, gettando il cappello di Kid lontano e mettendo la testa tra le ginocchia.
Da quando era diventato Kaitou kid, aveva già rubato ottantasette gemme preziosissime ed antiche, e le aveva restituite tutte.
Non una di quelle era ciò che cercava.
Ma non era solo questo, negli ultimi tempi tutti i suoi amici si erano allontanati da lui.
Non c’era un motivo preciso, ma a causa del suo lavoro notturno non riusciva a tenere il passo con gli altri, le uniche cose a cui doveva pensare erano il suo lavoro e lo studio, e questo costituì un enorme fardello per tutto il resto, persino Aoko non riusciva più a parlargli.
Aoko è sempre stata paziente con lui, ma anche lei aveva raggiunto il suo punto di rottura, dopo che Kaito rifiutò la sua confessione d’amore. La ragazza non riusciva neanche più a guardarlo in faccia.

Oltre a questo, Jii si era ammalato gravemente ed ora era ricoverato in ospedale da più di una settimana.
Un altro proiettile da aggiungere alla collezione era che sua madre si era fidanzata con un uomo più giovane di lei di ben dieci anni, e questo Kaito non riusciva a sopportarlo.
Un sostituto…di suo padre…
“Sono…stanco.” Sussurrò con un filo di voce il ragazzo non riuscendo a trattenere le lacrime che presto gli rigarono il viso, Kaito singhiozzò, sfilandosi il monocolo e cercando di fermare le lacrime asciugandole col palmo delle mani, ma era tutto inutile.
“Kid?”

Kaito trasalì violentemente e senza pensarci si voltò verso la scala dell’ingresso del tetto dove vi era il giovane Shinichi Kudo che lo fissava stranito.
In quel momento Kaito si rese conto del grave errore che commise a voltarsi verso il detective senza monocolo e cappello.

Il ladro si voltò ancora, cercando freneticamente il monocolo ma sentendo il rumore di passi decisi raggiungerlo, cercò di rimettersi in piedi. Una scelta di cui si pentì subito quando si rese conto di quanto le sue gambe fossero diventate deboli e tremolanti.
Gemette rimettendosi contro voglia in ginocchio sentendo ormai la presenza di Shinichi davanti a lui.

Kaito non osò alzare lo sguardo, l’umiliazione e la frustrazione dentro lui erano immense, permettere al detective di vedere il suo volto così facilmente dopo quasi un anno che è riuscito a tenerlo nascosto a Conan, quanto è stato stupido.
Per non parlare del modo pietoso in cui lo ha visto piangere.

Perché tra tutti proprio lui? Perché proprio Shinichi Kudo doveva vederlo in quello stato?
“Kid…” sussurrò il detective, mentre Kaito aspettava di essere colpito da uno dei sonniferi del coetaneo e di svegliarsi in cella e in manette.
Invece sentì una mano gentile accarezzargli la spalla.
La sorpresa fu così grande che Kaito alzò istintivamente la testa trovandosi a pochi centimetri dal volto serioso e preoccupato di Shinichi.
“Cosa ti è successo?” gli chiese il detective.

“Pe-perché t’importa?” fu la risposta traballante del ladro che voltò lo sguardo dal lato opposto.
“Dovresti chiamare la polizia non credi? Non ti capiterà mai più un occasione come questa, metantei.” Continuò il fantasma ridacchiando.
“Vuoi che la chiami?”
Il ladro sussultò.
“Vuoi che chiami la polizia per farti arrestare?”
Questa non era una minaccia, né una domanda retorica…e Kaito non sapeva cosa rispondere.

Shinichi sospirò non sapendo come comportarsi con il ladro, che rimane ancora oggi uno dei misteri più grandi nella sua carriera.
Ma una cosa era sicura, se il ladro avesse continuato a piangere e tremare in quel modo gli sarebbe venuto sicuramente un attacco di panico.
“Stai calmo.” Gli parlò dolcemente Shinichi accarezzandogli la testa sentendo spezzarsi sempre più il respiro del ladro.
Shinichi si morse il labbro inferiore, sentendo una fitta dolorosa ogni volta che Kid si lasciava sfuggire un singhiozzo.

Il ragazzo agì d’istinto, e in un attimo si portò addosso il corpo del coetaneo che squittì sorpreso sentendosi il viso completamente premuto sul petto dell’altro.
“Che-che stai-“
“Voglio calmarti…non ho intenzione di chiamare nessuno solo…smetti di piangere.”
Kid arrossì ma non accennò a muoversi sentendosi stranamente confortato tra le braccia di Shinichi, abbondandosi al suo calore e sentendo i battiti del suo cuore, Kaito sembrò tranquillizzarsi.
Shinichi anche si sentì meglio quando l’altro smise completamente di tremare.
Rimasero fermi in quella posizione per pochi minuti, finché Kid ruppe il silenzio.

“Ne, metaintei…perché lo hai fatto?”
Shinichi si concesse qualche secondo di riflessione.
“Perché mi piaci.” Rispose infine egli con tono calmo aspettando una qualche reazione del ladro che alzò un sopracciglio ancora premuto sul petto dell’altro.
“Bhé, grazie…anche tu sei una persona piuttosto piacente quando non mi tiri pallonate o sonniferi.”
Shinichi si trattenne dal dare un pugno sulla testa del mago.
“Non intendevo dire questo!” sibilò separandosi da Kaito che lo guardava incuriosito.

“E allora cosa intendevi?” lo incitò seriamente confuso mentre Shinichi stava letteralmente andando a fuoco dal troppo imbarazzo pensando che forse poteva far finta di niente e svignarsela, ma si ridestò nel vedere gli occhi arrossati di Kid, senza il monocolo e il cappello era terribilmente simile a lui eppure a Shinichi sembrava anche più bello…e confuso.
Espirò profondamente guardando con determinazione il mago.
“Intendo dire che tu mi piaci…come uomo.”
L’altro non sembrò ancora aver capito, perché inclinò la testa di lato.
Shinichi non si arrese.
“Sono attratto sessualmente da te.”
Questa volta il ladro sembrò aver capito, poiché arrossì ancor più di Shinichi.
“Co-cosa?” balbettò il ladro guardandolo stralunato.
“Vorrei baciarti, fare sesso, prender-“ cercò di spiegare più specificamente il detective, venendo però interrotto .
“Ho capito cosa intendi! Ma…come? Tu cosa…perché?” continuò a balbettare il mago, ormai aveva completamente dimenticato la sua maschera da poker face.

Shinichi arrossì guardando dall’altra parte.
“Non c’è una ragione precisa...sono sempre stato dell’altra sponda…anche se per molto tempo ho pensato di amare Ran, ma poi mi sono accorto che le volevo bene quanto ad una sorella.” Spiegò concedendosi un sorriso malinconico.
Kaito era confuso, anche lui come Shinichi si era da poco reso conto di non essere etero come a sempre pensato, ed è soprattutto per questo che ha rifiutato la confessione di Aoko.
Ma come poteva Shinichi, essere innamorato di lui?

“Perché proprio io?” chiese dando voce ai suoi stessi pensieri.
Shinichi sembrò sorpreso della domanda, non si aspettava che un tipo arrogante e altezzoso come Kid fosse così sorpreso nel sapere di aver conquistato il suo cuore, ma forse tutto ciò era collegato al pianto di prima.
“Bhé…sei un ladro arrogante e presuntuoso, a volte anche ridicolo e sciocco, pure un po’ infantile…”cominciò vedendo l’altro gonfiare le guance offeso cercando di trattenersi dal ridere.

“…ma proprio per questo sei anche gentile, buono, onesto e generoso…” continuò addolcendo lo sguardo sul ladro che arrossì vedendo Shinichi prendergli una mano guantata e portandosela alle labbra.
“…non te lo mai detto, ma quando ero Conan mi trovavo sempre costantemente immischiato in qualche omicidio…a volte avevo paura persino ad uscire di casa…” ridacchiò dolcemente il detective per poi incontrare nuovamente gli occhi dell’altro.
“…ma quando si trattava di te, potevo stare tranquillo, ero certo che nessuno sarebbe morto durante una tua rapina e potevo rilassarmi concentrandomi solo sul decifrare un tuo messaggio o svelare uno dei tuoi trucchi…” gli sorrise il detective non smettendo un attimo di guardarlo.
“…ecco, sinceramente non capisco molte cose di te, non so neanche il tuo vero nome  ma forse è per questo che io…”
Shinichi si bloccò, le parole gli morirono in gola. Non sapeva più cosa dire.
“Meitantei…” sentì la voce del ladro.

“Shinichi.” Esordì improvvisamente egli.
“Voglio che mi chiami così…per favore.” Lo supplicò Shinichi al che, il ladro era definitivamente senza parole.
Le parole del ragazzo davanti a lui gli avevano fatto battere il cuore come mai prima d’ora, quelle parole piene di ammirazione e affetto…solo per lui.
Kaito non poteva ancora credere di star parlando con lo stesso bambino di sette anni che riusciva sempre a mettergli i bastoni tra le ruote, ma a cui non poteva fare a meno di dare una mano.

Dopotutto,  anche Kaito aveva sempre sentito un’intesa particolare con Conan, e quando egli è tornato nel suo corpo liceale la storia non era cambiata.
Kaito tornò a guardare Shinichi che stava aspettando pazientemente una risposta chiaramente a disagio e spaventato da essa.
Shinichi era un detective, il lavoro di ogni detective lo portava a catturarlo.

Ma Kaito ne era sicuro appena lo guardò negli occhi, non c’era l’ombra di inganno in quelle iridi tanto simili alle sue, iridi che anno visto tanto dolore, ma che ora erano piene della passione che trasportava il giovane detective dell’est.
Passione rivolta a lui.

“Shinichi…grazie.” Rispose finalmente il mago del chiaro di luna adornando il suo bel viso con un dolce e sincero sorriso che fece battere violentemente il cuore del detective.
Non si era neanche reso conto che il mago si era alzato ed era intento a raccogliere cappello e monocolo, finché non lo vide arrampicarsi sul ciglio del tetto e tirare fuori il deltaplano.

“Kid! Aspetta!” lo implorò il ragazzo facendo per seguirlo.
“Non so cosa ti sia successo stasera…ma fatti forza!” continuò fermandosi a pochi passi dal mago che sorrise annuendo senza voltarsi.
Dopo oggi, era sicuro ci sarebbe riuscito.
“A proposito metantei…non ti ho ancora dato il tuo regalo!” disse improvvisamente il giovane ladro facendo schioccare le dita per far apparire una scatolina appena davanti il viso sorpreso del detective che la prese al volo.
“Merry christmas, Shinichi!” finì l’altro facendogli l’occhiolino prima di buttarsi giù dal palazzo sostenuto dal suo deltaplano.
Shinichi lo guardò allontanarsi, sentendosi ancora in pena per lui, ricordandosi però del regalo lo scartò velocemente.
I suoi occhi si spalancarono.

Dentro la scatola vi era la spilla chiamata vischio rosso, ma ciò che catturò la sua attenzione fu un pezzo di carta allegatogli con un nome ed un indirizzo.
Shinichi sorrise, il mago gli aveva dato la possibilità di stargli vicino, si era fidato di lui.
“Merry christmas…Kuroba Kaito.”
 
 

Fine.




Angolino di Micchi:

Ed ecco, finalmente...una ShinKai! *^* La mia otp <3 Su questo fandom, ho intenzione di diffondere il credo della ShinKai. (rigorosamente, con Shinichi seme e Kaito uke!) 
Comunque, in questa one shot, Kaito è a conoscenza della vera identità di Shinichi/Conan, ho voluto mantenerlo come nei film per rendermi la trama più facile, ma non sarà sempre così nelle mie fanfic...
Qualche piccola nota: "Metantei" o "Tantei" è il modo in cui Kaito chiama Shinichi e Saguru, vuol dire grande detective o detective.
Detto questo, buona vigilia a tutti <3


Baci da Micchi


 
  
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