Quando arrivai allo sportello della banca la sala era quasi vuota. Le caviglie mi erano doloranti per l’interminabile attesa avvenuta su dei tacchi vertiginosi. Mi passai una mano tra i capelli per sistemarli dopo la lunga giornata di lavoro e mi schiarii la voce quando vidi che era arrivato il mio turno.

- Buona sera signora, come posso aiutarla? - mi chiese gentilmente l’impiegata.

Stavo per risponderle quando, improvvisamente, le porte dietro di me si spalancarono per fare entrare cinque uomini armati. Non potei vederli in faccia poiché indossavano il passamontagna. Tre di loro avevano delle mitragliatrici mentre due “solamente” delle pistole.
Uno di loro si fermò all’ingresso per fare da palo, gli altri ci puntarono contro le armi e, quello che probabilmente era il capo, ci ordinò di sdraiarci a terra e stare in silenzio.
Mi sdraiai sul pavimento freddo tenendo le mani bene in vista, come ci era stato detto di fare. Tenevo il volto premuto sulla guancia destra; con quella posizione potevo vedere le scarpe sporche del capo venire verso di me. Si fermarono a una decina di centimetri dal mio viso. Cominciai a piangere per la paura.

- Dammi tutti i soldi! - ordinò all’impiegata.

La ragazza in preda al terrore alla vista dell’arma puntata contro non esitò un istante e velocemente cominciò a consegnare il denaro, che l’uomo fece sparire in alcune valigette nere. Stava sistemando le ultime banconote quando una freccia infranse una finestra della banca e penetrò nel pavimento ai piedi di uno dei complici. Dei lampi luminosi sprigionati dalla freccia mi accecarono per alcuni istanti e quando potei tornare a vedere scorsi una donna in nero e un ragazzo vestito di rosso intenti a rendere inoffensivi i rapinatori. Mi servì un attimo per rendermi conto che erano Black Canary e Red Arrow. Il capo spaventato chiuse le valige e, presa la refurtiva, si allontanò dallo sportello abbandonando i suoi complici. Mors tua vita mea.

Un sorriso di gioia spuntò sul mio volto: ero salva o almeno l’ho creduto per un attimo. L’uomo prima di uscire dalla banca ha preferito prendersi un ostaggio come garanzia e la prima persona trovata fui io.

Mi prese per i capelli e mi tirò su ordinandomi di alzarmi. Uscimmo da un ingresso secondario, ma dopo pochi metri un uomo incappucciato ci sbarrò la strada. Tese l’arco e fece per scagliare una freccia contro il rapinatore che, prontamente, mi frappose tra sé e Green Arrow, utilizzandomi come scudo.

- Lancia la freccia e l’ammazz i- ghignò.

Stavamo lentamente indietreggiando, eravamo quasi giunti ad un furgoncino sul quale si trovavano altri membri della banda che attendevano i compagni per fuggire con la refurtiva. Vidi Green Arrow abbassare l’arco, credevo di essere spacciata.

Poi accadde tutto in un lampo.

Il mio rapitore si era distratto per una frazione di secondo per aprire la porta del furgone, il tempo necessario per Arrow per tendere l’arco e colpire il bandito al braccio. Questi emise un gemito e a causa del dolore allentò la presa. Immediatamente fuggii dalla sua presa. L’arciere scoccò una serie di frecce che bloccarono il criminale al camioncino e ne forarono le gomme mentre gli altri banditi fuggivano.

Alzai gli occhi verso Green Arrow giusto in tempo per vederlo sparire tra il grigio della città.