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Autore: sognatrice errante 92    26/12/2015    0 recensioni
Un'amicizia immensa ha sempre legato Aria, Spencer, Hanna, Emily ed Alison. Tutto quello che hanno passato le ha avvicinate e le ha unite in modo stupendo. Ma se un incidente cancellasse la memoria di una di loro, ed i ricordi dolorosi che hanno -A come protagonista fossero la chiave per farla tornare indietro?... Un incubo inizia e la decisione da prendere sembra la più delicata di sempre. Cosa faranno le Liars quando rischiano di perdere una di loro?
Genere: Fantasy, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alison DiLaurentis, Aria Montgomery, Emily Fields, Hanna Marin, Spencer Hastings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella giornata era stata davvero folle, Spencer non aveva fatto altro che correre da un posto all’altro, consegnando documenti, facendo ricerche per il suo capo e sostenendo conversazioni odiose con persone odiose. Mentre si trovava nel suo ufficio a correggere le bozze di un nuovo disegno di legge che il suo ufficio avrebbe dovuto presentare entro qualche settimana, Spencer continuava a tenere d’occhio l’orologio sulla parete, mancava poco alle nove ed ovviamente ancora una volta era in ritardo per la solita cena settimanale con le sue amiche – Questa volta mi uccideranno – disse in tono affranto e fu allora che il nome di Hanna comparve sul cellulare facendola sobbalzare. – Lo so sono in ritardo – disse Spencer appena accettò la chiamata ma Hanna non rispose. - Hanna ci sei? – - Spencer… - disse con un tono di voce che Spencer le aveva sentito solo le pochissime volte in cui era successo qualcosa di orribile, – Hanna che è successo? – chiese allarmata con il cuore in gola – Devi correre in ospedale… - iniziò Hanna con la voce spezzata – Un tizio è andato addosso ad Aria mentre veniva al ristorante… è grave -. Spencer non riuscì a dire nulla, mise giù il telefono e rimase a fissare il vuoto per qualche istante “Aria… è grave… lei è…” e con la mente che vorticava feroce afferrò la borsa, si precipitò fuori e corse all’ospedale più veloce che poteva.

- Spencer – la voce di Alison la raggiunse dall’altro capo del parcheggio appena Spencer saltò giù dalla macchina. – Ali… - sussurrò mentre l’amica l’abbracciava – Che diavolo è successo? – chiese in lacrime – Non lo so. - sussurrò Alison – Stavo andando a cena… Emily mi ha chiamata… - - Ucciderò il bastardo che le ha fatto questo – finì Spencer mentre Ali la lasciava e si avviarono dentro. Girare per gli ospedali non era mai piacevole, quella notte il pronto soccorso era intasato i pazienti e trovare Aria in mezzo a quel caos era davvero un impresa disperata. – Alison… - gridò una voce familiare dopo un po’ che giravano a vuoto tra i corridoi, Emily ed Hanna erano insieme nella sala d’attesa della terapia intensiva e se loro erano lì, pensò Spencer, significava che la situazione di Aria era davvero complicata. Senza dirsi nulla le quattro amiche si strinsero forte, nessuna di loro riusciva a parlare e solo il suono delle lacrime sembrava rompere il silenzio di quella stanza. – Novità? – riuscì a chiedere infine Spencer con un po’ di fatica – Solo che è in sala operatoria – iniziò Hanna – sua madre ha detto che ha preso un brutto colpo alla testa… ma non sappiamo altro -. – Avete chiamato Ezra? – chiese Alison conoscendo già la risposta, - E’ ancora in Europa per il suo Tour di promozione – disse Spencer con la voce vuota lasciandosi cadere sul divanetto scomodo dietro di lei chiudendo gli occhi per qualche minuto, “Non sta accadendo davvero… deve essere un incubo… lei non può”, Emily prese posto al suoi fianco e le prese la mano – Andrà tutto bene Spenc – provò a calmarla ma il suo tono non era dei migliori. – La signora Montgomery è qui? – chiese Ali cercando di mantenere la calma – E’ uscita poco fa per chiamare il marito… ma ne sa quanto noi – rispose Hanna che aveva tutta l’aria di voler prendere a calci qualcosa – Giuro che se metto le mani su quel… - - Non c’è ne sarà bisogno – la signora Montgomery arrivò poco prima che Hanna scoppiasse, gli occhi infossati, il viso rigato dal pianto, le mani che tremavano mentre stringeva il telefono – L’uomo che è finito contro Aria è morto sul colpo. Guidava ubriaco e a quanto pare era senza cintura – disse senza nessuna emozione nella voce, era come se fosse spenta ed assente.

- Signora Montgomery – un medico entrò nella stanza e fece sobbalzare Spencer a tal punto che scattò in piedi con il cuore in gola. – Sua figlia ha superato l’intervento – annunciò ed un piccolo sospiro di sollievo si propagò tra di loro – Ha riportato una rottura del ginocchio sinistro e del gomito destro, oltre ad un brutto trauma cranico - - Ma starà bene vero? – lo interruppe la madre di Aria con voce strozzata dal dolore. Il dottore assunse un’aria più cupa – Ha un brutto ematoma nel lobo temporale… - iniziò facendo letteralmente gelare la stanza – Il chirurgo ha stabilito che sarebbe stato pericoloso drenarlo ora perché il suo fisico non reggerebbe, vuole aspettare e vedere se si riassorbe da solo prima di ricorrere alla chirurgia – la signora Montgomery non emetteva un fiato e guardava il medico come se fosse un alieno, - Quindi che succede ora? – riuscì a chiedere Spencer – Ora aspettiamo che sia del tutto fuori pericolo – annunciò il medico – Le prossime ore saranno cruciali, se supera la notte potremo pensare al prossimo passo -. “Se supera la notte?... SE… SE” quella parola prese il sopravvento nei pensieri di Spencer che non riusciva più a dire nulla. – Vi accompagno nella stanza di sua figlia – terminò il medico e fece strada nei gelidi corridoi dell’ospedale durante quella che ormai era in classifica tra le notti peggiori mai passate.

Quando finalmente poterono entrare nella stanza di Aria Spencer si sentì mancare la terra sotto i piedi. La sua amica sembrava ancora più piccola in quel letto, tubi le sbucavano dappertutto, la testa era fasciata facendola sembrare ancora più pallida e l’unico suono che aleggiava in quella stanza era il bip dell’apparecchio che monitorava il cuore. Spencer si sedette a fianco al letto insieme alla sue amiche mentre la signora Montgomery lasciava la stanza per dar loro un momento da sole con sua figlia. La pelle di Aria era gelida quando Spencer le prese delicatamente la mano, chiuse gli occhi e per qualche istante si concentrò sul respiro di Aria, che era debole ma comunque confortante. – Aria… - sussurrò Spencer – Aria ti prego… sii forte… torna da noi -.  – Ragazze ora dovete uscire mi dispiace – chiamò la signora Montgomery dopo un po’ che erano lì, - Potrete vederla domani - - Signora Montgomery… - provò a ribattere Hanna ma la madre di Aria la fermò con un gesto della mano – Mi dispiace ragazze… domani firmerò dei moduli che vi estenderanno i privilegi dei familiari ma per stanotte non potete fare altro -. A turno le ragazze diedero un bacio sulla fronte di Aria e poi uscirono dalla stanza. Spencer si fermò per qualche minuto sulla soglia e diede un ultimo sguardo nella stanza, “Non mollare… ti prego non mollare” pensò quasi in preghiera ed infine seguì le amiche fuori dall’ospedale.

La madre di Aria mantenne la parola e nei giorni successivi le ragazze poterono far visita ad Aria ad ogni ora del giorno e, come capitava spesso, anche della notte. Erano passati cinque giorni dall’incidente ma lei non aveva ancora riaperto gli occhi, le sue condizioni erano stabili e il chirurgo controllava costantemente la situazione neurologica, l’ematoma si stava riassorbendo lentamente, troppo lentamente continuava a pensare Spencer. Ogni giorno, sedute in quella odiosa camera, le quattro amiche si riunivano per parlare ad Aria, le parlavano di tutto quello che passava loro per la testa, avendo nel cuore la tacita speranza che le loro voci potessero far breccia nella mente di Aria e farle riaprire gli occhi. Quel pomeriggio la conversazione ricadde su una delle lezione che Alison aveva tenuto al liceo, durante la quale un suo studente le aveva chiesto se non sarebbe stato più facile per Giulietta fregare un cavallo al prete e correre da Romeo. Le ragazze chiacchieravano tranquille, tranne Spencer che negli ultimi giorni aveva perso la sua abilità di parola. – Ho una fame da lupi – disse Hanna ad un certo punto, era tardo pomeriggio e anche Spencer si rese conto che avrebbe messo volentieri qualcosa sotto i denti, - Vi andrebbe una pizza? – disse, ma in quel momento qualcosa distolse la sua attenzione. La mano di Aria, che fino in quel momento era rimasta immobile al suo fianco, si chiuse a pugno sotto i suoi occhi, - Ragazze… - gracchiò Spencer che non riusciva a credere che stesse accadendo, le ragazze circondarono il letto e si accorsero che non solo la mano aveva iniziato a muoversi, anche i piedi, ed il collo, il respiro invece si stava facendo più forte. Nessuna di loro muoveva un muscolo, nessuna di loro emetteva un fiato, e tutte guardavano il viso di Aria che ora sembrava più roseo. – Aria… - sussurrò Emily al suo fianco e in quel momento sotto i loro sguardi stupiti Aria riaprì gli occhi lentamente. Le lacrime iniziarono a scorrere sui loro visi nel momento in cui lei incrociò i loro sguardi, Spencer ed Hanna le presero dolcemente le mani ma Aria non disse nulla, - Ci hai fatto spaventare da morire lo sai? – disse Spencer con voce rotta dal pianto. Aria le guardava ma c’era qualcosa di diverso in lei pensò Spencer, anche se forse lo immaginava soltanto, - Di qualcosa… - disse infine Emily sorridendole. Aria lentamente liberò le mani dalla stretta delle sue amiche e con voce lieve pronunciò le uniche parole capaci di spezzare il cuore di Spencer il mille pezzi, - Chi siete? – disse Aria, e in quel momento le ragazze si guardarono tra loro consapevoli che quell’incubo era solo all’inizio.

   
 
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