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Autore: BlackWendy    27/12/2015    1 recensioni
«Nico, sei un ragazzo del terzo anno, ormai sei entrato tra quelli più grandi e.. beh hai quell’aria misteriosa..»
«Cosa stai cercando di dirmi?»
«Di Angelo, sta cercando di dirti che le ragazze stanno facendo la fila per uscire con te» il moro quasi sta per strozzarsi con il succo di frutta «EH?!»
«Un paio di ragazze della mia classe di matematica mi hanno anche chiesto se hai una ragazza»
«State scherzando vero?»
Genere: Generale, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson, Will Solace
Note: AU, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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*Nico*
Jason era chiuso in camera sua da ormai più di due ore, e anche se era andato a bussare non aveva ricevuto risposta, così aveva deciso di lasciarlo dormire – se realmente è quello che stava facendo. Seduto sul divano scorre il display del cellulare quando due mani si appoggiano sulle sue spalle «Allora, che ti va di fare?»
«Uhm..» gli occhi si alzano e vanno ad incontrare quelli verdi dell’amico
«Pe-Percy io dovrei parlarti»
«Nico se è per Will mi dispiace, sai che sono istintivo..»
«Will non centra, cioè.. non proprio»
«Dai, lasciamo perdere. Non fa nulla, in realtà stavo pensando se ti andava di andare a fare un giro, qui vicino c’è un centro commerciale»
«E Jason?»
«L’hai sentito, ha mal di testa, lo lasciamo riposare e poi stasera organizziamo qualcosa tutti insieme.»
«E va bene.»

Dopo che Percy ha optato di arrivare a piedi al centro commerciale, dato che le giornate ancora permettono di muoversi liberamente e il centro in se non è neanche troppo lontano da casa. Gli occhi di Nico sono fissi sulla figura del più grande, durante quel mese che non si erano visti – un po’ per il trasferimento di Percy, un po’ perché lui era andato in vacanza con i suoi in Italia e un po’ per gli impegni vari di entrambi – il ragazzo era cresciuto in altezza raggiungendo quasi Jason, non aveva lasciato il nuoto e quello sport continuava a migliorare il fisico già allentato, le spalle larghe si abbinavano perfettamente al busto che prendeva la forma di una V, gambe lunghe e sode. La maglietta azzurra a maniche corte che il più grande indossa mette in evidenza le braccia perfette, gli occhi di Nico non perdono il profilo dell’altro neanche per un momento, osserva i muscoli delle braccia flettersi quando prende una maglia e ne posa un’altra. Sorride o storce il naso alle sue scelte, ma per il momento è troppo impegnato ad osservarlo per compiere una frase di senso compiuto. Era convinto di aver dimenticato Percy, o almeno averlo dimenticato in quel senso, era arrivato a una conclusione con il suo cervello: Percy era stata solo una cotta passeggera ma “importante” perché gli aveva fatto accettare la sua sessualità, o almeno era quello che aveva pensato nell’ultimo mese che aveva passato lontano da lui. Eppure adesso eccolo, con il cuore che perde un battito ogni volta che Percy si volta a cercarlo.
«Ho preso qualcosa anche per te»
«Eh?!»
«Dai Nico, valli a provare» e con le mani sulle spalle viene costretto ad entrare in un camerino. Odiava fare shopping ma se voleva dire passare più tempo con Percy poteva anche accettarlo, ma adesso dover sfilare davanti a lui erano un altro paio di maniche. Osserva i vestiti che l’altro gli ha preso, quindi opta per un jeans scuro che mette in evidenza i miglioramenti dell’ultimo anno sul suo corpo, una maglietta a maniche corte grigia con lo scollo a “V” che lascia scoperto parte del costato diafano e un cappottino che gli arriva a metà coscia, grigio più scuro con delle fibbie a posto dei bottoni.
«Mi sento ridicolo» dice una volta uscito dal camerino, Percy gli si avvicina e silenziosamente comincia a girargli attorno, sente la faccia avvampare e mordicchia il labbro inferiore, quando l’altro gli sbottona il cappottino e quindi fa un sorriso «Ora va meglio, dai provati anche le altre cose…»

*Percy*
Osserva Nico indossare gli abiti che lui ha scelto per lui, osserva come quei vestiti calzino sul quel fisico perfetto e non ricorda quando è stata l’ultima volta che lui e Nico sono usciti da soli, non che gli dispiacesse uscire insieme a Jason ma ormai passava da solo con il più piccolo sempre meno tempo, e sentiva come se lui si stesse allontanando. Notava come lui e Jason passassero più tempo insieme, come si scambiavano confidenze di cui lui era all’oscuro, notava le occhiate che si lanciavano o su come si capivano al volo e a volte si lasciavano sfuggire una risata per qualcosa che lui neanche capiva. È vero, loro tre sono cresciuti praticamente insieme, eppure non è mai riuscito a riservare l’affetto che prova per Nico nei confronti di Jason, certo il biondo è il suo migliore amico eppure Nico è sempre stato il suo fratellino più piccolo. Oggi quando ha sentito per sbaglio “Non glielo dirai, vero?”, per quanto non sapesse di cosa i due stessero parlando, è fermamente convinto che si trattasse di lui, e da un po’ di tempo a quella parte ogni volta che li guarda insieme una strana sensazione gli attanaglia il petto, come se sapesse che i due gli nascondano qualcosa.
«Okay, penso di aver finito.. ho probabilmente speso tutti i miei soldi»
«Te li pago io»
«Non se ne parla»
«Ma io ho deciso di prenderti quei vestiti, magari a te non servivano neanche»
«No, al massimo facciamo a metà»
«Nico..»
«Percy.» e quando il più piccolo usa quel tono di voce sa che è inutile controbattere, quindi si lascia sfuggire una risata e fa una scrollata di spalle «E va bene, su ora tocca a me.»

Poco dopo si trovano a camminare per il centro commerciale, dopo il negozio di abbigliamenti si sono fermati solo in una libreria dato che Nico doveva comprare l’ultimo libro uscito di una serie letteraria di cui ha già dimenticato il nome «Ti va un frappé?»
«Alla vaniglia?»
«Vaniglia e melograno» e quando vede Nico sorridere, istintivamente gli scappa un sorriso anche a lui. Ogni volta che l’altro sorride pensa a come sia stato capace a superare tutte le avversità che l’hanno segnato. Lui nel trio è probabilmente stato il più fortunato, forse è anche per questo che Nico non si è appoggiato più di tanto alla sua spalla, forse in Jason ha sempre visto qualcuno che lo capisse di più. Lui, Percy Jackson, aveva una vita probabilmente invidiata da molti, suo padre e sua madre stavano insieme praticamente da una vita, suo padre è un importante ingegnere di navi da crociera mentre sua madre insegna inglese alle scuole per l’infanzia, figlio unico non gli hanno mai fatto mancare nulla. Jason invece ha perso sua madre quando lui e sua sorella avevano pochi anni, al biondo non va di parlarne, anche perché sua madre non è morta per qualche grave malattia o un incidente – come quella di Nico – un giorno semplicemente è andata via lasciandoli soli.
«A cosa pensi?»
«Mh?»
«Boh, è da quando abbiamo lasciato il negozio di vestiti che ti vedo pensieroso..»
«Io.. beh.. tu e Jason ultimamente andate molto d’accordo, uh?»
«Beh, esattamente come vado d’accordo con te»
«Non ne sono così sicuro»
«Percy, non è che sei geloso?» a quella parola il più grande rimane un attimo in silenzio, è da ormai mesi che cerca di non ammettere che quella sensazione che prova è gelosia.
«Geloso? Oh ma non essere stupido è che.. boh vedo che a volte provi ad escludermi dalla tua vita.»
«Io.. non ti escludo dalla mia vita, tu mi hai salvato quando tutti gli altri non c’erano, hai aiutato me e mio padre ad avvicinarci dopo la morte di mia madre e mia sorella. Percy tu.. tu probabilmente sei la persona più importante della mia vita.»
«E allora perché oggi hai chiesto a Jason di non dirmi qualcosa?»
«Tu..tu ci hai sentiti?»
«Non esattamente, ho sentito solo quella frase perché stavo venendo a chiamarvi per il pranzo»
«Io..» il più piccolo comincia a mordersi il labbro inferiore, e guarda in direzione del suo frappé con aria leggermente assente, «..c’è qualcosa di cui devo parlarti, che ho provato a dirti anche prima»
«Ti ascolto.»
«Percy io.. io e Will quella sera eravamo in moto non perché lui mi avesse offerto un passaggio, io e lui eravamo in moto insieme perché eravamo usciti insieme.»
«Eri in biblioteca con lui? E non potevi dirlo?»
«No, Percy.. non ero in biblioteca con lui, ero al cinema con lui.»
«Beh, e quindi? Noi siamo andati spesso al cinema insieme, non ci vedo nulla di male.. ho capito che sono un tipo protettivo, ma non ti ho mai vietato di fare nuove amicizie»
«Io e Will non eravamo amici.» gli viene istintivamente da piegare entrambe le sopracciglia, lentamente un’idea comincia a focalizzarsi nella sua mente e lentamente sale anche alla sua mimica facciale dato che il ragazzo boccheggia un paio di volte e comincia ad indicare a caso nell’aria, quindi stringe le labbra tra di loro e nota come Nico annuisca lentamente «Tu e.. Solace.. insime?»
«Già..»
«Ma.. insieme-insieme?», Nico comincia a farsi sempre più rosso e si mette una mano sugli occhi cominciando ad annuire, si umetta le labbra «Non..non eravamo fi-fidanzati, ma.. sì, beh sì.»
«Oh..uhm..quindi..a te piacciono anche i ragazzi?»
«In realtà mi piacciono solo i ragazzi.»
«Ah.»

*Nico*
Percy era ormai in silenzio per più di dieci minuti, quella situazione non solo lo imbarazzava tanto, ma non sapeva cosa altro aggiungere, non sapeva come spiegargli la situazione con parole migliori e di certo non poteva dirgli che si era accorto dei suoi gusti perché ogni volta che lo vedeva mezzo nudo gli veniva voglia di una doccia fredda. Quindi se ne rimane ancora in silenzio a girare la cannuccia nel bicchiere di frappé rosato, respira piano e di tanto in tanto guarda l’amico di sottecchi per cercare di capire cosa gli passasse per la testa – anche se era convinto che se ora avesse la possibilità di disegnare i pensieri di Percy ci sarebbe semplicemente una balla di fieno che rotola.
«E quindi.. perché non volevi che Jason me lo dicesse?»
«Eh?»
«Tu oggi gli hai detto di non dirmi qualcosa, era questo, giusto?»
«Oh.. ehm- sì.. era questo»
«Perché?»
«Volevo dirtelo io ma.. ma non sapevo quando, o..o come.»
«Avevi paura che io.. non lo accettassi?»
«Non so.»
«Nico io ti voglio bene, e non mi importa se ti piacciono le ragazze o i ragazzi, sei e rimarrai sempre il mio fratellino.» una parte di Nico di quella frase era più che felice, contento finalmente del peso che si era tolto dallo stomaco, eppure un’altra parte di lui stava lentamente soffocando in lacrime silenziose, era quello il motivo principale del perché sapeva fin dall’inizio che tra lui e Percy non ci sarebbe mai stato nulla, perché in realtà Percy non voleva nulla.

Sulla strada del ritorno non sono tornati più sull’argomento, Percy gli ha parlato dell’università e delle nuove amicizie sue e di Jason, come si trovava con i professori del college e gli aveva chiesto di Leo ed Hazel, di come erano andate le vacanze in Italia, ma nulla sulle sue probabili relazioni, o in ogni caso non aveva più messo bocca sulla conversazione precedente. Quando arrivano a casa trovano quindi Jason sul divano, lui non ci pensa due volte e si tuffa su quest’ultimo andando ad avvicinarsi all’altro dandogli una piccola gomitata nel fianco «Il bello addormentato si è svegliato»
«Hei Neeks, dove siete stati?»
«Siamo andati al centro commerciale» risponde Percy, quindi guarda quei due sul divano e si morde il labbro inferiore «..e Nico mi ha detto il vostro piccolo segreto» Jason confuso osserva il più piccolo, gli ci vogliono pochi istanti per capire che Nico gli ha sì detto qualcosa, ma non sicuramente quello di cui avevano parlato oggi. «Sì, beh.. gli ho detto che mi piacciono i ragazzi.»
«Ottimo, quindi in questa casa sono finiti i segreti» e quindi osserva Nico per qualche momento, alla fine Percy li lascia soli sparendo per una doccia.
Nico si accoccola sul petto del biondo che gli circonda le spalle con il braccio e comincia ad accarezzargli dolcemente la spalla con le dita. «Non avevi mal di testa, vero?»
«Non proprio..»
«Perché sei andato via?» a quel punto il ragazzo volta la testa in sua direzione e per qualche momento gli occhi di Nico si specchiano in quelli azzurri del ragazzo più grande, ha una strana sensazione alla bocca dello stomaco, segue lo sguardo di Jason e nota come lui lo stia osservando. Non si è mai accorto di uno sguardo simile prima di quel momento, ricorda come Will l’osservava nello stesso modo prima di darsi il loro primo bacio, e quasi istintivamente i suoi occhi scorrono alle labbra del più grande. Non è sicuro di averlo mai osservato così vicino, o almeno non l’hai mai osservato così vicino con quegli occhi, solo ora nota quanto quell’imperfezione – la cicatrice sul labbro – sia in realtà molto sexy in quel punto, come sarebbe piacevole mordicchiargli proprio quella zona delle labbra. E mentre pensa tutto quello non si accorge neanche che la distanza tra i due è diminuita fin quando non sente il respiro dell’altro praticamente sulla propria guancia «Ja.. Jason» si lascia sfuggire in sussurro prima che l’altro chiuda completamente le distanza appoggiando le proprie labbra sulle sue. Gli occhi di Nico istintivamente si chiudono, segue i movimenti dell’altro e dischiude le labbra andando ad accogliere la lingua umida del biondo, lo bacia con molta lentezza e con la stretta sullo stomaco che aumenta. Istintivamente si mette in ginocchio per poi andare ad alzare un gamba, si mette a cavalcioni di lui e porta le mani dietro al suo collo, massaggia piano i capelli in quel punto e continua a muoversi sulle labbra di lui. Sente l’altro che poi si stacca dalle labbra, gli appoggia la mano dietro al collo e lo lascia spostare sul lato, le labbra di Jason cominciano a percorrere il profilo del più piccolo, inizia a baciare la mascella e poi scende lungo il collo dove gli lascia sfuggire un gemito, stringe forte gli occhi ma gli è inevitabile sentire sotto di lui cosa ha provocato quel gemito. Il bacino di Jason istintivamente si è spinto verso l’alto, sente come il jeans di lui si sia gonfiato e la pressione è più evidente. Respira piano quando l’altro gli mette la mano sotto la maglietta e lentamente esplora il suo corpo, non è la prima volta che Jason lo tocca, ma non l’ha mai toccato così. Le loro labbra si incontrano di nuovo, questa volta il bacio è molto più violento, si muovono con molta più foga fino a quando non sentono scattare la porta del bagno. Istintivamente si staccano l’uno dall’altro e Nico si ritrova dall’altra parte del divano.

Sulla soglia appare Percy con semplicemente un asciugamano attorno alla vita, i capelli ancora umidi e il petto lasciato in bella vista. Per quanto cerchi di trattenersi, gli occhi di Nico viaggiano istintivamente su quella carne, e per sua sfortuna il calore che ha provato nel basso ventre è ancora presente e più di tutti in quel momento ha bisogno di una doccia fredda.
«Allora ragazzi, che facciamo stasera?»

*Note dell'autrice*: Ve l'ho detto che non ho un metodo di pubblicazione, sto prendendo l'abitudine di avere un paio di capitoli già pronti e quindi quando ne sento "il bisogno" pubblico quello già pronto. Da questo punto in poi la storia diventa un pò più interessante, il week end sta quasi per giungere al termine, ma non siamo ancora alla fine.
Vorrei fare una piccola precisazione, come dice il titolo, questa è la storia di "un adolescente", bene o male durante i 16/17 anni è il periodo in cui si ascolta più il cuore che la testa, quel periodo in cui provi a non curarti di quello che le persone pensano, in più questo Nico non ha avuto sulle spalle tutti i problemi del Nico che realmente conosciamo (tranne la morte di sua madre e sua sorella) e per questo è un pò meno rigido del vero figlio di Ade.
Anyway, aspetto vostre recensioni, su su fatemi capire che vi piace la mia storia <3
  
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