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Autore: Lory221B    27/12/2015    4 recensioni
Sherlock e John vivono nello stesso appartamento ma non si sono mai incontrati. Il solo mezzo per comunicare è la cassetta delle lettere del 221b di Baker Street. Com'è possibile? Sherlock vive nel 2008 e John nel 2010 e incontrarsi non sarà così facile.
Liberamente ispirato dal film "La casa sul lago del tempo"
Genere: Fantasy, Romantico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Niente accade per caso



John era sdraiato a terra, in una stanza semi buia; dalle ampie finestre filtrava la leggera luce del crepuscolo. Sentiva la gola molto secca, fastidiosa conseguenza del narcotizzante che avevano usato su di lui per trascinarlo in quel posto umido e tutt'altro che accogliente.

Sentiva la testa pesante e sapeva di non essere in una bella situazione, eppure non aveva paura, non si era mai sentito così vivo come in quel momento.

- Si alzi dottor Watson, non ho tutta la sera e so che è sveglio - fece la voce di un uomo dietro di lui.

John si girò a fatica, finché non riuscì a vederlo. Alto, distinto, appoggiato all'ombrello in maniera molto snob. Lo fissava con gli occhi freddi ma al contempo speranzosi. John non era per niente intimorito, piuttosto curioso di quella messa in scena.

- Non credo ci abbiano presentati, ma lei sa il mio nome - fece John mettendosi in piedi davanti all'uomo.

- Mi scuso per i modi bruschi, ma non avevo tempo di convincerla a seguirmi. Credo oltretutto, che non l'avrebbe fatto, dato che ha un appuntamento - constatò l'uomo, come se stesse amabilmente dialogando del tempo e non fosse stato l'esecutore di un rapimento in piena regola.

- Lei cosa ne sa? - rispose brusco John, abbastanza infastidito da non essere al ristorante con Sherlock. Avrebbe dovuto mandargli un'altra lettera per fissare un altro incontro, appena fosse sfuggito dal suo rapitore. In effetti, andarsene sano e salvo avrebbe dovuto essere il suo primo pensiero, non di fissare una nuova serata con il suo amico.

- So molto cose - Aggiunse l'uomo e così dicendolo sembrò quasi costernato. - Sherlock non verrà all'appuntamento comunque -

John si sentì come se avesse ricevuto uno schiaffo in faccia. Il detective aveva cambiato idea. In effetti, dopo due anni, non era poi così strano. John avrebbe dovuto immaginarlo, si sentiva un completo idiota. - E ha mandato lei per dirmelo? - chiese, cercando di dissimulare la sua delusione.

- No, non avrebbe potuto - rispose, con una punta di malinconia.

John fece per ribattere ma l'uomo lo zittì - Dottor Watson so delle lettere che vi siete passati attraverso il tempo, per cui sarà più facile credere a quello che sto per dire -

- Ok, la ascolto - rispose, sentendo il tono serio e impaziente dell'uomo.

- Purtroppo l'ho scoperto soltanto ieri. I servizi segreti non funzionano più bene o io sto perdendo colpi. Sarà l'età dopotutto - constatò tra sé. In effetti sembrava come se non avesse un interlocutore da tempo, come se non avesse nessuno con cui parlare. John fissò meglio quell'uomo che doveva avere solo qualche anno più di lui, eppure sembrava molto più vecchio.

- Quando, qualche settimana fa, i miei uomini l'hanno vista  aggirarsi per dei pub in maniera sospetta, hanno creduto fosse tornato il killer dei pub. Purtroppo ci hanno messo molto tempo a riferirmi questa cosa, non la ritenevano poi così importante. Oltretutto, indagando meglio si di lei, era emerso che era in guerra mente il killer agiva indisturbato. Quando finalmente ho letto i vari rapporti, ho visto il suo nome e mi sono ricordato del misterioso corrispondente di mio fratello...-

- Lei è Mycroft? - lo interruppe John - Sherlock mi ha parlato di lei - continuò, quasi allegro di avere davanti il fastidioso fratello di Sherlock.

Il maggiore degli Holmes rise, in maniera un po' vuota - Si, lo immagino. Comunque, ho recuperato gli scatoloni con le vecchie cose di mio fratello e ho letto le sue lettere, così ho scoperto della cassetta magica - fece una pausa, un lungo sospiro prima di continuare - Sta di fatto che mio fratello non potrà essere all'appuntamento perché è morto il 15 febbraio 2009 - fece velocemente, come se così fosse stato più facile da dire.

John restò di sasso - Ma...è domani, insomma intendo. Nel suo tempo, nel tempo delle lettere sarebbe domani, per lui -

- Si, è così - fece pratico Mycroft.

- Come è morto?  Perché non ho trovato notizie nei giornali? - il dottore era disperato, non poteva credere a quello che stava succedendo.

- Hanno trovato il suo corpo bruciato, vicino al porto; hanno dovuto riconoscerlo dai denti, perché non era rimasto molto da identificare. Ho evitato io che finisse sui giornali, non volevo che macabri dettagli fossero pubblicati. I miei genitori non se lo meritano -

- Io posso avvisarlo. Questa cosa si può evitare - fece concitato John, guardandosi attorno e sperando di essere molto vicino a Baker Street.

- Bene dottore, era quello che volevo sentire. E' per questo che l'ho prelevata -

 - Cosa devo dirgli? Di stare a casa e non muoversi? -

- Si e cerchi di essere convincente -

Mycroft lo fissò intensamente, John era la sua unica speranza per rivedere il fratello vivo.

- Portatemi subito a Baker Street - affermò John

John si sedette in auto, a fianco a una moretta che aveva occhi solo per il suo palmare. Carta e penna erano appoggiati sul sedile; John iniziò più volte la lettera, voleva essere convincente ma sapeva che non doveva scrivere niente che avrebbe incuriosito il detective. Quell'idiota era capace di indagare sulla sua stessa morte e finire ucciso comunque.

Quel che ne uscì non lo trovò soddisfacente, ma era troppo preoccupato per pensare ad altro.

14 febbraio 2011

Sherlock riponi attenzione a questa lettera.
Non so come dirtelo ma ho appena saputo da tuo fratello Mycroft, che verrai ucciso domani, il 15 febbraio 2009.
Troveranno il tuo cadavere bruciato. Devi fare la massima attenzione e per nessun motivo recarti al porto. Nessun motivo!
Ti prego, fai attenzione. Voglio rivederti nell'immediato futuro e fare quella cena da Angelo.

Tuo John

p.s. Hai ragione, tuo fratello è davvero fastidioso.

Decise di finire con una battuta, forse più per rallegrare se stesso che Sherlock, e incrociò le dita. 

La limousine lo lasciò davanti all'appartamento e tremante imbucò la lettera.

Al diavolo il continuum tempo e la fisica quantistica. Sapeva che così facendo interferiva nella linea temporale di Sherlock e di tutti quelli che gli erano stati attorno, compreso Mycroft; sapeva che si sarebbe verificato un paradosso salvando il detective perché a quel punto il fratello non sarebbe mai andato a parlare con John e lui non si troverebbe davanti alla cassetta delle lettere supplicando che Sherlock ritirasse quella dannata lettera.

Ma non gli importava, avrebbe affrontato ogni conseguenza. Anche se fossero apparse mostruose creature come i  Reaper (1) di Doctor Who, li avrebbe comunque affrontati.

Passarono le ore e la lettera era ancora lì. John cominciava a sentire gli occhi che pizzicavano. Aveva chiuso in faccia il telefono ai colleghi che lo cercavano per il turno del pomeriggio e a Mary che aveva atteso invano tutta la sera di San Valentino e temeva gli fosse capitato qualcosa.

Niente era più importante in quel momento che attendere la risposta del detective, ma la lettera era ancora lì.

Ogni secondo sperava di vederla sparire, ma più passava il tempo più sentiva che lo Sherlock del 2009 era già uscito e non avrebbe più rimesso piede in Baker Street.

A mezzanotte e un minuto del 16 febbraio era seduto a terra, intento a fissare un punto nel vuoto. Ormai era troppo tardi, nessuno avrebbe ritirato la lettera. L'incantesimo era finito, Sherlock era morto e non aveva nemmeno avuto l'occasione di potergli dire addio.

L'aveva perso prima ancora di averlo conosciuto davvero e solo poco più di 24 ore prima si stava dirigendo da Angelo per mangiare con lui. Non si era mai sentito così svuotato come in quel momento.

Sospirando si alzò in piedi e mise un passo davanti all'altro. Prima di chiedere la porta del 221B, riguardò un'ultima volta la cassetta e non trattenendo le lacrime disse solo - Mi dispiace Sherlock, non sono riuscito a salvarti questa volta -


... CONTINUA...


(1) Episodio 1x08 "Il padre di Rose"

***** *****

Angolo autrice

Ho sentito di dover scrivere continua per tranquillizzarvi, non finisce così.
Sono contenta di aver finito questo capitolo, ero un po' in dubbio su alcune cose, ma spero che alla fine tutto fili.
Se non pubblicassi altro prima dell' 1 gennaio, vi auguro un buon 2016 ma soprattutto buona visione dello special!!!
   
 
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