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Autore: YoongiYah    27/12/2015    12 recensioni
"Yoongi rise, pensando che il suo momento sarebbe potuto arrivare presto, finalmente. Solo non con la persona che immaginava all'inizio, ma con il ragazzo giusto"
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jung Hoseok/ J-Hope, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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I.

 

 

Hoseok non riusciva a prestare attenzione alla lezione di storia della musica, tanto per cambiare. Non gli era proprio possibile ma in fondo, si diceva, nessuno avrebbe potuto dargli torto. Insomma, chi poteva davvero ascoltare tutte quelle stupidaggini sul melodramma che il professor Kim stava propinando alla sua classe quando lì, a pochi banchi di distanza, era seduta la creatura più affascinante che avesse mai messo piede sulla Terra?!

Min Yoongi.

Hoseok lo aveva notato già dalla seconda lezione del corso, unica materia, facoltativa per lui, che avevano in comune nei loro diversi piani di studi. Quella volta, Yoongi era seduto qualche posto più dietro. Il professor Kim aveva fatto una domanda, qualcosa sul ritardo musicale ai tempi del Medioevo o roba del genere -non era proprio convinto di essere interessato alla materia, le prime lezioni aveva deciso di seguirle per curiosità- e nessuno aveva saputo rispondere, all'inizio. Poi si è sentita una voce, profonda e calda, da brividi -brividi buoni, molto, molto buoni- che, con tono strascicato, quasi come se stesse facendo un favore al mondo intero, diede la risposta giusta. Dopo aver visto il professore inarcare un sopracciglio e sorridere, guardando in un punto preciso alle sue spalle, Hoseok decise di voltarsi e dare un volto a quella voce. Fu come prendere la scossa e in quel momento fu sicuro che non avrebbe mai mancato una lezione di storia della musica. A suo parere, quello era il ragazzo più interessante su cui avesse mai posato gli occhi, a partire dai capelli color verde menta fino ad arrivare a quelle vecchie Converse tutte scolorite. E dopo che il professor Kim disse "Molto bene, signor...?" e lui rispose "Yoongi. Min Yoongi" Hoseok pensò che quella era la conferma che l'amore a prima vista, a cui lui in realtà aveva sempre creduto, esisteva eccome.

Ed ora erano ormai arrivati alla seconda parte del programma della materia, che lo annoiava sempre di più, ad ogni nuovo argomento che il professore -professore che non gli piaceva nemmeno, a pelle- tirava fuori, il suo primo voto era sufficiente, ma davvero basso, tanto basso da poter diventare un'insufficienza con un mezzo punto in meno, ma si rifiutava di lasciarla o di cambiare corso e aggiustare il piano di studi. Non se questa gli permetteva di passare quattro ore a settimana nella stessa aula con lui.

Hoseok aveva letteralmente iniziato a vivere per quelle quattro ore, non pensava ad altro che a quelle due ore il martedì mattina e alle due del venerdì pomeriggio. La sua esistenza ruotava intorno ad esse, scandivano letteralmente le sue giornate e quando arrivavano, le passava non ascoltando il professore o a prendere appunti, bensì ad osservare Yoongi, che al contrario di lui sembrava davvero interessato, se non appassionato, alla materia.

 A volte si sentiva un po' un maniaco, effettivamente, ma altro non poteva fare. Non ci aveva mai parlato con Yoongi. Non perché non ci avesse mai provato o perché morisse di imbarazzo al solo pensiero -Hoseok non era esattamente un tipo timido che provava vergogna, se non per poche cose- ma perché l'altro ragazzo sembrava quasi...inavvicinabile. Non lo aveva mai visto parlare con nessuno, nemmeno una volta. Né tantomeno concedere una seconda occhiata a qualcuno, neanche per sbaglio.

Così si era deciso che sarebbe rimasto ad aspettare l'occasione giusta, quella che gli avrebbe permesso di entrare nella vita dell'altro, per poi... Non lo sapeva ancora, intanto aspettava quell'occasione sognandola ad occhi aperti. Ed era esattamente quello che stava facendo in quel momento mentre, praticamente steso sul banco, guardava Yoongi prendere appunti su solo Dio sapeva quale scemenza quel tizio stava blaterando sul noiosissimo melodramma.

"Sul melodramma in realtà ci sarebbe così tanto da dire che non potremmo mai affrontare questo argomento seriamente, non entro la fine del semestre. Per questo ho deciso di farvi lavorare a coppie. Ogni coppia dovrà scegliere un compositore e un'opera differente, prepararne una presentazione ed esporla poi al resto della classe. Verrete valutati e il voto farà media con quello della seconda parte del programma, e quindi inciderà per un terzo anche nel voto finale e definitivo"

Hoseok quasi cadde dalla sedia attirando l'attenzione di tutti quelli che erano seduti nelle sue vicinanze. Il viscido, odiosissimo professore gli aveva appena porto su un piatto d'argento l'occasione che stava aspettando da mesi. Anche se, a giudicare da come Yoongi stava guardando il signor Kim, con gli occhi ridotti a due fessure, era sicuro che l'altro ragazzo non ne fosse esattamente entusiasta.

 

 

Decise di colpire subito. Gli avrebbe chiesto di fare coppia con lui non appena la lezione fosse conclusa, di modo che nessuno lo avrebbe potuto precedere così da avere più possibilità. Era perfetto, tanto da avergli fatto quasi cambiare idea sul professore. Solo per un attimo, magari.

Quando gli studenti vennero congedati, Hoseok non perse tempo a rimettere tutte le cose nel suo zaino per dirigersi a velocità della luce verso Yoongi. Peccato però che quest'ultimo fu più veloce di lui a fare lo stesso per poi avvicinarsi alla cattedra.

Supponendo che dovesse chiedere qualche chiarimento al docente, rimase allora ad aspettarlo al di fuori dell'aula, appoggiato alla porta, così da potergli fare la sua proposta non appena fosse uscito. L'attesa gli sembrò durare una vita; Hoseok ebbe quasi l'impressione che Yoongi, per parlare col signor Kim, aspettò che fossero usciti proprio tutti.

 

E quello che sentì gli sembrò davvero il discorso più strano tra docente e studente.

"A volte credo che tu abbia queste idee per farmi dispetto"

"Yoongi non possiamo parlare qui, lo sai. E vorrei farti notare che in realtà ti sto aiutando. Vi sto facilitando le cose e dimezzando il programma. Dovresti ringraziarmi"

"Certo, come no"

"Devo andare ora. Non tenermi il broncio, dai"

"Ci vediamo dopo?"

"Io...non lo so. Ti scrivo, ok?"

 

Hoseok non ci aveva capito niente. Quello scambio di battute era davvero, davvero, strano ma in quel preciso istante non poteva neanche dargli troppo peso. Il professore era uscito velocemente dall'aula e poco dopo Yoongi lo seguì, andando però nella direzione opposta.

Il suo momento, quello che aspettava da settimane, era finalmente arrivato. Prese un respiro profondo e lo chiamò a gran voce "Min Yoongi!"

Si diede dell'imbecille non appena vide l'altro sobbalzare e poi girarsi con un'espressione scettica sul volto, assieme a tutte le persone che si trovavano in quello stesso corridoio.

"Ci conosciamo?"

Non poté nemmeno sentirsi offeso perché in realtà un po' se l'aspettava "Ehm sì. Cioè no. Non proprio, ecco"

Si sarebbe insultato ancora se l'altro non avesse sbuffato una mezza risata che non riuscì proprio a non definire estremamente carina.

"Non sembri convinto"

Nella sua immaginazione, questa conversazione era sembrata molto più facile. E lui stesso era sembrato molto più brillante. Prese il secondo respiro profondo e ricominciò "Mi chiamo Jung Hoseok, frequento anche io storia della musica del professor Kim. Mi stavo chiedendo se ti andava di fare quella presentazione insieme a me"

Yoongi sorrise -o ghignò, Hoseok era ancora indeciso "Te lo stai chiedendo o me lo stai proponendo?"

Ci pensò un attimo. Di troppo, probabilmente "Te lo sto proponendo, suppongo. Credo? Giuro che solitamente sono più sveglio!"

E l'altro rise. Fu la prima volta che sentì la risata di Yoongi, con la bocca leggermente aperta e la testa buttata all'indietro, e quello gli sembrò il momento più bello di tutta la sua vita.

"Ok, mi fido. Va bene, comunque. In ogni caso con qualcuno dovrò pur lavorare"

Hoseok lo guardò tirare fuori dalla sua tracolla un quaderno, scrivere velocemente qualcosa, strappare la pagina e porgergliela.

"Questo è il mio numero. Più tardi mandami un messaggio così possiamo decidere l'argomento e quando iniziare a lavorare"

Il briciolo di raziocinio che gli era rimasto morì in quell'istante. Aveva il suo numero.

"Io...sì. Sì, ti scriverò sicuramente"

"Allora ci sentiamo dopo, Jung Hoseok"

Con gli occhi fissi puntati sulla sua schiena, Hoseok pensò che sarebbe potuto morire ascoltando la voce di Yoongi pronunciare il suo nome.

 

 

---

 

 

Il cellulare di Yoongi vibrò all'improvviso, riportando il proprietario alla realtà. Dopo aver strofinato il viso sul cuscino aprì gli occhi e vide che Seokjin si era già rivestito di tutto punto, con tanto di cravatta "Te ne stai già andando?"

"Te l'ho detto, questa sera non posso proprio fare tardi. I miei suoceri vengono a cena e non voglio far diventare mia moglie ancora più insopportabile"

Yoongi si mise seduto e, senza distogliere lo sguardo dall'uomo, cercò di recuperare a tentoni il telefono, che aveva precedentemente lasciato sul comodino "Mi sembra l'occasione giusta per non tornarci e rimanere con me"

Seokjin sospirò e si sedette accanto a lui. Dopo essersi avvicinato abbastanza da far toccare le loro fronti mise una mano sul collo del ragazzo e gli carezzò affettuosamente le punte di quegli improbabili capelli verdi "Le parlerò, lo sai. Ma non è questo il momento"

Dopo avergli lasciato un bacio sulle labbra si rialzò, raccogliendo la giacca da terra, senza nemmeno aspettare la risposta del ragazzo.

"E' solo che...stiamo insieme da quattro mesi e non facciamo mai niente"

Si morse il labbro inferiore, sperando che l'altro ricambiasse il suo sguardo. Quando si rese conto che non sarebbe mai successo, rinunciò. Riprese il telefono e ne sbloccò lo schermo, visualizzando il messaggio che aveva un numero sconosciuto come mittente "Ciao Yoongi, sono Hoseok! Puoi contattarmi quando vuoi per decidere come procedere con la presentazione. Non vedo l'ora di poter lavorare con te"

Non riuscì a trattenere una risatina che attirò l'attenzione di Seokjin "Che hai da ridere adesso?"

"Solo un messaggio. Dal mio compagno per quella stupidissima presentazione che ci hai dato da fare"

L'uomo, incuriosito, inarcò un sopracciglio "Ne hai già trovato uno, davvero? Chi è?"

Yoongi, dopo essersi rinfilato la maglietta, scrollò le spalle "E'stato lui ad aver trovato me. Si chiama Jung Hoseok e a quanto pare sembra anche molto entusiasta"

A quel punto fu Seokjin a ridere "Ci credo. Me lo ricordo, alla prima parte dell'esame non gli ho dato un'insufficienza per pietà. Probabilmente vorrà che tu faccia tutto il lavoro"

Quelle parole punsero "Magari ha veramente solo voglia di poter lavorare con me, almeno lui. Non mi sembra tanto improbabile"

"Non lo è, ma vista la sua prova d'esame mi sembra più probabile che voglia solo un buon voto"

L'uomo si chinò nuovamente per tornare all'altezza del viso del ragazzo e dopo averlo baciato gli disse "Mi faccio sentire domani se non posso stasera. Ti amo"

Yoongi non fiatò, non avrebbe neanche fatto in tempo a rispondergli con quel "Anche io" che aveva sulla punta della lingua: quando riaprì gli occhi, che si erano automaticamente chiusi quando le labbra dell'altro avevano toccato le sue, Seokjin aveva già lasciato la stanza e la prossima cosa che sentì fu la porta dell'appartamento chiudersi. Si lasciò cadere all'indietro ributtandosi sul cuscino e, dopo aver sospirato, si chiese quando sarebbe arrivato il suo, di momento.

 

 

 

 

II.

 

 

Hoseok non era riuscito a dormire, la notte passata. Aveva iniziato ad agitarsi dopo che Yoongi gli aveva risposto a quel messaggio, dicendogli che il giorno dopo avrebbe avuto due ore libere tra le lezioni e che, se anche lui lo fosse stato, si sarebbero potuti incontrare. Dopo aver cacciato fuori un urlo di giubilo ed aver a malapena sentito le prese per il culo di Jimin e Jungkook, gli rispose che certo, anche lui era libero -il che non era esattamente vero, ma una lezione di sociologia poteva anche saltarla per cause di forza maggiore- e da lì in poi fu la fine. La gioia iniziale fu presto sostituita dall'ansia. Cosa gli avrebbe dovuto dire? Come avrebbe potuto far colpo su di lui se non sapeva nemmeno cosa dovevano fare? Cosa avrebbe dovuto portarsi dietro? Cosa doveva indossare? L'ansia diventò presto panico e le prese per il culo del suo amico -traviato dal suo demoniaco fidanzatino- moltiplicarono. Si disse che ci avrebbe pensato la mattina dopo, aveva tempo per farlo dato che con Yoongi aveva appuntamento dopo le dieci, e dormirci su lo avrebbe sicuramente aiutato.

Certamente.

Continuò a rigirarsi sul letto e quando all'improvviso realizzò che al mattino avrebbe avuto delle occhiaie orribili che sarebbero arrivate al mento la disperazione raggiunse il picco massimo. Si alzò dal letto e svuotò l'armadio, cercando qualcosa di decente da poter mettere: se avesse iniziato a prepararsi prima, forse sarebbe riuscito ad uscire di casa in tempo, ovvero entro le sei ore. Riuscì a calmarsi solo quando Jungkook, che sembrava  essere stato buttato fuori dal letto -e probabilmente non lo sembrava e basta- spalancò la porta della camera, raccolse da terra una maglietta e un paio di jeans e glie li lanciò in faccia sibilando "Vi dovete vedere in biblioteca, che cazzo ti vuoi mettere, un vestito? Falla finita, c'è gente che sta cercando di dormire qui!" A quel punto decise che forse, per un paio d'ore almeno, se ne poteva anche stare buono a letto -per il bene delle sue occhiaie, non di certo perché si era fatto spaventare dal moccioso.

 

Ed ora era lì, fuori dalla biblioteca, con soli dieci minuti di anticipo e due caffè da portar via in mano e con indosso le stesse cose che Jungkook gli aveva suggerito -aveva capito che da solo non sarebbe stato in grado di scegliere, questa volta- e più agitato che mai. Aveva sognato l'occasione di poterlo conoscere così tante volte che ora che era arrivata davvero ancora non riusciva a crederci. Soprattutto perché in nessuno dei suoi sogni dovevano preparare uno stupido compito su un qualcosa che lui non aveva nemmeno capito cosa fosse, ma non si sarebbe di certo messo a fare lo schizzinoso proprio ora.

Quando intravide da lontano una chiazza verde menta che si stava muovendo nella sua direzione sentì il cuore sul punto di esplodere. Esplosione che avvenne nel momento in cui Yoongi gli si parò davanti e gli sorrise, salutandolo con un "Ciao Hoseok"

Non ci si sarebbe mai abituato.

"Buongiorno" Gli porse uno dei bicchieri che aveva in mano "Questo è per te. Ieri mi hai detto che prima di venire qui saresti andato a lezione e ho pensato che ne avresti avuto bisogno"

Hoseok scoprì un'altra cosa di Yoongi che lo avrebbe reso completamente folle, prima o poi. Ne aveva contate sei fino ad ora, adesso erano sette: la voce, i capelli, i piercing, le mani, il sorriso, la risata e la sua espressione sorpresa.

"Oh. Io...grazie. Che cos'è?"

Hoseok sorrise "Caffè alla nocciola"

L'espressione sorpresa, con quegli occhietti leggermente spalancati, non abbandonò il viso dell'altro.

"Come fai a sapere che è il mio preferito?"

"Vorrei poterti dire una cosa tipo 'capisco le persone con un solo sguardo' e fare lo splendido, ma la realtà è che qualche tempo fa ero dietro di te in fila alla caffetteria e ti ho sentito ordinarlo. Te l'ho preso perché sapevo l'avresti gradito ma non immaginavo fosse il tuo preferito"

"Questo è...molto carino. Ma soprattutto inquietante. Dovrei scappare a gambe levate adesso?"

Nella sua testa, Hoseok sentì Jimin e Jungkook ridere di lui a crepapelle.

"Cos-no! Ti giuro che non sono un molestatore! Volevo solo farti una gentilezza"

Abbassò lo sguardo, puntando gli occhi all'asfalto. Il suo spirito, però, si rianimò un poco quando sentì Yoongi ridere "Ok allora. Grazie per la gentilezza Hoseok"

Non riuscì a trattenere un sorriso.

 

Una volta entrati, Hoseok seguì Yoongi, che si diresse subito verso uno dei tavoli liberi. Lo guardò tirare fuori il suo portatile dalla tracolla ed accenderlo e quando prese posto su una delle sedie fece altrettanto, mettendosi accanto a lui.

"Visto che sei stato tu a chiedermi di lavorare assieme, inizia tu"

Quel sorriso era davvero carino. Hoseok era convinto che avrebbe potuto passare giornate intere a guardarlo. Il problema è che in quel momento l'altro ragazzo si aspettava che facesse altro. Cosa, però, non gli era chiaro.

"Cosa dovrei iniziare?"

"Dimmi a cosa stavi pensando. Hai un compositore o un'opera in mente?"

Hoseok sbatté le palpebre un paio di volte, perplesso "Ehm...no"

Fu il turno di Yoongi per sbattere le palpebre. Hoseok aveva fatto bene ad agitarsi la sera prima.

"Oh, ok. Io avevo pensato a Il Flauto Magico. Ti piace?"

Avrebbe voluto tanto poter tirare fuori dal nulla una pala ed iniziare a scavarsi la fossa.

"Io non ho sinceramente idea di cosa sia"

Data l'espressione allucinata di Yoongi, avrebbe anche pagato Jungkook per farsela chiudere per sempre, la fossa. Con lui dentro, ovviamente.

"Mozart?"

"Sì lui lo conosco!"

La situazione cambiò radicalmente "Oddio, tu vuoi davvero che io faccia tutto il lavoro! Senti, non ho intenzione di farmi prendere per il culo, intesi? Se non hai voglia di preparare l'esame non sono affari miei, sei libero di fare quello che vuoi ma non pensare che io sia qui per fare le cose al posto tuo e-"

Yoongi si alzò di scatto e fece per riprendere le sue cose. Hoseok, istintivamente, gli prese una mano, cercando di fermarlo "Aspetta Yoongi, frena! Non stanno così le cose. Io non so niente di questa roba, è vero, ma non ho mai pensato di farti fare tutto da solo. Ok, probabilmente dovrai essere molto chiaro quando ne parli ma io voglio collaborare. Voglio lavorare con te"

A quelle ultime sue parole, Hoseok vide tutti i tratti del viso dell'altro collaborare per formare un'espressione serissima. La sua lista si doveva allungare ancora. E siamo a otto, tendenti all'infinito probabilmente. Le labbra avevano formato una linea sottile e le sopracciglia erano aggrottate.

"Perché?"

Yoongi non aveva cercato di liberarsi dalla sua presa ed Hoseok fece finta di niente "Cosa?"

"Perché io? Fino a ieri non sapevo nemmeno della tua esistenza"

A quel punto Hoseok decise che poteva anche dirgli una mezza verità. E tastare un po' il terreno.

"Perché credo tu sia estremamente interessante. L'esame non c'entra"

Dopo una serie di secondi che gli parvero infiniti Yoongi sospirò, lasciò andare la mano di Hoseok e si rimise seduto.

"Allora. Il Flauto Magico"

E questa se l'era giocata bene, più o meno. Doveva solo evitare di rovinare tutto ancora.

 

 

---

 

 

Yoongi non aveva smesso di sentirsi strano nemmeno per un secondo, dopo le parole di Hoseok. Si erano ormai salutati e lui era anche andato a seguire l'altra sua lezione di quella mattina e poi a comprare qualcosa per pranzo, ma quella sensazione alla bocca dello stomaco, dopo qualche ora, non si era affievolita neanche un po'. E non riusciva a smettere di pensarci nemmeno in quel momento, quando in realtà stava cercando di raggiungere Seokjin nel suo ufficio.

Quando bussò alla porta e l'altro gli aprì cercò comunque di far finta di niente, mostrandogli la busta col pranzo da asporto con un sorriso "Sorpresa!"

Seokjin lo prese bruscamente per una spalla e lo tirò dentro la stanza "Quante volte ti devo dire che non possiamo farci vedere qui insieme?"

Yoongi, per risposta, si divincolò e si lasciò cadere malamente sulla sedia dalla parte opposta della scrivania "Potrei semplicemente essere uno studente che deve parlare col suo professore, non ci sarebbe niente di strano"

"In quel caso non dovresti presentarti con il pranzo gridando 'sorpresa!'"

Yoongi alzò gli occhi al cielo. Aspettò che l'uomo si mise sulla sua sedia ed iniziò a tirare fuori le cose dalla busta. Ignorando, ovviamente, il suo commento.

"Non ti sei fatto sentire, né ieri né stamattina. Avevi detto che lo avresti fatto"

Gli porse comunque quello che aveva preso per lui e Seokjin, invece che prendere quelle, gli prese la mano "Lo so, mi dispiace ma è stato un vero inferno ieri sera a casa e stamattina non lo è stato di meno il lavoro. Ti avrei chiamato più tardi"

La prima cosa che Yoongi pensò fu che quella era la stessa mano che aveva tenuto Hoseok un paio di ore prima.

"Ok. non voglio sentire niente su tua moglie o la tua serata a casa, oggi. Non fa niente"

Ritirò il braccio ed estrasse il suo hamburger dalla busta, senza dire altro.

Seokjin gli sorrise "A te come sta andando la giornata?"

Dopo aver ingoiato il primo morso gli rispose "Tranquilla. Ho avuto due lezioni e mi sono visto con quel ragazzo per scegliere su cosa fare la presentazione"

L'uomo a quel punto rise "Quindi è per questo che sei di cattivo umore"

Yoongi non si preoccupò di alzare lo sguardo dal suo panino. O di rispondergli, giusto per fargli capire che no, non era dovuto a questo il suo cattivo umore. Almeno non quello -la sensazione strana era un altro discorso.

"Siete giunti ad una conclusione?"

Ancora non lo guardò "Il Flauto Magico"

Seokjin rise di nuovo, con più gusto "Oh, mia Pamina! Mozart? Non è un po' troppo rischioso? Hai bisogno di materiale?"

"Pamina è una donna, idiota. Non è rischioso, non per me. E ce la faccio da solo, grazie tante"

"Sbruffone. Mi piace quando sei così sicuro di te. Vieni qui"

A quelle parole Yoongi non poté fare a meno di sciogliersi, almeno un po' "E' per questo che siamo in questa situazione, no?" si alzò e raggiunse l'uomo, che se lo tirò sulle gambe. Fece per baciarlo quando sentirono un telefono squillare.

"Scusami. Devo controllare, potrebbe essere importante"

Yoongi si rialzò, tornando alla sua parte della scrivania "Ovviamente"

Quando poi vide l'uomo rialzarsi capì immediatamente che, anche per oggi, si sarebbe dovuto accontentare di quel breve incontro.

" Mi dispiace Yoongi, devo-"

"Si, lo so. Devi andare, è urgente e non puoi fare tardi. Come sempre"

Raccolse da terra la sua cartella e si diresse verso la porta, senza salutare. Seokjin, però, lo fermò prima che potesse aprirla, e lo baciò. Un bacio intenso e passionale.

"Ti giuro che mi farò perdonare il prima possibile"

Yoongi, dopo che fu libero di andare, pensò che lo aveva già fatto. Ma non glie lo avrebbe lasciato scoprire facilmente.

Solo allora si rese conto che, nel bene e nel male, Seokjin era in grado di concentrare su di sé tutta la sua attenzione. Quella strana sensazione era finalmente sparita.

 

 

 

 

III.

 

 

Dopo quasi quarantotto ore precise, Yoongi e Hoseok si sarebbero finalmente rivisti per la prima volta dopo quel loro primo incontro in biblioteca, proprio durante una delle lezioni del professor Kim. Come sempre, quando Hoseok entrò in aula, vi trovò già l'altro ragazzo, avvolto in quella sua solita aurea un po' misteriosa. Se ne stava in disparte, seduto in un angolo e con gli auricolari alle orecchie, come a voler dire che voleva essere lasciato in pace. E il messaggio arrivava sempre bene a tutti dato che, in effetti, nessuno gli rivolgeva mai la parola -cosa reciproca, comunque. Quella volta, però, Hoseok si era convinto a fare un passo in avanti e tentare ancora di più la sua sorte. Gli si avvicinò lentamente e poi cercò di attirare la sua attenzione posandogli delicatamente una mano sull'avambraccio. Yoongi sobbalzò comunque ma lo vide anche rilassarsi quando si girò nella sua direzione, togliendosi uno degli auricolari.

"Dio, Hoseok! Mi hai fatto prendere un colpo, non ti avevo visto!"

Hoseok cercò di sorridergli con fare rassicurante "Scusami, non volevo spaventarti. Posso mettermi vicino a te?"

Yoongi non parlò, tolse semplicemente la sua tracolla dalla sedia accanto alla sua. Hoseok ci si fiondò subito.

"Ho fatto le ricerche che mi hai detto di fare e ho letto la trama dell'opera"

Hoseok si era impegnato sul serio per fare bella figura con l'altro. O perlomeno per recuperare la figuraccia che aveva fatto due giorni prima. Non era sicuro che ci sarebbe riuscito.

"Bene! Ti è piaciuta?"

Appunto.

"Io... Sinceramente? No. Più che altro non credo di averla capita. Che diavolo è un uccellatore?"

"Oh. Ok allora, possiamo sceglierne un'altra. Non ci sono problemi"

Probabilmente era una cosa stupida per lui che della materia non gli interessava nulla, ma era evidente che Yoongi ci teneva e che ci era rimasto male. Quando era con questo ragazzo Hoseok aveva una costante voglia di potersi picchiare da solo.

"No Yoongi! Non voglio cambiare opera. Il Flauto Magico mi va benissimo, davvero. Devo solo... Entrarci, ecco"

Il viso di Yoongi si illuminò al punto che Hoseok avrebbe voluto baciarlo.

"So dove poter recuperare il dvd di una delle più recenti e migliori messa in scena, magari può aiutarti"

Era convinto che no, ascoltare soprani e tenori gorgheggiare testi incomprensibili non lo avrebbe aiutato per niente a capire quella roba ma alla parola dvd non poté non venirgli in mente una proposta. E non poté nemmeno trattenersi dal fargliela.

"Potremmo guardarlo insieme. Magari sarà più facile"

Cercò di decifrare i pensieri dell'altro dalla sua espressione ma l'unica cosa che ci vide fu un totale smarrimento. E non riuscì nemmeno ad avere una risposta perché nel momento in cui Yoongi aprì bocca per dire un "...io -" il professore entrò in aula e senza nemmeno salutare iniziò a spiegare.

 

Per quanto Hoseok si sforzasse, stare attento durante quelle lezioni gli risultava impossibile. E non poteva nemmeno fare quello che faceva di solito per passare il tempo, ovvero guardare Yoongi da lontano. Innanzitutto perché non erano lontani -non che la cosa gli dispiacesse, chiaro- e poi sarebbe stato troppo palese; aveva già fatto la figura del maniaco col caffè alla nocciola, non poteva proprio rischiare ancora. Ad un certo punto della lezione, come sempre, si ritrovò praticamente steso sul banco e con uno sbuffò mise pure la testa sulle braccia, poggiate a loro volta sul tavolino.

"Che stai facendo?"

A quel sussurro, inclinò leggermente la testa nella direzione di Yoongi, senza però alzarsi. Lo vide guardarlo con aria scettica: quel suo bel nasino si era arricciato tutto e Hoseok si chiese come fosse possibile essere così perfetti in ogni movimento o espressione. Sarebbe diventato davvero folle, molto presto.

"Mi annoio"

 "Potresti ascoltare il professore"

Hoseok rise appena "E' proprio lui ad annoiarmi"

Yoongi aprì la bocca, sul punto di dire qualcosa, ma la richiuse subito. Scosse la testa e si rigirò, ricominciando a prendere appunti. Si concesse allora qualche minuto per guardarlo, guardarlo davvero, così da vicino. Poteva notare delle sue sfumature che da lontano non aveva mai notato. Come il fatto che, quando era estremamente concentrato, aggrottava le sopracciglia, facendo formare delle piccole rughette al centro di esse, e si mordeva il labbro inferiore. Aveva ormai perso il conto di quello che andava appuntato sulla sua lista ma non aveva nemmeno più importanza. Era sicuro che ogni singola cosa che lo riguardasse gli piacesse da impazzire.

 

Quando il professor Kim concluse la lezione Yoongi si alzò rapidamente e rimise alla rinfusa le sue cose nella borsa. Hoseok non si mosse dalla sedia.

"Quindi... Questo dvd?"

Yoongi s'immobilizzò col quaderno ancora in mano "Uhm, giusto. Io... Non lo so? Appena riesco a recuperarlo ti scrivo e poi vediamo, ok? Scusami, devo scappare adesso"

Rimanendo ancora seduto, Hoseok seguì con Yoongi, che si era precipitato fuori dall'aula di corsa. Decise che comunque non poteva lamentarsi, almeno non gli aveva detto di no.

 

 

---

 

 

Come tutti i venerdì pomeriggio, Yoongi e Seokjin s'incontrarono poco dopo la lezione. L'appuntamento era nelle vicinanze, ma non troppo, dell'università: Yoongi aspettava che l'uomo lo passasse a prendere con la macchina e da lì si dirigevano insieme al piccolo appartamento del ragazzo.

Una volta arrivati Seokjin non perse tempo. Catturò le sue labbra e lo spinse contro la porta, immobilizzandolo. Da lì, dopo avergli fatto allacciare le gambe intorno alla sua vita, lo portò in camera da letto, dove lo spogliò e letteralmente lo travolse.

 

Quando i respiri di entrambi si regolarizzarono Yoongi si arrampicò sul petto dell'uomo e nascose il viso nell'incavo del suo collo "Mi sei mancato" Seokjin, in risposta, mugolò semplicemente e lo strinse con le braccia. Passarono così alcuni minuti, in silenzio, fino a che il ragazzo non tirò su la testa e guardandolo gli disse "Puoi portarmi il dvd della rappresentazione del Flauto Magico?"

Seokjin, invece, gli occhi non li riaprì "Non avevi detto che non ti serviva niente?"

A Yoongi scappò un risolino "A me no. Hoseok ha qualche difficoltà"

"Immagino" a quel punto anche Seokjin riaprì gli occhi e si tirò anche un po' su, così da non essere del tutto steso e poter vedere bene l'altro "Ti sei reso conto che ha una cotta per te, vero?"

Yoongi scoppiò a ridere e si tirò su a sua volta, mettendosi seduto "Che cosa?"

"Non ti sei davvero accorto che ha passato due ore a guardarti oggi?"

Il sorriso di Yoongi, allora, si addolcì un po' "Sei geloso?"

Seokjin si alzò dal letto e iniziò a rivestirsi "Di un ragazzino senza cervello? Figurati"

Il sorriso si cancellò completamente dal viso del ragazzo e venne sostituito da un'espressione incredula, quasi offesa "Quindi qualcuno o deve voler sfruttarmi per andare bene all'esame o deve essere talmente stupido da avere una cotta per me per poter chiedermi di lavorare insieme, giusto?"

Seokjin, senza smettere di riabbottonarsi la camicia, sospirò spazientito "Ti prego, ne ho già una a casa di isterica, non iniziare anche tu"

"Dovresti tornare da lei allora"

Dopo aver rimesso anche la giacca, Seokjin tentò di salutare l'altro con un bacio, ma questi si scansò. Cercando di rimediare allora disse "Domani vengo appena posso. Ti porto anche il dvd"

"Vaffanculo"

L'uomo si arrese e si limitò a dargli un bacio sulla fronte e dopo avergli detto un "Ci vediamo domani" lo lasciò da solo, ancora una volta.

Yoongi, nonostante non fosse troppo tardi, decise di rimanere a letto quella sera. Prima di addormentarsi si chiese se anche Seokjin lo trovasse almeno un po' interessante, come gli aveva detto di farlo Hoseok.

 

 

 

 

IV.

 

 

Hoseok, il sabato pomeriggio, rilesse il messaggio che Yoongi gli aveva mandato almeno un centinaio di volte, prima di rispondergli, giusto per assicurarsi che non fosse solo un brutto scherzo giocatogli dalla sua immaginazione. O da Jungkook. Ma quando si rese conto che, alla centunesima lettura, il testo non sarebbe cambiato da "Sono riuscito a trovare il dvd che ti dicevo. Hai ancora voglia di guardarlo insieme?" digitò di fretta una risposta, scrivendogli che era ovvio che ne aveva ancora voglia e che lui sarebbe stato il benvenuto in casa sua in qualsiasi momento, e attese col telefono in mano per quasi un'ora fino a che, a sua volta, non ricevette una semplice risposta, una frase di sole quattro parole che avevano messo in moto la modalità corsa frenetica del suo cuore.

"Domani sera sono libero"

 

Aveva organizzato tutto. La piccola ma confortevole zona giorno era stata pulita e ordinata, il lettore dvd, in realtà di proprietà di Jimin, era collegato alla televisione e proprio Jimin era stato buttato fuori di casa, cercando rifugio tra le braccia del suo Kookie. Era andato anche a comprare qualche stuzzichino e qualche bibita, da bravo ospite qual'era.

Fino a che non sentì il citofono del portone d'ingresso suonare, comunque, non smise di spostare ogni più piccolo oggetto. Quando spinse il pulsante per aprirgli sentì le mani iniziare a sudargli. Non era mai stato tanto agitato in vita sua, forse nemmeno quando si erano dati appuntamento in biblioteca.

Lo aspettò alla porta e, non appena lo vide salire anche l'ultimo gradino, lo accolse "Ciao Yoongi, vieni dentro e accomodati, fai pure come vuoi"

Yoongi si guardò intorno e, mentre si liberava dalla tracolla e dal suo giacchetto di pelle disse "Questo posto è davvero carino. Decisamente meglio del mio bilocale"

Hoseok gli sorrise "In realtà me lo posso permettere solo perché lo divido con un altro ragazzo. Ci siamo conosciuti proprio qui, all'inizio dell'anno accademico. Fortunatamente abbiamo fatto amicizia subito"

"Quindi c'è anche lui adesso in casa?"

"No, in realtà. E' uscito col suo ragazzo"

"Bene"

Hoseok non riuscì a decifrare l'espressione di Yoongi, questa volta.

 

Si erano seduti a terra, dopo aver sistemato dei cuscini a mo' di piccolo divano improvvisato, ed avevano iniziato a guardare la rappresentazione.

"Quindi Monostato si allea con la regina cattiva perché lei gli ha promesso la figlia Pamina in sposa?"

"Sì. Tradisce Sarastro per allearsi con la Regina della Notte in cambio della mano della principessa, che cerca di ammaliare"

"E Sarastro rapisce la principessa ma in realtà lo fa solo per proteggerla"

"Precisamente"

"Ma Pamina è innamorata del suonatore di piffero"

"Pamina è innamorata di Tamino, che suona il Flauto di Pan"

"E la salva da Monostato e dalla Regina"

"Esatto"

"Ma ti piace davvero questa roba?"

Yoongi si mise a ridere, tanto da doversi tenere la pancia con le braccia. Per Hoseok fu quello il vero spettacolo quella sera. Non che lo avesse fatto ridere con intenzione, ma fu certo di aver comunque fatto benissimo.

Riprese fiato e poi rispose "A me sì. E' una favola, con la sua interpretazione e la sua morale. Non è che ci sia molto da capire"

"Sarà. Comincio a credere che non facciano proprio per me queste cose"

Yoongi mise in pausa il video, stoppando una serie di latrati incomprensibili alle orecchie di Hoseok.

"Ma tu che cosa studi? Qual è il tuo corso di laurea?"

"Scienze politiche. Voglio diventare un'assistente sociale e poter aiutare le famiglie in difficoltà"

Yoongi lo stava guardando attentamente. Hoseok si sentiva quasi in soggezione.

"E perché stai preparando l'esame di storia della musica?"

Hoseok puntò gli occhi al pavimento. Si stava sentendo davvero stupido "Mi servivano dei crediti extra con una materia facoltativa. Nell'indecisione mi sono detto perché no, la musica piace a tutti. Non mi aspettavo proprio questo tipo di programma. E nemmeno un professore del genere"

"Che problema hai col professore?"

"Non lo so. C'è qualcosa in lui che non mi piace per niente, è una sensazione a prima vista"

"E perché non hai lasciato la materia e provato con un altra? Potevi farlo. Anzi, credo tu sia ancora in tempo"

Tornò a fissare il pavimento. Non aveva abbastanza coraggio per guardarlo negli occhi e dirgli "Ho trovato comunque un motivo valido per rimanere"

 

 

---

 

 

Yoongi aveva inizialmente accettato -o forse proposto- di guardare la rappresentazione di quel melodramma insieme ad Hoseok solo per fare un dispetto a Seokjin. Voleva dimostrargli che non poteva aspettarsi di trovarlo a sua disposizione ogni qual volta che la moglie gli lasciava un paio d'ore scarse libere e che anche lui poteva trovarsi qualcosa di meglio da fare. Inizialmente non glie ne era neanche importato niente di star sfruttando Hoseok in quel modo, la cosa fondamentale era che Seokjin sapesse che lui, quella sera, aveva altro da fare e soprattutto con qualcuno che non era lui. Non contava se questo qualcuno fosse davvero o no interessato a lui, l'uomo questo non lo avrebbe mai saputo, tanto.

Invece, adesso, Yoongi si stava pentendo sul serio di aver anche solo pensato certe cose e di aver approfittato della gentilezza di Hoseok.

Non era affatto un stupido, come gli aveva detto Seokjin. Non era portato per una materia come storia della musica e magari non aveva la sensibilità necessaria per apprezzare uno spettacolo teatrale di quel genere ma questo non significava di certo essere senza cervello. Hoseok, aveva scoperto quella sera, possedeva una sensibilità completamente diversa e sconosciuta a lui e a Seokjin. Aveva un cuore d'oro. Era gentile -cosa che gli aveva dimostrato già, veramente- e sognava di poter aiutare le persone che ne avevano bisogno. Ed era reale. Non come un qualsiasi Tamino o eroe da favola fittizio, quelli tanto amati da Seokjin.

 

Erano ancora seduti su quei cuscini quando la porta si aprì, facendo così entrare due ragazzi, che Yoongi intuì essere il coinquilino di Hoseok e il suo fidanzato. Il più piccino si bloccò dopo che vide Yoongi "Scusate, pensavamo aveste fatto"

Vide Hoseok sorridergli dolcemente "Va bene Jiminie, il video che dovevamo guardare è appena finito"

Yoongi notò il cartone della pizza che il ragazzo più alto teneva in mano "Sì, suppongo che sia meglio che torni a casa adesso"

Il piccino -Jiminie- gli sorrise, facendo scomparire completamente gli occhi dietro quelle guance un po' paffute "Fermati a cena con noi. Abbiamo preso una pizza gigante, ce n'è per tutti!"

Yoongi cercò lo sguardo di Hoseok e lo vide guardarlo pieno di speranza, annuendo freneticamente.

"Io...va bene, allora"

 

Non si divertiva così tanto da quando aveva lasciato la sua città per frequentare l'università. Dopo essersi trasferito non aveva più passato una serata tra amici. Aveva sempre avuto difficoltà nel socializzare e poi, dopo aver iniziato a frequentare Seokjin, aveva anche perso interesse nel farlo. Non poteva permettersi di impegnare il suo tempo in maniera diversa, non nel caso in cui poteva avere l'opportunità di vedersi con lui. La realtà è che tutto questo gli era mancato. E, soprattutto, gli piaceva passare del tempo con Hoseok, al di fuori degli impegni per lo studio. Non era solo gentile, era anche simpatico e spiritoso, sembrava amare sorridere e far sorridere gli altri. Passarono, insieme agli altri ragazzi, una serata incredibile senza in realtà fare niente di speciale. Tra un pezzo di piazza e l'altro fecero battute e giocarono divisi in coppie con la Wii e la Playstation e, nonostante non conoscesse gli altri, fecero di tutto per metterlo a suo agio.

Quando fu quasi mezzanotte Yoongi decise che era arrivato davvero il momento, per lui, di tornarsene a casa. La mattina dopo avrebbe avuto lezione e non poteva permettersi di poltrire troppo sul letto. Dopo aver salutato Jimin e Jungkook raggiunse la porta e Hoseok lo accompagnò "Ci sentiamo presto, allora. E grazie, era da tanto che non mi divertivo così"

Hoseok gli sorrise ancora. Non aveva mai smesso di farlo per tutta la serata "Non devi ringraziarmi. Io sono felice di aver passato del tempo con te"

Yoongi agì d'istinto, senza ragionare: alzò la testa quel tanto che gli bastava per lasciare un fievolissimo bacio sulla guancia dell'altro "Buonanotte Hoseok"

Solo quando fu fuori dal condominio si rese conto di quello che aveva fatto e che quella sensazione alla bocca dello stomaco era tornata, più forte di prima. E ancora, solo una volta che mise piede nel suo minuscolo appartamento e tirò fuori il cellulare dalla sua tracolla, vedendo le sette chiamate perse e i cinque messaggi da parte di Seokjin, si rese conto che non lo aveva mai pensato, nemmeno una volta, per tutta la sera.

 

 

 

 

V.

 

 

Era passata quasi una settimana da quella sera e Hoseok era convinto di non aver mai passato dei giorni più belli in vita sua. Non che fosse successo niente di nuovo, quel piccolo bacio sulla guancia che Yoongi gli aveva dato era rimasto il massimo del contatto tra i due, ma era comunque bello poter vedere l'altro ragazzo tutti i giorni per studiare e per chiacchierare un po' tra una pausa e l'altra. Yoongi non era solo un bel faccino. Era spiritoso e divertente, intelligente e sveglio, talentuoso e appassionato. Continuava a pensare che fosse davvero il ragazzo più interessante che avesse mai conosciuto e voleva davvero poter scoprire sempre più cose su di lui.

Quel venerdì mattina uscì di casa più determinato che mai. Nel pomeriggio si sarebbero dovuti vedere per un'altra lezione di storia della musica e lui si era ufficialmente deciso a fare quello che i suoi amici gli stavano dicendo di fare dalla domenica sera precedente, quando avevano conosciuto Yoongi: gli avrebbe chiesto di uscire. Si sarebbe giocato tutto, da quello che avevano costruito alla sua reputazione ma, se doveva essere sincero con se stesso, era convinto di avere ottime probabilità di vittoria. Non è che Hoseok avesse avuto chissà quante esperienze in fatto di relazioni ma comunque sapeva che non poteva essere tutto nella sua testa, non poteva essersi immaginato la sintonia che c'era tra loro.

Nonostante questa convinzione, quando arrivò davanti all'aula in cui si sarebbe svolta la lezione del professor Kim, sentiva un vago sentore di rigetto. Quando entrò si avvicinò subito a Yoongi, evitando però di aprire bocca. Quando l'altro gli sorrise il massimo che lui riuscì a fare per ricambiare fu una smorfia.

"Ehi, stai bene? Sei così pallido"

Hoseok si accomodò accanto a lui -come ormai d'abitudine- e annuì; poi puntò lo sguardo davanti a sé, senza muoversi più per tutte le due interminabili ore di lezione. Stava per agonizzare.

 

Quando la lezione finì Yoongi si girò immediatamente verso di lui "Sei sicuro di stare bene? Non hai una bella cera, dovresti tornare a casa"

"Esci con me"

Entrambi strabuzzarono gli occhi per la sorpresa. Non era così che aveva programmato di dirglielo.

"C-come?"

Ormai era in ballo "Esci con me. Domani sera? E' sabato, pensavo di portarti a cena fuori e poi non lo so, potremmo andare da qualche parte"

"Io sto già con qualcuno Hoseok"

Ora sì che voleva correre in un bagno e vomitare "Oh" fu il massimo che riuscì a dire.

Lo vide tormentarsi il labbro inferiore e scrutarlo attentamente "Mi dispiace. Avrei dovuto dirtelo prima, mi sento così in colpa e-"

"No, non devi sentirti in colpa. Va tutto bene, davvero. Non hai fatto niente di male, non è che eri tenuto a dirmi una cosa del genere. Senti, dimenticalo ok? Non è successo niente, davvero. Scusami, ora vado. Devo iniziare a studiare per l'esame di sociologia e avrai sicuramente da fare anche tu. Ci sentiamo"

Si alzò di scatto e uscì di corsa, senza nemmeno ascoltare la risposta dell'altro. Era vero, non aveva fatto niente di male e non era tenuto a dirgli che era già impegnato, ma questo non significava che lui adesso non potesse sentirsi di merda e che avesse bisogno di stare solo.

 

 

---

 

 

Yoongi era appena entrato nell'auto di Seokjin ma non si degnò nemmeno di guardare l'altro. Non riusciva a smettere di pensare ad Hoseok, a quanto ci fosse rimasto male e a quanto avrebbe voluto fermarlo e spiegarsi. Gli aveva detto che non era tenuto a dirgli che era già impegnato ma non poteva nascondere che le attenzioni dell'altro ragazzo gli piacevano tantissimo e che le aveva assecondate. E forse, solo forse, un po' le ricambiava. Hoseok gli piaceva davvero. Non come gli piaceva Seokjin, era una cosa diversa, ma non capiva cosa ci fosse di diverso. Lui era innamorato di Seokjin, doveva amarlo, e forse Hoseok era stata solo una piccola distrazione ma  questo non cambiava la premessa e non cambiava il fatto che gli piacesse stare in sua compagnia.

Si sentiva uno schifo.

Quando entrarono in casa di Yoongi, Seokjin cercò subito di attirare a sé il ragazzo che, però, si allontanò.

"Sei strano"

Si mise seduto su quella sottospecie di divano bitorzoluto che il suo appartamento gli offriva e, dopo essersi completamente appoggiato allo schienale, chiuse gli occhi "Non mi sento bene. Pensieri"

Sentì l'altro accomodarsi accanto a lui e sussurrargli "Vieni qui, ti aiuto io"

Non si mosse di un millimetro "Non mi va oggi"

"Quindi che cosa ci sto a fare io qui?"

A quelle parole gli occhi gli si aprirono di scatto e si girò immediatamente verso di lui "Stai scherzando?"

"Cosa dovremmo fare, scusami?"

Seokjin sembrava davvero allibito e la cosa stava mandando Yoongi fuori di testa. Non poteva essere serio.

"Beh non lo so, magari quello che fanno le coppie normali. Uscire, andare da qualche parte, guardare un film. Scegli tu, sono così tante le opzioni"

"Non usare questo tono con me. Non siamo una coppia normale. Non possiamo farci vedere insieme"

Aveva voglia di piangere. Dalla rabbia.

"Potremmo parlare. Sai com'è, non facciamo mai nemmeno questo. Hai notato che c'è qualcosa che non va e l'unica cosa che hai pensato di fare è stata entrarmi nelle mutande"

Seokjin si rialzò "Senti, non mi pare il caso di fare niente oggi. Tu sei nervoso e mi sto innervosendo anche io e non voglio discutere"

"IO SI'! Cazzo Seokjin, io voglio di più! Anche una litigata mi andrebbe bene!"

"Invece quello che faremo adesso è salutarci. Io me ne torno a casa mia e tu te ne stai qui e ti calmi. Quando ti sarà passata parleremo quanto vuoi"

Uscì dall'appartamento e Yoongi, in un impeto di rabbia, prese la prima cosa che trovò e glie la lanciò contro. Fu troppo lento: la porta si era già chiusa e il suo telefono si distrusse nell'impatto.

 

Il fatto che il suo unico pensiero fu che questo gli impediva di poter sentire Hoseok  gli diede da riflettere.

 

 

 

 

VI.

 

 

Giunto al lunedì Hoseok iniziava a sentirsi vagamente meglio. Almeno la costante nausea era passata. Erano ormai due giorni che non si sentivano. Hoseok avrebbe voluto scrivergli un messaggio, anche solo per mentirgli e dire che era davvero tutto ok e che voleva che le cose rimanessero come erano e che potessero continuare a studiare insieme e ad essere amici, ma Jimin e Jungkook glie lo avevano impedito. Sostenevano che, essendo lui quello turbato, doveva essere Yoongi a farsi sentire. Non era convinto che la cosa avesse senso. Secondo lui anche Yoongi doveva essere un po' turbato quindi non era importante chi si fosse fatto sentire prima. Gli avevano risposto che era troppo buono. E detto da Jimin era quasi comica la cosa.

Comunque, in quel momento, non era quello il fatto che più lo  turbava. Si stava recando nell'ufficio dell'odioso professore di storia della musica. Era il suo orario di ricevimento e  voleva chiedergli se poteva avere le presentazioni PowerPoint che aveva utilizzato a lezione dato che lui non aveva preso mai neanche una singola parola di appunti. Per questo però doveva trovare una scusa valida, non era sicuro che dirgli 'ho passato le sue lezioni a guardare il ragazzo che poi mi ha rifiutato' non andasse bene. Dover anche solo salutare quel tipo gli metteva ansia.

Arrivato alla porta fece per bussare quando sentì delle voci provenire dall'interno dell'ufficio. Supponendo che ci fosse un altro studente che aveva bisogno di parlare col professore si allontanò un po' dalla porta aspettando il suo turno quando sentì qualcuno alzare la voce.

"Fammi capire. Io sono incazzato con te, cerco di colpirti col cellulare che, con mio dispiacere, ti ha mancato e tu pensi che regalandomene uno nuovo sia tutto sistemato?!"

 

Yoongi. Quella voce, quella per cui era iniziato tutto, era inconfondibile per lui.

 

"Non. Urlare. Ti ho solo fatto un regalo, dovresti accettarlo e ringraziare. Hai detto che volevi di più"

 

Hoseok si accostò ancora alla porta e si mise definitivamente ad origliare. Non poteva aver capito bene.

 

"Dio, Seokjin! Io non voglio dei regali! Io voglio te e non solo per il sesso!"

 

Ricollegò tutto. La prima conversazione che aveva sentito tra i due, le smorfie di Yoongi ogni volta che gli aveva detto che lui, quel professore, proprio non lo sopportava e persino lo sguardo di Seokjin in quella seconda lezione, quando Hoseok notò per la prima volta il ragazzo. Evidentemente non lo aveva notato solo lui.

Non poteva sentire altro. Corse fuori, allontanandosi da quella stanza, da quel corridoio e da quel posto infernale. Non riusciva a crederci.

 

 

---

 

 

Yoongi non si aspettava di trovare Hoseok nel bagno del secondo piano della facoltà. Non che non ne fosse felice, aveva voglia di vederlo e doveva assolutamente parlarci. Semplicemente, non si aspettava di incontrarlo in bagno. E non si aspettava nemmeno di trovarlo così male. Il cuore gli arrivò in gola.

 "Ehi. Dio, non sai quanto sono felice di averti incontrato qui. Mi dispiace di non essermi mai fatto sentire ma...beh, diciamo che il mio cellulare ha avuto un brutto incidente. Comunque ora ne ho rimediato uno nuovo, a quanto pare"

Sembrava arrabbiato. E Yoongi era sicuro che avesse tutto il diritto di esserlo con lui ma non se lo aspettava. Era convinto che Hoseok non fosse un tipo rancoroso. Doveva assolutamente rimediare.

"Sì, ho sentito. Carino da parte di Seokjin, comprartene uno nuovo"

Questo non se lo aspettava "Co-come-cosa?"

"Dovevo parlare con lui. Era orario di ricevimento. Ho sentito tutto. Non che fosse difficile, stavate gridando"

Il cervello di Yoongi era andato in pappa. Non era possibile, non Hoseok. Non poteva averlo scoperto proprio lui. Avrebbe perso tutto. La cosa peggiore era che non sapeva nemmeno cosa dire. In ogni caso, l'altro non gli diede il tempo di difendersi.

"E' il tuo professore, Yoongi! Porta la fede, è sposato! Ma che diavolo ti dice la testa?! Ma che diavolo gli dice la testa?! Dimmi che non è vero, ti prego"

Yoongi boccheggiò "Lui... Ha detto che le chiederà il divorzio e che è finita da tanto tra loro"

"E tu gli credi??"

Si sentiva perso. E male. E voleva che Hoseok stesse zitto.

"Me l'ha promesso"

Hoseok sorrise istericamente "Non ci credi neanche tu, ce l'hai scritto in faccia. Perché lo fai?"

Non riusciva a fare altro che guardarlo. Sentiva le orecchie pulsargli e tutto quello che l'altro diceva gli rimbombava nella testa.

"Sai cosa? Avrei accettato tutto, se fosse stato un altro. Avrei accettato di rimanere tuo amico nonostante quello che provo per te, avrei accettato di farmi da parte o di essere solo compagni di studi per l'esame. Ma questo? Guardarti gettare la tua vita per uno che non la merita e che probabilmente non la vuole? No, non ce la faccio"

Prese fiato e poi continuò "Tu ai miei occhi vali tutto. So che anche io conto almeno un po' per te ma mi sta bene se non vuoi stare con me, davvero. Solo che credo davvero che tu sia sprecato con quello"

A quel punto Hoseok lo lasciò da solo. Yoongi sentì la testa girargli e il caldo si era fatto insopportabile. Gli mancava il fiato. Era un casino. Hoseok non gli avrebbe più rivolto la parola.

Era finita.

 

 

 

 

VII.

 

 

Il giorno successivo Hoseok non andò alla lezione di storia della musica della mattina. In realtà, per come si sentiva e dopo la nottata in bianco che aveva passato, non sarebbe proprio uscito dal letto, ma non poteva permettersi di saltare delle lezioni importanti di materie che gli interessavano davvero. Senza contare la decisione che aveva preso durante quella notte, tra i suoi mille pensieri: andare alle segreterie e chiedere se per lui era ancora possibile cambiare materia facoltativa per i crediti extra. Non aveva nemmeno scelto con cosa sostituirla, ma era sicuro che qualcosa di più utile al suo piano di studi l'avrebbe trovato. Non credeva di poter sopportare più la sola vista di quell'essere. O di stare nella stanza con lui e Yoongi allo stesso tempo.

Ovviamente, la fortuna non voleva proprio stare dalla sua parte. Gli dissero che, avendo già dato una parte dell'esame, loro in realtà non potevano aiutarlo e che ne avrebbe dovuto parlare col professore che, per sua gioia, al momento era ancora nel suo ufficio. Non era proprio in vena di tornare in quel posto ma meglio questo adesso che continuare a seguire il corso poi.

 

Quando si ritrovò davanti alla porta, aperta, dell'ufficio del professore si bloccò. L'uomo era dentro, solo, e stava lavorando al computer. Passò qualche secondo ad osservarlo. Poteva capire Yoongi, in parte. Seokjin era bellissimo. Il fatto che fosse un esperto di quello che più appassionava il ragazzo, poi, doveva essere motivo di grande fascino ed attrazione. Ma a lui, a maggior ragione adesso, proprio non piaceva. La prima volta che lo vide pensò che fosse una persona viscida. Ora ne era certo. Probabilmente era anche un doppiogiochista.

"Le serve qualcosa?"

Almeno aveva risolto il suo dubbio. Non sapeva davvero come avrebbe dovuto attirare la sua attenzione, se con un educato buongiorno -in fondo era pur sempre un professore- o con un insulto. A quel punto, decise di non tergiversare. Non era il caso, meno tempo ci passava meno rischiava di deludere l'educazione che sua madre gli aveva dato.

"Vorrei poter lasciare la sua materia. L'ho scelta come materia facoltativa e non credo m'interessi più"

Lo vide alzare un sopracciglio e farsi più attento "Ha già dato una parte dell'esame, vuole davvero rinunciare?"

"Non è che rinunci ad un bel voto comunque"

Seokjin arricciò le labbra. Hoseok fu sicuro che stesse trattenendo una risata. Stronzo.

"E la presentazione che vi ho assegnato? Non metterà a rischio l'esame del suo collega?"

Hoseok ridusse gli occhi a due fessure e non riuscì proprio a mandar giù le parole che gli sputò "Tanto immagino che Yoongi abbia la lode assicurata con lei"

"Scusami?"

Le formalità erano state abbandonate ufficialmente, a quanto pareva "Senta, sono affari vostri. Voglio solo -"

"Cosa vuoi per stare zitto? Ho il test per la seconda prova d'esame pronta. Posso passarti le domande. O darti direttamente il massimo, ignorando anche il primo voto. Dovrai solo presentarti e mettere nome e cognome sul foglio"

Hoseok voleva mettersi a piangere. O a ridere. O spaccargli la faccia "Sta cercando di comprarmi?" Yoongi non poteva essere davvero innamorato di questo tizio, Si rifiutava di crederci "Non voglio niente da lei. Voglio solo poter lasciare la sua materia. Mi fa schifo. Non solo quella"

Seokjin lo studiò "Mi stai dicendo che terrai la bocca chiusa? Davvero? So che sei interessato a Yoongi, faccio fatica a crederti"

"Sono molto più che interessato a lui ed è anche per questo che non ho intenzione di dire niente. Non farei mai nulla per ferirlo"

Questa volta gli rise direttamente in faccia "Nobile da parte"

"Molto più di lei. Mi dica solo quello che devo fare, ho di meglio da fare che perdere tempo qui"

"Niente. Il voto che hai preso non è definitivo e non è stato verbalizzato, puoi lasciare quando vuoi"

Hoseok annuì e fece per girarsi quando lo sentì continuare.

"Grazie"

"Lo faccio per lui, non deve di certo ringraziarmi"

E detto questo se lo lasciò alle spalle, portandosi dietro la consapevolezza di aver avuto sempre ragione su di lui e una stretta al cuore a pensiero che Yoongi, per colpa sua, sarebbe stato malissimo prima o poi.

 

 

---

 

 

Yoongi era rimasto a casa quel martedì. Non si era mosso dall'appartamento dal giorno prima, era corso lì dopo aver parlato con Hoseok. Era impensabile anche solo muovere un dito in quel momento. Si sentiva uno straccio. Non riusciva a fare altro che starsene seduto sul letto a fissare il vuoto. Non aveva nemmeno mangiato o bevuto niente dal pranzo del giorno prima. Non sentiva niente a parte la costante disperazione al pensiero di aver deluso Hoseok. Di aver perso Hoseok.

Sentì bussare e capì subito chi era. Non era difficile immaginare che ci fosse Seokjin dietro quella porta, non dopo tutte le chiamate che aveva ignorato da quella mattina. La sua intenzione era quella di ignorarlo ancora ma dopo qualche minuto, con sua sorpresa, se lo ritrovò in camera.

"Questo posto fa davvero schifo. Sono riuscito ad aprire spingendo solo un po' la porta. Mi sorprende che non ti abbiano ancora svuotato casa"

Yoongi continuò a fissare il vuoto "Vedi qualcosa che qualcuno possa voler portare via, qui dentro?"

"In realtà sì"

Lo sentì sedersi accanto a lui e la cosa che più lo sorprese era che per la prima volta non cercò di sfiorarlo, neanche per sbaglio.

"Jung Hoseok è venuto nel mio ufficio stamattina"

A quelle parole, all'udire quel nome, Yoongi si riscosse. Rivolse tutta la sua attenzione a Seokjin "Non glie l'ho detto io, l'ha scoperto per caso! Te lo giuro io-"

"Ha solo lasciato la materia. Sei senza compagno per la presentazione adesso"

Yoongi si agitò, non capendo perché l'altro gli stesse dicendo solo cose inutili "Non me ne importa un cazzo della presentazione! Che cosa ha detto?"

 "Che ci tiene troppo a te per poter dire qualcosa e rischiare di ferirti"

La sensazione che sentì nascere dentro di lui Yoongi non la seppe definire, sapeva solo che era bella. Calda, ma davvero bella. Sorrise.

"E' perché avevi paura che avrei dato la colpa a te se lui avesse detto qualcosa che ti sei ridotto in questo stato? Non ti offendere ma non ti ho mai trovato così poco attraente da quando ci conosciamo"

Yoongi aggrottò la fronte. A quello non ci aveva minimamente pensato, neanche per un secondo. Non era quello che lo aveva fatto preoccupare. Non era quella la causa del suo malessere. Non era Seokjin.

"Ti piace tanto questo ragazzo eh?"

Guardò l'uomo accanto a sé. Era molto tranquillo. Troppo per aver appena detto una cosa del genere.

"Come puoi chiedermi questo?"

Gli sorrise "Perché non ho mai visto i tuoi occhi illuminarsi come quando ti ho detto quanto lui tiene a te. Perché non ti sei reso conto che dopo più di quattro mesi che io e te ci vediamo, hai iniziato a lamentarti solo dopo che hai conosciuto lui"

Seokjin stava dicendo la verità. Yoongi aveva sempre capito le difficoltà che l'altro poteva avere nel trovare del tempo da dedicare a lui, si era sempre fatto bastare quello che era disposto a dargli. Hoseok, invece, lo trovava interessante. Hoseok voleva conoscerlo in tutte le sue sfaccettature. Hoseok gli aveva chiesto di uscire. Hoseok sapeva come gli piaceva il caffè.  Hoseok, per passare del tempo con lui, si era guardato tutta la rappresentazione teatrale di un melodramma che non gli piaceva. E Yoongi adorava tutto questo. Come adorava l'animo gentile di Hoseok e il fatto che il melodramma non gli piacesse. E a sua volta voleva sapere tutto su di lui. Oltre al fatto che lui preferisse l'Ice Americano.

"Tu sai che tipo di caffè bevo?"

"No. Yoongi, che c'entra questo adesso?"

Sentì le lacrime agli occhi e si mise a ridere "Nemmeno io so quale sia il tuo preferito"

Seokjin sbuffò, quasi spazientito dal cambio di discorso. Discorso che non poteva capire "Facciamo i seri adesso. Eri tu a voler parlare no?" Lo guardò negli occhi e il ragazzo seppe subito che era serio. Aveva la stessa espressione di quando, mesi prima, gli aveva detto che lo voleva "Yoongi a me piace quello che c'è tra di noi, quindi non sarò io a lasciarti andare. Ti darò, però, la possibilità di allontanarti da me"

"Mi dai la possibilità?"

"So di avere una certa influenza, su di te. Ce l'ho sempre avuta"

Yoongi non sapeva come prendere quelle parole. Gli sembrava una cosa assurda.

"Come vorresti fare?"

"Dicendoti la verità per la prima volta" Gli mise una mano sulla guancia e si assicurò che lo guardasse attentamente "Non voglio lasciare mia moglie, non l'ho mai voluto. Non ho intenzione di darti di più di quello che abbiamo, la nostra storia mi piace così com'è"

Yoongi si scansò subito dal tocco dell'altro, indietreggiando con la testa "Beh, di sicuro sei stato diretto" Si allontanò ancora e poi gli chiese "Almeno eri sincero quando hai detto che mi amavi?"

"Hai una bellezza tutta tua che mi ha colpito dal primo momento che ti ho visto. Sei spavaldo, sei sicuro di te e mi tieni testa in quanto a conoscenze musicali. Sfoggi dei capelli assurdi e rimani comunque estremamente eccitante"

"Sarebbe a dire che sono una bella scopata e niente di più"

Tutto gli sembrò cristallino in quel momento. Seokjin non lo amava e lui stava bene. Non era cambiato niente. Il caldo che sentiva al pensiero che Hoseok tenesse a lui non era stato intaccato minimamente. Non era triste.

"Non sembri arrabbiato"

Quella di Seokjin non era una domanda. Era una constatazione. Era affermare l'ovvio, per lui che aveva capito già tutto.

"Non lo sono"

Gli sorrise dolcemente "Perché non mi ami nemmeno tu"

Yoongi gli sorrise a sua volta "Già"

Seokjin gli prese la mano, stringendola un po' "Quindi, vuoi chiuderla qui?"

Yoongi strinse a sua volta "Mi stai liberando davvero, Monostato?"

L'uomo si avvicinò appena e gli diede un piccolo e tenero bacio sulle labbra. Yoongi pensò che fosse il bacio più bello e più vero che c'era stato tra loro.

"E' stato il tuo Tamino che ti ha aperto gli occhi. Io mi sto ritirando prima di rimanerci secco come il vero Monostato"

Dopo aver stretto ancora un po' la mano del ragazzo, Seokjin lo lasciò e si alzò dal letto "Forza dolce Pamina, fatti bella per il tuo eroe. Non ti rivorrà se ti trova conciato in questo modo"

Prima di richiudersi per l'ultima volta quella porta alle sue spalle disse "Trovati un altro compagno per la presentazione e fatti il culo. Non mi piace essere scaricato"

Yoongi rise, pensando che il suo momento sarebbe potuto arrivare presto, finalmente. Solo non con la persona che immaginava all'inizio, ma con il ragazzo giusto.

 

 

 

 

VIII.

 

 

Hoseok stava lasciando l'aula dove si era appena conclusa la lezione di diritto istituzionale del mercoledì mattina. Non ne poteva più. Era tentato di tornarsene a casa sua e rimettersi a letto per recuperare un po' del sonno perduto nei giorni precedenti, saltando così un'altra lezione di sociologia. Poteva permetterselo alla fine, la frequenza non era obbligatoria e lui se la cavava molto bene. Lo avrebbe fatto sul serio se non lo preoccupava la reazione di Jimin nel vederlo tornare prima, considerando che era stato proprio lui a costringerlo ad uscire di casa e continuare a vivere, quella mattina. Prima, però, sarebbe potuto passare a prendere qualcosa in caffetteria. Non aveva nemmeno fatto colazione ancora.

Uscito dall'aula fece per prendere la direzione che lo avrebbe portato all'uscita quando notò il ragazzo dagli inconfondibili capelli verdi che se ne stava appoggiato al muro, con due caffè da portar via in mano.

"Sapevo che eri a lezione e ti ho preso un caffè. Hai detto che quando devi uscire presto non fai mai colazione per paura di fare tardi"

Yoongi. Era meraviglioso come sempre e doloroso come non mai rivederlo. Stentava ancora a credere che tutta quella storia fosse reale. La loro storia che gli dava i brividi.

"Stai cercando di comprarmi anche tu? Il tuo fidanzato mi ha offerto molto di più"

Il piccolo sorriso timido che abbelliva il volto dell'altro scomparve "Che significa?"

Hoseok sbuffò "Non te l'ha detto? Mi ha detto che mi avrebbe dato il massimo dei voti anche se avessi consegnato il test in bianco se fossi rimasto zitto"

Yoongi aggrottò la fronte "Mi ha detto solo che hai lasciato la materia"

"Quindi mi vuoi offrire un caffè per convincermi a tornare e continuare quella stupida presentazione insieme?"

Si stava mordicchiando il labbro. Hoseok adorava quando lo faceva.

"No Hoseok, no! Io non voglio niente da te se non la possibilità di parlare. E il caffè è... Solo una gentilezza"

Era come se qualcuno gli stesse strizzando il cuore "Che cos'è?"

Il sorriso di Yoongi tornò, molto più solare di quello di prima "Il tuo preferito, un Ice Americano"

Faceva male da morire.

 

Uscirono dalla facoltà e continuarono a camminare uno di fianco all'altro. Nessuno dei due sapeva quale direzione avessero preso ma non era importante. Non quanto lo era chiarire.

"Senti Yoongi, io ero serio. Non ce la faccio, non lo sopporto. Non credo di poter nemmeno esserti amico se vuoi stare con lui, finirei col ripeterti che grandissima cazzata stai facendo e tu con l'odiarmi perché non mi faccio gli affari miei"

"E se ti dicessi che non ci sto più, con lui?"

Hoseok smise di camminare e gli si parò davanti "Che cosa?"

"Ci siamo lasciati. Il che non è corretto perché per lasciarsi bisognerebbe prima stare veramente insieme. E' finita, comunque"

Lo scrutò, cercando di capire se fosse serio e se stesse bene "Perché?"

"Perché lui non mi ama e vuole rimanere con sua moglie. Perché io non lo amo e mi piaci tu. Perché hai ragione, stavo facendo una cazzata"

Il cuore, strizzato ancor di più, gli arrivò in gola "E adesso?"

"Adesso mi sono trovato un altro compagno per la presentazione. Ma non la faccio più sul Flauto Magico, quella era nostra. E spero tanto che tu abbia ancora voglia di uscire con me. Vorrei portarti fuori a cena e fare qualcosa di speciale per farmi perdonare"

Hoseok sorrise per la prima volta dopo sei giorni "Mi piacerebbe molto poter uscire con te"

Yoongi gli prese una mano e lui lo lasciò fare "Stasera?"

"Stasera sarebbe perfetto"

Rimasero in silenzio ed Hoseok lasciò cadere lo sguardo sulle loro mani intrecciate, tornando serio per un attimo.

"Sei sicuro che sia finita con lui?"

Yoongi gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia. Più lento ma più deciso del precedente, quello che gli diede dopo la loro bellissima serata insieme. E molto più vicino alle sue labbra.

"Mi hai salvato in tempo. Sei praticamente il mio eroe"

Hoseok rise "Senza flauto però. Quella cosa è davvero stupida"

Yoongi rise a sua volta, di cuore, buttando indietro la testa. Per Hoseok quella continuava ad essere una visione.

"Non credo tu ne abbia bisogno, sai?"

 

 

 

 

 

 






Il fatto che questo mio periodo non troppo simpatico mi stia portando a dormire poco ha in realtà i suoi lati positivi, considerato che ho concepito e scritto questo fiume di parole in meno di una settimana.
Lato positivo di non so che cosa dato che magari questa storia potrebbe anche non essere apprezzata ma, ad essere onesta, a me è piaciuto scriverla. Incertezza iniziale a parte.

Comunque.
Il mio è uno scarsissimo tentativo di legare la favola in musica Il Flauto Magico di Mozart con una storia di mia invenzione che vede come protagonisti la mia Yoonseok, ovviamente, e il povero Seokjin, che ci è finito in mezzo per pura sfortuna -io non sapevo davvero chi altro metterci nel ruolo del professore, Jin mi sembrava l'unica scelta sensata in quanto membro più grande del gruppo xD
Essenzialmente, la trama dell'opera di Mozart non è per noi importante; lo sono, invece, tre dei personaggi: Tamino, l'eroe della favola, innamorato della principessa Pamina, che lo ama a sua volta, e che la salva dalle grinfie del perfido Monostato, che la tiene prigioniera, insidiandola per costringerlo ad amarlo.
Il mio intento era quello di creare un "parallelismo" tra questi tre personaggi e tra i miei tre personaggi. Hoseok è Tamino, che come lui si innamora di Yoongi/Pamina -quanto rido- a prima vista e che lo "salva" da una relazione che gli avrebbe presto corroso l'anima con Seokjin, Monostato, traditore e ingannatore.
Il titolo della storia, "Monostatos", è appunto dovuto al nome originale del personaggio di Monostato e riferimento al personaggio di Seokjin, a cui tutto è dovuto dato che è proprio lui a dare ad Hoseok l'occasione giusta per avvicinarsi a Yoongi e portarglielo via.
Inoltre, la stessa divisione delle scene coi numeri romani dovrebbe essere un richiamo agli atti di un'opera.

Ok, adesso che ho messo per iscritto tutto ciò mi sento davvero una cogliona ma va beh, ormai è fatta.

Mmmmh. Non credo di avere molto altro da dire sulla storia. A meno che non vogliate sapere che in realtà ad amare il caffè alla nocciola sono io xD E che nella mia visione delle cose, alla fine Yoongi viene promosso all'esame con la lode, come aveva previsto Hoseok, ma in realtà Seokjin fa correggere l'esame da un assistente spuntato fuori dal nulla. Dopo qualche mese Hoseok convincerà Yoongi a lasciare lo schifosissimo e poco sicuro bilocale per andare a vivere con lui, per sempre felici e contenti. E, in conclusione, Seokjin sarà incastrato con la moglie finché morte non li separi perché lei rimane incinta, anche se avrà dei dubbi sulla sua effettiva paternità.

Mi auguro di non aver annoiato nessuno e che questa storiella sia piaciuta a qualcuno.
Buona notte e Buon Feste a tutti**

A presto, spero❤

 

 

 

   
 
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