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Autore: Tnecniv Victus Mors    28/12/2015    1 recensioni
¤In una città molto distante, oltre il deserto del Sultano delle Sabbie e il Mare di Atlas, esiste un tempio fatto completamente di smeraldo, il cui interno, secondo la leggenda, esista l'unico portale per un mondo che noi poveri umani non possiamo minimamente immaginare. In questo paradiso sperduto nel nulla non esistono Creeper pronti a far saltare le proprie case, Skull che ritornano nella notte e gli uomini non si trasformano in Zombie alla propria morte. Un luogo dove regnano pace e armonia sotto la guida del grande Nocth.
Questa e la terra di Eden, il paradiso terrestre.¤ Tratto dal Libro "Le memorie di Steve"
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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¤In una città molto distante, oltre il deserto del Sultano delle Sabbie e il Mare di Atlas, esiste un tempio fatto completamente di smeraldo, il cui interno, secondo la leggenda, esista l'unico portale per un mondo che noi poveri umani non possiamo minimamente immaginare. In questo paradiso sperduto nel nulla non esistono Creeper pronti a far saltare le proprie case, Skull che ritornano nella notte e gli uomini non si trasformano in Zombie alla propria morte. Un luogo dove regnano pace e armonia sotto la guida del grande Nocth.
Questa e la terra di Eden, il paradiso terrestre.¤ Tratto dal Libro "Le memorie di Steve"

▪Anno 1605 D.S. (Dopo Steve)▪

Il sole era in tramontana ed i suoi arancioni-rossi raggi illuminavano un anonimo villaggio. Le alte mura in pietrisco circondavano il villaggio formando un immenso rettangolo di pietra dove quattro torri erano posizionate: due agli angoli della muraglia che davano sulla pianura mentre le altre due si trovano nel portone d'ingresso del villaggio. Mentre nel lato opposto si sviluppava il porto che dava sul Mare dei Sargassi.
Le campane della chiesa suonavano per indicare l'ormai conosciuta cambio di guardia delle sentinelle nella muraglia oltre che l'inizio della messa serale indetta da Padre Tolomeo.
Infatti tutti i cittadini del villaggio si erano riuniti nella Piazza del Re Victorius IV, il re che sconfisse le armate Netheriane nelle Crociate nella Valle dell'Inizio, infatti non solo era la piazza dinanzi alla chiesa ma era anche al centro del villaggio, ossia dove sorgeva il pozzo, e da li partivano quattro viali principali che dividevano la citta in altrettante quattro sezioni, ed ognuna di essa conteneva giornalmente il mercato degli scambi.
Padre Tolomeo si trovava dentro la parrocchia che pian piano si stava riempiendo di una esigua folla, un centinaio di fedeli, rispetto alle normali ottocento persone. Ma lui sapeva che quel giorno non sarebbe stato un giorno qualunque, oggi era "Il Giorno". Quindi si sistemo la tunica bianca coi bordi dorati, si sistemo i corti capelli a caschetto bianchi per la vecchiaia e i rotondi occhiali a fondo di bottiglia che facevamo risultare gli occhi color nocciola ancora più grandi di quanto non lo fossero già. Aspetto giusto una ventina di minuti perché l'intera parrocchia sia stata completamente occupata dai fedeli.
Poi con un passo lento si avvicino all'altare in marmo e prendendo un profondo respiro inizio a la messa.
«Diamo grazia a nostro Dio e padre Nocth che benedice la nostra sacra riunione con un altra giornata di pace ed armonia qui a Typlozka. In un giorno speciale come questo..... Oggi ringraziamo per la nascita di un nostro nuovo concittadino e nuova pecorella nel nostro gregge.»
Dalle sue spalle due persone si fecero avanti, vestiti di semplici stracci se paragonati al tessuto del Padre, la prima era una donna sulla ventina dai capelli rosso scuro tendenti al nero, un corpo snello ma sviluppato nei fianchi e nei seni mentre i suoi occhi neri carbone scrutavano un fagotto, della stessa stoffa bianca del Padre, che stringeva come se non lo volesse lasciare mai. L'uomo di fianco alla donna era invece un uomo alto e con un fisico prestante con lineamenti duri ricoperti da una leggera barba nera. I capelli albini erano corti e con un acconciatura militare mentre gli occhi erano entrambi dorati come l'oro puro e fissavano la donna ed il fagotto con sguardo protettivo e vigile.
«Adesso miei fedeli sedetevi mentre ascoltiamo le Sanctis giornaliere del nostro Dio dateci da noi dal suo messaggero Steve.»
Cosi tutti i fedeli si sedettero, anche i genitori dietro al Padre Tolomeo che intanto iniziava a recitare le memorie e messaggi divino trascritti da Steve in persona.

Intanto tra le mura che circondavano Typlozka, le sentinelle vagavano da una torre all'altra con sguardo guardingo. Solo le due guardie del portone principale erano più rilassante dei propri colleghi della milizia.
«Ma tu conosci la ragione per cui mezza citta ha partecipato in massa alla messa della sera?» Chiese una delle due, mentre il compagno lo fissava sconcertato.
«Ma non lo sai?» «Sapere cosa?» Chiese lui ancora più curioso di prima mentre l'altro era scioccato dalla ignoranza dell'evento che si stava verificando.
«Il generale Kronos si trova nella chiesa di Padre Tolomeo per battezzare il suo primo genito nato questa stessa mattina da sua moglie Thera. Come fai ha non sapere queste cose, e da mesi che la voce che la donna fosse in incinta anche se solo ieri con la comunicazione del comandante è stato provato.... ma doveri tu, scusa?» L'altro era diventato pallido di colpo mentre gocce di sudore freddo scendevano dalla sua fronte. «Dici sul serio? L'Hardcore Leggendario e la Creative Madre del Regno di Dankar hanno un figlio?» Il collega non fece altro che annuire sedendosi sulla sedia in legno mentre l'uomo non faceva altro che volgere il suo sguardo tra la città e la foresta. «Ehm.... Eriksson penso che faro un giro di ricognizione nella foresta..... troppe emozioni in una volta.» Eriksson non disse niente e lasciò andare via l'uomo.

Il guardiano si infiltro nella fitta foresta di abeti che dopo pochi minuti divennero conifere è il terreno si copriva di neve fresca, l'uomo era passato dal Diorama Costiero/Pianura a quello Innevato. Ma nonostante gli spifferi freddi che penetravano nell'armatura leggera il moro continuava la sua camminata fino a raggiungere un accampamento dove una cinquantina di barbari dagli occhi azzurro ghiaccio e i biondi capelli stavano cenando con le carni di diversi cinghiali che si stavano cuocendo nel falò.
«Cambio di piani...... dobbiamo rapire un bambino.» Disse lui dirigendo il suo sguardo ad una giovane donna dai lunghi e setosi capelli albini che indossava un armatura di pelli di orso bianco tenute insieme da un filo d'argento ed cinghie che rendevano l'armatura molto aderente accentuando il fisico da mozza fiato, dagli occhi argentei e la pelle nivea come la neve.
«Che significa questo Casier?» Chiese lei avvicinandosi al moro che nonostante tutta la buona volontà non riusciva a distogliere lo sguardo dal petto prominente della donna, che infastidita lo colpi con la propria frusta, lasciando una profonda marca nel volto del trentenne.
«Quando parli con me devi guardarmi negli occhi, sia ben chiaro schiavo.» Disse sibilando, passando il manico della frusta sulla ferita del moro che rimaneva impietrito dalla paura che quella affascinate donna gli provocava. È nonostante fosse più bassa di Casier emanava un aura glaciale intorno a se.
Che fece avere lo sguardo basso hai piedi a Casier, ora molto più interessanti.
Ricomincio a spiegare la situazione alla propria padrona che come premio per la sua bravura gli consegno i 30 Denari di diamante per poi ucciderlo con una morte veloce ed indolore.
«Ho sempre detestato i traditori....» Disse prima di schiacciare col tacco degli stivali il cranio di Casier, per poi parlare con i propri soldati.
«Liberate i Creeper dei Ghiacci contro le mura insieme hai dei Golem delle nevi. Il nemico non deve sapere cosa l'ha colpito.» Dichiarò lei mentre entrò nella propria tenda.

Al plenilunio della Luna la città venne invasa da tre fronti diversi, nei pressi dei cancelli d'ingresso una gruppo di Creeper dei Ghiacci aveva completamento aperto varchi ghiacciati intorno alle mura prese d'assalto dai Barbari Hardcore accompagnati da una schiera numerosi di Skull di Cristallo mentre ai lati Zombie delle Nevi cercavano di entrare nei varchi creati dai Mutant Zombie.
La città venne assediata e rasa al suolo in una sola notte, mentre gli abitanti della città che non combatterono erano fuggiti sulle navi diretti verso l'Isola di Malkior. Una colonia alleata della città.
L'esercito composto da Hardcore e Survival cercarono di respingere l'ondata nemica senza, ahimè, alcun successo. Lasciando solo il tempo hai Creative di portare i Villagers al sicuro.
E mentre la città diveniva una pira immensa, nella piazza del Re uno scontro si teneva tra i comandanti dei due schieramenti.

Il comandante Kronos si era armato della sua armatura in diamante mentre tra le mani stringeva saldamente la sua spada estesa in ferro, alle sue spalle c'era spalle c'era sua moglie Thera: lei indossava una Nano Suit carica al massimo e tra le mani stringeva il suo piccolo ed un fucile laser. Mentre dall'altro lato c'era la donna albina che esibiva due pugnali di ghiaccio ed una cintura piena di pozioni agganciata nei fianchi. I due erano spadaccini erano impegnati in un inteso scontro di lame e fendenti mentre la giovane madre si occupava dei MOB che si voleva intromettere per aiutare la loro signora.
«Thera.... Kronos..... vedo che avete finalmente coronato il vostro sogno di avere una famigliola felice. Senza di me, ovviamente.» Affermo l'albina che con uno scatto improvviso sferzo due fendenti incrociati che Kronos con il piatto della spada parò.
«Anastasia, perché tutto questo?» Scintille si formarono dallo scontro delle lame. Poi Anastasia sferro una ginocchiata che fece sbilanciare giusto un attimo Kronos perché lei lo potesse disarmare.
«Perché? Tu ti chiedi il perché, mio amato?» Gli rispose lei mentre scaglio una bottiglia di vetro dove un arrampicante di ghiaccio lo blocco a terra.
«Lo sai che io amo solo Thera.... Ma non dirmi che ti sei convertita al demonio di Herobrine solo per i tuo amore incorrisposto? Spero che non sia cosi.... io non ero quello giusto per te.» «Non cercare di rabbonirmi con i tuoi discorsi Kronos caro. Ho scelto la via di Herobrine per motivi che tu non potrai mai capire...» Kronos cerco di liberarsi anche se inutilmente, mentre Anastasia lo aggiro in direzione di Thera.
«Sei fortunato, non prenderò la vita tua né della mia ex-migliore amica e sorella. Ma la mia vendetta contro voi si placherà solo quando avrò il vostro sangue congiunto.» Il moro si paralizzò all'istante per rivolgere lo sguardo a sua moglie. «No... non farlo Anastasia, per la nostra vecchia amicizia non farlo ti prego.» Urlò a squarciagola mentre un magone gli saliva alla gola ed gli occhi dorati erano disperati. Ma la donna continuo ad avanzare verso l’ignara madre, troppo occupata dai MOB per notare il pericolo imminente.
Kronos cercò ancora una volta di liberarsi ancora senza successo mentre l'arrampicante lo avvolgeva ancora di più immobilizzandolo completamente mentre l'albina intingeva un pugnale in una pozione celeste.
Poi mentre Thera si volteggiava tra i nemici vari proteggeva con cura il fagotto rendendo la mira per Anastasia complicata.
«Certo che Terry non ha smesso di essere agitata da quando viaggiavano insieme.» L'albina quindi si diresse verso il suo nuovo bersaglio mischiandosi tra i MOB ed evitando con grazia i proiettili laser del fucile.
Non ci mise che pochi minuti per raggiungere Thera nascondendosi dietro ad uno Slime gigante, ed appena il raggio del fucile separo in quattro lo Slime, lei scattò verso la madre che sgranò stupita gli occhi rendendo il piccolo fagotto scoperto.
«Di ciao-ciao a mammina piccolo.» Esclamò l'albina mentre con un affondo colpi il fagotto azzurro chiaro.

Thera neanche si accorse che il suo pargolo diveniva cenere nelle proprie mani mentre il pugnale si disintegrava in contemporanea. «Ops.... scusa Terry, colpa mia.» Scherzo Anastasia mentre la rossa la fissava con uno sguardo tra il vacuo e lo sconcertato. «Beh... Sono in ritardo vecchia mia, quindi a mai più rivederci.» Ma neanche il tempo di fare un passo via che il fucile di Thera che sferrò un raggio che sfioro una ciocca dei lunghi capelli albini.
«IO TI AMMAZZO!!!!!» Urlò la donna dei capelli rossi puntando di nuovo il fucile mentre scaricava l'intero caricatore contro l'avversaria che dovette sfoderare ogni sua abilità atletica per evitare ogni colpo anche se molti la colpirono, anche se solo di striscio.
Appena la rossa inizio a ricaricare, l'albina prese una pozione tra il verde e il violaceo che scaglio a terra. «Addio Thera..... ti consiglio di preoccuparsi del tuo uomo se non vuoi perdere anche lui.» Thera la guardo scomparire dinanzi a lei mentre le sue parole gli risuonarono nella testa. Quindi svolse lo sguardo verso Kronos che cercava di liberarsi dalla trappola di ghiaccio e corse verso di lui.

L'alba era giunta l'indomani di quella terribile notte, la città era stata razziata dai MOB e dai barbari. I Villager rimasti, insieme a tutti i superstiti della milizia, era fuggita con i Dakar della famiglia Mors. Mentre i due ex-genitori e proprietari del mezzo, erano ridotti in una maniera altroché che pietosa sia fisicamente che psicologicamente per via della loro perdita. Di certo i due non erano i soli che avevano perso qualcuno di caro, ma un figlio rimane sempre un figlio, nonostante le poche ore che esso aveva vissuto. Nessuno cerco di rasserenarli o cercare di calmarmi, anzi avevano reagito in modo del tutto anomalo; Kronos era conosciuto per il proprio temperamento simile ad un vulcano che aspetta un pretesto solo per "esplodere" soprattutto se era questione di orgoglio mentre Thera era una donna che soffriva di continui balzi d'umore ed era iperattiva che non poteva restare a far nulla per molti "secondi".
Invece i due sembravano essere stati completamente svuotati e che andassero avanti per "l'inerzia" delle loro abitudini.

Quando arrivarono alla colonia di Malkior sembrarono tornare in se, o almeno cercavano di andare avanti nonostante il loro sguardo era vuoto senza una scintilla di emozione, quasi come qualcuno ne avesse svuotato ogni goccia e questo non era lontano dalla verità.

●Dieci giorni dopo●

Era pomeriggio inoltrato ed il sole splendeva alto nel cielo e Kronos si stava passagiano tra le macerie di Typlozka che era stata depredata dai propri ex-abitanti, la zona era diventa un focolaio di spawner, visto che la squadra di ricognizione aveva trovato più di una dozzina di MOB Spawner di ogni variante di MOB presenti sia in quel diorama che in quello vicino. Quindi il consiglio degli anziani aveva declamato di ricostruire la città in un isola non molto lontano dalla ex-citta, Thera era alla guida di ogni singolo Creative disponibile ed aveva già iniziato la ricostruzione. Invece ad Chronos gli era stato affidato al recupero di materie prime insieme hai Survival ed della completa distruzione della vecchia città insieme ad un gruppo di una ventina di Griffier mentre gli Hardcore erano rimasti a Malkior come difesa dei Villagers.

Intanto il suddetto albino si ritrovava ora nella vecchia cattedrale semi-distrutta è stava inserendo alcune cariche di TNT sulle colonne portanti quando notò un ombra muoversi tra le macerie dell'edificio, in un primo momento decise che fosse soltanto un MOB selvatico e se ne sarebbe occupato più tardi. Così continuo il suo lavoro ma dovette fermarsi quando noto il suo zaino sparire, quindi innervosito estrasse dal fodero la sua spada e colpi una colonna con un fendente circolare. Sembro che il suo colpo fosse andato a vuoto ma pochi secondi dopo un blocco della colonna era stato distrutto lasciando intravedere un ragazzo di 10 anni pietrificato mentre stringeva un tozzo di pane e lo zaino del Hardcore.
«Uff.... È io che speravo fosse un MOB, almeno mi sarei tenuto impegnato.» Sbuffo l'albino mentre scrutava il giovane dinanzi a lui: era denutrito e i suoi abiti erano completamente stracciati. La zanzera di capelli corvini era spettinata ed una frangia copriva leggermente gli occhi, la carnagione era molto chiara, quasi pallida, soprattutto ricoperta da ferite di vario genere.
Chronos dopo averlo squadrato giro la colonna quasi come un fulmine e prese di peso il ragazzo e il suo bagaglio sulle spalle. Il giovane si riprese subito ed inizio ad agitarsi in tutti i modi ma la presa ferra del Hardcore lo teneva ben saldo facendo però innervosire l'uomo.
«O ti dai una calmata o ti butto in uno spawner di Zombie.... sono stato chiaro?» Il suo tono glaciale terrorizzo il corvino che si calmo all'instante. Dopo giusto una ventina di metri il piccolo uomo si era appisolato sotto il costante passo dell’albino, sicuramente per le la denutrizione ben evidente e perché forse non aveva dormito a sufficienza, ma nonostante qualsiasi furono i motivi del letargo Chronos non poté che rallegrarsi che avesse un passeggero tranquillo per tutta la durata del viaggio dalla città abbandonata fino a Malkior, più precisamente nella residenza dei due Mors.




Angolo di Tnecniv

Allora popolo del Fandom di Minecraft, date il ben tornato a me. *Silenzio tombale*
Non c'è bisogno che siate cosi calorosi. *😒* Comunque con questa One-Shot vorrei dare vita ad una serie di storie. Lo so che chiunque mi conosca sa il mio difetto di non finire le mie storie, per questo faro O-Shot con una trama comune ma che si possono leggere tranquillamente separate.
Tornando alla storia posso solo dire che aspetto recensioni, sia positive che non, basta che le ultime siano utili e costruttive.
Infine dico che anche se prendo come ambiente "Minecraft" non sorprendersi se alcuni la prendessero per un Fantasy perché se io non sconvolto totalmente una cosa non sono contento. *😝*
Se qualcuno avesse idee che potrei aggiungere per la prossima storia sarei felicissimo di ascoltarle. Beh... Ci vediamo alla prossima storia.
   
 
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