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Autore: connie89    09/03/2009    2 recensioni
Kaori se ne sta andando per sempre: che cosa farà il nostro Ryo? La lascerà partire oppure la traterrà?
Genere: Triste, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Ascolta attentamente ciò che ti sto per dire Kaori: tu devi andartene per sempre da questa casa e rifarti una vita tutta tua, magari con un uomo che ti sappia amare veramente. Stando accanto a me tu metti in pericolo la tua vita. Questa cosa è successa troppe volte. In quei momenti ho temuto di averti perso per sempre. Fuori di qua ci sono killer spietati che non vedono l’ora di farmi fuori. Prima però farebbero fuori te perché tu sei la mia socia. Io non voglio che questo succeda. Perciò è meglio dirci addio”.
Kaori non riusciva a togliersi queste parole dalla mente. Perché avrebbe dovuto trovare un altro uomo? Perché avrebbe dovuto rifarsi una nuova vita? Lei insieme a Ryo ci stava bene e non lo avrebbe cambiato con nessun altro uomo al mondo. Prese il cuscino tra le braccia e lo strinse al petto. Lavoravano insieme da quasi otto anni. Non le importava niente di dover rischiare la sua vita. Per lui questo ed altro ancora. Perché la stava respingendo? Eppure lei quell’uomo lo amava più della sua stessa esistenza. Era stato lui a ridarle la forza di guardare avanti dopo la morte di suo fratello Hideyuki. Era stato lui a farle tornare la voglia di sorridere e di lottare per una persona cara. Quando avrebbe capito i suoi veri sentimenti? Perché anche lui non le diceva che l’amava con tutto il suo cuore? Sciocca. Non l’avrebbe capito né adesso, né mai. Lacrime calde scivolarono dagli occhi, andarono a rigarle le guance e finirono sul cuscino. Ryo era cambiato troppo. Era diventato freddo come un iceberg. Tempo fa le aveva detto di volerle bene, ora, invece, la stava respingendo. Cominciò a singhiozzare. Cercò in tutti i modi di frenare le lacrime, ma inutilmente. Poi, sfinita, si addormentò profondamente. C’era qualcuno che da dietro la sua porta soffriva nel vederla così.
La mattina dopo i raggi del sole illuminarono la stanza di Kaori, svegliandola. Pian piano la ragazza aprì gli occhi. Le faceva male la testa. Avrebbe voluto rimanere a letto ancora un pochino, ma doveva preparare la colazione per quello sfaticato di Ryo. Si alzò e andò in cucina. Si mise a preparare il cibo preferito dallo sweeper: le polpette di ramen.
Mentre cucinava ecco una figura alta e snella scendere le scale e dirigersi verso il tavolo. Kaori non si girò nemmeno, sapeva di chi poteva trattarsi. Ryo prese posto a sedere e aspettò che Kaori gli servisse la colazione. Ryo sapeva benissimo a cosa stesse pensando la sua socia. Sapeva anche che se lei gli fosse stata accanto sicuramente la sua vita sarebbe stata in grave pericolo. Abbassò gli occhi e cercò di pensare a qualcos’altro. Improvvisamente sentì dei rumori in cucina. Si alzò velocemente e andò a controllare. Vide Kaori a terra, priva di sensi. La prese tra le braccia e la portò in camera. L’adagiò sul letto e aspettò che riprendesse conoscenza. Dieci minuti dopo Kaori riaprì gli occhi e Ryo trasse un sospiro di sollievo. I loro occhi si incrociarono. Kaori, imbarazzata, voltò la testa dall’altra parte, evitando così lo sguardo del socio. Scese un profondo silenzio. Per qualche minuto nessuno dei due parlò. Kaori si accorse che la mano del socio stringeva la sua. Un brivido le percorse la schiena. Fu Ryo a rompere il ghiaccio.
-Ti senti meglio Kaori? Vuoi che ti porti un bicchiere d’acqua?
-Si, grazie…
Ryo si alzò dal letto e andò in cucina a prendere un bicchiere d’acqua. Aiutò la socia a bere poi appoggiò il bicchiere sul comodino. Kaori se ne stava zitta e non spiccicava parola. Che cosa avrebbero potuto dirsi? Sicuramente il silenzio era la miglior medicina in questi momenti così critici. Continuò a versare lacrime. Ryo avrebbe voluto consolarla. Così allungò una mano e cercò di asciugarle le lacrime. Kaori invece respinse quel gesto, si allontanò di più da lui.
-Kaori che ti prende?
-Dimmi la verità Ryo… è vero che ci dobbiamo separare? Dicevi sul serio quando hai pronunciato quelle parole ieri sera?
-Si, ero totalmente serio. Non stavo scherzando… è meglio per tutti e due. Te ne rendi conto? Io non voglio che ti facciano del male. Io voglio solamente il tuo bene, la tua felicità. Nient’altro. Se tu stai bene, allora sto bene anch’io. Ma se stai male, sto male pure io. Prima mi dimenticherai e meglio sarà per te
-Hai ragione tu Ryo… ho deciso: lascio questa casa e anche te. Mi si stringe il cuore, ma devo farlo, non ho alternativa. Tanto so che starai bene anche senza di me. Tu non lo capisci ma in questo momento io sto soffrendo da impazzire. Ho il cuore colmo di dolore ma credo che passerà presto. Finalmente potrai andare dietro a tutte le belle donne senza aver alcun problema. Spero solamente che la nuova socia che ingaggerai sia migliore di me. Ti auguro buona fortuna Ryo…
Queste parole furono come un pugno nello stomaco per Ryo. Non poteva credere alle sue orecchie. Kaori se ne sarebbe andata via per sempre e l’avrebbe lasciato solo. No, non lei. Non la donna che amava. Solamente la sua vicinanza lo faceva stare bene. Solo lei gli infondeva coraggio. Kaori era parte di lui. Parte del suo cuore. Quel cuore ora si stava spezzando. Eppure era stato lui a volere questo. La vedeva piangere e si malediva per le parole che le aveva detto. Come si tormentava quel suo piccolo angelo. Lo faceva star male. Avrebbe voluto sparire dalla sua vista. Girò la testa, strinse i pugni e cercò di non piangere. Nessun’altra sweeper avrebbe preso il suo posto. Comunque avrebbe dovuto continuare ad essere gelido nei confronti di Kaori, anche se gli costava tanto. Avrebbe voluto prenderla tra le braccia e baciarla.
-Finalmente hai deciso di seguire il mio consiglio Kaori. Mi congratulo. Non avevo più bisogno del tuo aiuto. Anzi, è un problema in meno. Posso cavarmela anche da solo. Sicuramente troverò una sweeper più in gamba di te e anche più sexy se lo vuoi sapere
Kaori non seppe che dire. Sentiva ardere dentro di se un fuoco devastante. Dal nulla comparve un mega martellone da 100 kg e lo diede in testa al povero Ryo facendolo volare fuori dalla finestra.
Ecco la prova. Ryo non l’amava più. Si, era meglio per tutti se lei se ne fosse andata via per sempre. Andò in camera e preparò le valigie. Dove sarebbe andata? Che le importava. Qualsiasi posto sarebbe andato bene.
Fuori cominciò a diluviare. Kaori si trovava ancora nella sua stanza. Sarebbe stato meglio avvisare gli altri della sua partenza inaspettata? Meglio di no. Non voleva far preoccupare nessuno, tanto meno Miki perché era per lei un periodo molto delicato. Era difficile per lei separarsi dai suoi più cari amici. Non avrebbe più gustato l’ottimo caffè preparato da Umi, né assaggiato la buonissima torta al cioccolato che Miki le offriva ogni volta che la vedeva, né avrebbero più chiacchierato da amiche come faceva sempre. Saeko avrebbe continuato a fare la poliziotta. A Ryo ci avrebbe pensato sicuramente Mick. Sapeva sempre come trattarlo. Sorrise. Ma era un sorriso amaro. Prese le ultime cose e si avviò verso l’uscita. Guardò per l’ultima volta quella casa che l’aveva ospitata per otto anni. Quanti ricordi. Quante delusioni. Chissà, magari un giorno non molto lontano ci sarebbe ritornata. La porta le si chiuse alle spalle. Un taxi giallo la stava aspettando. Ryo, intanto, la stava guardando attraverso la finestra della cucina, con in mano un bicchiere di acqua calda. Guardò con gli occhi il taxi che se ne stava andando e con lui anche Kaori. Quando tutto tornò alla normalità, potè finalmente sfogarsi. Con uno scatto d’ira fece cadere a terra il bicchiere, frantumandolo. Si gettò sul divano e cominciò a piangere dalla disperazione, poi emise un grido acuto. Questa, purtroppo, era la realtà.
Il pomeriggio passò normalmente. Ogni volta che vedeva un taxi giallo passare pensava che fosse ritornata la sua Kaori. Invece erano persone che ritornavano stanchi morti dal lavoro.
“Kaori torna da me…” pensava disperato. “E’ tutta colpa mia, non avrei dovuto allontanarla da me… io rivoglio la mia sweeper, rivoglio il suo sorriso, le sue martellate, le sue parole d’incoraggiamento, le sue risate… ma soprattutto il suo amore. Io l’amo, ma me ne sono accorto troppo tardi… a forza di tirare la corda, questa si è spezzata… come potrò riaverla?”
Basta compiangersi, ormai quello che era successo, era successo. Non era piangendo che si risolvevano le cose. Si, ma senza Kaori tutto era diventato più difficile. Pensò di sfogare la sua tristezza nell’alcool. Sarebbe andato al Cat’s Eye e li finalmente avrebbe trovato, per un po’, la pace. Si mise la giacca e uscì.

CAT’S EYE
-Ciao Ryo! Come va? Tutto bene?
Ryo guardò in faccia Miki, le fece un mezzo sorriso e andò a sedersi. Miki si preoccupò. Non aveva mai visto Ryo in quelle condizioni. Che cosa gli era successo? Sicuramente qualcosa di brutto. Pensò che avesse litigato ancora una volta con Kaori per via di una bella donna incontrata per strada. Impossibile cambiarlo. Era il cascamorto di sempre. Però c’era qualcosa che non le quadrava. Ryo  era pallido e aveva gli occhi persi nel vuoto. Non aveva tentato di toccarla, né di baciarla come suo solito. Ryo tamburellava le dita sul tavolo.
-Ehi Ryo cosa vuoi che ti porti? Ti va un caffè caldo?
-No, grazie… preferisco dell’alcool molto forte… voglio sbronzarmi…
Miki rimase a bocca aperta. Ryo che chiedeva dell’alcool? Era una cosa veramente insolita. Ma perché si meravigliava? Ryo si sbronzava ormai da tempo in alcuni locali frequentati solamente da belle donne. Così gli servì un bicchiere di alcool e Ryo lo bevve tutto d’un fiato. Ne chiese altri e Miki lo accontentò senza far troppe storie. Quando arrivò al decimo bicchiere Ryo era ormai più che sbronzo. Miki gli tolse il bicchiere da sotto il naso, ma il ragazzo protestò.
-Basta così Ryo! Hai bevuto troppo! Ti sei ubriacato. Ora però torna a casa e riposati!
-Ehi donna tu non devi dirmi quello che devo o non devo fare! Sono grande e vaccinato! So io quando voglio smettere! Ora dammene ancora o ti picchio!
-Smettila Ryo! Guarda come sei ridotto! Non ti reggi nemmeno in piedi! Che cosa pretendi ancora?!
Miki non poteva credere ai suoi occhi: Ryo stava piangendo. Singhiozzava. Pensò di aver esagerato. Si sedette vicino a lui e cercò di tranquillizzarlo. Ryo l’abbracciò e appoggiò la testa sul petto della barista. In quel momento arrivò Umi. Perché Ryo era abbracciato a sua moglie? Che caspita faceva? Come si permetteva di prendersi tanta libertà? Diventò furioso. Stava per saltargli addosso, ma Miki lo stoppò. Si calmò quando vide Ryo in lacrime.
-Che cosa è successo? Perché sta piangendo?
-Non lo so ancora Umi. E’ venuto qua e mi ha chiesto di dargli dell’alcool perché voleva sbronzarsi. Io l’ho accontentato. Mi è sembrato strano, non l’ho mai visto così giù. Magari Kaori lo ha messo fuori di casa
-Può darsi… comunque gli sta bene… va a metterlo sul mio letto, quando la sbornia gli sarà passata allora ci dirà quello che gli è successo. Ora non può perché non è nelle condizioni di farlo
Miki mise sul letto Ryo. Stava per socchiudere la porta quando Ryo cominciò a parlare a voce alta, senza accorgersene.
-Kaori non te ne andare… rimani qui con me… come farò senza di te?... Kaori…
Miki non seppe che fare. Chiuse pian piano la porta della camera e tornò a sbrigare le sue faccende. Umi vide la moglie preoccupata e le chiese il motivo.
-Ryo prima ha mormorato qualcosa su Kaori… diceva che non lo doveva lasciare… qui gatta ci cova
Verso sera Ryo cominciò a riprendersi dalla sbronza del pomeriggio. La testa gli girava e aveva voglia di vomitare. Si guardò attorno e si accorse di non essere a casa sua. Ora ricordava. Era andato da Miki e da Umi per farsi consolare. Purtroppo aveva bevuto troppo e si era addormentato fra le braccia di Miki. Che figuraccia. Umi si sarebbe incavolato. E Kaori? Già, Kaori non c’era più. Era partita verso l’ignoto. Si alzò e ritornò al caffè che ormai era chiuso. Umi e Miki lo salutarono e gli chiesero se stesse bene. Ryo fece cenno di si con la testa. Poi si scusò del disturbo.
-Figurati Ryo, non devi scusarti. A proposito, oggi pomeriggio hai pronunciato il nome di Kaori… e ti agitavi nel sonno… perché? Che cosa è successo tra te e Kaori? A noi puoi dirlo tranquillamente, siamo tuoi amici. Non lo diremo ad anima viva, promesso
Ryo abbassò gli occhi e sospirò. Gli faceva male dover rivivere quei momenti così tristi. Si fece coraggio e raccontò tutto, dall’inizio alla fine.
-Ieri sera ho detto a Kaori di andarsene da casa mia e di rifarsi una vita con un altro uomo. Le ho detto anche che stando vicino a me lei rischiava la vita e che prima o poi l’avrebbero uccisa. Io non voglio che questo accada. Stamattina, benché fosse pallida e stanca, l’avevo sentita piangere a dirotto nel cuore della notte, mi ha preparato la colazione. Dalla cucina, poi, ho sentito uno strano rumore. Sono andato a vedere e l’ho vista a terra, svenuta. In quel momento mi sono spaventato. Così l’ho portata in camera sua e ho aspettato che si riprendesse del tutto. Poco dopo ha aperto gli occhi. Mi ha chiesto da bere e io le ho portato un bicchiere d’acqua. Poi mi ha chiesto se le parole che le avevo detto erano vere e io le ho risposto affermativamente. Così ha seguito il mio consiglio e ha deciso di andarsene. Le ho detto anche che era un problema in meno e che avrei trovato un’altra socia più bella e sexy di lei. Insomma, l’ho insultata. Quando l’ho vista piangere, mi sono pentito delle mie parole. Ora sono solo e Kaori mi manca terribilmente. Per questo ti ho chiesto dell’alcool…
-Cosa?! Ti ha dato di volta il cervello?! Perché l’hai insultata?! Non avresti dovuto reagire così… pensa alla sua sofferenza, non è stato piacevole per lei sentire quelle parole! La prossima volta, conta fino a dieci prima di sparare cavolate! Mi dispiace molto Ryo… penso che Kaori non metterà più piede in Giappone… Per questa notte puoi dormire con noi, se vuoi…che ne dici Umi?
-Io lo sbatterei fuori a calci nel sedere! Comunque Miki se va bene a te, va bene anche a me! Cerca di non importunare mia moglie, altrimenti te la dovrai vedere con me! Ricordatelo!
-Grazie a tutti e due… siete dei veri amici…
Per quella sera Ryo fu ospite di Miki e di Umi

Questa è la mia prima ff! Spero che vi piaccia! E' anche la prima volta che mi iscrivo a questo sito di EFP! Perciò non siate troppo severi con i vostri giudizi!
Buona lettura e al prox capitolo!
  
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