28/12/2015
1 recensioniQuella volta in cui…
…ci sposammo
…ci sposammo
“mi sto cagando letteralmente addosso!”
“dio Sam, sei sempre così raffinata” si lamentò Carly Shay mentre cercava ti ordinare i capelli della sua migliore amica.
“Carly, davvero, me la sto facendo sotto dalla paura”
“dovrai resistere solo 20 minuti in chiesa e poi potrai andare al bagno” le interruppe Cat entrando nella stanza della biondina. Era vestita con un semplice vestito azzurro chiaro, gemello a quello di Carly, corto fino alle ginocchia.
“non sei di aiuto confetto!” le rispose Sam nervosa.
“qualcuno è leggermente nervosa qui” la informò Carly alludendo alla biondina.
“si lo avevo notato” disse ridendo Cat.
“non c’è niente da ridere!” sbottò la biondina “hai finito con questi capelli? Sono ore che sono seduta qui a-“ vennè bloccata da uno schiaffo sulla nuca da Carly.
“io sono ore che sto cercando di dare una forma a questo ammasso di riccioli d’oro che sembrano avere vita propria. Sono ore che ti sto sopportando! Anzi è una vita che ti sopporto, quindi vedi di stare zitta Puckett e fammi finire questa benedetta acconciatura, o altrimenti giuro che ti faccio andare pelata al tuo matrimonio!” sbotto la mora esasperata.
“non è l’unica ad essere nervosa oggi…” osservò Cat sedendosi sul letto.
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“dio mio cosa sto facendo!?” urlò Freddie Benson intento a cercare di sistemarsi, in modo decente, il papillon.
“ti stai sistemando il papillon?” chiese Gibby - il suo testimone insieme a Spencer- confuso.
“Gibby non penso che Freddie intendesse quello” disse Spencer aggiustandosi la cravatta.
“e allora cosa intendeva?” chiese ancora più confuso il moro.
“intendo questo!” disse Freddie indicando se stesso.
Gibby lo guardò aggrottando la fronte.
“ehm… non credo di capire” sospirò Gibby. Freddie emise un verso di frustrazione.
“amico, devi calmarti. Se continui così non ci arrivi vivo al tuo matrimonio, e ti ricordo che mancano un paio di ore al-“
“shhhhh! Non dirlo!” sobbalzò Freddie tappandogli la bocca.
“mmmh mmhmmm!” cercò di dire l’artista.
“cosa?” chiese Gibby.
“forse non dovrei sposarmi” decretò il moro.
“MHMHHH!” tentò di nuovo Spencer.
“amico non ti sto capendo!” gesticolò Gibby.
“è stata una pessima idea, non siamo ancora pronti per il matrimonio! Vivere insieme si, avere un bambino anche, ma il matrimonio concretizzerebbe tutto e se non ne fossimo capaci? Se litigassimo ogni giorno, come succede tutti i giorni… vedi! Litighiamo troppo! Non posso, non possiam-“ fu malamente fermato da uno schiaffo da parte di Spencer che, liberatosi dalla presa del moro, lo prese per il colletto della giacca e lo guardò fisso negli occhi.
“stammi bene a sentire ragazzo. Sono anni che tu e Sam state insieme, vivete insieme, avete un figlio insieme. Non pensi che sia già tutto reale, il matrimonio è solo un’altra conferma del vostro amore, ma se pensi di non volerla sposare allora annullo tutto!” sbottò l’artista, allontanandosi da Freddie e prendendo il cellulare.
“cosa stai facendo?” chiese il moro confuso.
“sto chiamando Carly per annullare il matrimonio!” .
“cosa!? No!” urlò Freddie strappandogli il telefono dalle mani.
“cosa no? Lo hai detto tu no? Che non puoi sposare Sam” disse Gibby.
“ero stupido quando l’ho detto” si difese il moro.
“lo hai detto due secondi fa!” disse Spencer.
“eh allora! Newton nel giro di pochi secondi ha scoperto la gravità perché gli è caduta una mela in testa!” sbottò il moro.
“cosa diavolo centra ora!?” chiese isterico Spencer.
“non lo so! E’ la prima cosa che mi è venuta in mente!” .
“voi non state bene” sospirò Gibby .
“ah-ah-ah guarda chi parla!” sbottò Freddie.
“okaaaaay basta!” urlò Spencer, zittendo i due ragazzi.
“sei meravigliosa” disse Carly sorridendo all’amica.
“sei fantastica, bellissima, mozzafiato, sei… sei fantassimato!” disse felice Cat.
“sembro una bomboniera” disse invece Sam. Le altre due sospirarono alzando gli occhi al cielo.
Sam indossava un meraviglioso abito sa sposa a sirena, con uno scollo a cuore sul davanti e una lunga scollatura a V sulla schiena. Il busto era ricamato e ornato da piccole pietre luccicanti e al collo portava una sottile collana in oro bianco, regalo di fidanzamento della Signora Benson.
I capelli era legati in una complicatissima treccia che le cadeva dolcemente sulla spalla sinistra, lasciando in bella mostra la scollatura della schiena. E una piccola coroncina ad ornamentare il tutto.
Ai piedi aveva delle comode converse bianche.
Non c’era stato modo di farle cambiare idea. “Sam Puckett non indossa i tacchi” aveva ripetuto fino allo sfinimento, e così sia lei che Freddie, avevano deciso di indossare delle converse al loro matrimonio.
“ti dico che sei bella” insistette Carly poggiandole una mano sulla spalla.
“già! Le bomboniere non sono fatte come te!” le disse Cat.
Le tre ragazze scoppiarono a ridere.
“ragazze, io continuo a cagarmi addosso” disse Sam tornando seria.
“che schifo! La mamma si è fatta la pupù sotto!” esclamò un bambino di appena 2 anni che camminava allegramente mano nella mano con la signora Puckett.
“tesoro, non potevi andare in bagno?” le chiese prendendola in giro la madre.
“non è divertente mamma” disse Sam abbassandosi a prendere il figlio in braccio.
“ehi polpetta, come va?” gli chiese Sam scompigliandogli i capelli.
“mamma, hai fatto la pupù?” le chiese il bambino.
“no tesoro, è solo un modo di dire” gli spiegò Carly aggiustandogli, di nuovo, i capelli.
“che buffo modo di dire che si fa la pupù addosso” osservò il bambino.
“no, David, la mamma non si sta facendo la pupù sotto, ma è solo nervosa e isterica e rimpiscatole e-“
“penso abbia capito” la interruppe Sam sbuffando.
“si, giusto quello che volevo dire è che la mamma, è solo molto felice che lei e il tuo papà si sposino” disse Carly fiera della spiegazione data al bambino.
“ah… quindi la mamma è tanto felice da non riuscire a trattenere la pupù” disse il bambino annuendo, felice della sua di spiegazione.
Sam, Cat e Pam scoppiarono a ridere di fronte alla cocciutaggine del bambino e Carly dopo un po’ si unì alla risata.
“come si vede che è tuo figlio” rise la mora.
“lo prendo per un complimento” disse Sam poggiando David a terra, che corse dalla nonna urlando, anzi pretendendo di andare da suo padre.
“okay mostriciattolo ora ci andiamo” disse Pam trascinata dal bambino fuori dalla stanza.
“ah Sam!” disse.
“si mà” rispose distratta la biondina.
“sei bellissima” le disse schioccandole un bacio sulla fronte.
“gr-grazie” rispose felice Sam.
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“dov’è mio nipote? Dov’è il mio principino?” chiedeva freneticamente Marissa Benson ad ogni persona all’interno della casa.
“oh eccolo lì” esclamò appena lo vide insieme a Pam.
“ciao nonna!” la salutò David correndole incontro.
“è tutto tuo vecchiaccia” le disse Pam ridendo e salutandola da lontano.
“gentilissima befana” le fece la smorfia divertita Marissa.
“voglio andare da papà!” le disse allegro il bambino
“okay principino, andiamo dal tuo papà
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“e se Sam ci ripensasse?”
“Freddie-“
“no dico sul serio! La nostra relazione non è mai stata facile” iniziò il moro.
Gibby sbuffò sonoramente seguito da Spencer.
“ne abbiamo già parlato”
“si lo so, ma… ho paura, no paura non è la parola giusta. Sono terrorizzato, pietrificato. Me la sto facendo sotto dalla paura. Mi sto cagando addosso!”
“modera i termini Freddie Benson!” sbotto la madre entrando in stanza.
“scusa mamma” disse Freddie.
“anche papà si sta facendo la pupù sotto. Perché sgridate solo me quando la faccio!?” disse David aggrottando le sopracciglia in una adorabile smorfia di disappunto.
“perché, chi altro se la sta facendo sotto?” chiese Gibby.
“la mamma” disse il bambino.
“oh grandioso! Visto! Anche Sam sta avendo dei ripensamenti”.
“dio dammi la forza” sospirò Spencer.
“cosa sta succedendo?” chiese curiosa Marissa.
“suo figlio non vuole più sposarsi” disse Gibby.
“non è che non voglio sposarmi e ch-“
“ooooooooh il mio bambinooooooo, non vuole lasciare la sua mamma!” disse Marissa andando ad abbracciare il figlio.
“mamma sono già 3 anni che non vivo più con te” le ricordò Freddie.
“ed ora hai capito l’errore e vuoi tornare da tua madre!” esclamò la Signora baciando ripetutamente le guance del figlio.
“no, no, no! Non intendevo questo!” cercò di parlare Freddie, mentre Spencer e Gibby a malapena trattenevano le risate.
“io amo Sam e voglio sposarla! Mi stavo solo facendo qualche domanda di troppo! Mamma lasciami! Aah aiutatemi!” sbottò il moro rivolto ai suoi due testimoni.
“amico è troppo divertente!” rise Gibby.
“dovresti vedere la tua faccia” esclamò Spencer.
“ehi!” esclamò T-bo entrando nella stanza “la cerimonia sta per iniziare, vi volete muovere!”
“oh cavolo è vero!” disse Spencer “io corro a prendere Sam” disse l’artista prima di uscire dalla stanza.
“io vado ad accogliere gli invitati” disse Marissa uscendo.
“okay” sospirò Freddie prendendo David in braccio “andiamo al mio matrimonio” disse uscendo anche lui dalla stanza seguito da Gibby.
“dove diavolo è finito Spencer!” urlò Sam in piena crisi di ansia.
“calmati, ora vedi che arriva!” esclamò Cat.
“eccomi! ” disse Spencer entrando di corsa nella stanza.
“finalmente!” sbottò Carly.
“tutti nervosi eh oggi…” bofonchiò Spencer.
“Sam! Sei meravigliosa!” rise il moro.
“vi muovete! Il matrimonio inizierà tra 5 minuti esatti!” sbottò Carly esaurita.
“sorellina devi calmarti” disse Spencer.
“altrimenti ti verranno le rughe” disse Cat prendendola sotto braccio e facendola uscire dalla stanza.
“ci vediamo tra pochi minuti” urlarono insieme le due damigelle.
Spencer si avvicino alla biondina e le offrì il braccio.
“allora? Vogliamo andare?” le chiese sorridendo.
Sam prese un profondo respiro.
“c’è la posso fare” disse a se stessa.
“avete affrontato ostacoli più difficili di questo” le ricordò Spencer.
“si, si lo so. Forza! Andiamo al mio matrimonio”.
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La chiesa era piena.
Goomer, Dice, Nona, Jade, Robbie, Marissa, Pam con il piccolo David tra di loro e tutti gli altri erano tutti seduti in attesa dell’inizio della cerimonia.
Freddie era impeccabile del suo smoking nero e le converse rosse abbinate al papillon. Al suo fianco Gibby –e presto anche Spencer- erano in attesa della sposa.
Quando la musica partì fecero il suo ingresso Carly e Cat andando a posizionarsi sull’altro lato dell’altare.
Poi, beh poi entrò Sam.
Appena la biondina mise piede sulla navata, con il suo buchè di rose rosse in mano, sottobraccio a Spencer, vestita con quel meraviglioso vestito, sembrava una dea, e in un attimo tutte le paure, le ansie, i ripensamenti che Freddie Benson si era fatto qualche ora prima, erano svaniti, lasciando spazio alla felicità più assoluta, e la consapevolezza di uscire da quella chiesa non più come semplici fidanzati, ma come marito e moglie, il signore e la signora Benson, anche se ne era sicuro, Sam avrebbe sempre mantenuto il suo cognome.
Angoloooooooooooo mioooooooooo!
Ma buon Ciauuuuuuuuuuuuuu a tutti miei cari!
Sono tornata (non per aggiornare le due ff in sospeso sorry) per proporvi questa raccolta di One-Shot su questi due piccioncini. Saranno per lo più scene di vita quotidiana, come che ne so, la prima prova di convivenza, il fidanzamento ufficiale, vari litigi, la gravidanza e la nascita di David (per chi ha letto la mia shot “it’s just so unfair” già dovrebbe conoscere, ma in teoria non è lo stesso bambino, perché Freddie è vivo… vabbè capito no? E’ una specie di omaggio a quella storia a cui tengo molto).
Vabbè fatemi sapere cosa ne pensate con una piccola, grande, media , decidete voi, recensione e noi ci sentiamo alla prossima shot (che non so quando posterò).
Vi saluto! Ciauuuuuuuuu!
ps. scusate eventuali errori.