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Autore: mirirovets    28/12/2015    0 recensioni
La storia di Violet. Violet Grace Montgomery. Con la sua grinta ed ironia pungente ha sempre saputo tener testa a qualsiasi persona abbia incontrato. Violet continuerà ad alimentare la corazza che si è costruita negli anni e ad usare la sua lingua tagliente quando si troverà davanti un capo con un carattere forse troppo simile al suo? O deciderà di mostrare per la prima volta a un uomo le sue fragilità? Christopher accetterà di fare un passo indietro se necessario per poter stare accanto a una Donna fatta di paradossi? Violet può essere definita in mille e più modi, uno per ogni sua sfumatura. Ma una cosa è certa. Lei è indimenticabile.
Genere: Erotico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Ecco che mi trovo di fronte a quella che è, a partire da oggi, l'azienda in cui lavoro. La struttura è recente e moderna, non vedo altro che immense vetrate e così tanti piani da non riuscire a tenere il conto. Decido di entrare e, se l'esterno ha lasciato il segno, quello che vedo ora mi ha sbalordito completamente. Lineare ed essenziale. Ecco come posso definire lo stile del design interno. Di buon gusto per quanto mi riguarda, ordinato e minimal, come piace a me. Mi dirigo verso l'ascensore dalle pareti di vetro e attendo fino a quando arrivo al quarto piano. E' lì che il mio nuovo capo dovrebbe aspettarmi. Non ho visto gli altri piani, ma quello in cui mi trovo ora mi piace perché segue lo stile del piano terra. Ci sono tante persone concentrate a lavorare, alcune in coppia, altre singolarmente. Non so a chi chiedere di Burns, il mio capo, dato che non c'è nessuno pronto ad accogliermi. Decido, quindi, di fare un'entrata nel mio stile: facendomi subito notare.

"Christopher Burns?" dico a voce piuttosto alta e, intanto, mi guardo intorno e noto soddisfatta che tanti miei colleghi sono stupiti dal comportamento della nuova arrivata. O forse mi guardano per via dei miei lunghi capelli rossi. Noto un uomo, sul metro e ottantacinque, avvicinarsi a me.

"Prego, nel mio ufficio"

Di poche parole, a quanto sembra.

Una volta chiusi in questa enorme stanza – alla faccia dell'ufficio – mi rivolge di nuovo la parola

"Lei dev'essere...uhm..."

"Violet Grace Montgomery" dico scandendo attentamente le parole, in modo tale da imprimergli il mio nome in testa, per non farglielo più dimenticare

"Violet Grace..." ripete squadrandomi un po' troppo deliberatamente per i miei gusti, tenendo le mani in tasca

"In persona" gli sorrido e intanto lo studio con lo sguardo. Penso che se ne sia accorto, ma del resto cosa può dirmi, dato che i suoi occhi azzurri hanno fatto lo stesso con me?

"Sinceri complimenti a lei, signorina Montgomery. E' arrivata prima al concorso d'assunzione. D'ora in poi lavoreremo in coppia e spesso dovremo andare direttamente a casa dei clienti per discutere con loro di nuove vantaggiose proposte che offre l'azienda. Ah, non faccia così, Violet, è divertente usare la macchina aziendale e, nel frattempo, fermarsi a prendere un drink" Deve aver notato la mia espressione stupita quando mi ha detto che dovremo andare a trovare i clienti, non me l'aspettavo proprio. Ma in compenso apprezzo l'occhiolino a fine frase, l'ha resa scherzosa. Mi pare uno a cui piace giocare duro. Non poteva trovare sfidante migliore.

"Come fa ad essere certo che sta parlando con una signorina? Magari sono sposata e ho 5 figli. Non si illuda, Burns. Ad ogni modo, mi lusingano i suoi complimenti" gli sorrido e i suoi occhi azzurri fanno lo stesso

Mentre ero occupata a pensare al modo (piuttosto inusuale da capo) con cui si era rivolto a me, aggiunge "Possiamo darci del tu, se non ti dispiace, dato che bene o male avremo la stessa età"

Continua a guardarmi nell'attesa di ricevere il mio consenso. Probabilmente si aspetta che gli chieda quanti anni ha o che gli dica la mia età.

"Non si prova nemmeno a chiedere l'età a una donna, o meglio, a me no di certo" mentre pronuncio lentamente queste parole, osservo la sua reazione. Io non m'aspettavo di avere un capo così, ma sono certa che lui non si aspettava di avere una dipendente con la lingua tagliente quanto lui. O forse di più. Lo lascio qualche secondo in più nel dubbio, poi decido di spezzare questo momento, anche se devo ammettere che mi diverte metterlo in difficoltà

"E sia, diamoci del tu. Posso andare?"

Noto un'espressione soddisfatta, più che altro di sollievo, sul suo viso. Mi annuisce sempre mentre tiene le mani in tasca e io gli sorrido prima di dirigermi verso la porta.

Mi giro di scatto e lo trovo a fissarmi il lato B

"Bella cravatta, Burns"

Accenno un sorriso ed esco dal suo ufficio.



Spazio autrice.

Ecco a voi il primo capitolo di "Indimenticabile", il mio primo libro. L'ispirazione per questa storia mi è venuta semplicemente da una scena che si è creata nella mia mente, per cui ciò che ho visto l'ho messo per iscritto. Tengo molto sia alle vostre opinioni che a questo libro, perchè per dar vita alla protagonista ho preso spunto da alcuni aspetti in particolare del mio carattere. Lasciate una recensione se vi piace questo primo capitolo.
Un bacione bellissime.

   
 
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