Storie originali > Romantico
Segui la storia  |      
Autore: Flabila_    28/12/2015    0 recensioni
Questa è una storia realmente accaduta, è la storia che ha inciso sulla mia vita per due anni.
È la storia di Sara (non è il mio vero nome), una ragazza che frequenta l'ultimo anno di liceo, piena di virtù, di aspettative per il futuro e soprattutto piena di sogni.
La storia si apre con l'inizio del suo primo/ultimo giorno di scuola, tra varie risate e discorsi, le sue compagne di classe scoprono che Sara ha conosciuto un ragazzo di cui, nel giro di pochi mesi, si innamorerà.
Sara è inesperta in amore, ha avuto solo una relazione di un anno e mezzo quando aveva quattordici anni (andata male), e non sa, che dietro al suo nuovo sogno, si cela un ragazzo che le trafiggerà il cuore.
Come finirà? Aspettate e vedrete!
Spero che vi piacerà, un bacio a tutti!
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Universitario
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Bassina, riccia, mora, allegra, piena di vita: lei è Sara. Una ragazza dalle più varie sfumature dell’arcobaleno, incredibilmente solare, e con una risata sorprendentemente vivace e, soprattutto, contagiosa! Lei è la solita ragazzina studiosa, ricca di virtù. In quegli anni frequentava il quinto anno di liceo scientifico, era uscita da qualche anno da una relazione durata due anni, nata proprio in quel liceo.
Ricordo proprio come se fosse ieri, il suo PRIMO ULTIMO giorno di SCUOLA! Sì, lei lo chiamava così, era il primo giorno dell’ultimo anno, un anno pieno di sentimenti oltre che d’interrogazioni, un anno di scelte.

7:30 a.m.
<< Saaaaraaaaaa, svegliaaaaaa! >>

7:35 a.m.
<< Saaaraaa, muovitiiii! >>

ZZZzzzzzzZZZzz

7:40 a.m
<<  Sara, se non ti alzi sarò costretta a toglierti le coperte di dosso!  >>
<< Mammaaa, ma che ore sono?! >> domandai tutta assonnata.

<< Sono le otto! >>
<< Seee, dici sempre così, saranno le sette >>.
<< E guarda la sveglia >> disse mamma con molta sicurezza.

Guardo la sveglia piena di sonno, e saltando dal letto urlo:
<< Mammaaaaaaaaaaa, sono le otto meno venti, potevi svegliarmi prima! >>.
Mia madre si butta una mano in faccia, pensando che sono una causa persa.

Corro in fretta e furia in bagno, mi lavo, mi vesto, faccio colazione, lavo i denti, e corro subito giù casa della mia amica.
Busso al suo citofono e scende, come al solito mi rimprovera dicendo che faccio sempre tardi, eh sì… ecco uno dei miei mille difetti, sono una ritardataria! Ovviamente, solo quando voglio io.


<< Embè, pronta per l’ultimo anno? >> disse Susy.
<< Oh, certo che si! Non ce la faccio più, sto invecchiando >> risposi io.
Susy non rispondeva.
<< Tutto bene? >> chiesi.
<< Stavo semplicemente pensando a quanto tu sia scema, niente di che, tutto apposto >>.
<< Sei sempre gentile ciccia (così la chiamavo), e tu pronta per il quarto anno? >>.
<< Ma che domande sono, certo che no! >>
<< Ah.. bene bene! >> confermai.
<< Corriiii, sono le 8:20 >> urlò Susy.

Come al solito, come tutti i sacro santi anni, dovevamo correre per arrivare puntuali a scuola, e soprattutto per prendere il nostro terzo o quarto banco della fila centrale. Stranamente io e Susy, anche essendo in aule diverse, riuscivamo sempre a prendere lo stesso posto.
Arrivammo sotto scuola alle 8:23, entrambe ci separammo per andare con la nostra classe.
Come al solito la mia compagna di banco era in ritardo, così dopo sedici chiamate mi rispose:
<< Cuò ma dove sei? >> chiesi.
<< Sto arrivando, dove sei? >>
<< A scuola, sbrigatiii! >>
<< Ti raggiungo >>.

Fortuna che arrivò appena in tempo, eccola lì con la sua camminata dinoccolata, che per fare due passi ci mette due secoli.
Ah a proposito, lei si chiama Michela, ma noi ci chiamiamo “Cuò” che per esteso vuol dire “Cuore”.
<< Aaaalleluiaaa, alleluia, alleluuuuuiiiaaa >> l’accolsi cantando l’Alleluia di Mozart.
Lei rise.

“Driiiiin, driiiiiiiin, driiiiin”
Erano le 8:25.
<< O mio Dio, Sara corriamoooooooo! >>
<< Ma cos’ho fatto di male? Dovevo fare la maratoneta! >> esclamai.

Corremmo come se non ci fosse un domani al terzo piano, sapevamo già dov’era situata l’aula (ho i miei informatori), la fila delle finestre, come al solito, era occupata dai secchioni, così prendemmo il terzo banco della fila centrale, e conservammo il primo e il secondo banco ai nostri quattro amici.
Suona la seconda campanella, quella delle 8:30, quella che dovrebbe annunciare, e sottolineo dovrebbe, l’inizio delle lezioni.
I nostri quattro amici arrivano, anche loro in ritardo, siamo tutti ritardatari qui, tranne i secchioni OVVIAMENTE, e iniziamo a prenderci in giro fin quando non arriva lei: la professoressa Giselda!
No, state tranquilli, non è la professoressa cattiva anzi, lei è la persona più dolce e disponibile che esista in questo mondo.

<< Ben tornati ragazzi, come state? Questo è l’ultimo anno, mi raccomando perchè… >>
<< Il solito discorso, che noiaaa >> dissi a Michela.
<<  Buonanotte >> rispose lei.

Si girarono le nostre due amiche Vanna e Amalia, ci sorrisero, e fecero segno che avevano sonno.
<< ..quindi spero che sia un felice anno per tutti voi, e soprattutto impegnatevi per lo studio, perchè questo è un anno difficile >> concluse la prof.
<< Bene, ora facciamo l’appello! >>
<< Come avete passato le vacanze ragazze? >> chiesi alle mie tre amiche.
<< Il solito, in vacanza con i miei, in montagna a non far nulla >> rispose Vanna.
<< Tutti i giorni a litigare con il mio fidanzato >> seguì Amalia.
<< Calabria! >> concluse Michela.
<< Wow >> risposi.
<< E tu? Novità? Conosciuto qualcuno? Siii? >> domandarono tutte e tre in coro.

Io e Vanna eravamo le uniche ragazze non ancora fidanzate presenti nella nostra classe e, soprattutto, ancora vergini! Anche se sono dell’idea di restare tale fino al mio matrimonio.
Sorrisi, e dissi << Quest’anno, come al solito, sono stata in Puglia, e ad un campeggio organizzato dalla Chiesa che frequento >>.
<< E hai conosciuto qualcuno? >> chiese Vanna.
<< Naaaah >> risposi.
<< Confessa, tu sei una perenne innamorata! >> disse Vanna.
<< Uffa, mi hai sgamata! Ho conosciuto un ragazzo, pensa che non dovevo manco conoscerlo, sono andata all’anniversario di matrimonio dei miei zii in Puglia, e non volevo proprio andarci ma, mio padre, mia madre e anche nonna mi hanno trascinata per le orecchie! >>.
<< O mio Dioooo! E come si chiama? Quanti anni ha? Ma state lontani, uffii! >> disse Michela.
<< Si chiama Pierre, ha la mia età, è alto, moro, riccio, occhi scuri, eh già, siamo lontani! Ma lo sapete, scelgo sempre le cose più difficili! >> risposi.

Dovete sapere che ho una tendenza a cercarmi quegli amori impossibili, o quei ragazzi che non mi calcolano proprio o, se lo fanno, mi illudono.
<< E a lui? Come lo vedi? >> chiese Amalia.
<< Oh beh, interessato, però c’è un problema >> dissi.
<< La distanza? Daiii quella si supera! >> esclamò Michela.
<< Non è quello il problema >> risposi.
<< E qual è allora?! >> chiese ansiosamente la mia compagna di banco.
<< È innamorato di mia cugina >> dissi.

Le mie tre amiche si pietrificarono, leggevo nei loro occhi dei punti interrogativi, tipo a dire “e tu ci vai pure dietro?”.
Che potevo farci, appena lo vidi mi tremò il cuore.

<< Roba da nulla, vero ragazze? >> disse con ironia Michela.
<< Eeee certo che si! >> confermarono.
Mi misi a ridere.
<< Tuuu, non stai beneeeee, hai perso la testa, ma che mi combini? Te ne trovi finalmente uno, e nemmeno buono lo trovi! >> mi riproverò Michela.
<< Ehhh >> sospirai.
<< No, non posso farcela >> affermò sconfitta Michela.
<< E tua cugina è interessata a lui? >> chiese Amalia.
<< No, lei è più grande di cinque anni, e poi è fidanzata >> risposi.
<< Ahhh allora è tutto ok >> disse Vanna.
Michela si buttò in faccia il quaderno.

<< Ma cos’è tutto questo baccano ? >> chiese la prof, << fate silenzio, siete sempre le solite! >>.
<< Scusi prof >> rispondemmo in coro.
<< L’hai combinata grossa >> sussurrò Michela, << ora dobbiamo trovare un piano e… >>
< ..e poi attuarlo >> sussurrai io.

Le cinque ore a scuola passarono in fretta (stranamente), suonò la campanella, salutai le mie amiche, e incontrai Susy e la mia comitiva con cui esco il Sabato, e ritornammo a casa.
<< Saretta, com’è andata? >> chiese papà.
<< Sono stancaaa >> risposi.
<< Di già? >> chiese mamma.
<< Ovvio >>.
<< Dai lavati le mani, è pronto >> disse mamma.

Mangiai, e poi andai in camera a studiare, già avevano assegnato tantissimi compiti. Nonostante lo studio, ogni ora controllavo se ci fosse un suo messaggio, ma niente, fino alla fine del giorno lo aspettai, e ancora niente.
Andai a letto presto, e prima di addormentarmi gli mandai su whatsapp la buonanotte con la speranza che la mattina seguente mi rispondesse.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Flabila_