Note dell'autrice:
Spoiler per chi non ha visto il secondo film, 'Yorozuya per sempre'.
E' una piccola e straziante what if ma spero che a qualcuno piaccia.




C'erano diversi fiori sulla sua lapide, dopotutto non era passato molto tempo quando Otae aveva lasciato questo mondo.
Tutti le volevano bene, pensò Kyuubei con una punta di tristezza.
Cambiò i fiori, togliendo quelli ormai appassiti, come faceva ogni volta che feniva a trovarla.

Le accarezzava i capelli e le diceva che era bellissima, e così era, almeno ai suoi occhi.
Non sopportava di vederla così debole, ma continuava ad andare ogni giorno a trovarla, ed ogni giorno c'era sempre il suo sorriso ad attenderla.
Fino alla fine Otae aveva continuato a sorridere.

Non una lacrima solcò il volto della giovane, non aveva mai pianto dal giorno del funerale.
Tutte le sue lacrime erano già state consumate.
Sorrideva.
Adesso che la sua amata Tae-chan non c'era più, toccava a lei il compito di essere forte e di sorridere nonostante tutto.
Aveva giurato che avrebbe protetto suo fratello, come avrebbe dovuto proteggere lei.
Ed invece non era stata in grado di fare nulla, se non di vederla ogni giorno sforzarsi di non far vedere agli altri quanto soffrisse.
Suo padre continuava a dirle che ora che la sua amata non c'era più poteva anche diventare una donna, ma a lei non importava.
Ora che la sua amata se ne era andata per sempre, non voleva interessarsi a nessun altro.

Le strinse la mano, la strinse forte anche dopo che gli occhi di Tae si erano chiusi per l'ultima volta.
Sentì le lacrime rigarle le guance e non riuscì a fermarle, anche se non avrebbe voluto farsi vedere in quelle condizioni in pubblico non potè farci nulla.
Era come se il mondo intorno a sè avesse smesso di girare.
Il suo sole non c'era più, nulla aveva più senso.
'Sorridi' pensò e quel pensiero la colpì come uno schiaffo.
Tae-chan sarebbe stata in grado di andare avanti, di farlo per tutti quelli che la amavano anche se dentro si sentiva persa.
'Proteggerò ciò che ti era caro' sussurrò a bassa voce, ad un soffio dalle sue labbra ormai prive di respiro.