28/12/2015
1 recensioniPrologo
Tutti fanno delle scelte e questo Mia lo sapeva bene! Era circondata da bivi nei quali si era persa nel corso della sua vita. Eppure una decisione può davvero far cambiare le persone?
Affrontare le conseguenze può aiutare o peggiorare una situazione,ma bisogna comunque saper valutare se stessi e ciò che realmente si vuole.
Mia era molte cose: figlia, amica, sorella, ma anche indecisione.
Lei era una ragazza davvero speciale, poteva entrare letteralmente nelle storie che leggeva sui libri ed uscirne a suo piacimento .Non sapeva spiegarsi ne il come, ne il perchè, ma si sa ,alcune volte è meglio non farsi troppe domande. Questo dono, però aveva una conseguenza grave per il suo fisico.
La sua costituzione veniva danneggiata, cuore, reni , ossa....tutto e ciò fece preoccupare i suoi genitori e suo fratello maggiore Guy .
Tutto iniziò quando di ritorno da un”viaggio”Mia svenne nel bel mezzo del salotto e fu ricoverata d'urgenza, aveva solo 8 anni, ma l'episodio non le impedì di continuare, arrivando così ai 11 con una flebo attaccata al braccio ed un respiratore artificiale le erano rimaste poche speranze di vita, ma Mia non era pronta a morire e così come gesto estremo si catapultò nel primo libro che le era capitato in mano con la consapevolezza che non sarebbe più tornata. Non a caso lasciò una lunga ed esaustiva lettera d'addio ai suoi cari dove li ringraziava di tutto.
Quandò aprì gli occhi ebbe un sussulto, stava bene, respirava a pieni polmoni, ma aveva il cuore a pezzi, tra vita e morte una ragazza difficilmente sceglierebbe di morire, ma un'esistenza senza i suoi cari di sicuro non era meglio.
Guardandosi intorno notò che si trovava lungo una strada boscosa e poco soleggiata,ma dove era finita si chiese mentre iniziava a camminare. - C'è qualcuno? - gridò lei sentendosi osservata - mi sono persa....non so dove andare..per favore qualcuno mi sente? - continuò mentre iniziò a scalare una collina erbosa alla fine della strada. Guardando quel luogo tentava di ricordarsi in che storia si trovasse, ma nulla le era d'aiuto in più si sentiva stanca e affamata. Raggiunse un piccolo fiume e stranamente si sentì sollevata. “dove c'è acqua c'è vita” pensò e si sporse sulla riva per bere, ma perse l'equilibrio e cadde in acqua peccato che non sapesse nuotare! Iniziò ad agitarsi e a muovere in modo scoordinato braccia e gambe, ma la corrente la trascinò per un paio di chilometri. - Aiutoo!Affogo....ai....aff... - l'acqua le era entrata in bocca , non riusciva a parlare finchè non le sembrò di volare e poi avvenne lo schianto dopo il buoi più totale. Calore, un dolce profumo di fiori...questo sentiva Mia quando lentamente stava riprendendo conoscenza, ma non se la sentiva di aprire le palpebre le pesavano ancora.“dove mi trovo?Ho fame....ma cosa diavolo è successo?” pensava la ragazza mentre iniziava a riappropriarsi delle proprie facoltà.
- Come stà la ragazzina? - chiese una voce maschile ad un altro individuo chiaramente accanto al letto in cui giaceva Mia. - Stabile, per fortuna, ha fatto un bel volo! - “Ma di che volo stanno parlando?” - Bilbo,amico mio cosa ti turba? Vedo chiaramente l'incertezza tipica degli hobbit! - “Bilbo? Ma allora...” - Sai che non sono in grado di fare ciò che mi chiedono...non credo di farcela Gandalf ! - - Ho fiducia in te e me lo hai dimostrato salvando questa poveretta da una morte certa! E grazie a te guarirà e sarà ricondotta alla sua casa - affermò il vecchio. Intanto Mia ascoltando la conversazione capì dove era finita e decise di svegliarsi da quel dormi veglia. Aprì gli occhi e si alzò dal letto sedendosi su di esso. - mmm Grazie per avermi salvato... - affermò lei stropicciandosi gli occhi eliminando i residui di sonno. - Come stai piccolina? - chiese Gandalf posandole una mano sulla spalla con fare paterno, ma visto l'età più anziana sarebbe meglio dire con fare da nonno! - Stordita...e ho un po' di fame... - dichiarò la ragazzina mentre le veniva misurata la febbre. - Non hai la febbre e questo è un buon segno come l'appetito...sai dirmi il tuo nome? continuò il vecchio mentre l'hobbit si limitava a sorridere compiaciuto del fatto che Mia stesse bene.
- Mi chiamo Mia...dove sono? - domandò poi lei rendendosi conto di essere nella casa di Bilbo Baggins. - Al sicuro, non temere, sai dirmi da dove vieni? - la rassicurò lo stregone mentre piano piano la fece alzare dal letto e farla sedere sulla poltrona accanto al camino nella sala accanto. Mia si limitò a negare col capo e nel contempo azzannò una fetta di pane che Bilbo le aveva gentilmente posto. - Ti senti confusa , vero? Comprensibile visto la tua disavventura nel fiume, ma mi chiedo cosa ci facesse una giovane elfa come te nel bel mezzo del nulla - Mia entrò nel panico elfa? Ma di che parlava?- Non sono un elfo, signore... - disse mentre beveva dell'acqua.
- Devi essere confusa parecchio visto che effettivamente sei un elfo giovane , provieni da Gran Burrone?? Non ricordi nulla del tuo passato? - p>Mia scosse ancora la testa.- Posso guardarmi allo specchio? - chiese la giovane, voleva vedere con i suoi occhi cosa era diventata...
“oh my god”pensò lei mentre toccava le sue orecchie appuntite. I suoi nei erano spariti e la pelle era diventata diafana e perfetta. La cosa la divertiva avrebbe voluto tanto travestirsi da elfo a carnevale ed ora invece lo era diventata.
Gandalf era sospettoso, e Mia lo aveva capito , ma ancora non aveva una storia da raccontare...e poi non sapeva cosa le sarebbe accaduto.
Alla giovane piacquero molto avrebbe voluto farle vedere a suo fratello Guy!Cosa avrebbe detto?
E i suoi genitori?In ogni caso loro non c'erano...tutto era finito,ma il punto era lei cosa avrebbe fatto? Troppe domande senza risposte e lei troppo piccola per darsi delle degne risposte.
- io dovrò andarmene....che ne sarà di lei?? - chiese Bilbo ad un tratto allo stregone che fumava assortito la sua pipa.
- Me ne occuperò io...è meglio per tutti... - mormorò quasi a se stesso che allo hobbit.
Quelle parole non sfuggirono a Mia che non seppe se ridere di felicità o preoccuparsi.