29/12/2015
3 recensioniSi avvicinò a Giuseppe e cominciò a scuoterlo per la spalla con una certa urgenza.
L’umano balzò a sedere spaventato: «Ma che…?»
«Alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode lo sta cercando per ucciderlo!» Detto ciò, sparì, mentre Giuseppe svegliava la sua sposa.
Mentre gli umani radunavano freneticamente le loro cose, Gabriel rifletteva seduto sul tetto della capanna. Non era un angelo violento, il suo compito era di recare messaggi, annunci di nascite miracolose e profezie, tuttavia non capiva perché, invece di far scappare la Sacra Famiglia, non potesse andare al palazzo di Erode e apparirgli con le sue sei ali spalancate spaventandolo a morte e convincerlo con le buone (appendendolo per un piede alle mura del palazzo) o con le cattive (facendolo precipitare dalle suddette mura) a revocare quell’ordine infame.
Purtroppo c’era in ballo una Profezia, rivelata al profeta Geremia secoli prima, che non poteva essere vanificata. E poi che fine avrebbe fatto il Libero Arbitrio?
“Ma che cosa ha combinato Ziquiel? Spero che gli facciano una bella ramanzina, doveva far fermare la cometa qui a Betlemme, sopra la capanna, dopo averla fatta comparire a Oriente per guidare i sapienti, come ha fatto a confondersi con Gerusalemme? Ovvio che poi quei tre siano andati a chiedere informazioni a Erode.”
Già, i tre re magi erano andati a chiedere al re della Palestina dove fosse il nuovo re dei Giudei.
Erode, cui non era nato alcun nuovo figlio e terrorizzato di perdere il potere, aveva chiesto ai sacerdoti dove sarebbe nato il futuro sovrano e, saputo che era Betlemme, aveva passato l’informazione ai magi chiedendo loro, quando sarebbero tornati a Gerusalemme, di riferirgli l’esatta ubicazione del pargoletto. «Per adorarlo» aveva aggiunto.
“Sì, certo ed io sono un gufo!” aveva pensato Gabriel che, invisibile, aveva seguito tutta la scena.
Per fortuna la cometa era poi arrivata a destinazione e Gabriel era riuscito a convincere i tre a non tornare da Erode e a rientrare nei loro paesi, facendo il giro del Mare Salato. Ormai però il danno era fatto: quando il re aveva capito che i magi non sarebbero più tornati da lui, aveva ordinato ai suoi soldati di uccidere tutti i bambini di Betlemme dai due anni in giù.
Prima Nimrod, poi il faraone e adesso Erode: a quanto pareva, i tiranni, per brama di potere, non trovavano di meglio che ordinare una strage di bambini, non rendendosi conto che per quante persone potessero uccidere, non sarebbero mai riusciti a eliminare il loro successore.
Vedendo la Sacra Famiglia uscire dalla stalla, Gabriel pensò: “Beh, qualsiasi cosa succeda sono pronto a proteggerli e a guidarli durante la loro fuga.”
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Racconto ispirato al capitolo 2 del “Vangelo di san Matteo”
Il 28 dicembre è la giornata in cui si ricorda la strage degli Innocenti.
Mi spiace chiudere il 2015 con un racconto così ma sentivo che dovevo scriverlo.
Buon Capodanno a tutte e ci vediamo l'anno prossimo con nuovi racconti!