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Autore: Mad_Dragon    29/12/2015    3 recensioni
Ferriswheelshipping. N!centric.
Ispirata dall'omonima canzone degli Aerosmith, questa storia vede come protagonista un N alla fine del proprio viaggio che comprende finalmente alcuni aspetti poco chiari del suo rapporto con Tuoko e che, alla luce di ciò, prende una decisione che potrebbe cambiargli la vita. Forse in meglio, forse in peggio. Primo tentativo di scrivere qualcosa di vagamente romantico, ragion per cui vi chiedo di essere clementi. C'è un po' di amarezza qua e là, perché troppo zucchero in una storia fa male.
Mentre il vento colpiva il suo viso, N realizzò una terza verità, forse un po' scomoda. Capì che, a volte, bisogna attraversare l'inferno per trovare il proprio paradiso.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: N
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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I don't want to miss a thing
 
"I could stay awake just to hear you breathing
Watch you smile while you are sleeping
While you're far away and dreaming
I could spend my life in this sweet surrender
I could stay lost in this moment forever
Every moment spent with you is a moment I treasure"

Il vento soffiava impetuoso quella notte, accarezzando con forza il viso di N. Il ragazzo se ne stava sdraiato sul terreno, circondato da un oceano di abeti e di pini che si elevano caparbi verso il cielo e che non si piegavano al prepotente comando della brezza notturna. Guardava la Luna piena e stranamente più vicina alla Terra rispetto alle altre volte in cui l'aveva osservata, e N l'aveva osservata parecchie volte in quegli ultimi due anni passati a girare per il globo terracqueo in lungo e in largo. Due anni passati a conoscere veramente ciò che aveva solo creduto di conoscere. Due anni in cui i ricordi dei momenti passati con Tuoko si erano fatti sempre più brucianti: ardevano di un sentimento sconosciuto al ragazzo, un sentimento tanto prezioso quanto terribile.

Si alzò senza distogliere lo sguardo dalla Luna, rapito dalla tenue luce che essa emanava. Per qualche strana ragione, il satellite terrestre gli ricordava la sua rivale: entrambe rappresentavano un barlume che aveva illuminato il cammino che aveva percorso dal giorno del fatidico scontro alla Lega Pokémon di Unima ed entrambe erano vicine ma terribilmente lontane. E forse era quella lontananza che lo faceva soffrire in quel modo. Ma era un male necessario per poter maturare, o questo era quello che pensava il ragazzo dai lunghi capelli verdi. Lui, re di regno inesistente, vittima di un'illusione impacchettata ed infiocchettata dal padre alla sua nascita, non poteva continuare a vivere di fianco a quella ragazza che gli aveva aperto gli occhi. Doveva liberarsi di quel castello di carte formate da delle false verità e vedere come andava veramente il mondo.

Aveva conosciuto persone che sfruttavano i Pokémon per i loro sporchi affari, quello era vero, ma aveva visto molti Allenatori che combattevano a fianco a fianco coi loro compagni. Era stato a Kanto e aveva appreso delle imprese di un certo Rosso e dei suoi compagni, dei veri propri eroi che avevano rischiato la propria vita in ben più di un'occasione pur di proteggere l'umanità intera; era stato nelle Regioni protette dai Ranger e aveva visto come quest'ultimi si relazionassero con i Pokémon. Era rimasto affascinato da quel modo completamente, diametralmente opposto di rapportarsi con quelle creature da quello che lui conosceva. Ammirava i Ranger per il loro coraggio, per il loro spirito di sacrificio e per quella genuinità che non aveva mai visto se non in pochissime persone incontrate durante il suo peregrinare. Se avesse avuto la possibilità di rimanere, N si sarebbe unito ai Ranger e avrebbe cercato di redimersi salvando altre persone. Una cosa sola gl'impediva di potersi stabilire per più di qualche settimana nello stesso luogo: nessuna città, nessuna Regione gli dava quella sensazione di sicurezza che aveva provato stando accanto a Touko. E questa era l'unica verità che aveva appurato in quegli anni.

Prese in mano la Sfera che conteneva Reshiram, l'unico Pokémon che aveva tenuto con sé in quel viaggio. Gli altri li aveva affidati alle sorelle, raccomandandosi di liberarli appena fosse giunto il momento opportuno. Gli mancavano i suoi amici, ma preferiva vederli liberi ma comunque legati a lui piuttosto che costretti a restare prigionieri in uno spazio angusto. Mentre osservava il suo compagno d'avventura, un fiume di ricordi assalì N prendendolo di sorpresa. Immagini di un'infanzia solitaria in una casa troppo grande per un bambino così piccolo, della sua incoronazione e poi di lei: il loro primo incontro a Quattroventi, la lotta davanti alla Palestra Aloé, il giro sulla ruota panoramica, l'ultima battaglia alla Lega... N aveva custodito quei momenti con grande cura in un angolo della sua mente, ripescandoli raramente quando era sull'orlo di mollare per darsi la forza di andare avanti, di continuare, di non mollare. E mentre l'ultima immagine di loro due spariva, una seconda verità si mostrò a N. La ragione per cui aveva viaggiato così a lungo non era la redenzione dai suoi peccati, ma la speranza di poter diventare degno dell'amore che Touko provava per lui. E che solo ora lui si era accorto di ricambiare. In quel momento, N pianse per tutti quei momenti che avrebbe potuto passare con lei in questi due anni.
Quelle lacrime, nonostante i suoi sforzi, non avrebbero portato a nulla di buono. N strinse i pugni, quasi distruggendo la Sfera di Reshiram, per la rabbia. Non tutto era perduto però. Poteva ancora tornare da Tuoko e cercare di riparare quello che forse aveva rovinato sul nascere. Guardò il Pokémon Bianco Verità e vide la stessa scintilla negli occhi dei Pokémon che ardeva nei suoi. Capiva come si sentiva il suo amico: d'altronde, lui e Zekrom erano due facce della stessa medaglia e avrebbero sempre avuto un legame forte ed indissolubile, a prescindere da quante volte si sarebbero affrontati. Sia lui che N non volevano più perdere nemmeno un momento della loro felicità ora che erano così vicina ad averla. Volarono via nella notte, lasciandosi la Luna che sorrideva loro benevola alle spalle senza troppi rimpianti. Mentre il vento colpiva il suo viso, N realizzò una terza verità, forse un po' scomoda. Capì che, a volte, bisogna attraversare l'inferno per trovare il proprio paradiso.        

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+ Angolo di uno scrittore in erba +
Questa storia è nata quasi per caso mentre ascoltavo l'omonima canzone degli Areosmith. Vorrei mettere in chiaro una cosa: io non shippo la Ferriswheel. Ho scelto di usare questa coppia solamente perché è quella che più si adattava all'idea che avevo in mente. Spero che vi sia comunque piaciuta.
Un saluto -0/
Rovo
  
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