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Autore: Deidara the artist    09/03/2009    1 recensioni
Sessant'anni di terrore. Un conflitto intestino alla City; due fazioni in lotta; gli Anni del Contenimento. E, ancora, i Vampiri, sovrani di quel caos e di quella notte senza stelle. Fan fiction nata da un'idea banale e molto incoraggiata ^^
Genere: Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dicono che il mio destino fosse segnato fin dal mio primo istante di vita. Nato negli anni più oscuri della guerra civile, gli Anni del Contenimento, sotto l’influsso di quell’indefinibile oscurità nefasta, ero condannato ad essere emarginato e odiato da tutti: questo fino al momento in cui, seguendo l’impulso dei miei occhi rossi, non avrei tradito il genere umano per andare a ingrossare le loro file. 
Il termine a loro collegato, negli ultimi 50 anni, era divenuto sinonimo di terrore. 
Terrore verso le silenziose ombre che, protette da un’eterna notte senza stelle, scivolavano tra i conflitti intestini alla City, lasciando dietro di sé solo agghiaccianti grida di morte.

Sessant’anni prima, la City non era altro che una macchia urbana in continua espansione, che si nutriva del territorio circostante e vomitava quotidianamente serial killer, delitti e storia da prima pagina.
Tra i fumi delle industrie e la perenne nebbia grigia, figure in nero si aggiravano con il loro carico di colpe mai riscattate, emissari dell’unico mestiere ormai in grado di procurare loro da vivere nel labirinto della City. Durante il conflitto civile, i serial killer si erano fatti estremamente e ironicamente popolari. 
Chi sopravvive ancora alla macchina sanguinaria del destino, ricorda bene l’anno in cui i due principali candidati alla carica di sindaco erano al contempo i più “gettonati” serial killer di tutta la City: dopo essersi arricchiti con quel girone infernale che oramai era definito come “macelleria di bestie”.
E le bestie non erano altro che i comuni esseri umani, la sottocategoria della City: relegati per una piccola eternità nei quartieri bassi, tana della peggior feccia esistente sulla faccia della Terra, la loro misera esistenza scorreva lontana dalle vie illuminate dei quartieri alti.


Cercando un’inesistente cura alla mia “malattia” ho fatto domande in giro sui primi anni della guerra civile: in risposta, non ho ricevuto altro che sguardi carichi di angoscia, disperazione e ancora dolore.
Quello che sapevo sugli anni prima del buio, veniva da riassuntivi paragrafi sui libri di storia, incentrati sull’ingigantimento delle “nobili motivazioni” della parte ricca della City.
Riguardo agli interessi dei più deboli, di coloro che erano considerati dal Governo alla stregua di bestie, nulla. 
E poi, solo sangue e violenza, per anni talmente lunghi e difficili che verranno ricordati semplicemente con “Terrore”. 
E terrore non è che l’ennesimo eufemismo di questa guerra, un aggettivo che può solo sminuire la reale intensità di quella paura. Dal Terrore, in quegli anni comparvero loro: i Figli del Terrore, la vera assurdità di quel conflitto. Mutazioni genetiche? L’estremo tentativo di una delle due fazioni di aver finalmente ragione sull’altra? Anche chi sa, tace. 
La fredda realtà dei fatti metterebbe comunque a tacere ogni spiegazione: loro erano incontrollabili.
Erano l’essenza stessa del terrore, nascosti tra incubi ed inconcepibili verità; non avevano limiti umani e per questo potevano spingersi fino ai confini estremi del possibile.
Erano macchine di morte dotate dell’arma omicida più pericolosa in assoluto: ideali, ideali distorti, ideali per cui sentivano di dover combattere ed uccidere.
Non parteggiavano né per l’una, né per l’altra fazione: semplicemente, uccidevano chi si metteva contro di loro. 
E le persone che arrivavano a tanto per un puro gesto eroico destinato a fallire erano sempre meno. I vampiri erano impossibili da fermare o da contenere. 


Mentre l’avidità delle due parti in lotta cresceva, saliva anche la loro sete di sangue; mentre quell’assurdo conflitto sembrava già destinato a concludersi con un niente di fatto, la loro crudeltà era invece inarrestabile.
La svolta arrivò in una gelida primavera, un mese prima del Contenimento: niente era bastato ad impressionare la sensibilità di un pubblico avido di notizie cruente, nulla era servito a scuotere l’opinione pubblica sul reale pericolo di quel conflitto.
Ma erano pur sempre uomini inutili tirati su davanti ad uno schermo, programmati per provare emozioni a comando, nutriti con pasticche di notizie e riassunti oggettivi di vicende lontane dalla loro comprensione. Davanti a notizie assurde ed inconcepibili come quella, gli automi sono programmati su “vergogna”.
E vergogna è quello che provarono quando la distaccata notizia dell’assassinio di 27 bambini, vittime innocenti di un vampiro a caccia, rimbalzò sui loro schermi piatti.
E la vergogna, si trasformò in protesta. E la protesta, dopo appena 3 mesi, si concluse con il Contenimento. 

“C’è qualcosa che sfugge al controllo del Governo? Qualcosa che minaccia di sollevare un inutile polverone a danno dei nostri affari personali? Allora facciamo in modo che venga dimenticato e cancellato. Facciamo in modo che questa città sia grattata via dalla memoria di ogni singolo cittadino. Facciamo sì che l’orrore in essa contenuto non debba ulteriormente sconvolgere le menti dei nostri automi.”

E così andò. A trent’anni dall’inizio della guerra civile, fummo separati dal resto del mondo. Contenuti. Intrappolati nella gabbia della City. Una città sotterranea, intestina, dove il Terrore sarebbe stato finalmente contenuto e controllato. E dove i Figli del Terrore ancora oggi regnano indisturbati sulla loro notte senza stelle.

  
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