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Autore: DarkMoonHunter    30/12/2015    3 recensioni
Primo tentativo nel fandom
-Piccola OS senza pretese-
Dal Testo:
[...] Nella sua silenziosa meditazione sospira brevemente. Il momento dei ricordi è arrivato come sempre e come ogni volta sono mille stilettate al cuore.
È un dolore cupo e persistente, che affonda dentro le membra e si propaga nel corpo velocemente.
È il dolore di ricordi perduti e sensazioni offuscate dal tempo, sogni impossibili e fantasie infrante.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anakin Skywalker/Darth Vader
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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In the Silence

 

Silenzio.
È una mancanza di suoni opprimente quella che lo circonda quando entra nelle propria stanza da meditazione.
Una personale prigione circolare, chiusa ermeticamente.
Unico luogo in cui può essere l'uomo menomato quale è, togliendosi la nera maschera da macchina senza cuore.
Il solito frusciare fastidioso del respiratore viene interrotto e per un attimo i malandati polmoni faticano a fare il loro lavoro senza il solito aiuto.
Il bianco delle pareti è anonimo, l'aria asettica e priva di ogni fragranza. Ormai ci ha fatto l'abitudine, anche se spera sempre di sentire qualche odore.
Seduto sulla comoda poltrona bianca sente la familiare sensazione di prurito mentre la pelle sintetica gratta sulla sua bruciata, sotto la nera armatura. Ha dimenticato la piacevole sensazione della brezza sulla pelle da molto ormai.
Non ha dimenticato quella delle sue mani vagare passionalmente durante le corti notti coruscanti e quelle ventilate nubiane però.
Nella sua silenziosa meditazione sospira brevemente. Il momento dei ricordi è arrivato come sempre e come ogni volta sono mille stilettate al cuore.
È un dolore cupo e persistente, che affonda dentro le membra e si propaga nel corpo velocemente.
È il dolore di ricordi perduti e sensazioni offuscate dal tempo, sogni impossibili e fantasie infrante.
Ani
Ricorda benissimo il suo nome sussurrato da quelle piccole labbra perfette, il suono cristallino della sua voce mentre ride, i sospiri infranti nel buio della loro stanza.
Ricorda il dolce profumo che ha sempre identificato come casa, la morbidezza dei suoi bellissimi ricci, la delicatezza della sua pelle tesa su un tenero pancione.
Ricorda i lunghi pomeriggi passati a parlare del loro futuro, del loro bambino mai nato ma che ha sempre amato.
Sembrano passati millenni.
E fa male, fa un male cane sapere di averli persi entrambi per colpa propria proprio mentre cercava di salvarli.
Nel silenzio della camera circolare una solitaria lacrima scende. Piange per quello che sarebbero potuti essere e per quello che mai saranno.
Piange per quello che ha distrutto con le proprie mani senza neanche accorgersene.
Si dispera per un legame reciso involontariamente che lo teneva ancorato alla realtà stessa.
È il lamento silenzioso di un cuore distrutto e ormai ghiacciatosi.
È la supplica di un corpo morto che anela la morte ma che combatte per sopravvivere.
È il dolore di un amante che ha perso il proprio amore.
E a quel punto la lacrima si trasforma in un mare in piena e tornano altri ricordi.
Ricorda sua madre Shmi, il dolce tono della sua voce mentre lo consolava dopo una lite fra bambini e lo metteva a letto, accarezzandogli la fronte.
Ricorda Ashoka, la sua piccola e furbissima padawan. Il suo sorriso solare e il temperamento così simile al suo.
Ricorda Obi-Wan e tutti gli anni passati insieme. Poi arriva al suo tradimento e la più violenta delle ire gli scoppia nel petto.
Non vuole pensare a quella feccia Jedi di cui si è tanto fidato e che gli ha messo contro la sua adorata Padmè.
Padmè. Torna la calma ed insieme il dolore.
Perdere lei è stato come perdere il cuore stesso, e forse è davvero così.
È una perdita a cui mai e poi mai potrà abituarsi e superare ma che col tempo è riuscito a nascondere nel profondo del proprio essere, facendo si che fosse sempre presente e mai visibile.
Con la coda degli occhi appannati vede un piccola luce verde lampeggiare, una richiesta da contatto a cui sa bene che deve rispondere il prima possibile.
Fa un cenno con una mano e due piccole braccia robotiche gli fanno indossare lo spaventoso casco.
Il frusciare del respiratore riprende, spazzando via ogni ricordo. Ogni traccia del passato di Anakin Skywalker.
Il suo Maestro aspetta, e Darth Vader non è intenzionato a farlo attendere troppo.

 

   
 
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