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Autore: Narniana95    30/12/2015    5 recensioni
E' una sensazione che mai avrei pensato di poter provare, ora sono letteralmente la ragazza in fiamme. Non più l'ingenua Katniss col vestito di Cinna addosso. Non più l'ibrido di fuoco. Non più la scintilla bruciante della rivoluzione. Sto letteralmente avvampando, ma questa volta è un fuoco diverso. Più brucio e più desidero averne ancora di più. Se questo è il fuoco, fatemi essere la ragazza che brucia per sempre.
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il sole sta tramontando. Gli ultimi raggi penetrano attraverso le finestre, lasciando una scia d'oro sui davanzali. La fine di un nuovo giorno. Sono rannicchiata sul divano, appoggiata al petto di Peeta. Lui gioca con i miei capelli intrecciandoli come quella volta durante il nostro picnic, prima dell'edizione della memoria. Io ascolto l'unica cosa che riesce a imprimermi ancora un pò di sicurezza. I battiti del suo cuore. Hanno un ritmo perfetto, preciso, regolare, inframezzato ogni tanto da qualche scossa più veloce. E' l'unico suono melodioso rimasto al mondo per me. L'unico suono che mi fa sperare ancora che possa esserci un domani, che non tutto è perduto. Ogni tanto sento che si distrae, avverto il suo sguardo posarsi su ogni centimetro del mio volto. Restiamo in silenzio, immobili per un tempo interminabile. Io mi beo della sua presenza e delle sue forti braccia che mi stringono. Ogni volta stare con lui in certe posizioni mi provoca un brivido e una strana sensazione nello stomaco, la "fame", come mi piace chiamarla. Ogni giorno che passiamo insieme, da quando tutto è finito, mi rendo sempre più conto di quanto io sia stata cieca, fin da piccola. Peeta mi amava, mi ha sempre amata. Io non mi sono mai accorta di nulla e anche quando ho saputo tutta la verità ci ho messo troppo tempo per capire quello che in realtà so già da un pezzo. Ho dovuto aspettare che il mio ragazzo del pane mi fosse portato via e che fosse torturato fino a fargli perdere ogni ricordo di me. Ora lo so. Io lo amo. Lo amo con tutta me stessa, perchè lui è il mio sole, il mio dente di leone, quella persona meravigliosa e altruista che mi è stata accanto per tutto questo tempo, senza mai chiedere nulla in cambio. Immagino quanto debba aver sofferto ogni volta che ci siamo scambiati effusioni finte. Per lui è stato tutto vero, sin dall'inizio. Ha subito le più grandi torture. Devo trovare la forza e il coraggio per fargli capire che non è stato tutto inutile e che sento di appartenergli. Mi lascio sfuggire un flebile sospiro. - Cosa c'è, Kat? - mi chiede. Non so cosa dire. I suoi occhi sono interrogativi. Due pozze di sincerità. Non sono brava con le parole. Come altre volte faccio di nuovo la cosa che più mi sembra giusto fare. Mi protendo verso di lui e lo bacio. Lo colgo di sorpresa e lo sento irrigidirsi al mio contatto ma non mi arrendo. Mi faccio strada tra le sue labbra con la mia lingua, cercando di assaporare ogni centimentro della sua bocca. Le sue difese cedono. Cominciamo a baciarci come forse non è mai successo prima, ancora meglio di quella volta sulla spiaggia, nell'arena. Sento la sua lingua intrecciata alla mia e improvvisamente tutto intorno sembra svanire. Un fuoco ardente si fa strada nel mio corpo, sprizzo elettricità da tutti i pori. Le sue mani mi afferrano coraggiose i fianchi e mi spingono contro il suo ventre. Alla fine ci stacchiamo senza fiato e con le guance imporporate. Peeta ha un'espressione quasi indecifrabile. Sembra sorpreso, felice, combattuto e allo stesso tempo sofferente. 
-Cosa stiamo facendo?- chiede, dopo alcuni secondi di imbarazzante silenzio. Il suo tono è risoluto ma riesco a scorgere una nota di timidezza. Vorrei riuscire a sostenere il suo sguardo e a dirgli tutto quello che provo. Pian piano dentro di me prende forma la consapevolezza che lui non abbia capito nulla. Crede ancora che io sia legata a lui solo in qualche strano modo che non può chiamarsi amore. Forse pensa che io lo abbia baciato per pietà. Per aiutarlo ancora ad uscire dal baratro in cui è caduto dopo il depistaggio. Pensa che io lo stia facendo anche per egoismo, perchè sa bene che senza di lui non potrei più andare avanti, ora che non ho nessuno. La mia vita perderebbe anche gli ultimi frantumi e a quel punto mettere insieme i cocci sarebbe impossibile. A un certo punto le parole mi escono di bocca e, senza che io me ne renda conto, la verità esplode. 
-Peeta, io.. io-, dico con voce tremante, -io ti voglio.. voglio te come non mi sarei mai sognata di volere nessuno nella mia vita. Tu mi hai salvata, sempre, ma credimi non è un atto di riconoscenza questo. Piano piano ho compreso che tu sei l'ossigeno per la mia sopravvivenza. Ho temuto di perderti quando alla fine dei primi giochi mi hai lasciato la mano, l'ho temuto quando prima di entrare nell'arena, all'edizione della memoria, ho detto di volermi alleare solo con te, l'ho temuto quando hai urtato il campo di forza e il tuo cuore si è fermato e l'ho temuto quando ho scoperto che eri stato portato via da me e che forse non ti avrei mai più rivisto. Vederti torturato in quel modo e sapere che mi odiavi con la stessa intensità con cui dimostravi di amarmi è stato un grande strazio. Io ti..- Prima che le fatidiche parole mi escano di bocca lui si protende verso di me prendendomi il volto tra le mani e mi dice: -

Tu mi ami. Vero o falso?

-. -

Vero

- * dico con tutto l'ardore possibile, -non so perchè ho aspettato tanto a dirtelo ma ora non riesco più a fingere con te, a fingere che mi basti che tu mi stia accanto e basta, solo come un amico. Ti amo e ti desidero, ti desidero in ogni modo umanamente possibile. E so che anche tu mi vuoi, mi hai sempre voluta... Ti prego.. ti prego: resta con me!- * concludo con gli occhi lucidi. 
-Sempre- * sussurra lui, prima che le nostre bocche si incontrino di nuovo. Questa volta riesco a sentire tutto il suo amore. Le sue labbra cercano le mie con foga. I nostri baci sembrano voler urlare al mondo intero che il nostro amore sta trionfando, su tutto. Il resto non esiste più. Siamo solo io e lui, una scintilla più grande di qualsiasi rivoluzione. Mi rendo conto che gli ho sfilato la maglietta solo quando me lo ritrovo davanti a me, mentre mi scruta con uno sguardo pieno di desiderio. E' così bello da togliere il fiato, non me n'ero mai resa conto a pieno. Le sue spalle larghe, i suoi pettorali e persino quelle stupide e maledette cicatrici lo rendono ai miei occhi l'uomo più perfetto che io abbia mai visto. D'istinto inizio a baciargli il collo, poi scendo lungo la clavicola, mi soffermo sul suo petto e infine indugio sui suoi addominali. Ad ogni mio tocco lo sento ansimare e questo mi fa impazzire. Risalgo di nuovo fino al collo e in preda ai sospiri gli sussurro nell'orecchio: -Fai l'amore con me, Peeta. Adesso. - 

AL MIO UNICO GRANDE AMORE <3

 

Il sole sta tramontando. Gli ultimi raggi penetrano attraverso le finestre, lasciando una scia d'oro sui davanzali. La fine di un nuovo giorno. Sono rannicchiata sul divano, appoggiata al petto di Peeta. Lui gioca con i miei capelli intrecciandoli come quella volta durante il nostro picnic, prima dell'edizione della memoria. Io ascolto l'unica cosa che riesce a imprimermi ancora un pò di sicurezza. I battiti del suo cuore. Hanno un ritmo perfetto, preciso, regolare, inframezzato ogni tanto da qualche scossa più veloce. E' l'unico suono melodioso rimasto al mondo per me. L'unico suono che mi fa sperare ancora che possa esserci un domani, che non tutto è perduto. Ogni tanto sento che si distrae, avverto il suo sguardo posarsi su ogni centimetro del mio volto. Restiamo in silenzio, immobili per un tempo interminabile. Io mi beo della sua presenza e delle sue forti braccia che mi stringono. Ogni volta stare con lui in certe posizioni mi provoca un brivido e una strana sensazione nello stomaco, la "fame", come mi piace chiamarla. Ogni giorno che passiamo insieme, da quando tutto è finito, mi rendo sempre più conto di quanto io sia stata cieca, fin da piccola. Peeta mi amava, mi ha sempre amata. Io non mi sono mai accorta di nulla e anche quando ho saputo tutta la verità ci ho messo troppo tempo per capire quello che in realtà so già da un pezzo. Ho dovuto aspettare che il mio ragazzo del pane mi fosse portato via e che fosse torturato fino a fargli perdere ogni ricordo di me. Ora lo so. Io lo amo. Lo amo con tutta me stessa, perchè lui è il mio sole, il mio dente di leone, quella persona meravigliosa e altruista che mi è stata accanto per tutto questo tempo, senza mai chiedere nulla in cambio. Immagino quanto debba aver sofferto ogni volta che ci siamo scambiati effusioni finte. Per lui è stato tutto vero, sin dall'inizio. Ha subito le più grandi torture. Devo trovare la forza e il coraggio per fargli capire che non è stato tutto inutile e che sento di appartenergli. Mi lascio sfuggire un flebile sospiro.

- Cosa c'è, Kat? - mi chiede.

Non so cosa dire. I suoi occhi sono interrogativi. Due pozze di sincerità. Non sono brava con le parole. Come altre volte faccio di nuovo la cosa che più mi sembra giusto fare. Mi protendo verso di lui e lo bacio. Lo colgo di sorpresa e lo sento irrigidirsi al mio contatto ma non mi arrendo. Mi faccio strada tra le sue labbra con la mia lingua, cercando di assaporare ogni centimentro della sua bocca. Le sue difese cedono. Cominciamo a baciarci come forse non è mai successo prima, ancora meglio di quella volta sulla spiaggia, nell'arena. Sento la sua lingua intrecciata alla mia e improvvisamente tutto intorno sembra svanire. Un fuoco ardente si fa strada nel mio corpo, sprizzo elettricità da tutti i pori. Le sue mani mi afferrano coraggiose i fianchi e mi spingono contro il suo ventre. Alla fine ci stacchiamo senza fiato e con le guance imporporate. Peeta ha un'espressione quasi indecifrabile. Sembra sorpreso, felice, combattuto e allo stesso tempo sofferente. 

-Cosa stiamo facendo?- chiede, dopo alcuni secondi di imbarazzante silenzio. Il suo tono è risoluto ma riesco a scorgere una nota di timidezza. Vorrei riuscire a sostenere il suo sguardo e a dirgli tutto quello che provo. Pian piano dentro di me prende forma la consapevolezza che lui non abbia capito nulla. Crede ancora che io sia legata a lui solo in qualche strano modo che non può chiamarsi amore. Forse pensa che io lo abbia baciato per pietà. Per aiutarlo ancora ad uscire dal baratro in cui è caduto dopo il depistaggio. Pensa che io lo stia facendo anche per egoismo, perchè sa bene che senza di lui non potrei più andare avanti, ora che non ho nessuno. La mia vita perderebbe anche gli ultimi frantumi e a quel punto mettere insieme i cocci sarebbe impossibile. A un certo punto le parole mi escono di bocca e, senza che io me ne renda conto, la verità esplode. -Peeta, io.. io-, dico con voce tremante, -io ti voglio.. voglio te come non mi sarei mai sognata di volere nessuno nella mia vita. Tu mi hai salvata, sempre, ma credimi non è un atto di riconoscenza questo. Piano piano ho compreso che tu sei l'ossigeno per la mia sopravvivenza. Ho temuto di perderti quando alla fine dei primi giochi mi hai lasciato la mano, l'ho temuto quando prima di entrare nell'arena, all'edizione della memoria, ho detto di volermi alleare solo con te, l'ho temuto quando hai urtato il campo di forza e il tuo cuore si è fermato e l'ho temuto quando ho scoperto che eri stato portato via da me e che forse non ti avrei mai più rivisto. Vederti torturato in quel modo e sapere che mi odiavi con la stessa intensità con cui dimostravi di amarmi è stato un grande strazio. Io ti..- Prima che le fatidiche parole mi escano di bocca lui si protende verso di me prendendomi il volto tra le mani e mi dice: -Tu mi ami. Vero o falso?-. -Vero-, dico con tutto l'ardore possibile, -non so perchè ho aspettato tanto a dirtelo ma ora non riesco più a fingere con te, a fingere che mi basti che tu mi stia accanto e basta, solo come un amico. Ti amo e ti desidero, ti desidero in ogni modo umanamente possibile. E so che anche tu mi vuoi, mi hai sempre voluta... Ti prego.. ti prego: resta con me!- concludo con gli occhi lucidi. -Sempre- sussurra lui, prima che le nostre bocche si incontrino di nuovo. Questa volta riesco a sentire tutto il suo amore. Le sue labbra cercano le mie con foga. I nostri baci sembrano voler urlare al mondo intero che il nostro amore sta trionfando, su tutto. Il resto non esiste più. Siamo solo io e lui, una scintilla più grande di qualsiasi rivoluzione. Mi rendo conto che gli ho sfilato la maglietta solo quando me lo ritrovo davanti a me, mentre mi scruta con uno sguardo pieno di desiderio. E' così bello da togliere il fiato, non me n'ero mai resa conto a pieno. Le sue spalle larghe, i suoi pettorali e persino quelle stupide e maledette cicatrici lo rendono ai miei occhi l'uomo più perfetto che io abbia mai visto. D'istinto inizio a baciargli il collo, poi scendo lungo la clavicola, mi soffermo sul suo petto e infine indugio sui suoi addominali. Ad ogni mio tocco lo sento ansimare e questo mi fa impazzire. Risalgo di nuovo fino al collo e in preda ai sospiri gli sussurro nell'orecchio: -Fai l'amore con me, Peeta. Adesso. - 

-Tu lo vuoi davvero?- mi chiede incredulo. -Non devi farlo, se non vuoi. - Annuisco. Non c'è nulla al mondo che potrei desiderare di più in questo momento. O adesso o mai più. Peeta mi prende in braccio, mentre continiuamo a baciarci e si dirige verso la nostra stanza. Mi adagia sul letto e comincia a sbottonarmi molto lentamente la camicetta, lasciandomi una scia di baci su tutto l'addome. Poi è la volta dei miei pantaloni e infine dei miei indumenti intimi. Sono nuda. Completamente inerme sotto i suoi occhi e i suoi tocchi, ma mi fido di lui. Si sdraia su di me e comincia a baciarmi gli angoli della bocca e l'incavo del collo. Scende fino al mio seno. I suoi baci mi provocano continui spasmi di piacere e vorrei che tutto questo non finisse mai. -Sei meravigliosa-  sussurra. Riesco a percepire nel suo tono tutta l'emozione che ha dentro. Sa che non sto fingendo e che tutto questo sta accadendo realmente. Gli afferro i biondi capelli, spingendomi sempre più contro di lui. Posso sentire la sua erezione premere contro il cavallo dei pantaloni. Lui mi guarda soddisfatto, con uno sguardo dolce ma allo stesso tempo ammiccante. Non pensavo che potesse essere così incredibilmente seducente e affascinante. Le mie mani si avvicinano al suo petto. Inizio a massaggiarlo molto lentamente, poi gli tocco le spalle e infine la sua possente schiena. Sto impazzendo dal desiderio. Lo voglio con tutta me stessa. Con un'audacia inaspettata anche per me, porto le mani sulla sua zip e pian pian gli sfilo i pantaloni e anche l'ultimo indumento che ci separa. Lui ha lo sguardo ipnotizzato sul mio corpo. Si accorge che anch'io sono rapita dalla sua bellezza e perfezione e che sto arrossendo violentemente, così mi rivolge un sorrisetto sghembo. Ci baciamo, questa volta dolcemente, facendo incontrare le nostre lingue in una romantica danza. Poi lui mi prende i fianchi fra le mani e mi sposta più sotto di lui. Ci siamo. Il cuore sta per esplodermi. I miei battiti somigliano molto ad un martello pneumatico. - Non avere paura, - mi dice dolcemente il mio ragazzo del pane, - ti ho amata dal primo istante e sarà sempre così, qualunque cosa accada. -

- Nessuna tortura può separarci - gli dico io. Niente me lo porterà più via. Si avvicina sempre di più e piano piano si fa strada dentro di me. Un tumulto di sensazioni si agita nel mio corpo, un misto di piacere e dolore. Emetto un gemito. - E' tutto apposto - dice Peeta. - Mia - lo sento poi sussurrare prima di baciarmi. Inizia a muoversi lentamente dentro di me. E' una sensazione che mai avrei pensato di poter provare, ora sono letteralmente la ragazza in fiamme. Non più l'ingenua Katniss col vestito di Cinna addosso. Non più l'ibrido di fuoco. Non più la scintilla bruciante della rivoluzione. Sto letteralmente avvampando, ma questa volta è un fuoco diverso. Più brucio e più desidero averne ancora di più. Se questo è il fuoco, fatemi essere la ragazza che brucia per sempre. Continuiamo a baciarci, senza sosta e ogni bacio è come un tizzone acceso sulla nostra pelle martoriata. Lo sento gemere quando con la lingua traccio dei solchi sulle due grosse cicatrici che gli segnano il petto. Siamo come due calamite ormai, niente può separarci. Due pezzi di un puzzle, finalmente completo. Niente ha più importanza. Inizio a muovermi anch'io, imitando i suoi stessi gesti. Ansimiamo, forte. Le nostre bocche e i nostri corpi si incontrano ancora, ancora e ancora finchè alla fine non esplodiamo entrambi, raggiungendo l'apice del piacere insieme e rompendo finalmente tutte le nostre barriere in mille schegge, esausti, senza più respiro. 

 

 

Mi risveglio alle prime luci del mattino, stanca come non mi sentivo da tempo. Al pensiero di quello che è accaduto poche ore fa sul mio volto si dipinge un sorriso. Lui è lì che dorme come un bambino, in un sonno sereno senza più incubi. Mi alzo per andare in bagno e la mia vista allo specchio mi ricorda che sono completamente nuda. Noto anche dei piccoli segni rossi sul collo e arrossisco, ricordando come me li sono procurata. E' stata la cosa più bella che io abbia mai fatto. Non pensavo che stare a contatto così in profondità con qualcuno potesse essere così intenso. Ma io so perchè è andata così: è stato Peeta a rendere tutto perfetto e magico, con la sua dolcezza e la sua bellezza disarmante. Dopo tutto quello che abbiamo sofferto finalmente è arrivato il nostro momento. Lui è l'unica fetta di felicità rimastami e non permetterò mai a nessuno di portarlo via da me ancora. Immersa in questi pensieri torno di nuovo in camera. Peeta è sveglio. E' appoggiato alla spalliera del letto, con un braccio dietro alla testa. Ha i capelli scompigliati e i suoi occhi, illuminati dal sole che entra dalla finestra, sono caldi. E' assolutamente sexy. Mi sta osservando con un'espressione divertita e interessata. Ma certo, sono nuda. Mando giù la saliva.

- Sai, è il più bel buongiorno che io abbia ricevuto nella mia vita. Non ho mai visto niente di simile - esordisce lui, ridendo. 

- Potrei dire la stessa cosa - ribatto. Mi sdraio sul letto anch'io. Protendo la mia mano verso il suo volto e lui si appoggia alla mia guancia. Ha un'espressione felice, anche un cieco potrebbe accorgersi della sua immensa gioia. Sta sorridendo e non è mai stato più bello di così. Gli stampo un bacio a fior di labbra. - Kat, voglio che tu sappia che stanotte è stata fantastica. Non potrò mai scordare l'istante in cui siamo diventati una cosa sola. Ho vissuto il sogno più grande della mia vita e tutta l'attesa è stata ripagata. Sei l'unica donna che amo al mondo, l'unica che io abbia mai desiderato. Grazie per aver scelto me. Ti amerò sempre, lo giuro. -  Mi ha sorpreso ancora. Dopo tutto quello che ha fatto per me è lui a ringraziarmi, quando invece dovrei essere io a ringraziare lui, o forse dovrei farlo con il cosmo per avermi mandato un angelo simile. - Ti amo anch'io e non posso più immaginare la mia vita senza di te - dico - sai che non sono per nulla brava con le parole ma voglio che tu sappia che anche per me stanotte è stato strepitoso, ogni singolo istante è impresso nella mia mente e non potrà mai andarsene. Non dimenticarti mai chi sei, Peeta. Sei meraviglioso e sei tutta la mia vita. Promettimi che resterai per sempre al mio fianco -  concludo. - Sempre e per sempre -  è la sua risposta. Mi accoccolo sul suo petto e lui mi stringe forte. Tra le sue braccia il mondo mi fa meno paura. Dopo un pò lui fa per alzarsi e io sbuffo. - Non voglio che che tu ti alzi dico - mettendo un finto broncio. 

- Vado a preparare il pane per più tardi - dice sfiorandomi le labbra con le sue. Gli sorrido e ricambio il bacio. Poi lo guardo mentre esce dalla stanza raccogliendo i vestiti sparsi per terra. E' la promessa di amore più bella che potesse farmi. 

Spazio autrice: ciao a tutte questa è la prima fanfic su questo fandom :) è anche la prima volta che scrivo di una scena d'amore, perciò siate clementi. Era da tempo che volevo realizzare un finale simile, perchè adoro Katniss e Peeta :Q___ Ho inserito nel testo anche due delle mie citazioni preferite del libro stesso, ovvero "resta con me" "sempre" e "tu mi ami. Vero o falso? Vero". Fatemi sapere cosa ne pensate, un abbraccio!

 

  
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