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Autore: Anastasia123    30/12/2015    2 recensioni
La fine dell'anno è tempo di fare un bilancio della propria vita per Camilla. Cos'ha lasciato l'anno vecchio e come inizierà l'anno nuovo?
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Camilla Baudino, Gaetano Berardi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un nuovo anno
 
One-shot di fine anno
Premessa: entusiasta in primis dalla lettura della fanfiction di Kirale, poi nel vedere pubblicate altre one shot sul tema natalizio (che, chiedo venia, devo ancora leggere ma lo farò a breve), ho pensato di cimentarmi anch’io in questo esperimento letterario. Spero non appaia come una “scopiazzatura” perché davvero non vuole esserlo, anzi, proprio spinta dal susseguirsi delle storie pubblicate e stimolata dal frizzante clima delle feste, ho provato ad immaginare una fanfiction che vedesse i nostri protagonisti vivere questo periodo dell’anno così bello e magico.
Non ho mollato Pap 6 ½ che spero di riprendere al più presto, ma mi faceva piacere dare il mio contributo a questa bellissima carrellata di storie natalizie.
Mi auguro che possa piacere. E’ parecchio introspettiva, spero non risulti banale, scontata o ripetitiva.
A voi la lettura assieme ai miei migliori auguri di felice anno nuovo!
Se avrete voglia di lasciare un commento, come sempre, mi farà un enorme piacere!

 
 
Erano passati sei mesi dalla nascita di Camilla e Lorenzo, sei mesi dalla decisione di Camilla di continuare la sua vita senza un compagno vicino, sei mesi da donna e nonna single e indipendente.
Ed effettivamente il tempo era volato, tra risvegli notturni per il pianto della nipotina, le insicurezze di Livietta, l’esuberanza di George avanti e indietro da Londra e… la consueta presenza di Renzo che, un po’ nonno, un po’ padre, cercava di rendersi il più possibile utile.
Inoltre la ripresa della scuola, con i nuovi studenti da conoscere e capire, i colleghi da ascoltare e Pellegrini da evitare il più possibile, avevano reso le sue giornate piene e frenetiche.
Il tempo libero era sempre stato poco, e, quando c’era stato, era stato dedicato a chi, secondo lei, meritava un aiuto, collega, studente o familiare che fosse. Camilla era così: generosa ed altruista con le persone, soprattutto di fronte alle ingiustizie, riservata e complicata quando si trattava di se stessa e della sua situazione affettiva.
Sei mesi stranamente senza casi che la vedevano coinvolta, per cui era risultato più semplice ridurre la sua frequentazione con Gaetano, che vedeva molto meno.
 
Quel pomeriggio Camilla era uscita per svolgere alcune commissioni. La fine dell’anno si avvicinava ed era tempo di bilanci. Quel giorno i pensieri le apparivano quanto mai lucidi e veri; come in un film stava rivedendo la sua storia.
Aveva vissuto l’anno più intenso della sua esistenza: dalla confessione di Renzo del tradimento e dell’attesa di un figlio da Carmen, all’evoluzione del suo rapporto con Gaetano, per così tanto tempo represso da esplodere in fuochi d’artificio, per non parlare della sorpresa riservatale da Livietta con la sua gravidanza e il conseguente matrimonio.
Troppo per chiunque, figuriamoci per una insicura come lei. Si era sentita pressata, sotto due fuochi, da un lato l’insistenza di Renzo, che aveva cercato in tutti i modi di rientrare nella sua vita, di farsi perdonare, di ricucire la sua vita con lei; dall’altro la passione irruentemente esplosa e quasi incontrollabile con Gaetano, con il quale aveva sperimentato la vera felicità ma che poi anche lui aveva cominciato a ossessionarla con la sua ricerca di certezze e la gelosia nei confronti di Renzo.
Aveva fatto bene a respingere entrambi e in quel modo? Probabilmente no se ora, 31 dicembre, si ritrovava con un peso dentro e un’amarezza che mai aveva sentito prima.
Non li aveva allontanati entrambi ad essere sincera. Aveva allontanato solo Gaetano, perché Renzo, un po’ alla volta, si era ripreso il suo spazio comunque vicino a lei. Se era inevitabile che potesse esercitare il suo diritto di nonno e di stare con la piccola Camilla, non era così ovvio che avesse ricominciato ad essere presente nella sua vita, con le telefonate, il bisogno di parlare di Livietta, George o di qualsiasi cosa gli passasse per la mente, le improvvisate a casa senza nemmeno più avvisare.
Camilla passivamente aveva ceduto e le cose erano tornate come sei mesi prima, se non fosse che non dormivano più sotto lo stesso tetto.
Con Gaetano invece era andata diversamente. Ormai si evitavano o se proprio le loro strade dovevano incontrarsi, non andavano oltre a qualche parola di circostanza. Gaetano trovava sempre una scusa per tagliare corto e il suo atteggiamento nei suoi confronti appariva sempre freddo e distaccato, mentre lei si sentiva talmente in colpa da non riuscire a rompere quel ghiaccio che si era formato tra loro.
Ma cosa provava realmente? Un gran senso di fallimento, nell’ammettere a se stessa di aver fatto l’errore più grande della sua vita e la sensazione di non poter più porvi rimedio. Era logico che, dopo quello che c’era stato fra loro due non sarebbero più potuti nemmeno essere amici. Lui le aveva dichiarato più volte il suo amore, lei lo sapeva che era un sentimento vero, limpido e profondo perché, ora capiva, era quello che sentiva anche lei. Solo che in quei mesi non se n’era accorta, era confusa, oppressa, addirittura indispettita da quei due che ad un certo momento avevano pure finito per litigare per lei e poi allearsi nel momento in cui si erano sentiti minacciati da Michele Carpi che, improvvisamente, era apparso sulla sua strada.
Non ne aveva la certezza ma pensava che Gaetano avesse ripreso a frequentare altre donne e credeva di essersi ormai giocata l’Occasione per ricominciare a vivere.
 
Rincasò verso le 18, così avrebbe avuto il tempo di farsi un bel bagno caldo e di prepararsi per la serata. Nonostante tutto alla fine aveva accettato di trascorrere la fine dell’anno dai Fornetti. Non aveva nemmeno voglia di domandarsi perché avesse accettato, probabilmente perché la sua amica Barbara aveva insistito molto e lei non se la sentiva di lasciare sola un’amica, emotivamente tanto fragile, con tutto quello che era successo col marito. Barbara aveva bisogno di stare in mezzo alla gente e di evitare di chiudersi in casa da sola; forse era la stessa cosa di cui lei aveva bisogno.
Ma poi s’era messo di mezzo Renzo che, invitato anche lui alla festa, aveva accettato non appena aveva capito che ci sarebbe stata pure Camilla. Non si era fatto problemi col piccolo Lorenzo, tanto Carmen gli aveva assicurato che sarebbe stata benissimo a casa con un amico conosciuto un paio di mesi prima, che aveva cominciato a frequentare.
Renzo con la sua insistenza l’aveva convinta addirittura ad andare assieme alla festa, con la sua macchina. Camilla aveva accettato quasi con rassegnazione: era consapevole che Renzo, in un modo o nell’altro, avrebbe sempre fatto parte della sua vita.
Di Gaetano invece non sapeva nulla: l’aveva incontrato qualche giorno prima di Natale e le aveva detto che avrebbe portato Tommy alcuni giorni in montagna, approfittando delle ferie arretrate.
Non sapeva quando sarebbe tornato ma immaginava che difficilmente avrebbe trascorso il capodanno in solitudine.
 
Alle 19.30, puntuale, Renzo suonò il campanello. Camilla aprì la porta e, senza nemmeno degnarlo di uno sguardo, frettolosamente gli disse di entrare mentre lei tornava in bagno a finire di prepararsi. Aveva perso tempo rimanendo accoccolata sul divano con Potti in braccio, e si era ritrovata, come sempre del resto, in ritardo.
“C-ciao Camilla…” Renzo rimase qualche istante fermo sulla porta, sospirando per il modo in cui lo aveva accolto, deluso non tanto dal constatare che ancora non era pronta – avrebbe potuto scommettere qualsiasi cosa – quanto dal fatto che non si era minimamente accorta del mazzo di rose che le aveva portato. Era consapevole che avrebbero potuto sembrare inadeguate, ma non aveva resistito dal comprarle; e poi con Gaetano fuori gioco – l’aveva incontrato prima di Natale e gli aveva detto che sarebbe andato via con Tommy – quella era sicuramente una buona occasione per starle più vicino e sì, per corteggiarla anche, perché si era accorto di quanto sola e triste fosse in quel periodo, nonostante si trincerasse sempre dietro la facciata di “donna single e indipendente”.
Appoggiò i fiori sul tavolo e sedette sul divano ad aspettarla. “Manca molto, Camilla? No perché lo sai che ci vuole una mezz’ora buona per raggiungere la villa e sicuramente troveremo traffico!”.
“No stai tranquillo! Cinque minuti e sono pronta!”. I minuti furono un po’ più di cinque, ma quando Camilla uscì dal bagno, Renzo rimase a bocca aperta.
Si chiese perché in vent’anni di matrimonio non le avesse ricordato più spesso quanto era bella e affascinante, perché quella sera lo era ancora più del solito.
Camilla aveva deciso per una volta di indossare un abito al ginocchio, un tubino nero con lo scollo dritto a barchetta, che lasciava parzialmente scoperte le spalle. Il corpo era evidenziato dall’aderenza dell’abito che metteva in risalto la delicatezza delle sue forme. Le gambe lunghe ed affusolate finalmente si mostravano alla vista e spiccavano grazie ad un paio di decoltè di vernice nera con tacco alto. Assieme agli accessori, appositamente scelti per esaltare la luce, Camilla appariva in tutto il suo splendore e la sua figura snella e slanciata non avrebbe avuto nulla da invidiare a qualche modella più giovane di lei.
Aveva inoltre scelto un trucco più intenso del solito, vista l’occasione, e il suo sguardo risultava decisamente magnetico, così come le labbra erano enfatizzate dal rosso intenso. Il tutto incorniciato dalla cascata di ricci ribelli che le davano un’aria ancor più intrigante. Il risultato era di grande eleganza e fascino, pur nella semplicità che sempre la contraddistingueva.
 
Renzo non riusciva nemmeno a parlare, tant’è che fu Camilla a rompere il silenzio: “Bhè, che c’è? Hai visto un fantasma? … e questi? Me li hai portati tu? Grazie che gentile!”. Prese i fiori e si affrettò a riporli in un vaso.
“Ca-camilla, hai deciso di farmi venire un infarto stasera? S-sei bellissima, io-io…” “Dai Renzo su che facciamo tardi, andiamo!” tagliò corto Camilla che, in cuor suo, provava una certa soddisfazione per l’effetto che ancora faceva sull’ex-marito ma, al contempo, una punta di amarezza.
Sapeva che questo era uno degli aspetti che l’aveva portata lontana da Gaetano: non solo l’incapacità di allontanare Renzo dalla sua vita in modo più netto, ma il compiacimento che ad un certo momento aveva provato nell’aver due, e poi addirittura tre, uomini che la corteggiavano. A cinquant’anni non era così ovvio che capitasse e questo le aveva fatto vivere una seconda giovinezza, desiderando la libertà, di non legarsi a nessuno.
Ma ora si trovava sola, amareggiata, con un solo uomo che continuava ad esasperarla con la sua presenza e che non era l’uomo che avrebbe voluto al suo fianco.
 
Arrivati alla festa Camilla fu subito rapita da Barbara: “Ma Camilla non sapevo che le cose fra te e Renzo si fossero ristabilite… mi fa davvero piacere!” “Eh no Barbara, non è pro..” ma subito si intromise Laura un’amica di Barbara arrivata a salutarla.
“Perché sono venuta..” – continuava a pensare Camilla – “qui tutti penseranno che io e Renzo siamo di nuovo una coppia…e quel che è peggio se ne convincerà pure lui…”
Effettivamente Renzo era felicemente impegnato in una conversazione con alcuni conoscenti, ma non mancava di lanciarle degli sguardi sorridendole e ammiccando.
“In che pasticcio mi sto mettendo… quasi quasi chiamo un taxi e torno a casa… e finisco l’anno infilandomi sotto le coperte con Potti.. sì forse è la cosa migliore da fare..”
Si stava recando verso il guardaroba quando improvvisamente notò un viso famigliare tra i tanti invitati. “No, non può essere….”
 
Gaetano aveva fatto di tutto per evitare di accompagnare Eleonora a quella festa che già sapeva essere pallosissima, dove avrebbe dovuto sfoderare un sorriso di circostanza e sorbirsi i discorsi noiosi e vuoti di tanta gente che non conosceva e che mai avrebbe voluto conoscere.
E poi l’ambiente e alcuni degli invitati gli ricordavano il caso di Martina, la personal trainer uccisa dall’avvocato De Blasi. Ed era stato proprio durante quel caso che era scoppiata la passione tra lui e Camilla e questo gli faceva doppiamente male.
Aveva cercato in tutti i modi di recidere il sentimento che lo legava a lei. Dopo il suo rifiuto di fronte a quella macchinetta del caffè aveva capito che nulla sarebbe stato come prima. Era stata una parentesi, intensa, bellissima, dove tutti i suoi sogni avevano finalmente preso corpo. Ma poi si era spezzato qualcosa, o meglio, probabilmente Camilla si era resa conto di aver preso un abbaglio: non era innamorata di lui, come lui aveva creduto per tanto tempo. No, la sua era solo attrazione, affetto sincero anche, ma non quell’amore profondo e totale che lui da tanto tempo provava per lei.
Era stato male, molto di più di quando lei se ne era andata a Barcellona, perché ora aveva provato cosa voleva dire amarla, tenerla fra le braccia, baciarla, sentirne il corpo aderire al suo, perdersi nel suo profumo..
L’unico modo per andare avanti era stato dare un taglio netto. Niente più frequentazioni, niente più casi da risolvere insieme. Aveva ricominciato ad uscire con altre donne, ma più di una volta aveva dovuto inventare una scusa per non concludere la serata come invece la compagna di turno avrebbe voluto.
Era una situazione paradossale: sembrava che qualsiasi donna volesse stare con lui, e lui invece continuava a desiderare solo lei, la sua Camilla.
 
Camilla si era bloccata ad osservare Gaetano entrare nella sala del ricevimento; non l’aveva mai visto indossare lo smoking: era bello da paura. L’abito gli calzava a pennello, mettendo in risalto il fisico asciutto e muscoloso.
Si accorse subito però che non era venuto solo alla festa: una donna era al suo fianco e ora lo aveva preso a braccetto. Era giovane e bellissima, con un abito lungo e stretto, rosso, decisamente appariscente soprattutto per il vertiginoso spacco laterale che, nel camminare, metteva in mostra in modo sensuale la sua gamba affusolata; per non parlare della scollatura che metteva in risalto un decoltè decisamente generoso. “Quella sì – commentò tra sè e sè – è una donna perfetta”... e subito questo pensiero le riportò alla mente il dono di Gaetano di quel strano fiore di ananas dal significato inaspettato e del fatto che lui la considerasse tale.
Una morsa allo stomaco ridestò Camilla che si affrettò ad abbassare lo sguardo. Ora sì era decisa più che mai a lasciare la festa.
Pensò che fosse meglio avvisare Renzo, anche se temeva che avrebbe fatto di tutto per accompagnarla. Lo raggiunse e lo tirò da parte: “Renzo, senti, ho un po’ di..” non potè finire la frase. “Oh-oh guarda un po’ chi è arrivato..” gli occhi di Renzo stavano fissando Gaetano che era ormai di fronte a loro, anche se poi si erano spostati ad ammirare la sua accompagnatrice. “Renzo, Camilla, piacere di vedervi.. insieme” aggiunse Gaetano soffermandosi sull’ultima parola. “Lei è Eleonora, è la nipote della padrona di casa”. Camilla le strinse la mano e la salutò con un sorriso tirato, sentendo il suo stomaco sempre più in subbuglio.
Renzo si presentò ad Eleonora e poi si rivolse a Gaetano con sorriso malizioso: “Vedo che sei tornato dalla montagna, tutto bene? A vedere come stanno le cose direi di sì!” aggiunse Renzo senza dar tempo a Gaetano di rispondere. Nello stesso tempo aveva allungato un braccio per cingere la vita di Camilla, che, immobile, si sentiva sempre più a disagio.
Finalmente Camilla trovò il coraggio di alzare gli occhi e di guardare Gaetano. Si fissarono per alcuni lunghissimi istanti. Non parlarono ma i loro occhi era come se gridassero, Gaetano avrebbe voluto chiedere il perché di tanta sofferenza, e Camilla avrebbe voluto urlare il suo amore per lui. Perché finalmente ne era pienamente consapevole, ma ancora non era riuscita a esternarlo e, al contrario, ogni sua reazione l’aveva allontanata sempre di più da lui, anche in quel momento in cui non riusciva nemmeno a scollarsi di dosso il braccio di Renzo.
La tensione fra loro due era al massimo, sentivano che non sarebbero potuti rimanere entrambi nella stessa stanza.
 
Improvvisamente una voce al microfono catturò la loro attenzione e Camilla riuscì a liberarsi dalla stretta dell’ex marito.
“Signori, amici, come avevamo preannunciato, per rendere più intrigante la nostra serata, abbiamo organizzato la festa con delitto! Fra qualche istante si farà buio nella stanza e uno degli invitati – naturalmente nostro complice – sparirà. Verranno pure lasciati degli indizi e poi toccherà a voi risolvere il caso! In palio un week-end presso un centro benessere!
“Ecco ci mancava pure il caso da risolvere… ma tanto abbiamo la polizia fra noi…” sibilò Renzo a Camilla.
Improvvisamente si fece buio completo nella sala. Qualche gridolino, qualche risata e dei rumori di sedie spostate.
Camilla non reggeva più la situazione. Sapeva di avere Renzo al suo fianco e Gaetano di fronte. Senza pensarci due volte cercò la mano di Gaetano, che sussultò a quel tocco. In un attimo lo attirò a sé e avvertì il suo volto e il suo respiro a pochi centimetri dal suo. Le scarpe che indossava le permettevano di essere quasi alta come lui, per cui questa volta non serviva alzarsi in punta di piedi, sapeva di poter arrivare alle sue labbra con facilità. E così fece. Un rapido bacio sulle labbra, timoroso ma carico di significato. Con la stessa velocità con la quale lei l’aveva attratto a sé, Gaetano rispose afferrando la sua mano con maggior decisione e dirigendosi con lei verso l’esterno. Nonostante il buio, le luci di emergenza erano accese e ciò bastò a Gaetano per farsi largo tra le altre persone e condurla al guardaroba dove, senza dirsi nulla, ritirarono i loro cappotti e scesero in cortile, rifugiandosi nella sua macchina.
 
Le luci si riaccesero. “Bene amici, ora guardatevi attorno.. chi è scomparso?” Gli invitati ridendo si guardavano fra di loro. “Ca-camilla?” disse Renzo sorpreso “Gaetano, ma dove sei finito?” ribattè Eleonora “La signora Torretti!” disse uno degli invitati ad alta voce. “Ma qui mancano anche Camilla e… Gaetano” aggiunse Renzo respirando pesantemente. Era certo che la loro scomparsa non aveva nulla a che vedere con il delitto inscenato.
 
Gaetano era partito subito, quasi con il timore che qualcuno potesse inseguirli e fermarli. Durante il tragitto non riuscirono nemmeno a parlare, tanto l’atmosfera era carica di elettricità.
Arrivati in centro si fermarono e Gaetano parcheggiò.
Si guardarono ed entrambi scoppiarono a ridere, forse per la tensione, forse perché sapevano di essere scappati come due adolescenti. Ma subito dopo tornarono seri.
“Allora Camilla, me lo spieghi una volta per tutte cosa ti passa per la testa? Io ce la sto mettendo tutta per dimenticarti..” “Io non voglio che mi dimentichi Gaetano!” rispose di getto Camilla per poi continuare “Ho passato questi ultimi mesi dandomi della stupida per averti lasciato in quel modo e per non essere mai riuscita a dirti veramente cosa provo per te. Ho peggiorato la situazione permettendo una volta di più a Renzo di intromettersi nella mia vita..” “Infatti” sbottò improvvisamente Gaetano “Camilla io non riesco a sostenere questa situazione.. stasera sembravate di nuovo una coppia, tu così così bella, al suo fianco, lui che ti guardava con aria sognante, ti abbracciava… dimmi la verità: è tornato a vivere con te? Ci-ci sei andata a letto?” “Ma no che cosa dici, sei matto?” “Sì sono matto, pazzo di te, e lo sai, e avrei voluto dimenticarti, conoscere un’altra donna e innamorarmi, dimenticare cosa vuol dire far l’amore con te, dimenticare i tuoi occhi, il tuo sorriso, la complicità che c’è stata fra noi, ma non ci riesco. Mi fa male solo vederti...”. Gaetano era un fiume in piena, roso dalla gelosia ma allo stesso tempo colmo di un amore incontenibile. “Gaetano, lasciami finire di parlare: è vero nei mesi in cui ci siamo… “frequentati” mi ero fatta prendere dalla passione, dalla leggerezza che sentivo nello stare con te, nel sentirmi fuori dall’incubo delle settimane passate, ma non ero convinta di ciò che provavo. Ero ancora tanto scottata dal tradimento di Renzo, e forse avevo paura che anche tu, un giorno, avresti potuto abbandonarmi..” “Ma come puoi aver pensato una cosa simile?” “Aspetta, fammi finire altrimenti non ci riesco… Gaetano io ero molto confusa: tu dopo poco hai cominciato a chiedermi conferme, Renzo sempre presente, poi Michele, la mia giovinezza, quegli anni spensierati che si sono riaffacciati dal nulla… avevo bisogno di fermarmi e allontanarmi da tutto e da tutti. Ma me ne sono pentita sai e questi mesi sono stati difficili ma necessari. I dubbi si sono dissolti e, nonostante Renzo è e continuerà ad essere una presenza nella mia vita, ho capito che… io... ti amo Gaetano, ti amo da impazzire e vorrei ricominciare tutto con te, come una coppia, una coppia vera. Vorrei vivere con te, addormentarmi fra le tue braccia ogni sera, svegliarmi con te ogni mattina, ridere, parlare, arrabbiarmi anche ma farlo sempre con te! E poi... ti chiedo scusa per tutto il male che ti ho fatto, credimi, ho provocato lo stesso male anche a me stessa”.
Gaetano non aveva più parole. Non poteva parlare perchè quel nodo in gola non gliel’avrebbe permesso, perchè avrebbe pianto per la commozione che sentiva. Non sperava più ormai di sentire quelle parole da lei, quando stavano assieme non aveva fatto altro che aspettare che lei gli confessasse il suo amore. In quel momento tutto gli appariva talmente inaspettato e in virtù di questo ancora più magico e meraviglioso, come una medicina che improvvisamente lenisce il male e cura le ferite.
Per tutta risposta le prese le mani e l’attirò a sé in un abbraccio che sciolse tutta la tensione.
Rimasero così per alcuni minuti, in silenzio, godendo del reciproco calore, finchè un botto li destò.
“E’ mezzanotte!” disse Gaetano. “Vieni, andiamo in piazza, ci sono i fuochi d’artificio!”. Scesero dalla macchina e si avviarono in piazza Castello, dove la folla stava festeggiando il nuovo anno.
Il cielo era rischiarato dai colori dei fuochi che si succedevano scoppiettando. La gente si scambiava gli auguri e dal palco allestito nella piazza era partito il classico brano “Oh happy day”.
“Oggi è un giorno nuovo, un anno nuovo” disse Gaetano guardandola teneramente negli occhi e tenendola abbracciata. “Un anno nuovo… con te” rispose Camilla sorridendogli beata prima di lasciarsi andare al bacio più dolce e appassionato che mai si erano dati, consapevoli del nuovo inizio della loro storia assieme.
   
 
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